Dice il Signore:
«…E se vorranno penetrare nel mistero di Dio, Io accecherò i loro occhi e li trarrò in errore. Vi sono limiti che agli uomini non è dato valicare. Perché oltre quei limiti regno Io solo e Io solo agisco. La loro smania di certi esami non è che documentazione della loro non fede. Non è che la documentazione della loro superbia, che discute e misura e vorrebbe mettere limiti al mio potere. E gli audaci Io li accieco.
Figlia ubbidiente del mio Figlio, abbandona il tuo corpo alle indagini degli uomini, che hanno bisogno di spezzarsi contro la realtà per credere alla realtà, ma tieni chiusi i cancelli del tuo spirito. Colui, quello spirito, che è da Me messo nel tabernacolo della Sapienza e Carità,non va strappato di là, perché egli conosce le cose di Dio e il suo Volto, e non va reso noto ciò che è di Dio con la violenza.
Io ho detto [1]: "Non rivolgetevi ai maghi né ad interrogare gli indovini, non praticate divinazione né interpretate i sogni". La mia giustizia chiama "violenza" e annovera nel numero delle divinazioni, che Io maledico, certe violazioni del mistero dei cuori dove Io, Uno e Trino, regno e opero.
Figlia, régolati così: sinché non viene usata violenza al tuo spirito, lasciali osservare. Ma se con animo e pensiero impuro chiunque osasse violentare la libertà del tuo spirito e renderlo legato per scrutare ciò che è mio mistero, rifiutati, ora e sempre, in mio Nome. Richiedi, a chi ha preso l'iniziativa, santo giuramento di attenersi a queste regole, o il mio sdegno divamperà.
Sono il Signore Iddio tuo e di tutti, e se per te sono Padre, Giudice sono di chi non mi conosce nelle mie opere e non mi adora nei miei decreti e strappa i veli che Io ho steso sui miei "segregati".
Sta' in pace. L'eterno, triplice Amore è con te.»
Quanto era che non mi parlava l'Eterno Padre! Non è stato parlare a me in particolare la voce di Dio udita il 7 e 24 ottobre. Erano parole per tutti. Queste sono per me sola. E la sua imponenza, dovrei dire la sua severità alquanto irata, mi ha fatto paura. Era proprio il terribile Dio del Sinai, oggi! E mi ha dato pena e cruccio anche l'avvertimento avuto: buono per me come mano paterna che guida, ma che mi fa pensare che ci sono esseri che sono irrispettosi ancora, e sempre, sul mistero di Dio in me… e tentano, con frode, di nuocere all'Opera e al portavoce pur di poter dire: "Noi avevamo ragione".
Nelle tue mani, Signore, affido l'Opera, che è tua, e il mistero dell'anima mia.
1 ho detto, come in Levitico 19, 26.31; Geremia 29, 8.