Dice Gesù:
«Ascolta bene, perché è lezione grande.
Il nome più giusto della Messa come voi ormai la dite, o Sacrificio dell'Altare, è "Frazione del Pane". Perché la Messa si è iniziata la sera del Giovedì. Perché la Messa è il perpetuo ricordo dell'amore mio che supera l'ora e il momento. La Passione, la Crocifissione, la Morte furono l'ora e il momento storico del mio amore: l'Eucarestia è il sempre del mio amore per voi. Perché la Messa è l'immolazione del Cristo, non solo come contemplata solo in rapporto alla consumazione materiale del sacrificio con le sofferenze, le
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Dice Maria:
«Con quello che ti ho detto il giorno della Presentazione puoi capire anche perché sono apparsa coi tre colori delle Virtù Teologali. Alcuni, quelli che si perdono nelle solite inezie umane anche davanti alle realtà soprannaturali più grandi e chiare, fanno ostacolo al credere alla mia venuta alle Tre Fontane per quei colori... Non c'è limitazioni dove Io sono. E in ogni cosa è un simbolo.
Regina della Rivelazione, ho vestito i colori delle tre virtù che la Rivelazione contiene e propone: la Fede, la Speranza, la Carità.
Tutta la Rivelazione è Fede. Senza la
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Dice il Signore:
«…E se vorranno penetrare nel mistero di Dio, Io accecherò i loro occhi e li trarrò in errore. Vi sono limiti che agli uomini non è dato valicare. Perché oltre quei limiti regno Io solo e Io solo agisco. La loro smania di certi esami non è che documentazione della loro non fede. Non è che la documentazione della loro superbia, che discute e misura e vorrebbe mettere limiti al mio potere. E gli audaci Io li accieco.
Figlia ubbidiente del mio Figlio, abbandona il tuo corpo alle indagini degli uomini, che hanno bisogno di spezzarsi contro la realtà per credere alla realtà, ma tieni chiusi i cancelli del tuo spirito. Colui, quello spirito, che è da Me messo nel tabernacolo della Sapienza e Carità,non va strappato di là, perché egli conosce le cose di Dio e il suo Volto, e non va reso noto ciò che è di Dio con la violenza.
Io ho detto [1]: "Non rivolgetevi ai maghi né ad interrogare gli indovini, non praticate divinazione né interpretate i sogni". La mia giustizia chiama "violenza" e annovera nel numero delle divinazioni, che Io maledico, certe violazioni del mistero dei cuori dove Io, Uno e Trino, regno e opero.
Figlia, régolati così: sinché non viene usata violenza al tuo spirito, lasciali osservare. Ma se con animo e pensiero impuro chiunque osasse violentare la libertà del tuo spirito e renderlo legato per scrutare ciò che è mio mistero, rifiutati, ora e sempre, in mio Nome. Richiedi, a chi ha preso l'iniziativa, santo giuramento di attenersi a queste regole, o il mio sdegno divamperà.
Sono il Signore Iddio tuo e di tutti, e se per te sono Padre, Giudice sono di chi non mi conosce nelle mie opere e non mi adora nei miei decreti e strappa i veli che Io ho steso sui miei "segregati".
Sta' in pace. L'eterno, triplice Amore è con te.»
Quanto era che non mi parlava l'Eterno Padre! Non è stato parlare a me in particolare la voce di Dio udita il 7 e 24 ottobre. Erano parole per tutti. Queste sono per me sola. E la sua imponenza, dovrei dire la sua severità alquanto irata, mi ha fatto paura. Era proprio il terribile Dio del Sinai, oggi! E mi ha dato pena e cruccio anche l'avvertimento avuto: buono per me come mano paterna che guida, ma che mi fa pensare che ci sono esseri che sono irrispettosi ancora, e sempre, sul mistero di Dio in me… e tentano, con frode, di nuocere all'Opera e al portavoce pur di poter dire: "Noi avevamo ragione".
Nelle tue mani, Signore, affido l'Opera, che è tua, e il mistero dell'anima mia.
1 ho detto, come in Levitico 19, 26.31; Geremia 29, 8.
Dice Gesù in merito all'epistola della prima domenica di Avvento:
«Nessuno, fra i cristiani, oserebbe dire che Paolo non è stato Apostolo, ripieno dello Spirito dello Spirito di Dio, di grazia e santità. Ma come allora spiegano, coloro che speculano con tutti i mezzi nelle parole dell'Opera per dire "il portavoce ha fatto errore", la contraddizione delle parole di Paolo1: "… essendo già l'ora di svegliarsi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina di quanto credemmo. La notte è inoltrata e il giorno si avvicina"?
Queste parole — e non è l'unica volta che Paolo parla della seconda venuta del Cristo, dei tempi ultimi, del giudizio finale — sembra che indichino un ben prossimo (ai giorni di Paolo) sorgere del giorno eterno. Ma quale lungo tempo d'alba ha mai questo giorno, se questo tempo dura da 20 secoli e ancor vi è tempo al giorno! Mancò allora in Paolo lo spirito profetico? E se ciononostante egli è chiamato Vaso di elezione, Apostolo delle Genti, e la sua parola è di poco inferiore al Vangelo per potenza ammaestrativa, come si può gettare pietre a te, piccolo Giovanni, se, ai miopi occhi dei leggenti, alcune Mie, dico Mie parole da te trascritte sembrano contraddire le credenze antiche e i fatti passati, presenti, futuri, così come sono noti o previsti?
In verità ti dico che non sbagliò Paolo interpretando male le mie parole (Luca 21 v. 32, Marco, 13 v. 30) e vedendo prossimo il giorno di Dio, così come non sbagli tu, piccolo Giovanni.
Egli perché, come tutti coloro che lo Spirito dello Spirito che è Dio investe e innalza ai cieli della veggenza, vede attraverso la pupilla di Dio, ossia in un eterno presente. Il fatto di ora e il fatto che avverrà fra secoli, pari sono per colui che contempla rapito in Dio. Quei fatti sono. Quei fatti sono veri. Che sia oggi il loro avverarsi o fra decine d'anni o di secoli, quei fatti saranno, e solleciti per chi li contempla nel gorgo luminoso dell'eternità nel quale sono pulviscolo di attimi gli anni e i secoli.
E tu neppure sbagli, perché tu non sei che la mano che scrive il Pensiero e la Parola per volontà dell'Amore. E l'Amore non erra. Mai. E l'Amore ha azioni che i miopi possono credere contraddittorie, ma che seguono sempre la retta linea, semplice e giusta, delle azioni di Dio.
Sta' in pace e manda pure queste parole che ti ho ripetute per gioia tua e bontà agli altri.»
Dice Gesù:
«Non ti crucciare. Quel pensiero è ombra che la luce, e anche semplicemente un pensiero onesto, disperde.
Ma per confortarti, parlo. E manderai queste parole perché è bene che le leggano, meditino, conservino e, se lo credono utile, le uniscano all'opera al giusto momento. Momento che il loro pensiero, sempre così sveglio e acuto nel cercare, suscitare, agitare cause ed effetti – in verità tutti inconsistenti, ma però tali da darti pena – può trovare senza che Io lo indichi, usando l'intelligenza, che stancano in ricerche inutili e poco caritatevoli, per una ricerca utile e buona.
Dico:
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Dice Gesù:
«Tre gridi1: un sol grido. Tre epoche: una sola epoca. Tre voci: due suddite, una suprema. Questi tre "tre" per dirti una parola di confortevole gioia.
Dice il mio profeta, parlando in nome di Colui che è Sorgente di Vita eterna, Acqua che si effonde per dare la Vita a chi ne beve, una Vita inesausta, che toglie la Morte, un'Acqua che leva la sete di ciò che è male e sazia ogni ansia, placa ogni ricerca, perché chi mi ha, tutto ha: "Sitibondi, venite alle acque, e anche voi che non avete denaro correte a comperare e
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Maria Ss., che ha colmato di Sé questo mese di dicembre — sempre presente, Lei sola dall'8 in poi, Tutta Bella, Giglio di Paradiso, nella sua forma di Immacolata, Luce indescrivibile che è Carne e ha la immateriale… no, non immateriale perché è vero corpo… dirò che ha la bellezza ideale, trasfigurata dei corpi glorificati — Maria Ss. scende oggi, giorno dei S. Innocenti, dalla sua nicchia di luce (la luce che emana dal suo corpo beato) e diviene Maria di Nazaret, la pura, bella, soave, materna, umile Maria che visse in Palestina 20 secoli or sono.
Viene a fianco
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