Medjugorje, 07/10/13 Padre Luigi, cappuccino
Quando, nei giorni scorsi, sono stato ospite al Palalottomatica di Roma per il concerto della cantante Alessandra Amoroso (anteprima del suo Amore Puro Tour, ndr) e l’ho sentita chiedere a tutti i fan che si prestasse attenzione su queste sue parole: «Voglio dirvi che alcuni giorni fa ho fatto un’esperienza straordinaria. Sono stata con alcuni amici in un luogo meraviglioso, dove ho pregato per la mia famiglia e per le persone che amo: questo luogo è Medjugorje», il mio cuore ha esultato di gioia e di emozione.
Non occorre farne la presentazione. E' una donna di fede, di carità e di speranza. Molti la considerano loro sorella e madre. Piccola di statura, con il peso d'un bel numero di anni sulle spalle, madre Teresa è tutta nella sua parola e nel suo richiamo alla pace rivolto all'umanità. Dovunque vada, porta amore ed annunzia pace, invita alla preghiera, e ad affidarsi alla divina Provvidenza. Fonda comunità per tutto il mondo. Suo principale impegno: diffondere e vivere davvero il tenero amore di Dio. In occasione del dodicesimo Congresso della Famiglia a Vienna ha dato un messaggio al nostro collaboratore, per il nostro giornale: parla di sé, delle sue esperienze, delle esperienze degli altri, come del suo atteggiamento verso Medjugorje. Ha parlato in parte in croato. Questo è il più bell'augurio natalizio al nostro giornale ed ai nostri lettori.
P. Mateo Mario è membro della Comunità di Nostra Signora Regina della Pace di San Paolo, in Brasile, che è frutto di Medjugorje. Prima di diventare sacerdote, ha portato a termine gli studi di chimica ed ha lavorato per alcuni anni in un’industria chimica. Aveva una buona retribuzione e, a quanto dice, viveva secondo le leggi del mondo. Pur essendo stato educato in una famiglia cristiana, a quel tempo non frequentava spesso la chiesa. Tutto è cambiato grazie ad un incontro casuale con la Sacra Scrittura.
Siamo nuovamente in un tempo dell’anno divenutoci caro, nella preparazione al Natale, in Avvento. Questo è un tempo in cui uniamo passato, presente e futuro. Il passato, perché ricordiamo la prima venuta di Cristo, quando Egli ci ha aperto le porte della salvezza, sbarrate dalle catene del peccato.
Vista la pressante insistenza della Regina della Pace nei suoi recenti Messaggi, non solo sulla Preghiera, ma anche sul Digiuno, Ho pensato di condividere con voi queste mie riflessioni a questo riguardo. Sono da leggere con calma, da completare, cercando e leggendo le citazioni che vi ho messo, e scorrendo i Messaggi pregressi sul Digiuno, cercando i Messaggi che non ho messo...
Tra i numerosi pellegrini abbiamo incontrato Andrea Cunningham dall’Irlanda del Nord, venuta in visita a Medjugorje con il marito ed i suoi cinque figli. Questa è la sua quinta visita. Ritiene che questo luogo sia qualcosa di particolare e vi torna regolarmente, perché si sente come a casa.
È morto mons. Girolamo Grillo, il vescovo della Madonnina delle lacrime di Civitavecchia. È successo ieri, nel giorno di Maria Regina. E in questo chi lo ha conosciuto potrà leggerci una carezza, quasi una firma del Cielo nel momento del distacco e del dolore, perché dice molto di lui e della vicenda in cui è stato coinvolto. A Civitavecchia, non tutti sanno, all’evento delle lacrimazioni fece seguito, negli anni 1995 e 1996, un ciclo di apparizioni della Vergine presso la famiglia Gregori, proprietaria della statua, su cui la Chiesa ancora indaga, ma avvalorate, come a breve vedremo dallo stesso ordinario diocesano... Orbene la Madonna si è qui presentata nei titoli di «Regina della Chiesa» e di «Regina della Famiglia», e lo stesso vescovo Grillo, nel 2011, introduceva con queste parole il libro testimonianza dedicato ai misteriosi eventi verificatesi nella sua diocesi: «Sarà questo il mio testamento spirituale: un vero atto di amore alla celeste Regina che ha voluto coinvolgermi in una storia lunga e, per qualche verso drammatica».
Dopo la mia Ordinazione a Diacono, mi sentivo un po' disorientato, avevo dubbi sulla mia vocazione e mi concessi un anno di riflessione. Durante questo periodo avvenne il mio profondo incontro personale con Padre Slavko. Lo incontrai per caso in Chiesa. Venne verso di me e mi chiese: "Cosa c'è, come stai?". Mi fece un sorriso e mi invitò al suo seminario sul digiuno. Fui molto sorpreso dalla sua domanda su come stessi, fatta in modo così semplice come se sapesse dei miei problemi, e mi sorprese anche il suo invito. Lo accompagnai e da quel giorno sono sempre rimasto molto legato a lui. E' stato il mio Padre confessore e fu lui a dire l'omelia durante la mia prima Messa. Dopo quel seminario mi fu molto facile scegliere il Sacerdozio. Ricordo bene le sue parole durante la mia prima Messa: esse sono per me di fondamentale importanza ancora oggi: "Tutto ciò che fai nella tua vita non farlo perché gli altri ti amino, ma tutto ciò che fai fallo per amore degli altri!". Questa frase caratterizza anche l'essenza di Padre Slavko: tutto ciò che ha fatto, lo ha fatto per amore degli uomini e non per essere amato dagli uomini.
Testimonianza di Marija Pavlovic su Padre Slavko:“Lui si è innamorato della Madonna”. Presso l’altare esterno a Medjugorje nell’estate 2012
Anche l'oriente cattolico ha le sue apparizioni della Vergine, riceve i suoi messaggi e riscuote l'attenzione dell'opinione pubblica. In Giappone, ad Akita, qualcosa di eccezionalmente fuori della norma, ha fatto pensare 115 milioni di nipponici, cristiani e non (i primi costituiscono una minoranza), i quali davanti ai teleschermi e attraverso i canali d'informazione giornalistica hanno seguito con molto interesse le vicende che ci apprestiamo a riportare.
La traccia mariana ci porta al santuario di Marienfried, situato nella parrocchia di Pfaffenhofen, piccolo borgo della Baviera, a 15 km di distanza dalla città tedesca di Neu-Ulm. Non possiamo limitarci a presentare il luogo sacro e la devozione che lo caratterizza, bensì partiremo dall’evento da cui tutto questo ha avuto origine, ovvero dall’iniziativa della Madonna che ha portato i fedeli a sviluppare la devozione che caratterizza il santuario di Marienfried. Si tratta dunque di partire dalle apparizioni della Vergine e dai messaggi da Ella consegnati nel 1946 alla veggente, Barbara Ruess, per cogliere in tutta la sua forza e urgenza l’appello alla conversione che da Mariefried si rivolge a tutto il mondo. Apparizioni che, a detta di mons. Venancio Pereira, vescovo di Fatima che visito il santuario tedesco nel 1975, costituiscono “la sintesi della devozione mariana del nostro tempo”. Già queste parole sono sufficienti a evidenziare un legame tra Fatima e Marienfried, secondo una chiave di lettura che permetterà di legare queste apparizioni al più ampio disegno mariano degli ultimi due secoli, da Rue du Bac ai nostri giorni.