MaM
Messaggio del 18 marzo 2009:Cari figli! Oggi vi invito a guardare in modo sincero e a lungo nei vostri cuori. Che cosa vedrete in essi? Dov'è in essi mio figlio e il desiderio di seguirmi verso Lui? Figli miei, questo tempo di rinuncia sia un tempo nel quale domandarvi: che cosa vuole Dio da me personalmente? Che cosa devo fare? Pregate, digiunate e abbiate il cuore pieno di misericordia. Non dimenticate i vostri pastori. Pregate che non si perdano e che restino in mio figlio, affinché siano buoni pastori per il loro gregge. La Madonna ha guardato tutti i presenti e ha continuato: Di nuovo vi dico: Se sapeste quanto vi amo piangereste di felicità. Grazie.

Maria Valtorta - 13 giugno 1948 Ore 13

  Sto leggendo un giornale riportante un'ordinanza dell'Ordinario di Arezzo sulle statue semoventi.    "Per sfatare le superstizioni e forse anche maligne dicerie che si espongono in proposito di ciò che succede in codesta chiesa (S. Francesco in Arezzo), le impongo senz'altro di togliere alla vista del pubblico ogni statua o sacra immagine, oppure di chiudere la chiesa! Mi duole parlare così, ma  oggi la cosa si impone. Firmato Mignone-Vescovo".

   Non riesco a conciliare questo tono con le parole dette da Padre Pio, e da altri spiriti guidati per    vie straordinarie, i quali dicono: "Sarà una Pentecoste Mariana. È l'ora di Maria. Questo è nulla rispetto a ciò che verrà".

   Mi rivolgo a Dio perché mi illumini. Chi ha ragione? Coloro che combattono o coloro che dicono "è opera di misericordia"? Glielo chiedo per la pace della mia coscienza di cattolica...

   Tonante e (per me sola) dolcissima mi risponde la voce del Verbo Ss.:

   «In verità l'Avversario sta iniziando il suo lavoro di distruzione della terza parte delle stelle del cielo [1]. La mia Chiesa non sarà colpita che dalla Chiesa. Ogni altro nemico sarà vinto da Me. Ma l'abominio nel suo seno Io non lo posso vincere perché sacra mi è la libertà d'arbitrio di ogni uomo, di ogni uomo, di ogni uomo. E coloro che saranno abominio hanno più di ogni altro le grazie per tendere al loro fine... Per questo sarà abominio la loro caduta, la loro apostasia.

   Oh! dolore! Ma così è scritto...

   Non mi ricusare il tuo soffrire che aumenterò in tutte le cose. Perché ho bisogno di vittime. Per placare l'ira del Padre. E per consolarmi dei nuovi Giuda di Keriot».

   Penso che ieri fui pigra nel mio servizio. E soffro come se io pure fossi di coloro che offendono Dio e feriscono il Figlio e sono lenti a servire e benedire l'Amore.

   Ma chiedo ancora: «E allora? Chi ha ragione? Quali le manifestazioni buone se anime illuminate dicono vere molte di queste e i Vescovi le sconfessano?».

   Risponde Gesù:

   «Quelle delle quali ti ho dato i termini il 25 maggio 48. Quelle dove sono conversioni d'anime soprattutto. Perché dove i cuori vengono toccati dalla grazia là non può essere che il Cielo in azione.
   Non essere troppo afflitta. Tu non dai dolore, anche se la stanchezza ti soverchia e ti fa perdere una frase. Il richiamo di ieri non è per punirti ma per dare un segno ai tuoi scrutatori. Sta' in pace».

   Ore 23,30 stesso giorno.

   L'ultimo giornale radio delle 23 annuncia che a S. Sepolcro, provincia di Arezzo, è venuto il terremoto che ha ucciso una donna proprio per la caduta del portale della Chiesa di S. Francesco...

   Terremoto a S. Sepolcro dopo i fulmini del Vescovo... Terremoto in questa zona mercoledì 26 maggio e mercoledì 9 giugno dopo i fulmini del Vescovo di Pisa contro apparizioni ecc. ecc.

   I commenti li lascio a chi li vuoi fare, se avrà modo di farli. Per me dico: Dio castiga i fanatici. Oh! Maria! Se tu non ci aiuti, Dio ci distruggerà, e ce lo meritiamo. Ma sii Madre, distingui le pecore dai pastori, perché le pecore saranno stolte, ma ti amano e si rifugiano in te perché hanno paura del castigo di Dio.

   Sono così angosciata! Io mi sento come fossi flagellata, e chi mi vede dice: "Ma ha pianto?". No. Con gli occhi no. Ma il cuore è tutto il pomeriggio che piange. Non so più Sopportare certe cose. La misconoscenza dei doni di Dio mi tortura come un'agonia.