La Regina della Pace non è apparsa a Medjugorje per comunicare al mondo inedite rivelazioni, né per compiere segni prodigiosi od annunciare sensazionali novità teologiche, ma per condurci molto concretamente, come avvenne per il discepolo prediletto affidatole ai piedi della Croce, a "vedere con i nostri occhi, a contemplare ed a toccare" (1Gv.1-2), con i sensi dell’anima, il "Verbo della vita", che "era presso il Padre" (Ibid.). Il Verbo che si è fatto visibile a noi in quel Gesù di Nazareth, Figlio dell’Altissimo, che Lei ha generato al mondo "nella pienezza del tempo" e che ancor oggi ardentemente desidera rigenerare nelle anime dei suoi figli. Sì! Perché è soltanto a partire dalla contemplazione del Volto del Figlio, sofferente e glorificato; a partire dall’esperienza dell’ineffabile mistero di Cristo - che con totale libertà e filiale confidenza si abbandona all’amore tenero del Padre nel suo cammino pasquale di umiliazione e di gloria - che è possibile accogliere il fiume di vita nuova e di sfolgorante luce divina che irrompe nel mondo in Cristo Gesù, crocifisso dagli uomini ma eternamente glorificato da Dio.
Cosa rappresenta in realtà Medjugorje per quanti vengono a visitarla o che vi abitano? Lo abbiamo chiesto a SR. EMMANUEL che, come è noto, abita a Medjugorje già da diversi anni ed è una delle voci che ci tiene aggiornati su quanto avviene in quella "terra benedetta".
Ero ancora seminarista quando, per la prima volta, ho sentito parlare di Medjugorje. Oggi, sacerdote e al termine degli studi a Roma, ho avuto la grazia di accompagnare un gruppo di pellegrini. Personalmente sono rimasto colpito dal fervore con il quale le migliaia di persone presenti in quella terra benedetta pregavano e celebravano i sacramenti, particolarmente l'Eucaristia e la riconciliazione. Lascio il giudizio sull'autenticità delle apparizioni a chi è competente in materia; custodirò tuttavia per sempre il ricordo della Via Crucis sul sentiero sassoso che conduce verso la cima del Krizevac. Una salita dura e lunga, ma al contempo molto bella, dove ho potuto vivere diverse scene che, come una pagina di vangelo, mi hanno dato spunti per la meditazione.
La Beata Vergine non e’ venuta a diffondere la paura o a minacciarci con punizioni. In Medjugorje ci dice a gran voce la buona novella, mettendo cosi’ fine al pessimismo odierno. Vuoi aver la pace? Fare la pace? Irradiare la pace?
La Regina della Pace ci chiama incessantemente ad una pienezza di comunione con quello Sposo divino da cui Lei fu misteriosamente "adombrata" al momento dell’Annunciazione. (Lc 1,35). Maria infatti desidera introdurre e associare i suoi figli a quel mistero di rigenerazione nel mondo del Figlio che - come afferma il Magistero della Chiesa - "Dio ha posto quale primogenito tra molti fratelli (Rm 8,29), cioè tra i fedeli, alla cui rigenerazione e formazione essa coopera con materno amore" (Lumen Gentium, N° 63), poiché: "questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste…" (ibidem, N° 62).
In numerosissimi messaggi la Regina della Pace sottolinea, con un'insistenza del tutto particolare, che, in questo tempo di grazia Lei è con noi: "Cari figli… Io sono qui con voi, per guidarvi sulla nuova strada, verso una vita nuova"(25.10.92). In realtà questo è il primo e il più importante messaggio che Maria a Medjugorje offre al mondo: oggi la Madonna cammina in modo speciale al fianco dei suoi figli ...
Maria "all'annunzio dell'Angelo accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò la Vita al mondo" (Cost. Dogm. Lumen Gentium, n. 53). Ella è anche "unita al Figlio suo da uno stretto indissolubile vincolo", e "durante la predicazione di Gesù raccolse le parole con cui Egli proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono la Parola di Dio (cfr. Mc. 3,35), come ella stessa fedelmente faceva (cfr. Lc 2,19 e 51) (ibidem, n. 58).
La donna può essere Eva tutta la vita, ma può essere anche Maria. Dobbiamo fare una scelta". L'invito di sr. Elvira - fondatrice della Comunità Cenacolo - lanciato ai giovani riuniti a Medjugorje lo scorso agosto, testimonia la chiara consapevolezza che ogni donna si trova sempre di fronte a un bivio, radicato profondamente nella sua natura spirituale. Scegliere di imitare Maria significa imboccare la via giusta per realizzare il proprio essere donna.
La Madonna spesso ci chiede umiltà nel fermarci e chiederci: dove sto andando? Come sto andando? Con chi sto andando?
In numerosissimi messaggi Maria ci chiama "a dare gloria a Dio Creatore nei colori della natura", a quel Padre misericordioso, che "attraverso il più piccolo fiore ci parla della Sua bellezza e della profondità dell’Amore con cui ci ha creati" (Mess. 25.08.99).
p. Divo Barsotti, teologo ottantasettenne, fondatore della Comunità monastica dei Figli di Dio, spiega da un punto di vista teologico il motivo delle apparizioni mariane e il perché Ella appaia così tanto.
Capita spesso di incontrare delle persone e di parlare loro di Medjugorje. Ma con sorpresa si scopre che dopo ben 23 anni di apparizioni quotidiane della Madonna -così almeno credo insieme a tanti altri fedeli - tanti cristiani non ne sanno nulla, non ne hanno mai sentito parlare nelle loro parrocchie o gruppi ecclesiali. Anzi, bisogna dire che più ci si avvicina agli "addetti ai lavori", sacerdoti, consacrati, operatori pastorali, cristiani impegnati... più questa ignoranza cresce, quando non diventa fastidio o allergia. Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni? Che bisogno c'è di pellegrinare fino a là? E lo dicono con tanta convinzione e supponenza che a momenti ti fanno venire il dubbio di sbagliare tutto o di essere un cristiano debole che ha bisogno di queste "cose straordinarie e miracolistiche" per mantenere la fede.