MaM
Messaggio del 25 novembre 2006:Cari figli, anche oggi vi invito: pregate, pregate, pregate. Figlioli, quando pregate siete vicini a Dio ed Egli vi dona il desiderio d’eternità. Questo è il tempo in cui potete parlare di più di Dio e fare di più per Dio. Per questo non opponete resistenza, ma lasciate, figlioli, che Egli vi guidi, vi cambi ed entri nella vostra vita. Non dimenticate che siete pellegrini sulla strada verso l’eternità. Perciò, figlioli, permettete che Dio vi guidi come un pastore guida il suo gregge. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli

31 marzo 1942

Notte angosciosa e terribile. Dalle 10 1/2 alle 4 del mattino alle prese col nemico. Credetti di perdere la ragione. Mi portò in terraz­zo, all'orto, nel bagno, incutendomi orrore, incitandomi alla dispe­razione.

Tutto o Gesù quello che Tu vuoi, ma concedimi... Tu lo sai...

2 aprile 1942

Devo scrivere per ubbidire, e non mi sento la forza di ricordare la nottata... Il nemico, dopo avermi tenuta colla testa al suolo con un peso opprimente incitandomi a disperazione, a bestemmie, a ribellarmi alla Volontà di Dio, imponendomi e dettandomi giura­menti, mentre tanti demoni erano in procinto di assalirmi, mi portò fuori, rovesciata a terra, mi aprì la bocca dicendomi: non vuoi aprir­la, te la apro io per soffocarti e poi con me per sempre, chiama il Padre adesso. Mi cacciava in bocca terra e ogni sorta di roba che tenuta ero obbligata a trangugiare... credetti morire. Quando mi lasciò era mattina e sfinita in tutti i sensi fui presa da tanto scora­mento... fatta la S. Comunione per ubbidire, riacquistai un poco di forza. Alla processione, nel trasportare il SS. dall'Altare maggiore allo scurolo, ebbi un attimo di luce e vidi di essere nella verità... poi tenebre.

3 aprile 1942

Tutto o Gesù, ma non il più piccolo peccato! ma che dico pic­colo! ciò che ha fatto sudare sangue a Gesù non può essere piccolo! Questa notte (notte dal giovedì al venerdì) Gesù mi ha detto se volevo tenerGli compagnia, e provare in me qualche cosa di quanto ha sofferto nel Getsemani vedendosi carico dei peccati degli uomi­ni, e dicendo io che non volevo altro che il Suo Volere, mi trovai all'istante immersa in un mare di dolori e d'umiliazioni e presi a sudare sangue tanto fortemente che bagnai il pavimento. Vidi il peccato in tutta la sua mostruosità, e l'ardente bisogno di immergere tutte le anime nel Sangue di Gesù per purificarle e non rendere inutili i dolori del Cuore di Gesù. Quando mi riebbi, esausta di forze, in uno stato che non so descrivere Gesù si fece a me vicino, mi prese la testa fra le Mani, appoggiandola al Suo Cuore e disse: ORA TI PARRANNO TROPPO ATROCI I TUOI PATIMENTI PER SALVARE LE ANIME? Rimasi immobile, non potei dir nulla a Gesù, ma Lui ha visto l'animo mio, la mia completa adesione a tutta quanta la Sua Volontà.

Venerdì Santo - Desolazione, agonia, abbandono! bene Gesù con Te!... Per le anime! Ricorda anima mia.

Sabato Santo - La notte spaventosa. Fino al momento della Comu­nione fui tentata a lasciarla. Gesù è Risorto, ma l'anima mia è nella lotta. Anche oggi ci sono anime

da salvare; dunque? L'Eterna Pasqua, sarà gioia!

Domenica di Pasqua - Desolazione, amarezza, abbandono... La notte agitata... presa da forte paura.

Martedì - Sono in uno stato, che non so capire. Ho bisogno di Gesù e Lo sento tanto lontano... temo di aver peccato... il Padre ancora assente... fiat! Deo Gratias!

9 aprile 1942

Ieri sera, appena a letto, essendo agitata, presi il quadretto e me lo posi al collo, con l'intenzione di toglierlo prima di addormentarmi... ma il sonno mi vinse. Allo svegliarmi il quadretto era in frantumi. Scoppiai in pianto. S. Silvestro ebbe pietà, e toccò il quadretto, poi benedetto, si ricompose. Come rimasi, e quale pura gioia inondò l'ani­mo mio in quel momento! Il mio Padre non mi aveva abbandonata!

11 aprile 1942

La notte dal 9 al 10 e tutto il giorno 10 fu di tormento atroce, ne sento ancora l'abbattimento. Il nemico mi stravolse tutta, ribellione a tutto e a tutti, specialmente al Padre... al punto di non voler più saper­ne per l'anima mia. Non potei parlare per telefono perché me lo im­pediva e sentivo solo da imprecare... Al mattino, non ebbi il coraggio di comunicare tanta era l'agitazione, o meglio disperazione, e passai in queste stato tutto il giorno. La sera venne il Padre... e la carità di Gesù trionfò da quel maligno...

Oggi, quantunque il nemico tenta scoraggiarmi e di tanto in tanto violentarmi, sono più calma e cerco di vivere nell'ubbidienza. Viva la croce, viva la croce, dice il Padre...

Questa mattina le poche parole dette dal Padre prima della Comunio­ne, mi diedero tanta forza.

13 aprile 1942

Ieri sera non potevo entrare a prendere il quadretto. A stento potei telefonare al Padre che mi comandò di entrare in camera e mettere al collo il quadretto. Nell'entrare ricevetti uno schiaffo, ma riuscii allo scopo. Vedo ogni giorno più la preziosità dell'ubbidienza. La nottata fu abbastanza tranquilla. Il Padre mi aveva ordinato che per il mattino dovevo essere libera dal dolore cagionatomi dal nemico nella caduta. Mi raccomandai a S. Silvestro per ubbidire e scomparve. Il nemico incominciò a ridersi dicendo: Ubbidienza, ubbidienza - e mi diede una spinta gettandomi al calorifero. Mi battei forte un fianco, lasciandomi addolorata per due ore a terra. Mi impedì di scendere per la Comunione, e tanti demoni facevano complotti e sentivo dire: se riusciamo a toglierle la fiducia nel Padre (nominandolo con brutti termini) e allontanarla l'abbiamo vinta. Non si riesce, diceva un altro, imprecando al Padre e a S. Silvestro. Ci riusciremo, ci riusciremo... e mi sentivo tutta prendere da spavento. Appena potei liberarmi, telefo­nai al Padre per chiedere l'ubbidienza di comunicare, e Gesù sempre buono, concesse che venisse Lui stesso. La Comunione mi sostiene e mi dà forza.

15 aprile 1942

La nottata fu spaventosa. Senza uno speciale aiuto Divino, non è possibile vivere. Il mattino non fui capace di comunicare, ma Gesù ebbe compassione e venne il Padre, mi tranquillizzò, e mi diede Gesù. Anche la giornata 14 fu agitata. Solo nell'ubbidienza trovavo un poco di calma.

Oggi il nemico cerca di tanto in tanto di tornare all'assalto. Ma non ci do tempo. Ubbidisco.

16 aprile 1942

Ieri sera venne il Padre. Notte calma. Mi sento fisicamente sfi­nita, ma confido che Gesù vorrà sostenere la mia debolezza, nono­stante i miei demeriti.

Sento che dovrò molto soffrire per dar luce alle anime... voglio tutto, ma che non offenda il Signore.

17 aprile 1942

Ieri nel pomeriggio fui tanto tormentata e mi prese un forte dolore al rene da non poter reggere. Andai presto a letto. Il nemico mi fece tanto soffrire fisicamente, poi mi buttò da una parte all'altra del giardino. Ritornata a letto, sfinita e addolorata, decisi di rimanervi non avendo coraggio a comunicarmi. Venne il Padre a celebrare e l'ubbidienza mi tranquillizzò. Il Padre mi comandò di star bene, e infatti il dolore scomparve. Nel pomeriggio di oggi il nemico mi fece battere la testa al muro tanto forte, e mi rimase un acuto dolore; poi mi diceva ridendo: va dal Padre a fartelo levare.

19 aprile 1942

Notte tranquilla. Al mattino mi si presentò dicendomi sghignaz­zando: hai dormito eh, te la farò purgare alla Comunione. Il Padre mi disse di stare tranquilla. Le parole rivolteci dal Padre prima della Comunione: Monstra Te esse Matrem, mi fecero tanto bene. Sono andata a Gesù col Cuore della Madonna e Gli ho confidato la mia pena perché ne parlasse a Gesù. Sceso nel mio cuore ne ebbi la rispo­sta: STA TRANQUILLA, SONO CONTENTA DI TE. POI TRISTE­MENTE MI DISSE: NON DI TUTTE LE RELIGIOSE SONO CON­TENTO. Potessi io contentarlo per tutte quelle che non Lo contenta­no. Che farò? Consolarlo con un amore generoso, delicato, pronto a tutto pur di far piacere a Lui. Gesù sostieni la mia debolezza e miseria...