Il 25 luglio 1920 sognai di una donna che avevo conosciuto e che era morta già da molti anni; era ancora in purgatorio e mostrava di soffrire in maniera indicibile. Vedendola così le dissi: "Per quanto io abbia sofferto moltissimo fino ad ora, il mio patire non è niente in confronto al tuo: è come fresca rugiada!" Quella donna mi raccomandò tanto: "Prega per me".
Il 2 agosto 1920 sognai che due ragazze, vestite di bianco, entravano nella mia stanza dicendo: "Vieni, devi venire con noi!". Mi aiutarono a vestirmi in fretta e mi condussero via. Mi portarono attraverso un giardino nel quale c'erano tanti fasci di spine più alti della mia statura. Mi pungevano mani, piedi e tutto il corpo, tanto che mi usciva sangue dappertutto. Vedendo questo le mie accompagnatrici sorridevano, dicendo: "Tutto per il Signore, che ti vuole tanto bene!".
Arrivata alla fine del giardino, tutto si fece luminoso e io vidi il caro Salvatore circondato da un innumerevole stuolo di vergini. Portavano in mano delle palme e camminavano come fossero in processione. Le mie accompagnatrici mi condussero vicino a Gesù che mi diede la sua santa benedizione.
Porterò volentieri tutte le mie croci e le mie pene: grazie a queste, alla mia morte potrò andare in Paradiso!
Il primo novembre 1920 passai una notte molto pesante e in preda ad una forte sete. Verso le quattro del mattino mi addormentai e sognai che il mio Angelo custode mi portava un bicchiere d'acqua.
Il 4 ottobre 1920 in sogno vidi ancora San Francesco di Assisi: teneva in mano un grande rosario, dai grani color rosso sangue, delle sette gioie di Maria. Alla croce finale era fissata una capsula di vetro e San Francesco me la mostrò dicendomi: "Qui, in questa capsula, si vede la Gerusalemme Celeste". Lo pregai allora di permettermi di guardarci dentro, ma egli mi rispose: "Non sei ancora pronta per guardare qui dentro"; ma io tornai a pregarlo con così tanta insistenza, che alla fine me lo permise.
Già al primo sguardo mi sembrò che tutto il corpo e l'anima si immergessero in un bellissimo mondo mai visto, che è impossibile descrivere a parole... e mi svegliai.
Il 20 e il 24 dicembre 1920 sognai nuovamente il maligno. Nel sogno del primo marzo 1921 il diavolo mi percuoteva molto forte e diceva: "Adesso potrai gridare davvero!", ma pur dicendo questo mi tappava la bocca.