MaM
Messaggio del 21 settembre 2012:Cari figli, anche stasera in maniera particolare vi invito: preghiamo per tutti i miei figli che sono lontani dai propri genitori, per tutti i miei figli che si sono allontanati da mio figlio Gesù'. Cari figli pregate anche voi perché' ritornino a mio figlio Gesù', si ritrovino nella loro famiglia e ritornino nella mia Chiesa. Io prego per tutti voi e intercedo presso mio Figlio per ognuno di voi, Grazie cari figli perché' anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1945

7 dicembre 1945

Gesù dice:
   «"Questo linguaggio è troppo duro! [1] Costui vuole fare di noi delle vittime della sua follia!", dicono tuttora gli uomini quando Io li esorto a vita giusta e li istruisco sul come va intesa e praticata la Religione per farne forma di vita che dia Vita eterna. E non si accorgono che così dicendo confessano di essere degradati dalla loro condizione di uomini.

   Parlano di evoluzione, di superuomo. Orbene, mettiamo l'uomo quale Io l'ho trovato portato a questo punto dopo la sua discesa dal Paradiso. Fa' il diagramma come Io ti conduco la mano [2] e finito il diagramma vedrai che non vi è superamento ma abbassamento.

   Evoluzione? Quando i superbi e falsi filosofi di ora parlano di evoluzione presuppongono il concetto "ascesa". Ma evolversi vuole dire procedere da un punto verso l'altro. E allora per spirali si può procedere verso l'alto come verso il basso. Non sai fare la spirale? Fa' una parabola.
             
   Vedi? Se faceva la parte di destra evolveva al Cielo. Ha voluto quella di sinistra. Si è evoluto verso l'Inferno. Ecco il "super uomo" attuale, "l'evoluto" attuale! Al quale pare follia vivere almeno da "uomo" se non riesce a divenire "angelo". E si dice: "Vittima", perché lo esorto a vivere da uomo. E folle mi dice. Sì, molto folle! Per amore!

   Amami. Amami tu, piccolo Giovanni…»
         

   1 Questo linguaggio è troppo duro!… è un'espressione ripresa dal capitolo 354 dell'opera maggiore, che illustra e sviluppa il brano evangelico di Giovanni 6, 22-70.
           
   2 Dopo la parola mano la scrittrice annota tra parentesi: Volto il foglio perché non ci sta il diagramma, (che non riproduciamo).

18 dicembre 1945

Dice Gesù:
   «Tredici anni or sono Io ti sigillavo sotto il peso dell'infermità, spezzando parola e attività. Hai dovuto per anni salvare col dolore. Poi ti ho fatta fontana per salvare con la Parola. Ti ho fatta "portavoce". Oggi, mia violetta nascosta, ti autorizzo a disporre delle cose udite e vedute. Con prudenza, senza avarizia, con santità e per santo fine.

   Era mio chiaro e fermo desiderio che nessuno potesse attingere alla cisterna [1], nella quale si riversa la mia Parola attraverso te, se prima essa non era completamente empita. Ma posto che si è voluto attingerne a stille – e in verità ciò non mi è molto piaciuto perché imprudente e sminuente l'opera – è stolto che si soffochi ogni respiro alla polla originaria quando poi l'acqua che essa getta non è raccolta in serbatoi per essere usata a tempo debito e con le dovute cautele e tutele, acciò non sia inquinata da elementi estranei, o carpita, o altro, ma è suddivisa e sparsa in mille rivoletti, perdendo la sua imponente bellezza, sperdendosi nell'aridume profano di un deserto più o meno razionalista e incredulo, servendo anche a manovre di spiriti derisori e ostili.

   Perciò, piccolo Giovanni, quando vedrai che il mio verbo può divenire "balsamo" e salvazione, da' il mio verbo. Non avere paura. Vedrai con chiarezza a chi è bene darlo. Ti illumina la Luce.

   E prega tanto, tanto, tanto per i sacerdoti che in queste feste saliranno all'altare per la prima volta. Che il loro sia un vero Natale. Una nascita al Cristo, col Cristo e per il Cristo. Ce ne è bisogno. Avere dei sacerdoti santi non impedirà di avere guerre e stragi. Ma almeno farà sì che non moriate tutti imbestiati come state principiando. Dovrei, oh! che in verità dovrei ripetere l'atto [2] della cacciata dal Tempio dei profanatori! Sono disgustato profondamente. Violetta della Croce, prega per i ministri del tuo Gesù…

   Va' in pace, anima mia, mia crocifissa, mia voce, mia figlia, mia gioia…»

   E mi prende con le sue lunghe mani il viso, chinandosi su me fino a sfiorarmi coi capelli la fronte e a respirarmi in volto.        

   1 cisterna, come in una parabola del 21 giugno 1943.
           
   2 l'atto riferito in Matteo 21, 12-13; Marco 11, 15-17; Luca 19, 45-46; Giovan­ni 2, 14-17.

19 dicembre 1945

Dice Gesù:
   «Eccomi a spiegare molte cose. Non amo le domande, specie da parte tua. Hai intelligenza per capire le risposte che ti do attraverso i dettati contenuti nelle visioni. Ma qui, ora che le cose si sono svolte come dovevano, non influenzando nessuno in nessun senso, parlo e spiego.

   Le tue domande, quelle che reputo giusto accogliere, sono:
   – 1°. Perché tanta differenza di manifestazioni fra te e Dora [1]?
   – 2°. Come mai spesseggiano tanto questi casi?
   – 3°. Potrebbe avvenire domani ciò che per ora non si è manifestato? (ossia un'accusa contro i mieifenomeni).
   – 4°. La ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24 dicembre 1945

A Madre Teresa Maria di S. Giuseppe [1], Priora del Carmelo.

   Dice Gesù:

   «Io sono il Direttore, il Tutore, l'Amministratore delle anime e di ciò che occorre alle anime. Nessuno è al di sopra di Me. E autorizzo il "portavoce" a portare la mia luce a queste anime che Io amo. Darò al "portavoce" tempo e forza quando lo giudicherò necessario. Perchétutto ho predisposto per amore.

   Unisci quest'ordine, dato quando tu eri afflitta, all'altra bontà del dettato avuto mesi fa, e comprendi da questo se mi sei diletta. Ti prendo il capo fra le mani e ti dico: "Non temere. ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25 dicembre 1945

Per Madre Teresa Maria di S. Giuseppe.
   Dice Gesù:
   «Lo vedi? Ho parlato a due delle tue figlie e le ho fatte "re d'Oriente". Ma quello che mi porta gli incensi devi essere tu. Portami, portami gli incensi della tua carica di Priora, così santificante quando è compiuta con giustizia.
   Oh! in verità, come l'incenso è franto in granelli, e come è gettato sui carboni per sprigionare profumo e per compiere l'ufficio per cui fu creato, così un Superiore in un Convento, per compiere realmente l'ufficio per cui fu eletto a quella carica, deve essere stritolato e consumato dai carboni ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26 dicembre 1945

Dice Gesù:
   «È tempo di grazie! È tempo di Grazia! Io sono venuto a portare "pace" agli uomini di buona volontà. Scrivi perciò e consegna a Maria Raffaelli1 quello che ti dico, per la sua pace.»

   Dice Gesù a M. R.:

   «La mia pace sia con te, e quanto ti dico ti sia fiume di pacifico attendere e di pacifico soffrire, fatto sopportabile dalla mia promessa che non mente mai. Figlia mia, tu molto sai di ciò che gli uomini insegnano di Me. Ma poco sai di ciò che Io realmente sono e opero. Ascolta. È il Signore che parla, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27 dicembre 1945

Sono ancora alla Comunione quando mi appare S. Giovanni apostolo in un bosco di ulivi: roseo, ridente, vestito di lilla con mantello nocciola chiaro. Pare venga in tutta fretta. Si volta a guardarmi, mi sorride, chiama: "Sorellina!".
   "Oh! Giovanni!" rispondo con lo stesso riso che ha lui.
   Resta così finché ricevo l'Eucarestia e poi mentre faccio il ringraziamento e anche dopo, finché… devo esercitare la pazienza di ascoltare chiacchiere che non mi interessano e che non hanno altro valore fuorché quello della carità verso persone moleste…
   Ma ora, mentre io, pure ascoltando queste, mi pongo un quesito — questo: "Come sarà giudicata Dina R. [1] che Gesù non ha nominata nel suo dettato in favore di Antonio R.?" — l'apostolo mi risponde:

   «Sarà applicato, anzi è applicata la parola [2] della Croce: "Padre, perdona a lei perché non sa quello che si fa". Però considera che qui, ledendo con il suo sarcasmo ragionante ciò che non va irriso, Gesù, Signor nostro, non perdona in persona propria. Egli perdona le offese [3] fatte a Gesù Cristo Dio e Uomo. Ma per le offese fatte alla Divinità Una e Trina, e perciò fatte particolarmente alla Potenza e all'Amore: il Padre e lo Spirito, Egli, che sa che solo Dio può perdonare ai peccati fatti contro lo Spirito di Dio – perché solo l'Altissimo e Divino può dare questa assoluzione – dice al Padre la sua preghiera per la colpevole. E fida, Lui che la conosce, nella Misericordia del Padre. Ed io con Lui, io che ho sentito come ha detto quelle parole dalla Croce e che non posso avere dubbi sulla potenza di esse.
   Addio, sorellina. La grazia di N. S. G. C. sia sempre con te.»
   E se ne va, rapido come è venuto.

   
   Per Emma Federici

   Dice Gesù:
   «Lo sai cosa è la mirra? È la resina che preserva da corruzioni. Sai a cosa è paragonabile? Al pianto. Ma il pianto, quando è buono, che fa? Lava le impurità umane.
   Ascolta, figlia. Ricorda l'Ecclesiastico [4]: "Chi ama suo figlio lo castiga sovente per averne in futuro consolazione". E i Proverbi: "Non disdegnare, figlio mio, la disciplina del Signore e non ti sgomentare quando Egli ti castiga; perché il Signore corregge quello che Egli ama, come un padre fa col figlio prediletto". Nel mio ultimo severo richiamo [5] senti tutto l'amore mio.
   E ascolta, figlia. È una promessa e una pace che ti do per regalo delle mie tre feste: Natale, Circoncisione, Epifania. Quando anche per ostilità degli uomini tu non potessi vedere l'Opera, tu mi saresti ugualmente cara. Mi basta che tu sia generosa e fedele. E tutto quanto soffrirai sarà giustificazione di ciò che avrai potuto eseguire imperfettamente. Quello che esigo, assolutamente esigo da te, è la docilità, l'abbandono assoluto alla Volontà che ti si mostra ora per ora. Rinuncia assolutamente ad ogni autogiudizio. Con questa rinuncia ogni azione andrà a carico altrui.
   Non dire: "Ma allora io non avrò merito mai!". I meriti nelle azioni umane sono del dieci per mille anche nelle azioni a scopo intenzionalmente buono. I demeriti sono le altre 990 parti. Ma se tu rinunci all'autogiudizio e lasci le azioni agli altri, tu fai al mille per mille l'ubbidienza. Al mille per mille, ossia totalmente e perfettamente. E ne hai un merito totale che annulla ogni altro tuo possibile demerito agli occhi miei.
   Me la dai questa mirra? Imbalsamerò con essa tutto il tuo spirito, e sarà incorrotto.
   Figlia mia, la mia pace sia con te.»
           


   1 R. sta per Raffaelli e si riferisce alle persone nominate nella nota messa al "dettato" del giorno prima.
            
   2 la parola detta in Luca 23, 34.
            
   3 le offese…, quelle considerate in Matteo 12, 31-32; Marco 3, 28-29; Luca 12, 10.
   
   4 l'Ecclesiastico, ma nella neo-volgata è in Siracide 30, 1; i Proverbi, nella citazione di Proverbi 3, 11-12.
           
   5 ultimo severo richiamo, quello del 2 dicembre scorso.

29 dicembre 1945

Dice Gesù:
   «Il nome primitivo era Lucifero: nella mente di Dio voleva dire "alfiere o portatore della Luce" ossia di Dio, perché Dio è Luce. Secondo in bellezza fra tutto quanto è, era specchio puro che rifletteva l'insostenibile Bellezza. Nelle missioni agli uomini egli sarebbe stato l'esecutore del volere di Dio, il messaggero dei decreti di bontà che il Creatore avrebbe trasmesso ai suoi beati figli senza colpa, per portarli sempre più in alto nella sua somiglianza. Il Portatore della Luce, con i raggi di questa luce divina che portava, avrebbe parlato agli uomini, ed essi, essendo privi di colpe, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

30 dicembre 1945

Prima del dettato che segue nella pagina seguente, mentre cor­reggo il dattilografato mi appare la faccia demoniaca di Satana. Solo il viso. Ride, oltremodo sarcastico, con tutta la sua espressione. Poi termina in una fragorosa e malvagia risata e scompare. Mi rimetto a correggere e non ci penso più. Questo alle 10 antimeridiane. Quasi a mezzogiorno Gesù mi detta quanto segue nella pagina seguente [1]. Ho pensato essere bene premettere questo accenno. Dopo, però, io non ho mai visto il viso bronzeo di Satana né udito il suo velenoso riso, come se se ne fosse andato per sempre. Le ultime ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)