Dice Gesù:
«Ti ho detto[235] che sei così perché hai avuto l’aiuto del Padre. Nessun orgoglio deve venire a lui, nessun avvilimento a te, nessuno stupore a chicchessia per questa mia affermazione.
Io sono Iddio e non ho bisogno di intermediari, è vero. Ma appunto perché sono perfetto in tutto, nell’intelligenza come nell’amore, così so quanto è necessario a voi per spronarvi e farvi sentire come vi amo. E questo chiedere la vostra collaborazione per compiere i miei prodigi non è prova di debolezza da parte mia o di incapacità ad operare da solo, ma è prova di amore e di intelligenza.
Vi amo tanto che mi abbasso a chiedervi di aiutarmi. Vi comprendo tanto che so che questa richiesta vi sprona più di qualsiasi altra cosa.
Per divenire Cibo che nutre il vostro spirito Io non avrei bisogno di alcuno. Eppure chiedo mani sacerdotali per operare il miracolo del pane che si muta in Corpo dell’Uomo-Dio. E così è per la reciproca elevazione.
Io ho fondato una società vera in cui i membri sono, nel mio pensiero, uno per l’altro, uno di sostegno all’altro. Dal più grande al più piccolo avete tutti la vostra ragione di essere nella stupenda compagine della mia Chiesa, una nell’essenza e trina nella forma, come il suo Re e Pontefice divino che è Uno e Trino col Padre e lo Spirito.
La Comunione dei santi unisce i cattolici che furono con quelli che sono, i cattolici che penano con quelli che lottano e con quelli che godono. Cielo, Terra e Purgatorio si aiutano e completano vicendevolmente, e nello stesso modo i membri della Chiesa militante devono aiutarsi e completarsi vicendevolmente.
Oh! sublime carità che sei nata dal mio Cuore, squarciato dal tradimento prima che dalla lanciata, segno vivo dell’appartenenza a Me! Se poteste vedere il valore che ha, agli occhi dei celesti, l’amarvi come fratelli, secondo il mio comando d’amore[236], nessuno, fra i dotati di intelligenza, non vorrebbe non amare il fratello con purezza, con vista spirituale e spirituale ardore. Così si amavano i miei primi seguaci e questo loro amarsi ha fatto convinto il mondo della verità del Cristo.
Ma ora… può più il mondo essere convinto di questo, quando l’odio si è sostituito all’amore e l’intelligenza serve per nuocere, la parola per mentire, il cuore per tradire, le mani per uccidere?
Pregate… Pregate pure. Ma può vivere una pianta appoggiata su un ardente granito? No. Muore, perché la sua radice non trova succo di vita. Così muore la vostra preghiera non nutrita dall’amore.
E pensare che sarebbe gran festa in Cielo[237] se il grande peccatore: l’uomo, tornasse al Padre che lo aspetta per perdonarlo e coprirlo di doni!
Vado, portando la Croce, raccogliendo le croci che Satana abbatte e che voi non sapete portare.
Il mondo ha respinto la Chiesa e le chiese cadono. Ma guai a quel giorno in cui il Figlio dell’Uomo non avesse più altari per ripetere il Sacrifizio e più cibori per il Sacramento del mio amore.»
[235] ho detto, il giorno prima; a lui, cioè a Padre Migliorini.
[236] comando d’amore che è in Giovanni 15, 12-17.
[237] gran festa in Cielo, come è detto in Luca 15, 7.
Dice Gesù:
«Dei tuoi scritti va usato così.
La parte che è tua avrà il solito valore informativo per la curiosità dell’uomo, che vuole sempre scandagliare sui segreti delle anime.
La parte che è mia, e che va separata dalla tua, avrà valore formativo perché in essa vi è voce evangelica, e questa voce evangelica ha sempre valore di formazione spirituale, quale che sia il modo con cui viene a voi. Anche quando il modo, o i modi, con cui essa è pervenuta alla portata delle anime, non sono più di questa Terra, essa resta quello che è e non perde il suo valore.
Ero riluttante a dare la nuova formula di preghiera per oggi, perché so che è sentita meno ancora di quella del giugno.[238] Allora si chiedeva che le bombe risparmiassero case e persone di Viareggio, e questo era argomento comprensibile alla ottusità e alla paura umana. Oggi si chiede una cosa più alta e universale e, doloroso a constatarsi, non universalmente desiderata, non desiderata neppure dalla totalità del piccolo nucleo viareggino.
Guerra vuol dire rovina di molti, ma anche utilità di molti e davanti all’utilità propria l’uomo trascura l’utilità collettiva. Vi amate così poco fra di voi che vivete ognuno chiuso nel proprio egoismo e armato di aculei per il vicino. Perciò, se era poco sentita dallo spirito la prima preghiera, ma era sentita solo dalla carne che tremava di paura per se stessa e per il suo avere di case, questa è detta con lo spirito ancor più sordo.
Non è così che si ottiene ciò che si chiede. La tregua delle armi verrà, perché deve venire, ma non sarà che tregua. E altro è tregua e altro è pace. Pace vuol dire concordia esterna e interna, cercata e voluta con vista e affetto spirituale.
Se sapeste venire a Me colle labbra e l’anima monda e accesa di vera carità, vi darei questa pace. Ve la darei contro tutti gli ostacoli che il Male mettesse per impedirla, perché Io sono il Vincitore eterno. Ma anche fra i non molti che oggi pregheranno nelle chiese per questo, pochi, pochi, pochi avranno i requisiti che fanno potente la preghiera. È una verità dolorosa e spaventosa, ma non giova nasconderla, poiché il suo male resta anche se nascosto.
Poveri uomini, come siete cattivi! Se tuonassi questa verità dai Cieli, l’uomo ne resterebbe offeso come i farisei quando li denunciavo scoprendo le loro occulte magagne.
Ma è come dico. La pace santa e vera non è desiderata da tutti. Siete così ottusi e impastati di tendenze malvagie che non riuscite neppure a sentire il tono della verità che Uno, da più di voi, vi svela. Ma la verità è quella, non vi può essere altra verità poiché ve ne è una sola.
Siamo sempre a quel discorso:[239] “Se ci fossero dieci giusti...”. Ma i giusti sono così pochi contro la massa degli ingiusti. Satana ha un numero sterminato di figli e servitori. Il Figlio di Dio, di veri figli e veri servi ne ha un numero insignificante. E in questo squilibrio sta la causa della vostra rovina.»
[238] del giugno, precisamente del 5 giugno.
[239] quel discorso dell’11 e 24 giugno e del 1° luglio.
Dice Gesù:
«Sono il “Primogenito di fra i morti”[240] secondo l’ordine umano e divino.
Primogenito secondo l’ordine umano perché figlio, per parte di madre, di Adamo, sono il primo generato, della stirpe di Adamo, che sono nato come avrebbero dovuto nascere tutti i figli dei creati dal Padre mio.
Non sbarrare gli occhi. Maria è nata per volere di Dio senza macchia e questa preservazione è stata voluta giustamente per preparare la mia venuta. Ma senza uno speciale volere, Maria, nata da uomo e donna insieme congiunti secondo la legge della natura, non sarebbe stata diversa da tutte le altre
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Dice Gesù:
«Ho detto che la mia nuova venuta avrà forma e forza nuova consona alle circostanze e ti ho spiegato come saranno allora gli uomini. Il tempo dello spirito deve venire.
L’uomo è partito da una tenebra fonda e da un peso immane di fango, dopo aver perduto la Luce divina di sua propria volontà, ubbidendo alla seduzione nemica il cui vero essere si adombra nel frutto[244] che insegna il Bene e il Male, ossia che ha svelato all’uomo quanto per suo bene Dio aveva nascosto alla materia, alla mente, al cuore. Così puri, così pacifici, così onesti, così
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Dice Gesù:
«Quando Io faccio dire[249] dalla bocca dell’Amato che “anche quelli che mi trafissero” mi vedranno, non intendo fare alludere a coloro che mi trafissero or sono 20 secoli.
Quando Io verrò sarà venuto il tempo del trionfo del mio Regno. Ti ho spiegato[250] come sarà il Regno e come i sudditi di esso. Sarà il tempo della testimonianza dello spirito, parte divina chiusa in voi e che vi dà l’immagine e somiglianza con Dio. Essendo tale, saranno le parti spirituali quelle che saranno in causa avanti la decisione di giudizio[251] che separa i maledetti dai benedetti. E nei maledetti saranno coloro che col loro spirito sacrilego, che ha cercato la Bestia, adorato la Bestia e prostituito con la Bestia, hanno trafitto, nei secoli, lo spirito divino del Figlio di Dio dopo avere, nei capostipiti della serie maledetta, trafitto le carni del Figlio dell’Uomo.
Figlio dell’Uomo. Hai mai riflettuto che in questa parola è la verità spiegata ieri? Io sono, per linea umana, il Figlio (primogenito) di Adamo.
La schiera dei trafittori miei è numerosa come rena sulla spiaggia di mare. Non si contano i suoi granelli.
Tutti i delitti, tutti i peccati commessi contro di Me, intangibile ormai alla sofferenza umana, ma suscettibile ancora alle offese recate al mio Spirito, sono segnati nei libri che ricordano le opere degli uomini.
Tutti i tradimenti dopo i miei benefici, tutte le abiure, tutte le negazioni e i peccati contro la Verità, da Me portata, tutti i peccati contro lo Spirito Santo che ha parlato per bocca mia e che per merito mio è venuto ad illuminare la parola del Verbo, tutte queste trafitture, fatte nei secoli, dalla razza che Io volli salvare pur sapendola così restia al Bene, saranno presenti nell’interno degli spiriti adunati, i quali, nella Luce folgorante del mio balenare, riconosceranno quello che fecero colla loro pervicace volontà di impugnare ciò che fu detto e fatto da Uno che non poteva mentire, né fare opere non utili secondo la legge divina d’amore.
I negatori dell’Amore sono coloro che mi hanno trafitto e con Me hanno colpito Colui che mi ha generato e Colui che procede dal nostro amore di Padre e Figlio. Ogni giudizio è rimesso al Figlio,[252] ma il Figlio farà giudizio anche delle colpe commesse contro il Padre e lo Spirito.
Il portatore di Vita, il Vivente eterno e l’eterno Immolato, che il mondo volle morto, ucciso come si uccide il delinquente che nuoce - mentre Io ero il Santo che perdonava, il Buono che beneficava, il Potente che guariva, il Sapiente che istruiva - è Colui che aprirà le porte alla Morte vera e immetterà in essa e corpi ed anime dei suoi trafittori. Il portatore della Vita che si vive in Cielo chiuderà le porte dell’Inferno sul numero intoccabile dei maledetti, i quali hanno preferito la Morte alla Vita.
Io lo farò perché Io, Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore e Signore vostro, Giudice eterno, ho le chiavi della Morte e dell’Inferno.»
[249] faccio dire in Giovanni 19, 37 riprendendolo da Zaccaria 12, 10.
[250] ho spiegato il giorno prima.
[251] giudizio preannunciato in Matteo 25, 31-46.
[252] è rimesso al Figlio, come è detto in Giovanni 5, 22.
«Continuo a spiegarti i passi che credo opportuni.
È detto:[253] “Al vincitore darò a mangiare dell’albero di vita...”. E si è applicato tal pensiero a Me.
Sì, sono albero di vita eterna e mi do a voi per cibo nell’Eucarestia e la mia vista sarà cibo gaudioso dei vincitori nell’altra vita. Ma vi è un altro significato che molti ignorano, appunto perché molti che mi commentano non sono “vincitori”.
Chi è vincitore? Cosa occorre per esserlo? Opere risuonanti di eroismo? No. Allora sarebbero troppo pochi coloro che vincono. Sono vincitori coloro che vincono in sé la Bestia che vorrebbe avere ragione di loro. In verità tra il martirio atroce ma breve, aiutato da coefficienti soprannaturali e naturali, e la lotta segreta, oscura e continua, è, sulle bilance di Dio, di maggior peso, o quanto meno di un peso di diversa razza, ma prezioso, quest’ultima.
Nessun tiranno è maggior tiranno della carne e del Demonio. E coloro che sanno vincere la carne e il Demonio e fare della carne uno spirito e del Demonio un vinto, sono i “vincitori”.
Ma per esserlo bisogna essersi dati totalmente all’Amore. Totalmente: colui che ama con tutte le sue forze non riserba nulla per se stesso, e non serbando per se stesso non serba per la carne e per il Demonio. Dà tutto al suo Dio e Dio dà tutto al suo amatore.
Gli dà il suo Verbo. Ecco ciò che dà al vincitore da mangiare, sin da questa Terra, né poteva dargli cosa più grande. Dà Me, Verbo del Padre, per esser cibo dello spirito consacrato al Cielo.
La mia Parola scende a nutrire le anime date tutte al loro Signore Iddio. Viene la mia Parola per esservi sacerdote e guida a voi che cercate la guida vera e che vedete tante deboli guide per le turbe che periscono senza guida vera. Voi, che avete capito la Verità, sapete che questo solo è necessario: vivere della mia Parola, credere alla mia Parola, camminare secondo la mia Parola.
Che te ne pare di uno che vuol vivere di dolciumi, liquori e fumo? Tu dici che colui morrà perché non è quello il cibo che necessita a viver sani. Lo stesso è di chi si affatica in mille esteriorità e non bada a quello che è nucleo di tutta la vita dell’anima: la mia Parola.
Perché la Messa, perché l’Eucarestia, perché la Confessione non vi santificano come dovrebbe avvenire? Perché sono per voi dei pro-forma, non li rendete fecondi con l’attenzione alla mia Parola. Peggio: soffocate la mia Parola, che Io lancio dall’alto del Cielo a richiamo e a luce vostra, sotto la tiepidezza, l’ipocrisia, la colpa più o meno grave.
Non mi amate: ecco tutto. Amare non vuol dire fare di tanto in tanto una visita superficiale di mondana cortesia. Amare vuol dire vivere con l’anima unita, fusa, accesa ad un unico fuoco che alimenta un’altra anima. Allora nella fusione avviene anche la comprensione.
Io parlo, non più lontano, dall’alto dei Cieli, ma prendo dimora[254] - e con Me il Padre e lo Spirito, perché siamo una cosa sola - Io prendo dimora nel cuore che mi ama, e la mia parola non è più sussurro ma Voce piena, non è più isolata ma continua. Sono allora il “Maestro” vero. Sono Colui che 20 secoli or sono parlava alle turbe instancabilmente e che ora trova la sua delizia a parlare ai suoi prediletti che lo sanno ascoltare e di cui faccio i miei canali di grazia.
Quanta Vita vi do! Vita vera, Vita santa, Vita eterna, Vita gaudiosa con la mia Parola che è Parola del Padre e Amore dello Spirito. Sì, che in verità Io do al “ vincitore” da mangiare il frutto dell’albero di Vita. Ve lo do da questa Terra con la mia spirituale dottrina, che torno a portare fra gli uomini acciò non tutti gli uomini periscano. Ve lo do nell’altra vita col mio essere fra voi in eterno.
Io sono la Vita vera. Permanete in Me, miei diletti, e non conoscerete morte.»
[253] È detto in Apocalisse 2, 7.
[254] prendo dimora, come è detto in Giovanni 14, 23.
Dice Gesù:
«Sempre vedendo con l’occhio mio le parole dell’Amato, si comprende che anche la “manna nascosta”[255] è la mia Parola. Manna perché raduna tutte le dolcezze d’amore della Trinità nostra che vi è Padre, Fratello e Sposo dell’anima e vi ama dei tre amori più alti. Nascosta perché è detta nel segreto del cuore ai meritevoli di gustarla.
Bene Io vorrei poterla far piovere su tutti e nutrire tutti di essa. Ma è detto:[256] “Non date le perle ai porci e le cose sante al cani”. E molti, che pure sono stati lavati nel mio Battesimo e redenti dal mio Sangue, sono più abbietti dei porci e più cani dei cani.
Hai letto[257] come agli antichi ebrei, immeritevoli di possederla, si guastasse la manna nel deserto. Essi demeritavano per la loro mancanza di fede e per la loro sollecitudine umana. Posso Io avere meno rispetto della mia Parola di quanto ne abbia avuto per la manna destinata a nutrire il ventre, mentre la Parola è destinata a nutrire lo spirito?
Perciò do la manna a coloro che vincono la parte inferiore con tutte le sue tendenze alla non fede, al senso, alle sollecitudini meschine ed egoiste. Do la manna della mia Parola che riempie di dolcezza e di luce lo spirito vostro. Do il “sassolino bianco nel quale è scritto un nome nuovo”, ossia nel quale è rivelata una Verità che è taciuta ai non degni. È la Verità che vi apre le porte dell’eterna Vita, che ve ne dà le chiavi e vi mette sulla Via per giungere alla Porta della mia celeste Città.
Io sono[258] Via, Verità, Vita. Fuori di Me non c’è altra via, verità e vita. Colui che vince tutti gli ostacoli per seguire Me, diverrà colonna del mio tempio e per la Parola che ha custodita e praticata, dopo esser stato salvato nell’ora tremenda della prova dalla tentazione che uccide, avrà posto sul mio stesso trono, insieme al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.»
Dice ancora:
«Il mondo perisce perché non ha custodito la mia Parola, perché l’ha trascurata e derisa. Nessuna forza umana servirà a fermare la corsa del mondo all’abisso, perché manca al mondo e alle forze del mondo la cosa che salva. La mia Legge.
Si è fatto un vuoto nella mistica foresta che avevo coltivata per voi perché aveste dimora all’ombra del mio previdente amore. Le vostre colpe lo hanno fatto e nel vuoto si è insediato padrone il Serpente eterno, che vi avvelena col suo fiato e vi uccide col suo morso e impedisce che la mia Legge sia in voi agente di Bene.
Fumo, veleno, orrore, disperazione avete in voi e intorno a voi. E potevate avere Luce, Pace, Speranza, Gioia. Questo potevate avere se aveste seguito la mia Parola, perché Io ho consumato tutto l’orrore della vita per preservarne voi e l’ho fatto con quella atrocità di agonia che ho patito per voi.
Ma avete gettato il mio dono e avete chiamato a maestro e re Satana. E Satana vi ammaestra e regola, vi sala e sferza per rendervi degni del suo inferno.»
[255] manna nascosta, di cui si parla in Apocalisse 2, 17 insieme con il “sassolino bianco” che sarà citato più sotto.
[256] è detto in Matteo 7, 6.
[257] Hai letto in Esodo 16, 20.
[258] Io sono…, come proclamato in Giovanni 14, 6.
Dice Gesù:
«Se si osservasse per bene quanto da qualche tempo avviene, e specie dagli inizi di questo secolo che precede il secondo mille, si dovrebbe pensare che i sette sigilli[259] sono stati aperti. Mai come ora Io mi sono agitato per tornare fra voi con la mia Parola a radunare le schiere dei miei eletti, per partire con essi e coi miei angeli a dare battaglia alle forze occulte che lavorano per scavare all’umanità le porte dell’abisso.
Guerra, fame, pestilenze, strumenti di omicidio bellico - che sono più che le bestie feroci menzionate dal Prediletto - terremoti, segni
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Dice Gesù:
«Nei due testimoni[268] miei sono adombrati tutti i maestri nella fede: pontefici, vescovi, ispirati, dottori della Chiesa, anime invase dalla Luce e dalla Voce. Essi, con voce pura da ogni venatura umana, hanno proclamato Me e la verità della mia dottrina e hanno messo sigillo di santità, di dolore, e anche di sangue, a conferma della loro voce.
Odiati come Me, Maestro dei maestri, Santo dei santi, sono stati, più o meno, sempre tormentati dal mondo e dal potere, che trovano in essi coloro che con la loro stessa condotta dicono al mondo e ai grandi del mondo:
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Dice Gesù:
«Ti ho detto[271] un giorno che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di Dio.
Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele: testimonianza di Dio, ha un emulo infernale; e cosi l’ha Gabriele: forza di Dio.
La prima bestia,[272] uscente dal mare, che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi: “Chi è simile alla bestia?”, corrisponde a Michele. Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero, all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele, e amore, se d’amore può
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