MaM
Messaggio del 12 dicembre 1985:Cari figli, il mio invito per Natale è questo: glorifichiamo insieme Gesù. Io quel giorno ve lo dono in modo particolare: vi invito a glorificare quel giorno, Gesù e la sua nascita! Cari figli, quel giorno pregate di più e pensate di più a Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1944

29 luglio 1944

Dice Gesù [505]:
   «Cambiando “Israele” in “di Cristo” si ha il popolo di Dio. Quello che, segnato del santo Segno del Figlio, entrerà nel Regno che il suo Sacrificio gli ha aperto.

   Dunque si dica: “O voi cristiani che volontariamente offriste le vostre vite al dolore, benedite il Signore… perché amando con generosità avete ottenuto di brillare in Cielo come il sole quando sorge”. E voi brillerete senza conoscere tramonto poiché quanto è di Dio è eterno. E voi eterni siete poiché siete in Dio e nel Cristo crocifisso che imitate nella parte più ardua del suo esempio.

   State dunque con la pace in cuore. Pace per ogni cosa soprannaturale e umana. Io sono con voi. E la più ampia indulgenza scende sulle vostre debolezze, perché la vostra offerta annulla ogni tabe agli occhi miei santissimi.

   Non posso trattarvi con rigore, voi che continuate l’opera del mio Verbo. Oltre il volto severo della vostra missione, che ad occhi umani può prendere aspetto di rigore divino, sta la Dolcezza infinita, pronta a riversarsi su voi come flutto sul lido. Sta l’Amore che vi ama. Sta Dio con tutta la sua carità, la sua dolcezza, la sua pazienza e compassione.

   Rispondete alla mia benedizione benedicendomi. E sia fra Terra e Cielo scambio di amorosi palpiti per tenere unita questa Terra infelice, che non vuole essere di Dio e del suo Cristo, al Creatore che la sovviene sebbene meriti di esser non più sovvenuta. Tessete una rete di amore con la quale prendere le anime sviate e portarle alla Luce. Imprigionatele con questa rete dei vostri palpiti, legati a quelli di Dio. Fate che il mondo si sovvenga che Dio è, vedendolo brillare in voi, in ogni vostro atto.

   E state felici pensando al vostro futuro. Dopo tante tenebre, quanta luce vi attende! Dopo tanto dolore, quanta gioia! Più festoso di sole che sorge sarà il vostro giorno eterno. Dimenticate l’orrore attuale, in cui Satana e i suoi servi si agitano per odio a Dio e ai suoi figli, pensando a questo Giorno.

   Vi benedico.»

   Credevo fosse Gesù. Invece è l’Eterno Padre.

[505] Dice Gesù, invece è l’Eterno Padre che parla, come si legge alla fine. Accanto alla data la scrittrice mette Cantico di Debora v.2 e v.31, che corrisponde a Giudici 5, 2.31.

30 luglio 1944

Ore 16

   Ora che ho un poco ripreso, scrivo quello che devo scrivere da ieri sera.
   Facevo l’ora della Desolata, non potuta fare venerdì sera, e contemplando Gesù steso sul marmo della pietra dell’unzione, con a fianco la Mamma piangente che baciava le mani trafitte, osservai, e mi chiesi il perché, [che] il volto di Gesù appena morto, ossia appena messo su quella pietra, pare più simile al volto di Gesù vivo, per magrezza e bellezza, di quanto non lo fosse sulla via del Calvario, sulla Croce e quale poi appaia nella Sindone [506]. Più vecchio e stanco, ma sottile e nobile come sempre.
   Gesù mi rispose:
   «Perché sulla via del Calvario ero accaldato, tumefatto, con le vene sporgenti per la febbre e la fatica e già con un principio di enfiagione per la ritenzione d’urea, consecutiva alla flagella­zione atroce. Sulla Croce tutto ciò aumentò ancora. Dopo la mor­te, cessato lo spasimo e svuotato in parte dai liquidi, per via na­turale e per la lanciata, il viso si emaciò di colpo. Anche il la­vacro del pianto materno valse a rendere al mio volto aspetto più conforme all’abituale.
   Ma sulla Sindone appare il volto di uno morto da più ore. Già iniziato perciò il processo solito, e tanto più forte in chi viene ucciso con tortura pari alle mie, di edema. Sono i trasudati che si spargono dalle sierose e che vi fanno dire che il morto pare tornato quale era in vita. È la grande pacificazione che la morte stende anche sui volti più torturati.
   Considera inoltre che l’effigie appare su una tela e fissata su essa per un processo di aromi e di sali naturali. Tu sai che qualsiasi macchia su una tela appare tendente a dilatarsi. Ma in realtà i tratti del mio viso la mattina della Risurrezione, ossia quando Io cessai di essere coperto della Sindone, erano così enfiati.
   La vita è tornata al Vivente. Ma per quella quarantina di ore fui ben morto e in nulla diverso da ogni uomo preda della morte. Non mi decomposi per la rapida Risurrezione. Ma il corpo sottostava alle regole comuni a corpo che è morto, specie morto di innumeri ferite. Io-Vittima ho voluto annichilirmi anche in questo. Ogni decomposizione ha inizio con gonfiore. Questo vada a chi ancora ha dubbi sulla veridicità della mia morte.»
   Sono certa che ha detto così perché ora me lo ha ripetuto, dato che io avevo paura di non scrivere esattamente dopo diverse ore.

[506] Sindone, alla quale ha già accennato il 23 ottobre e il 29 dicembre 1943.

31 luglio 1944

  Dice Gesù all’improvviso, mentre io sto facendo le mie giornaliere offerte, e perciò senza avere aperto nessun libro, e la sua voce mi suona netta e improvvisa dicendo il versetto [507] e facendomi subito comprendere che è la lezione di oggi. Dice dunque Gesù:

   «“Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”. I morti dei morti sono le vane preoccupazioni, le cure del mondo, gli affetti sentiti umanamente. I “vivi” non devono occuparsi di queste morte cose.»
   (Fin qui mi ha detto subito. Poi prosegue.)

   «Io chiamo morti quelli che, per non essersi dati tutti alla Vita, sono resi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2 agosto 1944

Dice Gesù:
   «L’Inviolata giubilante in Cielo, l’Arca chiusa in cui nulla e nessuno poté metter mano perché là dove è entrato Dio non è lecito entri uomo, o ciò che è annesso all’uomo colpevole in Adamo, tu l’hai vista. Per Lei la fine della vita fu Vita gloriosa e immediata, perché chi aveva portato il Vivente non poteva conoscere morte, e chi non fu profanata da umanità non poteva conoscere profanazione di sepolcro. Ma la grande Regina, che rapisce nella gioia dell’estasi gli angeli, ti dà un altro insegnamento.
   “Il principe stesso si metterà a sedere davanti ad essa per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

3 agosto 1944

Dice Gesù:
   «Dove Io mi trovo? Dove mi occorre cercarmi per avermi ad ogni minuto? Nelle cose grandiose? Solo in quelle? No. Verrei troppo raramente, perché la vita è fatta di piccole cose e i momenti solenni sono rari. Questo per misericordia mia. Come potrebbe resistere una creatura che fosse sottomessa da mattina a sera, e ogni giorno dell’anno, ad un continuo logoramento di grandi dolori, di grandi lotte, di grandi rinunzie?

   La vita è fatta di piccole cose. Quella vita con la quale potete conquistare la Vita eterna. Ma le piccole cose vanno guardate con occhio d’amore e di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

4 agosto 1944

Dice Gesù:
   «No. Non una volta, né tre volte come dice Eliu [520], ma con inesausta pazienza vi parla Dio per ricondurvi al bene. Con sogni, e tu lo sai, con ispirazioni, con consigli, con esempi, con letture, con dolori, con malattie, con morti, con tutti i modi più dolci e più severi, Egli si rivolge a voi per dirvi: “Io sono. Ricordatevi di Me. Pensate che dimenticare Me e la mia legge vuol dire sovrumana sventura”.

   Se Dio dovesse parlare al vostro spirito una sola volta, per ricondurre questo spirito sul retto sentiero, non uno di voi giungerebbe alla ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

5 agosto 1944

Dice Gesù:
  «Ti ho preparata a meditare la mia Gloria. Domani [1] la Chiesa la celebra. Ma io voglio che il mio piccolo Giovanni la veda nella sua verità per comprenderla meglio. Non ti eleggo soltanto a conoscere le tristezze del tuo Maestro e i suoi dolori. Chi sa stare meco nel dolore deve aver parte meco nella gioia. Voglio che tu, davanti al tuo Gesù che ti si mostra, abbia gli stessi sentimenti di umiltà e pentimento dei miei apostoli [2].
   Mai superbia. Saresti punita perdendomi. Continuo ricordo di chi sono Io e di chi sei tu. Continuo pensiero alle tue manchevolezze e alla mia perfezione per avere un cuore lavato dalla contrizione. Ma insieme anche tanta fiducia in Me. Io ho detto: "Non temete. Alzatevi. Andiamo. Andiamo fra gli uomini perché sono venuto per stare con essi. Siate santi, forti e fedeli per ricordo di quest’ora". Lo dico anche a te, e a tutti i miei prediletti fra gli uomini, a quelli che mi hanno in maniera speciale.

   Non temete di Me. Mi mostro per elevarvi, non per incenerirvi. Alzatevi: la gioia del dono vi dia vigoria e non vi ottunda nel sopore del quietismo credendovi già salvi perché vi ho mostrato il Cielo. Andiamo insieme fra gli uomini. Vi ho invitati a sovrumane opere con sovrumane visioni e lezioni perché possiate essermi di maggiore aiuto. Vi associo alla mia opera.

   Ma io non ho conosciuto e non conosco riposo. Perché il Male non riposa mai e il Bene deve essere sempre attivo per annullare il più che si può l’opera del Nemico. Riposeremo quando il Tempo sarà compiuto. Ora occorre andare instancabilmente, operare continuamente, consumarsi indefessamente per la messe di Dio. Il mio contatto continuo vi santifichi, la mia lezione continua vi fortifichi, il mio amore di predilezione vi faccia fedeli contro ogni insidia.

   Non siate come gli antichi rabbini che insegnavano la Rivelazione e poi non le credevano al punto di non riconoscere i segni dei tempi e i messi di Dio. Riconoscete i precursori del Cristo nel suo secondo avvento, poiché le forze dell’Anticristo sono in marcia e, facendo eccezione alla misura che mi sono imposta - perché conosco che bevete a certe verità non per spirito soprannaturale ma per sete di curiosità umana -vi dico in verità che quello che molti crederanno vittoria sull’Anticristo, la pace ormai prossima [3], non sarà che sosta per dare tempo al Nemico del Cristo di ritemprarsi, medicarsi delle ferite, riunire il suo esercito per una più crudele lotta.

   Riconoscete, voi che siete le "voci" di questo vostro Gesù, del Re dei re, del Fedele e Verace che giudica e combatte con giustizia e sarà il Vincitore della Bestia e dei suoi servi e profeti, riconoscete il vostro Bene e seguitelo sempre. Nessun bugiardo aspetto vi seduca e nessuna persecuzione vi atterri. La vostra "voce" dica le mie parole. La vostra vita sia per questa opera.

   E se avrete sorte, sulla terra, comune al Cristo, al suo Precursore e ad Elia [4], sorte cruenta o sorte tormentata da sevizie morali, sorridete alla vostra sorte futura e sicura che avrete comune con Cristo, con il suo Precursore, col suo Profeta. Pari nel lavoro, nel dolore, e nella gloria. Qui, io Maestro ed Esempio. Là, io premio e Re. Avermi sarà la vostra beatitudine. Sarà dimenticare il dolore. Sarà quanto ogni rivelazione è ancora insufficiente a farvi capire, perché troppo superiore è la gioia della vita futura alla possibilità di immaginare della creatura ancora unita alla carne.»

 

   1 6 agosto, festa della Trasfigurazione.
   
   2 Matteo 17, 1-8; Marco 9, 2-8; Luca 9, 28-36.

   3 Probabile riferimento alla conclusione della seconda guerra mondiale, che allora si stava combattendo.

   4 Per il Precursore: Matteo 14, 3-11; Marco 6, 17-28; Luca 9, 9. Per Elia: 2 Re (volgata: 4 Re) 2, 1-14.

6 agosto 1944

Dice Gesù529:
   «“Signore” mi hai detto, “preferisco così di quanto ero allora”. Hai dunque capito quanto sia più grande servire Dio e amarlo di quel che non lo sia amare e servire un uomo. Sei dunque pervenuta a quel punto di intelligenza che dovrebbe essere nelle creature e che invece è posseduto tanto raramente.

   Come maestro severo ho dovuto farti percorrere tutta una penosa strada di insegnamento per portarti a questa conoscenza.

   Un maestro severo non consente che lo scolaro abbia seco trastulli o altri oggetti atti a sviare la sua attenzione dallo studio col ricordo di affezioni familiari o ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

8 agosto 1944

 Dice Gesù:
   «La mia vita terrena può dirsi una continua Epifania, poiché epifania vuol dire manifestazione. Ed Io mi sono manifestato agli uomini durante i miei 33 anni, senza sosta.

   Quando e dove la manifestazione non fu accompagnata da qualche “che” di miracoloso, atto a richiamare violentemente l’at­tenzione, sempre sviata verso il men buono, degli uomini, fu però sempre tale da essere un segno di soprannaturale manifestazione la Virtù praticata perfettamente, ed in ogni suo nome, dal Figlio di Giuseppe e Maria di Nazareth, dal Figlio di Giuseppe legnaiolo e di Maria, un’umile donna povera e silenziosa che viveva appena ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

10 agosto 1944

Dice Gesù:
   «Sei andata molto vicino al vero ma non lo hai perfettamente raggiunto. Coloro che sono meco in Paradiso e che, per motivi imperscrutabili, hanno sulla Terra vissuto un’ora di inferno, come tu la chiami [549], se ne ricordano, è vero. Ma non ne sentono l’amaro, non ne vedono il nero, non ne riceveranno più sussulti d’orrore nel ricordarla. Qui tutto è luce, dolcezza e pace. E nulla può annullarle, neppure il ricordo dei più atroci strazi subiti. Ma il ricordo resta. Non fa più male, ma vive. Esso è fomite ad una carità operante.

   Non dire mai più, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)