Il nemico ha rabbia perché il Padre viene per gli Esercizi delle mamme. La sua presenza in casa gli fastidia... certamente farà tanto bene a queste anime bisognose... Cerco di stare in pace nell'ubbidienza. L'adorazione di questa sera mi commosse tanto... Gesù avrà certamente illuminate queste mamme e confortati i loro cuori... fu un'ora solenne di Paradiso per tutte... le parole calde e profonde del Padre strapparono lagrime...
Ieri sera si chiuse il ritiro delle mamme con la S. Messa, Comunione e Benedizione Eucaristica.
Nessuna mancò... erano raccolte, comprese, commosse... il Padre parlò prima della S. Comunione e dopo la S. Messa rivolgendo parole infocate d'amore a Dio... sentirono dispiacere fosse finito e le più chiesero che un altro anno si prolunghi otto giorni. Il Signore aiuti e benedica i loro propositi. La notte fu spaventosa, credetti di soccombere. Mi portò al rifugio e tenendomi strozzata mi incitava a giurare di finirla col Padre ... Furono ore spaventose, mi sembrava di perdere la ragione ... S. Silvestro è muto... il Padre non c'è ... Gesù tace... Maria, aiutami Tu che sei Madre...
Questa notte sono stata portata in terrazza e spinta a gettarmi giù... mio Dio che spavento... invocai il mio Padre S. Silvestro e ritornai in camera... la notte fu di tentazione e di disperazione. Priva di fede e di speranza non trovavo altra conclusione che togliermi da questo stato d'animo col non resistere più e abbandonando tutto... fare una prova, sotto pretesto che continuando così perderei la testa; e poi o il vuoto... o l'inferno... che ore terribili... ma con atti di abbandono di arida volontà, ho riavuto un po' di calma... Il Padre dice di non ragionare, ma in certi momenti mi è impossibile... disubbidisco?... io non voglio.
Sono fisicamente sfinita e spiritualmente in una indifferenza totale di tutto... non santa indifferenza... vorrei non dover più parlare né al Padre né agli altri... vivere sola... Pazienza, anima mia, porta la tua croce. Voglio quello che Dio vuole e basta... i vorrei non sono miei... Gesù, Gesù!
Il nemico tentò di affogarmi nel bagno, e ne uscii tanto impressionata, che proprio sentii forte bisogno di aiuto. Presi il mio quadretto, lo strinsi al cuore e scoppiai in pianto. Il mio Padre si commosse e mi disse: coraggio, figlia mia, non temere, non ti abbandono, c'è bisogno di luce per le anime. Ripresi animo, ma poi tutto si oscurò, e temetti essere tutto vero inganno. Fui tentata portarmi da qualche Padre non conosciuto a chiarire la mia vita per decidere... Ma Gesù non permise cedessi... allora fui spinta a chiedere conforto alle creature per sollevarmi, ma corsi al Tabernacolo e respinsi la tentazione. Come mi sento debole e miserabile...
Ieri sera sono partita per Milano, col cuore stretto, angosciato... non ho potuto parlare al Padre e il nemico mi burlava, mi diede anche una telefonata... Questa notte mentre rientravo in camera il nemico mi disse sciocchezze come queste - tu sei santa, non devi più temere di nulla, andrai sugli altari, e simili cose... non mi detti neppur pensiero di mostrare che l'udivo... se ne indispettì e mi diede uno schiaffo...
Festa della Madonna - Oggi Gesù mi ha concesso la grazia di parlare al Padre e l'anima mia ne ebbe tanto conforto e tanta pace. Voglio essere fedele a Gesù, costi quello che costi.
Ieri sera mentre in Cappella pregavo mi si presentò il nemico (ora so che era proprio lui) in forma di Gesù dicendomi: vedi quanto io ho sofferto per te, e tu non sei stata capace di offrirmi il sacrificio di non parlare al Padre e altre cose simili. Passai la notte in angustia, sembrandomi di essere in odio a Dio. Al mattino avvicinandosi il momento della Comunione fui presa da spavento e uscii dalla Cappella per non accostarmi a ricevere Gesù. Corsi in camera strinsi al cuore il quadretto di S. Silvestro chiedendo aiuto e mi si fece luce. Compresi l'inganno del demonio e ritornai a ricevere Gesù. Poi si fece notte tanto buia.
Notte agitata. Il nemico mi disturbò parecchio... gettò a terra tutte le immagini del S. Volto. Avendo gran sete e volendo mortificarmi, mi tentò tanto e poi non so se io o lui mi accostò il bicchiere alla bocca e bevetti un sorso, ma non sono sicura... Al mattino pensando fosse dopo mezzanotte temevo fare la Comunione, ma vinta dal timore di disubbidire mi accostai... Il Padre disse che ho fatto bene.
Ieri sera il nemico mi gettò fuori dalla Cappella, poi una turba di brutti e spaventosi compagni erano pronti per scagliarsi contro di me se non cedevo alle insinuazioni sue. Riusci a portarmi al telefono e chiedere aiuto al Padre, ma per un poco mi inciampava la comunicazione. Quando il Padre m'impose di disprezzarlo e di sputargli addosso rimase impotente. Mi tornò la calma e andai in camera. Più tardi tentò gettarmi al muro e mi s'inganciò nella testa un ferretto. Tutto o Gesù, ma che non ti offenda mai...
Domenica delle Palme - S. Ritiro - Dalla 1 a Meditazione del Padre Gerusalemme città prediletta da Gesù. Andò sì nelle altre città, ma i miracoli più chiassosi li operò in Gerusalemme o nei pressi. L'anima favorita della vocazione è la mistica Gerusalemme, città della compiacenza di Dio. Oggi entra accompagnato dagli osanna... più tardi gli stessi grideranno: crucifige. Gli stessi Apostoli indietreggiano, sono intimi esterni.... solo Giovanni è il vero intimo. Le pie donne sono le intime che L'accompagnano al Calvario... Io sono veramente intima? Per essere intimi la nostra vita deve essere tutta interiore e soprannaturale in unione continua a Gesù. Le opere devono essere vivificate dall'amore e frutto di una vita interna in continuo contatto con Lui.
Dall'istruzione - Gesù nell'entrare in Gerusalemme volle essere accompagnato da rami d'olivo, e non da gigli, rose, garofani... son pur belli questi fiori, ma questa bellezza è passeggera; presto seccano e cadono... L'olivo conserva il suo colore, resiste al gelo, alle nevi, agli spaventosi calori dell'estate... il suo frutto è l'olio, unguento prezioso, che sana, lenisce, che serve a rimedio universale... si adatta a tutte le forme, entra in tutti i cibi...
Le rose e i gigli... sono le anime le cui virtù sono di entusiasmi, che passano al variare delle circostanze e cedono alle minime difficoltà. Per questo Gesù volle essere accompagnato da rami d'olivo perché le anime a Lui consacrate devono accompagnarlo nella costanza, serenità fortezza, anche nelle prove più ardue, nei dolori più grandi; veri rami d'olivo che non si sperdono ai venti e alle procelle. Le virtù devono essere olio i cui frutti sono la carità, la dolcezza, la semplicità, la dipendenza...
Fammi povero che ti faccio ricco dice l'olivo. Più si pota, più si taglia, più si scarnifica più si fa forte e rigoglioso di frutti. Le rinunzie sempre pronte di fronte alla mano del Potatore e della potatrice. La Suora che non si fa toccare non diventerà mai olio. Gesù fu sempre olivo specialmente in questa settimana. L'olivo non fa chiasso. Il Signore non fa chiasso, non ricusa la croce... tace agli sputi, agli insulti... non ricusa l'abbandono del Padre... Bella oliva, sempre serena, sempre in piedi... e il frutto? - Padre perdona loro perché non sanno quel che si fanno. Donna ecco il Tuo figlio... Padre, non li condannare, ma liberali dal male...
Lungo il viaggio sono ramo d'olivo, o fiore?... Gesù perdonami... Tu olivo santo, olivo benedetto, dammi la qualità dell'olivo, dammene i frutti, partecipami la profonda capacità dei prezioso unguento frutto dell'olivo, perché sappia accompagnarti fino alla morte ramo d'olivo.