In preparazione alla festa della Esaltazione della Croce che a Medjugorje ricorre la domenica antecedente il 1 settembre (questa volta l’undici settembre), il tema della croce è stato ripreso negli incontri dei frati con i pellegrini. P. Jozo ha ricordato che la vera conversione del cuor avviene quando si decide di abbracciare la croce: allora essa diventa la nostra vittoria, diventa segno di gioia e di salvezza.
Come corrispondono a messaggi e a profezie ben note le parole di Seredne! Caterina Emmerich, la grande stigmatizzata (+ 1824): “Lucifero sarà lasciato libero per un tempo di 50—60 anni prima del 2000”. E la visione di Leone XIII sui demoni che invasero la terra e assalirono la Chiesa quasi a farla crollare, per cui ordinò la preghiera a S. Michele Arcangelo alla fine di ogni Messa? (fine 800). E il sogno di Don Bosco sulla spada che si abbatterà su Roma (la Chiesa), tra l’inerzia dei sacerdoti, Maria che disperderà i nemici fino allo spuntare della pace sulla terra; il Pontefice spodestato e che poi riprende il suo gregge con il vessillo della Vergine in mezzo alle rovine, fino al Te Deum cantato dai superstiti (1870)? Suor Lucia di Fatima: “La Madonna è molto scontenta perché non si è fatto caso al suo messaggio del 1972".
Ognuno di noi già al momento del concepimento, già dall'eternità è inserito nel piano di Dio. Conosciamo bene la storia di san Paolo che per tanti anni è vissuto come "Saulo" perseguitando i cristiani. Poi Dio l'ha chiamato, l'ha risvegliato, e in lui c'è stato un rapido cambiamento di vita. Quando Dio ci chiama, ci afferra, lo fa per far rinascere in noi l'uomo nuovo, per risvegliare in noi la creatura nuova prevista dall'eternità nel piano di salvezza; e ogni grazia tende a risvegliare la nostra originalità. Non sottolineeremo mai abbastanza questo bisogno che è il fondamento della nostra vita spirituale: manifestarci nella nostra originalità, così come siamo in Dio. Non mi riferisco qui all'originalità di cui parlano gli uomini, ma all'originalità in Dio, all'immagine che Dio ha impresso in noi dall'eternità e che noi dobbiamo cercare di realizzare in noi stessi. E per fare questo dobbiamo saper ascoltare Dio, saper vivere l'unione completa con Dio, così come l'hanno vissuta i santi.
Il Santo Padre ai giovani a Toronto ha detto una frase molto semplice: "se amate Gesù, amate la Chiesa!". Chiediamo a Maria di farci vedere e amare la Chiesa così come la vede e la ama Lei. Parlerò della Chiesa costituita da 12 stelle. La prima stella è la Chiesa eterna, la Chiesa nella sua totalità. La Chiesa è eterna perché ha il suo inizio nel Cuore della Santa Trinità; attraverso tutti i secoli e tutta la storia. La Chiesa è costituita da tre grandi galassie interconnesse. C'è la galassia del Cielo, che è la più numerosa: la parte più grande della Chiesa si trova in Cielo e ogni volta che la Madre di Dio viene a visitarci sulla terra, in realtà ci manifesta l'esistenza del Cielo, ci mostra il nostro futuro, la nostra immortalità. Tra la Chiesa del Cielo e quella della Terra c'è un'altra piccola galassia che chiamiamo Purgatorio. L'amore di Dio è talmente grande che se al momento della morte il nostro cuore non è diventato ancora come quello di un bambino, il Signore ci dona la meravigliosa possibilità in Purgatorio di ritornare puri come bimbi. Sulla terra si vive il tempo della fede, in Purgatorio il tempo della speranza gioiosa e in Cielo non si vive altro che l'amore. E tra tutta queste galassie c'è un'incessante comunicazione d'amore e di vita.
"Cari figli, oggi gioisco con il vostro Patrono... Chiedete attraverso i vostri santi protettori, affinché vi aiutino a crescere nell’amore verso Dio" (messaggio del 25 luglio). È un chiaro richiamo da parte della Madonna a volgere i nostri sguardi verso il Cielo e riconoscere quegli amici che il Signore stesso ci dona per imparare a camminare verso di Lui.
Estratto della conferenza tenuta la sera di venerdì 1 aprile 2005 a Subiaco, al Monastero di Santa Scolastica. Il testo completo uscirà in un volume edito da Cantagalli di Joseph Ratzinger
"Il tema è molto vasto" esordisce il giovane monaco " ma voglio comunque tentare di dirvi come fare a diventare santi!
Quanto di bene si riscontra nelle creature, viene dal Creatore. A Dio dunque vada l'onore e la gloria. Purtroppo, ordinariamente, non si pensa a ciò. Il ricco dice: La ricchezza è mia; io ne sono padrone e ne faccio quello che più mi aggrada! - Chi ha qualche attitudine, fisica od intellettuale, ne va orgoglioso e suole disprezzare chi ne è privo. Questo scritto si propone di far vedere quali siano i principali doni che Iddio fa all'umanità, di esortare al sentimento di gratitudine e di far meditare sulla responsabilità che ognuno ha davanti a Dio per i doni ricevuti. L'importanza del lavoro si può rilevare dalle parole di Gesù Cristo: A chi più è stato dato, più sarà domandato. -
Chiamava la Madonna con i nomi più teneri e familiari. Con ciò esprimeva il suo intimo e appassionato amore alla creatura senza macchia. All'Immacolata s. Massimiliano Kolbe aveva dedicato tutta la sua opera, consacrandoLe innanzitutto se stesso e poi tutta quella attività apostolica volta a diffondere la devozione a Maria e alla sua azione mediatrice presso Dio.
Poche sono le certezze della nostra vita terrena, perché essa è davvero avvolta nel mistero. Come il pesce vive immerso nelle infinite profondità dell’oceano, così l’uomo svolge la sua esistenza nel mistero.