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Messaggio del 23 febbraio 1985:Amate, amate! Gesù converte facilmente la gente se voi amate. Amate anche voi: così si cambia il mondo!

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1943

23 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Quando il tempo verrà, molte stelle saranno travolte[168] dalle spire di Lucifero, che per vincere ha bisogno di diminuire le luci delle anime.

   Ciò potrà avvenire perché non solo i laici, ma anche gli ecclesiastici hanno perso e perdono sempre più quella fermezza di fede, di carità, di forza, di purezza, di distacco dalle seduzioni del mondo, necessarie per rimanere nell’orbita della luce di Dio.

   Comprendi chi sono le stelle di cui parlo? Sono quelli che Io ho definito[169] sale della terra e luce del mondo: i miei ministri.

   Studio dell’acuta malizia di Satana è di spegnere, travolgendoli, questi luminari che sono luci riflettenti la mia Luce alle turbe. Se con tanta luce, che ancora la Chiesa sacerdotale emana, le anime stanno sempre più sprofondando nelle tenebre, è intuitivo quale tenebra schiaccerà le turbe quando molte stelle si spegneranno nel mio cielo.

   Satana lo sa e semina i suoi semi per preparare la debolezza del sacerdozio, onde poterlo travolgere facilmente in peccati, non tanto di senso quanto di pensiero. Nel caos mentale sarà per lui facile provocare il caos spirituale. Nel caos spirituale i deboli, davanti alle fiumane delle persecuzioni, commetteranno peccato di viltà, rinnegando la fede.

   Non morrà la Chiesa, perché Io sarò con essa. Ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.

   Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. Deve essere che la Chiesa soffra molto più a lungo perché la Chiesa non è, nei suoi membri, perfetta come il suo Creatore e, se Io soffersi delle ore, essa deve soffrire delle settimane e settimane di ore.

   Come sorse perseguitata e alimentata da potere soprannaturale nei primi tempi e nei migliori suoi figli, così ugualmente sarà di lei quando verranno i tempi ultimi in cui esisterà, sussisterà, resisterà alla marea satanica e alle battaglie dell’Anticristo coi suoi figli migliori. Selezione dolorosa, ma giusta.

   È logico che in un mondo in cui tante luci spirituali saranno morte si instauri, palesemente, il regno breve ma tremendo[170] dell’Anticristo, generato da Satana così come il Cristo fu generato dal Padre. Cristo figlio del Padre, generato dall’Amore con la Purezza. Anticristo figlio di Satana, generato dall’Odio con l’Impurità triplice.

   Come ulive fra le mole del frantoio, i figli del Cristo saranno perseguitati, spremuti, stritolati dalla Bestia vorace. Ma non inghiottiti, poiché il Sangue non permetterà che siano corrotti nello spirito. Come i primi, gli ultimi saranno falciati come manipoli di spighe nella persecuzione estrema e la terra beverà il loro sangue. Ma beati in eterno per la loro perseveranza coloro che muoiono fedeli al Signore.»

   Lei mi aveva detto che per capire Giovanni bisognava leggere le sue epistole e l’Apocalisse. Ho preso la Bibbia e ho aperto a caso dove sono gli scritti del Prediletto. Mi si è aperta al 12° cap. Il Maestro me lo spiega così.

   Mi accorgo che giorni fa[171] Gesù ebbe una frase simile al commento circa la maternità spirituale di Maria, che si vuole vedere adombrata nella donna vestita di sole. Ma oggi Gesù non ne parla di Maria. Parla della condizione della Chiesa militante nei tempi ultimi. Leggerò attentamente l’Apocalisse sperando in Gesù, che mi sia luce per capirlo.

[168] molte stelle saranno travolte, come in Apocalisse 12, 3-4.
[169] ho definito in Matteo 5, 13-16; Marco 9, 50; Luca 14, 34-35.
[170] il regno breve ma tremendo, adombrato in Apocalisse 20.
[171] giorni fa, il 6 luglio; donna vestita di sole, in Apocalisse 12, 1.

24 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Ti ho già detto[172] che tutto il male che vi opprime ora è il frutto dell’abbandono della mia Legge da parte dei singoli e della società. La mancanza di fede, la mancanza di carità, la mancanza di speranza, la mancanza di ogni virtù hanno una sola origine: la diserzione dalla mia milizia, dalla milizia cristiana.

   Come da un ceppo di radici venefiche, sono scaturite, al posto delle mie virtù, delle tendenze, dei vizi, delle passioni peggio che umane: demoniache. La pianta della vita cristiana è morta in quasi tutti i cuori, in molti vegeta a stento, in pochi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Ecco, guardiamo insieme due miracoli[175] del Vangelo. Però, poiché Io sono Dio e parlo con intelligenza divina, non ti prospetterò i miracoli come solitamente vi vengono prospettati. Ma ti farò notare il miracolo nel miracolo.
   Cominciamo dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci.

   I miei sacerdoti predicano continuamente la potenza di Dio che sfama le turbe moltiplicando il poco cibo. Bello e dolce miracolo. Ma per un Dio che ha moltiplicato i soli nel firmamento, cosa è mai la moltiplicazione di poche briciole di pane? Io, il Cristo, il Verbo del Padre, vi insegno un altro miracolo nel miracolo. Un miracolo che potete compiere anche voi quando sapete raggiungere quella potenza che occorre.

   Come ottengo Io quel miracolo? Soltanto col toccare i pani e con lo spezzarli con le mie mani di Dio? No. Dice il Vangelo: “… e rese grazie”. Ecco il miracolo del miracolo. Io Figlio del Padre, Io Onnipotente come il Padre, Io Creatore con il Padre, rendo grazie. Prego il Padre, mi umilio con atto di sommissione e di fiducia. Io non mi credo esonerato dal dovere di chiedere all’Eterno Padre, il quale ha il dovere di soccorrere i suoi figli, ma ha anche il diritto d’esser riconosciuto come supremo Signore del Cielo e della Terra.

   Io: Dio come Lui, me lo ricordo questo diritto e compio questo dovere e ve lo insegno. E, col dovere di rispetto, quello di fiducia. Il miracolo del pane moltiplicato si compie dopo che Io ebbi reso grazie al Padre. E voi?

   L’altro miracolo. La barca di Pietro, presa da venti contrari, imbarcava acqua e sbandava. E i miei discepoli, con una grande paura per la loro vita, si affannavano a raddrizzare il timone, a legare le vele, a gettare soprabordo l’acqua, la zavorra, pronti a gettare le ceste dei pesci e le reti, pur di alleggerire la barca e giungere a riva.

   Le burrasche sul lago erano frequenti e improvvise e non c’era da scherzare. Molte volte Io li avevo aiutati. Ma quel giorno Io non c’ero. Non c’ero materialmente, con loro. Ma il mio amore era su loro, perché Io sono sempre su chi mi ama. E i discepoli avevano paura. Ma - ecco il miracolo - ma non chiamato, non presente, Io venni a mettere pace sui flutti e pace nelle anime.

   La bontà mia è un continuo miracolo, figlia, un miracolo sul quale troppo poco riflettete. Quando vi viene presentato questo punto evangelico, vi si fa notare la potenza della fede. Ma la mia Bontà, che precorre anche ai vostri bisogni di discepoli e vi viene incontro camminando fra flutti di tempesta, perché non ve la fanno osservare?

   È più grande dell’Universo, del Bisogno e del Dolore, la mia Bontà; ed è più vigilante di ogni intelligenza umana. Ha radici nell’amore paterno di Dio, la mia Bontà. Perché non venite ad essa, non le credete ciecamente, non attingete alla sua infinità?

   Io sono con voi[176] fino alla fine dei secoli. Sono lo Spirito di Dio fatto carne. So i bisogni della carne, so i bisogni dello spirito e ho la potenza di Dio per aiutare i vostri bisogni, come ho l’amore che mi sprona ad aiutarli. Poiché sono Uno col Padre e con lo Spirito, col Padre dal quale procedo e con lo Spirito per il quale presi carne, e del Padre ho la Potenza e dello Spirito la Carità.»

   Questa mattina sono rimasta a bocca aperta. Avevo finito di scrivere quanto sopra mentre Marta era a Messa e mamma dormiva. Raro, prezioso momento di silenzio, dunque. Una festa!

   Torna Marta e mi dice, parlando del poco pane che aveva: “Mah! Ci vorrebbe che succedesse quello che dice il Vangelo oggi”.

   E io: “Perché? Che dice?”.

   E Marta: “Eh! dice della moltiplicazione dei pani e dei pesci”.

   Sono rimasta come un pesce, a occhi e bocca sgranati. Gesù mi aveva spiegato il Vangelo di questa domenica! Le assicuro che non pensavo lontanamente che oggi ci fosse questo brano evangelico.

[175] due miracoli, quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, già annotato il 22 luglio, e quello di Gesù che cammina sulle acque, riferito in Matteo 14, 22-33; Marco 6, 45-52; Giovanni 6, 16-21.
[176] Io sono con voi…, come in Matteo 28, 20.

26 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Io sono la Voce del Padre mossa dall’Amore. Come un fiume dilago sul mondo e vengo a cercarvi ad uno ad uno per impregnarvi di Me. Come instancabile pastore Io corro dietro alle mie pecorelle chiamandole con voce d’amore, e quando riesco a radunarne molte dimentico ogni fatica nella gioia di avervi intorno a Me. Uso tutte le arti dell’amore per attirarvi al mio amore che salva. Né, lo ripeto[177], mi peserebbe il risoffrire la Passione, e anche più inacerbita nel supplizio, se ciò valesse a radunarvi tutti nel mio ovile.

   Ma fuori del medesimo sibila la seduzione e molti dei miei figli escono per seguirla. Troppi! Non finirò mai di dirlo che questo è il mio dolore. Quando vengono queste ore, in cui anche i migliori macchiano il loro esser migliori con lievito d’o­dio, Io soffro tanto. Poiché vorrei che foste penetrati di Me al punto di non scendere a livore d’odio verso chicchessia. L’odio è la vostra rovina e voi ne fate la vostra dottrina, poveri figli che non conoscete più le dolci erbe del perdono.

   Molto sarà perdonato[178] a chi molto ama e perdona. Molto, tutto anche, se il vostro perdono sarà assoluto.

   Non vi pare d’avere bisogno del perdono di Dio? Sì. In verità vi dico che avete bisogno tutti d’essere perdonati settanta volte sette, e che il vostro Dio sta col perdono per voi fra le sue mani divine in attesa che voi lo meritiate con la vostra misericordia, perché Dio vuole il vostro bene. Io ve lo dico che sono la Voce del Padre e parlo in suo nome. Io ve lo dico che sono Colui al quale ogni giudizio è deferito dal Padre.

   È detto[179]: “Si fa più festa in Cielo per un peccatore che si converte che per dieci giusti che restano nel Signore”. Ma Io vi dico che triplice, che decupla festa si farà in Cielo per un mio figlio che sa perdonare come Io seppi, e che quel perdono porta sulla Terra la benedizione di Dio. E solo Io so di quanta benedizione avete bisogno per allontanare i castighi incombenti.»

[177] lo ripeto, perché lo ha già detto il 23 aprile.
[178] Molto sarà perdonato…, come in Luca 7, 47; perdonati settanta volte sette, come in Matteo 18, 21-22; sono Colui al quale ogni giudizio è deferito dal Padre, come in Giovanni 5, 22.27.
[179] E’ detto in Luca 15, 7 (vi si legge, però, non dieci ma novantanove giusti).

27 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Molti, per trarre un ammaestramento, hanno bisogno di mille libri di meditazione. Ma no. Basta il mio Vangelo e la vita che vivete e che vi vive intorno.

   Guarda, Maria, l’insegnamento di questi giorni. Cosa vedi? Una grande dimostrazione di debolezza umana. Con la stessa facilità con cui si agitavano in professioni di fede menzognera, così ora rinnegano tutto il già asserito.

   Ma il vero cristiano non deve fare così quando vi è bisogno di testimoniare la sua fede. Hai visto come ha fatto il tuo Maestro davanti a Caifa? Lo sapevo che confessare che ero il Messia, Figlio di Dio, avrebbe provocato la condanna, la più fiera condanna. Ma non ho esitato. Io, che davanti agli accusatori ho osservato la regola del silenzio, qui seppi parlare alto e chiaro[180], poiché tacere sarebbe stato rinnegamento sacrilego.

   Quando sono in posta le cose del Cielo non si deve esitare nella maniera di agire, poiché eterno è il frutto che viene dalla nostra parola. L’uomo, essere di carne e sangue, non saprebbe esser coraggioso di fronte a certe eroiche confessioni. Ed è per questo che l’uomo rinnega con facilità. Ma la creatura che vive nello spirito possiede il coraggio dello spirito, poiché Io sono presso chi combatte contro il mondo e contro la propria debolezza.

   E con Me è Maria, la Madre di tutti, l’Aiuto di tutti. È Lei che ha sorriso ai martiri per incuorarli al Cielo. È Lei che ha sorriso ai vergini per aiutarli nella vocazione angelica. È Lei che ha sorriso ai colpevoli per attirarli al pentimento. È Lei di cui ha bisogno l’uomo sempre, e specie nelle ore di più viva angoscia.

   È sul seno della Madre che vi corroborate e trovate Me e il mio Perdono e col Perdono la forza. Perché se voi siete in Me, fruite dei doni del Cristo e non conoscete il perire.»

[180] seppi parlare alto e chiaro, come si narra in Matteo 26, 57-68; Marco 14, 53-65; Luca 22, 66-71; Giovanni 18, 19-24.

28 luglio 1943

 Dice Gesù:
   «Non è molto tempo che ti ho detto[181] di aiutarmi a salvarli, i colpevoli dell’ultimo peccato. Ma tu non hai capito quanto volevo dire. Hai pregato.

   Mi basta questo perché, in verità, necessita solo a Me di capire tutto. Ma per voi, figli miei, non è necessaria la rivelazione assoluta. Tutto quanto vi dico è un dono al quale non avete diritto, un dono spontaneo del Padre ai suoi più cari, perché è caro al mio Cuore farvi le mie confidenze, prendervi per mano ed introdurvi nel segreto del Re[182]. Ma non dovete pretenderlo. È tanto bello essere ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29 luglio 1943

Dice Gesù:
   «Il Libro bisogna saperlo leggere non con gli occhi ma con lo spirito. Allora la Scienza soprannaturale che lo ha ispirato si illumina di luce di Verità. Ma per ottenere questo occorre avere uno spirito unito al mio Spirito. Allora è lo Spirito mio che vi conduce.

   Ora guarda: nelle pagine di Isaia prendiamo, come tessere di un mosaico, le parole dei capitoli letti insieme[185] e allineamole con vista soprannaturale. Ti risulteranno più chiare. Comincia da quelle che ti ho indicate per i colpevoli.

   “Anche ad avere compassione dell’empio, egli non imparerà giustizia; farà cose inique nella terra ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

30 luglio 1943

 Dice Gesù:
   «Guardiamo oggi quanto si riflette ai minori. Io dico[186], per bocca di Isaia, facendo parlare o parlando agli umili:

   “Senza di Te, Signore, Iddio nostro, dei padroni ci hanno fatti schiavi, fa’ che soltanto per Te abbiamo a ricordarci il tuo Nome. Chi muore torna a vivere; i giganti non risorgono: per questo Tu li visitasti, li sterminasti e facesti sparire ogni loro memoria.

   Va’, popolo mio, entra nelle tue camere, chiudi dietro di te le tue porte, nasconditi un lieve istante, finché non sia passato lo sdegno. Ecco, il Signore uscirà dalla sua dimora e visiterà l’iniquità ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

1 agosto 1943

Dice Gesù:

   «Quando una creatura è realmente figlia del suo Signore, soffre tanto delle ingiurie che vede fare al medesimo che nessuna gioia della Terra, anche la più santa e grande, la può consolare.

   Mia Madre, e con Lei tante sante madri dell’antica e nuova Legge, non si sentiva felicissima nella sua felicità di madre e Madre di Dio, perché vedeva che Dio non era amato, in spirito e verità, altro che da pochi. La grazia, che le inondava l’anima con la sua pienezza, le anticipava la cognizione del sacrilegio con cui la vera arca della Parola di Dio sarebbe ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2 agosto 1943

Dice Gesù:
   «Stai sicura. Chi ha Me ha tutto. Non hai più fame e non hai più sete, secondo la mia promessa[194], perché credi in Me. Non parlo della fame e della sete del povero corpo. Parlo della fame e della sete del vostro cuore, della vostra anima, del vostro spirito. Solo il pensiero che mi hai vicino ti consola, ti sostiene, ti nutre tutta.

   No, che non mi stanco di stare vicino a te. Gesù non si stanca mai di stare vicino ai suoi poveri figli che senza di Lui sono tanto infelici. Guarda se mi stanco mai di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)