MaM
Messaggio del 25 ottobre 1995:Cari figli! Oggi vi invito ad andare nella natura perché là incontrerete Dio il Creatore. Figlioli, oggi vi invito a ringraziare Dio per tutto ciò che vi dà. Ringraziandolo, voi scoprirete l'Altissimo e tutti i beni che vi circondano. Figlioli, Dio è grande ed il suo amore è grande per ogni creatura. Perciò, pregate per poter comprendere l'amore e la bontà di Dio. Nella bontà e l'amore di Dio Creatore, anch'io sono con voi come un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1948

8 maggio 1948

Dice Gesù:
   «Hanno paura della fine del mondo. L'hanno anche molti di quelli che crollano derisori il capo davanti ai miracoli della misericordia mariana. L'hanno perché non sanno il tempo. Ma è detto che la mia ultima venuta [1] sarà improvvisa e rapida come lampo che trascorre il cielo. Prima però devono venire i segni che ho detto. E i segni non saranno rapidi come la mia venuta, anzi saranno lunghi a compirsi, rallentati dalle preghiere delle anime dei giusti e delle anime vittime, alle quali si piega favorevole la mia misericordia per concedere tempo a tutti di ravvedersi.

   Molti segni sono già in atto. Ma il loro giorno non è di 24 ore per voi, anche se è per Me più breve di un battito di ciglio. Io ho per misura l'eternità.

   Un segno, non meditato, è la predicazione del vangelo del Regno a tutto il mondo, di tutta la mia Vita del Vangelo. Ecco, nel Vangelo canonico è l'essenziale per credere e salvarsi; ma non è la completa conoscenza di Me. Dopo Me il Consolatore, Colui che dice tutto quello che ha udito e mi glorifica, continuò a completare il Vangelo perché ha ricevuto del mio e ve lo annunzia.

   Nei secoli continua la predicazione della Rivelazione e c'è ancora tanto da dire. E più si avvicina la fine e grandi sono i bisogni, più il Vangelo si completa.

   La tua fatica rientra in questo programma divino. Perché il tuo lavoro di piccolo Giovanni ha molto completato il "tutto il Vangelo" che deve essere conosciuto prima della fine, acciò le anime si riaccendano nella carità e si salvino, ed Io trovi ancora la fede nel mondo fra i perseveranti sino alla fine.

   Per questo ho dolore e sdegno che sia posto ritardo alla divulgazione dell'opera che Io voglio sia data alle turbe come Pane di Sapienza e Vita.

   Riguardo allo Stato d'Israele ti dico "No". Finché non mi riconosceranno per vero Messia non avranno vera pace. Più facile è che il fuoco nelle terre dell'Asia Minore prepari la strada alla venuta di Gog e Magog [2], o dell'Anticristo che in essi è già adombrato, che non venga la pace ad Israele, pervicace nel non volermi riconoscere come il vero Messia, Re del Regno di Dio e Figlio dell'Altissimo».

   «Preparerà subito la strada all'Anticristo?».

   «Non mettete mai il vostro tempo nelle profezie di Chi è eterno. Non dirvi l'ora è pietà. Vi spinge ad agire come fosse domani il giudizio.

   Sta' in pace».

   1 Mt 24, 27  

   2 Ap, 20,8

25-26 maggio 1948

Sulle Tre Fontane

   Notte 25-26 maggio 1948, ore 1 ant.
   
   Dice il Signore:

   «Scrivi. La spada nel Cuore di Maria e il suo pianto desolato sono l'atteggiamento dei Sacerdoti in riguardo delle sue manifestazioni di misericordia per loro e per i fedeli.

   Scrivi ancora. Ciò che più addolora il Signore e allontana la sua Misericordia da voi, che ne avete tanto bisogno, è questo atteggiamento ostinato dei Sacerdoti di ogni grado. È questo loro ostinato non pronunciarsi, o pronunciarsi chiamando Satan, ossia menzogna, ciò che è Maria.

   Scrivi ancora. Là dove sono miracoli di vere e durature conversioni, ancor più grandi, come miracoli, di quelli di guarigioni straordinarie e improvvise, là è Dio e la sua Vergine.

   Se Satana dovesse creare quei fenomeni per convertire quei peccatori che voi non riuscite a convertire, dovrebbesi dire che Satana è più santo di voi e premuroso della gloria di Dio e della salute delle anime più che voi non siate.

   Ma ciò non sarà mai. Ora, essendo voi incapaci di convertire istantaneamente, mentre le manifestazioni che negate o mettete in dubbio per buone, convertono, dovete riconoscere che esse vengono dal Cielo. Non attirate su questo suolo il castigo di Dio, perché esso sarebbe la disperazione di troppi e voi ne rispondereste alla divina Giustizia, perché Io vi ho fatto pastori e non lupi, e vi ho fatto miei servi preposti a governare in mia vece i miei servi minori, non già a malmenarli.

   E tu, piccolo Giovanni, per consolarmi scrivi sin che Io voglio, nonostante l'ora e il tuo stato.

   Sono afflitto come nella sera del Getsemani, e tu sai vegliare con Me per confortarmi. Questa notte sono Io, Gesù, che chiedo di posare il capo sul seno del piccolo Giovanni, perché non trovo, come in tante notti della mia vita terrena, chi mi accoglie per darmi riposo e persino mi negano in troppi il sasso del loro cuore per farmi da guanciale. Li beneficherei rendendo il loro cuore di pietra, che più non conosce il Signore, cuore capace di carità e perciò di cono-scermi e servirmi».

   E mi fa scrivere sino alle 3,30 ant.

   Finché c'è Dio il mio dolore per il Suo dolore è sopportabile. Ma rimasta sola, esso mi schiaccia col peso del lamento e delle parole di Gesù e dell'afflizione di Maria Ss. che non mi si cancella dalla mente dalla sera di venerdì 21 c. m., quando mi apparì (Madonna di Fatima) e dopo avermi guardato piangendo afflittissima, nonostante che mani angeliche la incoronassero di una corona di 15 bellissime rose, disgiunse le mani, allargando le braccia in modo da scostare il manto perché io vedessi il suo petto al centro del quale era infissa una spada che emergeva coll'elsa e la [?] dalla sua veste bianca. Non vedevo il cuore. Ma capivo che quella spada glielo trapassava e che la Madre nostra era in un'afflizione grandissima e chiedeva d'essere consolata... Di che? Sino a questa notte me lo sono chiesto senza riuscire a spiegarmelo. Ora so. E sono proprio oppressa, perché non è in mio potere levare quella spada e medicare quella ferita inferta al Cuor di Maria.

31 maggio 1948

   La sera del 26 c. m. mi è riapparsa M. Ss. di Fatima in questo modo: pareva che un grande arcobaleno, ma poco arcuato, fosse sospeso fra terra e cielo. Al centro di esso, poggiata sulla sua argentea nuvoletta, era Maria Ss., le mani congiunte dalle quali pendeva il lungo Rosario, dolce e sorridente. Sotto i suoi piedi nudi, premute, e direi trattenute, da essi erano molte saette.
   Mi sono detta: «Meno male! Questa volta è pace! C'è l'arcobaleno. I fulmini dei castighi di Dio sono sotto i piedi di Maria...», e mi posi a ringraziare la Madre nostra.
   Ma Lei, disgiungendo le mani, mi indicò con la sinistra, ossia a levante di Lei, una specie di fuoco, o di astro o di gemma, che di tutti e tre aveva somiglianza, che raggiava molto alto nell'azzurro terso di un cielo senza nubi, in un'atmosfera limpidissima come è dopo un grande temporale che deterga l'aria da ogni impurità.
   Questo fuoco, gemma o astro, era fatto così per forma e aspetto e contenuto. Forma:

   Colore: Luce della più fulgida e chiara fiamma che fuoco possa sprigionare. O anche: Topazio con riflessi d'oro, o oro acceso. Bellissimo.

   Contenuto: Disegni di fuoco, o di gemma e oro più chiaro erano tracciati nella (non sulla, ma nella) gemma meravigliosa. Erano nel triangolo superiore e in quello inferiore, mentre nello spazio di centro era una stella (colore su colore) vivissima. Il suo splendore era dolce eppure for-tissimo, quasi che tutta la luce del triangolo alto e di quello basso convergesse i suoi fuochi sulla stella facendola ancor più fulgida.

   I disegni erano intrecciati nel triangolo superiore, divisi in tre disegni minori nel triangolo inferiore. Ho pensato fossero lettere alfabetiche, ma non mi ricordavo averle viste mai.

   Capivo che Maria Ss. voleva che io venerassi quel segno, ma non capivo cosa poteva essere. Non ricordavo aver mai visto nulla di simile nel simbolismo cristiano.      

   Sono rimasta incerta sino a questa mattina perché solo stamane, ultimo di maggio, Maria Ss. mi spiega il simbolo. Dice Maria:

   «Non devi ringraziare Me sola. Ma tutte le fonti della Misericordia: la Ss. Trinità, e la terrena trinità (un tempo) che ora, gloriosa, vi ama e protegge, o membra del Corpo Mistico.

   Il Segno vuol dirti questo: Ss. Trinità in alto, e il suo Nome è scritto, in caratteri di fuoco sul fuoco, con lettere ebraiche antiche.

   Trinità minore in basso: la Sacra Famiglia, anche questa indicata con le iniziali ebraiche antiche di Gesù Messia, intrecciate a quelle della Serva di Dio e del Patrono di Cristo, in Se stesso, Uomo sulla Terra, e nella Chiesa, suo Corpo Mistico.

   Fra l'uno e l'altro triangolo il segno di Colui che dalla Ss. Trinità viene, e che crebbe in sapienza, età e grazia fra Me e Giuseppe, il segno di Colui che, Figlio di Dio, e per opera di Spirito Santo concepito, prese carne e nacque dalla Vergine, congiungendo così le due Nature in un unico Essere il cui Nome sin qui noto è: Gesù: Salvatore, ma il di cui vero Nome è "noto a Lui solo", e vi sarà rivelato nella luce trionfale della Gerusalemme celeste e compiuta.

   E quel vero Nome, che per ora è ignoto, è adombrato dalla stella luminosa nella fiammante insegna. Perché da ispirati fu indicato col titolo di Stella di Giacobbe e del Mattino, Oriente, Luce.

   Al voler di Lui si piega il Padre suo, ed ogni mia preghiera è da Lui accolta perché sono la Madre. Senza di Lui non mi sarebbe dato trattenere i castighi dell'ira divina. Ma ogni misericordia è ottenuta perché Egli è l'Amore misericordioso, e il compendio di ogni amore divino e umano.

   Però, adorando Lui che in anticipo ha impetrato, e con smisurato sacrificio, ogni bene per voi, ogni pietà, adora l'Unità e Trinità Ss. dalla quale il Verbo è venuto ad esser Redentore, e prega non Me sola ma bensì anche il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, Gesù, Giuseppe, Maria, vostro Dio e vostri amici misericordiosi».

10 giugno 1948 Ore 24 meno pochi minuti.

Ancora Maria Ss. Ma la sento soltanto. Non la vedo. Solo la sua dolce voce e quella pace soave che penetra in me quando Lei viene o in un modo o nell'altro.

   Pensavo a Bernardetta Soubirous e che, allora, la Madonna è venuta a confermare il dogma dell'Immacolata Concezione.

   Sono questi i pensieri che occupano le mie notti insonni: Dio, i suoi prodigi, Maria e i suoi, il Vangelo che ho visto, scene di martiri pure viste.

   Il pensiero di questa sera veniva per associazione di idee dopo aver sentito alla radio brani del Nerone di Boito. ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

13 giugno 1948 Ore 13

  Sto leggendo un giornale riportante un'ordinanza dell'Ordinario di Arezzo sulle statue semoventi.    "Per sfatare le superstizioni e forse anche maligne dicerie che si espongono in proposito di ciò che succede in codesta chiesa (S. Francesco in Arezzo), le impongo senz'altro di togliere alla vista del pubblico ogni statua o sacra immagine, oppure di chiudere la chiesa! Mi duole parlare così, ma  oggi la cosa si impone. Firmato Mignone-Vescovo".

   Non riesco a conciliare questo tono con le parole dette da Padre Pio, e da altri spiriti guidati per    vie straordinarie, i quali dicono: "Sarà una Pentecoste Mariana. È l'ora di Maria. Questo è nulla rispetto a ciò che verrà".

   Mi rivolgo a Dio perché mi illumini. Chi ha ragione? Coloro che combattono o coloro che dicono "è opera di misericordia"? Glielo chiedo per la pace della mia coscienza di cattolica...

   Tonante e (per me sola) dolcissima mi risponde la voce del Verbo Ss.:

   «In verità l'Avversario sta iniziando il suo lavoro di distruzione della terza parte delle stelle del cielo [1]. La mia Chiesa non sarà colpita che dalla Chiesa. Ogni altro nemico sarà vinto da Me. Ma l'abominio nel suo seno Io non lo posso vincere perché sacra mi è la libertà d'arbitrio di ogni uomo, di ogni uomo, di ogni uomo. E coloro che saranno abominio hanno più di ogni altro le grazie per tendere al loro fine... Per questo sarà abominio la loro caduta, la loro apostasia.

   Oh! dolore! Ma così è scritto...

   Non mi ricusare il tuo soffrire che aumenterò in tutte le cose. Perché ho bisogno di vittime. Per placare l'ira del Padre. E per consolarmi dei nuovi Giuda di Keriot».

   Penso che ieri fui pigra nel mio servizio. E soffro come se io pure fossi di coloro che offendono Dio e feriscono il Figlio e sono lenti a servire e benedire l'Amore.

   Ma chiedo ancora: «E allora? Chi ha ragione? Quali le manifestazioni buone se anime illuminate dicono vere molte di queste e i Vescovi le sconfessano?».

   Risponde Gesù:

   «Quelle delle quali ti ho dato i termini il 25 maggio 48. Quelle dove sono conversioni d'anime soprattutto. Perché dove i cuori vengono toccati dalla grazia là non può essere che il Cielo in azione.
   Non essere troppo afflitta. Tu non dai dolore, anche se la stanchezza ti soverchia e ti fa perdere una frase. Il richiamo di ieri non è per punirti ma per dare un segno ai tuoi scrutatori. Sta' in pace».

   Ore 23,30 stesso giorno.

   L'ultimo giornale radio delle 23 annuncia che a S. Sepolcro, provincia di Arezzo, è venuto il terremoto che ha ucciso una donna proprio per la caduta del portale della Chiesa di S. Francesco...

   Terremoto a S. Sepolcro dopo i fulmini del Vescovo... Terremoto in questa zona mercoledì 26 maggio e mercoledì 9 giugno dopo i fulmini del Vescovo di Pisa contro apparizioni ecc. ecc.

   I commenti li lascio a chi li vuoi fare, se avrà modo di farli. Per me dico: Dio castiga i fanatici. Oh! Maria! Se tu non ci aiuti, Dio ci distruggerà, e ce lo meritiamo. Ma sii Madre, distingui le pecore dai pastori, perché le pecore saranno stolte, ma ti amano e si rifugiano in te perché hanno paura del castigo di Dio.

   Sono così angosciata! Io mi sento come fossi flagellata, e chi mi vede dice: "Ma ha pianto?". No. Con gli occhi no. Ma il cuore è tutto il pomeriggio che piange. Non so più Sopportare certe cose. La misconoscenza dei doni di Dio mi tortura come un'agonia.

25 luglio 1948

   In principio era il Verbo e il Verbo era in Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio [1].    Tutto quanto fu fatto, per mezzo di Lui è stato fatto, e senza di Lui nulla di ciò che fu fatto è stato creato.
   In Lui era la Vita, e la Vita è la Luce degli uomini. E la Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno compresa.
   Ci fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla Luce perché tutti credessero in ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29 luglio 1948

   Le anime amanti e i cigni. Dice Gesù, e mi consola:

   «Hai mai visto i cigni su un limpido specchio d'acqua? Vanno, e pare che neppure la turbino nel solcarla tanto è pacifico il loro andare. Non vogliono però che acque pulite, perché la loro bella piuma non si insozzi. Vanno e sembra cerchino le zone baciate dal sole a preferenza di tutte le altre. Là giunti, si fermano. Sono immobili come sculture posate su uno specchio verdazzurro. Sembra che contemplino la bellezza del firmamento che si rispecchia nell'acqua o che si empiano la piuma di sole per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

4 agosto 1948

 Dice Gesù:
 «A quei signori che pretenderebbero che Io: Verità, Io che mi conosco e tutto conosco di mia Madre, avessi dato di Me e di mia Madre una versione snaturata, ricalcata sulla povera traccia appena visibile della realtà che Noi fummo, ma conforme a quella irreale, slavata, disforme dal vero, che in 20 secoli gli uomini si sono data, e che è valsa ad annullare il vero Gesù Cristo e la vera Maria di Nazaret, che è valsa a far sorgere tutte le eresie, a creare il terreno per tutti i distacchi di cristiani dal Corpo Mistico, tutte, dico ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

8 settembre 1948

«Contempla le beatitudini nel Magnificat, e la grande Verità nascosta nella parola "mio Salvatore". A quelli che ti fanno obiezione sulla "secondogenita di Dio", sulla "anima di Maria parte di Dio" fa considerare queste due cose:
   I - che Maria nacque da coniugio umano e fu salvata (presalvata o preservata) come tutti gli uomini credenti nel Cristo, in vista dei meriti futuri del Cristo Salvatore.
Se avesse avuta natura divina, come comprendendo male e sempre secondo lettera perché non sanno leggere con la vita che è spirito alcuni vogliono capire dalle mie parole esatte, non avrebbe avuto bisogno di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

14 settembre 1948

 «Anima mia, potere d'uomini, per scienziati che siano, non ha potere sul volere nostro, il Mio e il tuo congiunti in un unico desiderio: redimere.
   Io ti voglio vittima per il prossimo tuo. Tu chiedi che Io ti immoli per il prossimo tuo. Due voleri in uno, un sol pensiero in due che si amano. Tu in Me, Io in te con un unico amore che ci spinge a consumare e ad essere consumata.
   E che vuoi che possa la formica-uomo, dove l'infinito Mio Volere e il deificato e perciò immisurabile volere tuo vogliono il Regnum Christi in quanto più è possibile, né badano alla grandezza dell'olocausto per edificare il Regno?
   Già te lo dissi, è un lustro: l'amore compassionevole e doloroso è l'amor degli amori, perché è il Mio e perché è quello che salva.
   Lascia fare a quelli che, anche se cattolici, sono ancor impasto di fuoco con melma, e tu sii fiamma, e fiamma sola».

 

   Il bizzarro dialogo fra me e il demonio...
   Sto lavorando d'ago, soffro, penso, ricordo. E mentre offro i miei spasimi, così forti da molto tempo, all'improvviso, e dopo tanto, ho da subire l'azione diretta del demonio.
   Erano mesi, anni ormai, che mi dava noia attraverso uomini e cose, ma non più direttamente da quando Gesù gli aveva messo dei limiti. Oggi eccolo...
   Io dico la mia offerta, che ripeto sempre quando più forte si fa la stretta del dolore, e lui, satirico al sommo, mi beffa: «Sei una scema. Soffri per niente. Non ti servirà per il Paradiso. Non c'è paradiso».
   Ribatto: «Allora, se non c'è paradiso, non c'è inferno. Perché Dio è giusto, e se non avesse a premiare neppure castigherebbe».
   «Non c'è inferno, non c'è paradiso, non c'è Dio. Il nulla c'è».
   «Il tutto c'è. Tu ci sei. E se ci sei tu c'è Dio che ti ha creato. E se c'è Dio e se tu ci sei, c'è paradiso e inferno di conseguenza».
   «Non c'è paradiso. Non c'è Dio che da paradiso. Non c'è vita eterna, non c'è gioia dopo la vita. Hai voluto il dolore e quello solo avrai. Ti sei offerta per delle idee sciocche. Illusa, stolta, pazza», continua un pezzo a insultarmi. Ma non mi malmena. È incatenato presso la porta. Non può avanzare. Non può che insultare.
   E lo lascio fare, sopportando il ribrezzo della sua presenza sinché, avendo proferito una oscena parola sul Cristo al quale mi sono votata, reagisco con le parole che so, e mentre lui si allontana gli grido dietro l'ultimo grido della mia fede e del disprezzo per lui: «Tu ci sei e quindi c'è Dio. Il tuo inferno c'è e quindi c'è il paradiso. Tu sei eterno perché sei spirito. La mia anima è eterna perché è spirito. Gli spiriti eterni devono ben andare in qualche posto che li accolga.   Ma anche [se] tu, maledetta menzogna, dicessi per una volta il vero e non ci fosse il paradiso, non ci sarebbe neppur l'inferno allora e perciò la tua ultima parola per spaventarmi non vale, e tu sei vinto».
   Ci manca che ora torni lui!
   Che ribrezzo...