Nel mese di marzo 1948 le Edizioni "Messaggero del Cuore di Maria" davano alle stampe il racconto dei fatti e avvenimenti accaduti tra il 1937 e il 1945 a Heede, in Germania settentrionale. Ne veniva fuori un piccolo libretto che nel 1958 aveva già raggiunto la IX ristampa, con ben tre Imprimatur, intitolato "Heede". Nella breve presentazione leggiamo tra l'altro: "Se non è ancora evidente l'origine soprannaturale di questi eventi, non è però detto che essi siano opera del maligno, o pura invenzione di malate fantasie; a noi non è lecito credere che manifestazioni di tanta confidenza e amore filiale che conduce le anime alla purissima e immacolata Maria, e per mezzo di Lei a Dio, siano opera dello spirito delle tenebre. La nostra adesione ai fatti meravigliosi di Heede non è definitiva, perché l'Autorità Suprema non si è pronunciata ancora definitivamente. Ma noi speriamo che anche per Heede suoni l'ora che ha suonato per Lourdes, per Fatima e per cento altri troni e monumenti dell'amore e della misericordia del Cuore di Maria".
Trascrizione della intervista andata in onda a "Radio Maria" il 1/11/2006
L’autenticità del racconto delle vicende di Magda, la protagonista del fatto, è per noi basata tutta sulla testimonianza del padre Adof Rodewyk, gesuita di Colonia, noto per altri apprezzati scritti di demonologia. Come cappellano di ospedale militare durante la guerra 1940-45, e direttore spirituale, ebbe in cura Magda e potè sapere da lei e da altri molte notizie e costatare di persona i fenomeni che descrive ampiamente nella sua opera: Demonische Besessenheit, Tatsachen und Deutungen, «Possessione diabolica, fatti e spiegazioni», uscita in IV edizione nel 1988 presso l’editore Pattloch di Aschaffenburg, Germania, pp. 268.
Sì, a volte lo fanno. Dovremmo essere terrorizzati o grati?
Il fatto qui narrato è ambientato nella missione cattolica di Junan e di Chumatien, provincia di Honan, Cina, tenuta dai padri del Verbo Divino (S.V.D.), negli anni 1929-1930. Diversi missionari verbiti, tra i quali ricordiamo padre Kalvey, padre Heier, padre Wittwer, a voce o per iscritto confermarono l’autenticità del racconto. Diversi articoli di riviste e di giornali ne avevano parlato, ma sempre parzialmente, limitandosi a pochi particolari o a episodiisolati, senza mai arrivare a una esposizione completa dei fatti. Ne troviamo cenno nella Katholische Kirchenzeitung (bollettino diocesano) di Salisburgo, Austria, nel 1929, a firma del padre Fròwis, SVD, missionario nell’Honan per 28 anni e poi Vicario apostolico, e nel 1930 in alcune riviste della Germania e nella rivista Our Missions, a firma del padre Heier, uscita negli Stati Uniti.
Io prego tutti i giorni per i genitori che hanno perso i loro figli, perchè so che questo fa male. Prego, perchè la Madonna li aiuti e stia loro vicino. Nel mio incontro con il papa Giovanni Paolo II … Stavo in chiesa in Vaticano, in san Pietro, e il papa passava e dava la benedizione a tutti. Così ha benedetto anche me. Il sacerdote vicino a me ha alzato la voce e ha detto: “Santo Padre, questa è Mirjana di Medjugorje”. Lui è tornato indietro, ha dato di nuovo la benedizione ed è andato via. Il pomeriggio abbiamo ricevuto un invito da parte del papa per la mattina seguente. Non ho dormito tutta la notte. Posso dire di essere stata con un santo uomo. Perchè da come guardava, da come si comportava si vedeva che era un santo uomo. Lui mi ha detto: “Se io non fossi papa sarei già venuto a Medjugorje. So tutto. Seguo tutto. Conservate bene Medjugorje, perchè è speranza per tutto il mondo. Chiedi ai pellegrini di pregare per le mie intenzioni”. Quando il papa è morto è venuto qui un suo amico che voleva essere guarito. Lui si è presentato a me e mi ha detto che un mese prima che iniziassero le apparizioni a Medjugorje il papa ha chiesto in ginocchio alla Madonna che venisse di nuovo sulla terra. Diceva: “Non ce la faccio da solo. C’è il muro di Berlino; c’è il comunismo. Ho bisogno di Te”. Era molto devoto alla Madonna. Dopo più o meno un mese gli hanno detto che la Madonna stava apparendo in uno stato comunista, in un piccolo paese. Lui ha visto questo come risposta alla sua preghiera.
Perchè così lunga. Così grande? Gli stessi parrocchiani dicevano: “Parroco, perchè così lunga?” Sembrava un aeroporto. I giovani andavano nelle città, perchè qui si viveva di tabacco e delle vigne. Era una vita difficile. Come lavoratori della terra. Per questo i giovani cercavano una vita migliore andando in città. Ma se guardiamo la parrocchia di Medjugorje vediamo che era una parrocchia molto forte.
La Vergine si è rivelata a Bruno Cornacchiola a Roma dal 1947 al 2001. Prefigurando ciò che sarebbe accaduto negli anni a venire
A Sassello, un paesino dell’entroterra ligure in provincia di Savona appartenente alla diocesi di Acqui (Piemonte), il 29 ottobre 1971 nasce Chiara, dopo undici anni di attesa. I genitori, Maria Teresa e Fausto Ruggero Badano esultano e ringraziano la Madonna, in particolare la Vergine delle Rocche, a cui il papà aveva chiesto la grazia di un figlio. La piccola mostra subito un temperamento generoso, gioioso e vivace, ma anche un carattere franco e determinato. La mamma la educa attraverso le parabole del Vangelo ad amare Gesù, ad ascoltare la Sua vocina e a compiere tanti atti di amore. Chiara prega volentieri a casa e a scuola! Chiara è aperta alla grazia; sempre pronta ad aiutare i più deboli, si corregge docilmente e si impegna a essere buona.
Si terranno oggi alle 18.00 nella cattedrale dell’Almudena a Madrid le esequie di Carmen Hernandez, iniziatrice con Kiko Arguello del Cammino neocatecumenale. Si è spenta martedì nella capitale spagnola all’età di 85 anni. Il rito sarà presieduto dall’arcivescovo di Madrid mons. Carlos Osoro Sierra. Saranno presenti numerosi vescovi e cardinali e gli itineranti di tutto il mondo. La notizia della morte di Carmen Hernandez l’ha voluta dare lo stesso Kiko Argüello con una lettera a tutti gli aderenti al Cammino neocatecumenale. “Carmen, che grande aiuto per il Cammino! – scrive Kiko – Mai mi ha adulato, sempre pensando al bene della Chiesa. Che donna forte! Non ho mai conosciuto nessuno come lei. Carmen è stata per me un avvenimento meraviglioso: la donna, il suo genio grande, il suo carisma, il suo amore per il Papa e, soprattutto, il suo amore alla Chiesa”. “Per me ha concluso Kiko – è stato commovente che abbia atteso che io giungessi, la baciassi e le dicessi: ‘Animo’. E dopo averle dato un bacio è spirata”. Roberto Piermarini ha raggiunto telefonicamente a Madrid Kiko Argüello e gli ha chiesto cosa ha rappresentato Carmen per il Cammino neocatecumenale ...
Cristian Filice, guarito dalla SLA dopo un pellegrinaggio a Medjugorje, racconta la sua storia in una video intervista