MaM
Messaggio del 25 agosto 1993:Cari figli, io desidero che voi capiate che io sono vostra madre e che desidero aiutarvi ed invitarvi alla preghiera. Soltanto attraverso la preghiera potete capire, accettare i miei messaggi e metterli in pratica nella vostra vita. Leggete la Santa Scrittura, vivetela e pregate per poter capire i segni di questo tempo. Questo è un tempo particolare; per questo sono con voi, per avvicinarvi al mio cuore e al cuore del mio figlio Gesù. Cari figlioli, desidero che voi siate figli della luce e non delle tenebre. Per questo vivete ciò che vi dico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Maria Valtorta - 28 gennaio 1946

Notte fra il 28 e 29 gennaio 1946

   Mi lamento del troppo che soffro. Dico: "È troppo tremendo". S. Azaria mi dice:
   «Perché chiami tremendo ciò che viene da Dio? Perché lo dici insopportabile? Come puoi chiamare atroce ciò che è compartecipazione alla Redenzione di Cristo? Atroce è l'inferno. Insopportabile è ciò che viene da Satana. Tremendo può essere soltanto ciò che viene dall'Odio. Dio non dà nulla di superiore a ciò che la creatura può sopportare. Solo su suo Figlio appesantì la mano. Quelle solo furono sofferenze senza misura. Eppure il Cristo, che ne sapeva la giustizia, le sopportò senza dirle tremende, atroci o insopportabili, perché dire così sarebbe stato accusare il Padre di colpirlo senza carità.
   Le anime vittime devono uniformarsi alla Vittima in tutto. Piangi, ma non dire che è troppo ciò che soffri. È proporzionato a ciò che puoi sopportare. E potrebbe crescere. Ma nel contempo crescerà la tua forza di sopportazione perché aumenterà l'amore. E l'aumento di amore è aumento di forza. Credi che a Dio piaccia di vederti soffrire? Non pensarlo. Come ne soffriva per il Figlio dell'uomo, patente in croce per gli uomini, Egli, la Bontà, soffre di doverti far soffrire. Ma tu lo hai chiesto per assomigliare a Gesù, in tutto. E Dio ti contenta.
   Guarda l'ora del mondo. Vedi come è peccaminosa? Quest'ora è stata contemplata da Gesù nelle ultime 24 ore della sua vita umana. E anche te, come consolatrice, ha contemplato. Ma non consola chi si lamenta! Su, dunque! Un poco di eroismo! Canta con me: "Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo".» E tace.
   Prometto di non dire più "tremendi" i miei dolori.