MaM
Messaggio del 5 aprile 1985:Gioite! Rallegratevi perché oggi mio figlio Gesù ha bevuto il suo calice!

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli

12 febbraio 1942

Questa notte ho dormito tranquillamente, come una bambina, che sa che la mamma la custodisce. Come è buono Gesù con me. Il primo pensiero fu - Immacolata - nessuna macchia volontaria.

13 febbraio 1942

Entrata in camera fui assalita dal nemico e ficcata al muro fino alle due del mattino. Ricevetti tante sferzate, ma questo fu il meno. Mi spingeva alla disperazione, alla ribellione della Volontà Divina! Che non Ti offenda o Gesù!

14 febbraio 1942

Dopo aver telefonato al Padre, entrai in camera per ritornare a letto, ed ebbi un forte schiaffo dal nemico che mi fece dondolare i denti e disse: telefona al Padre, ora, e poi va a letto. Rimasi mezza tramortita e impotente a muovermi. Invocai S. Silvestro, il quale ven­ne, fugò il nemico. Dicendo io perché non fosse venuto prima, che evitavo disturbare il Padre rispose: sono venuto appunto per premiare la tua dipendenza, io ti aiuterò sempre a misura che tu sarai ubbidien­te e dipendente. Dicendogli io, perché mi dicesse questo, se fosse perché io non ero obbediente al presente, mi rispose: Sì figlia, sì, sei obbediente, ma sarai tanto tentata, avrai lotte tremende, ricordati che il mio aiuto non ti mancherà mai, ma sempre se continui nell'ubbi­dienza e nella dipendenza. Mi benedisse paternamente, mi sorrise. Gli baciai la Mano, e rimasi in una pace di Paradiso.

Al mattino incominciò la tempesta. Passai la giornata agitatissima, sentendo la presenza dei nemico. Alla sera venne il Padre, e mi diede la calma.

15 febbraio 1942

Dalla Meditazione del Padre - Ecce, ascendimus Yerosolimam, et consumabuntur omnia - andiamo per essere scherniti, flagellati... sputacchiati... Gerusalemme nel suo senso mistico, è lo stato religioso dove Gesù trova le sue compiacenze...

Noi dobbiamo imitare Gesù, dunque andare volentieri incontro agli scherni, essere in primo luogo schernitrici di noi stesse. I Santi sono i costanti schernitori di se stessi - gli scherni poi che ci vengono dagli altri, indirizzarli a santificazione e a gloria di Dio. - Essere l'operaia dello scherno - buttata nella concimaia delle mie miserie e perché l'anima si elevi, purificata e trasformata.

Dallo scherno bisogna passare ai flagelli: Flagellatrice di te stessa - flagellare tendenze, cuore, volontà, mente, corpo accettando e sotto­mettendolo alla perfetta osservanza...

Dobbiamo poi fare un passo più su, e passare allo sputacchiamento - disprezzo massimo - mortificazioni aggiunte, abbandoni, dimentican­ze... con Lui in croce, morire a noi stesse ed essere sepolte a tutto quanto è di terra, nell'oblio di noi stesse, per vivere solo per le anime per la gloria di Dio, elevandosi giorno per giorno a Lui e vivendo nelle cose celesti, nell'attesa di passare all'Eterna Gerusalemme in Paradiso.

16 febbraio 1942

In Cappella la notte fu calma, ma tornata a letto il nemico mi gettò ripetutamente dal letto e passai quasi l'intera notte al suolo. La giornata fu angoscia e tristezza opprimente.

18 febbraio 1942

La notte dal 16 al 17 fui presa da gran freddo, non potevo muovermi e mi sentivo come ossessionata. Bestemmie, imprecazioni al S. Volto disperazione... facevo atti di abbandono procurando di mantenermi in calma. Alle 4 mi levai, e mentre scendevo per portarmi in Cappella il nemico si prendeva burla di me... entrata, trovai l'altarino che aveva preparato al S. Volto, tutto sfatto. A terra le colonne, i fiori, i vasi, ma nulla di rotto. In preda a tanta pena accomodai tutto e poi m'inginocchiai a dar sfogo al mio dolore con Gesù. Mi sentii come rapita, e Gesù appoggiato al mio cuore mi parlava dolcemente: NON AFFLIGGERTI PER QUANTO HA FATTO IL NEMICO IO TRO­VO IN TE LE MIE COMPIACENZE; E IN UNA GRANDE LUCE CHE USCIVA DAL SUO VOLTO VEDEVO TANTE ANIME - GESÙ CONTINUAVA: SONO TUTTE ANIME ILLUMINATE DALLE TUE SOFFERENZE DI QUESTA NOVENA. Io lottavo con Gesù perché non voleva vedere, ma Gesù insisteva:

ANCH'IO VOGLIO AVERE LA GIOIA DI CONSOLARTI. I CIE­CHI SONO TANTI, NON TUTTI VOGLIONO ESSERE ILLUMI­NATI, MA È PERCHÉ POCHE SONO LE ANIME CHE MI LA­SCIANO FARE LIBERAMENTE, e l'anima mia fu come inabissata in un oceano di amore. Quando mi riebbi una pace profonda invadeva tutto l'animo mio. Quanto mi commuove la bontà di Gesù verso la più miserabile creatura, che non ha altro che un cuore desideroso di amarLo e una volontà, per sua grazia, risoluta a non voler altro che la Sua Volontà! non ho che abbandonarmi a Lui e lasciarLo agire... sono così debole, in certi momenti...

20 febbraio 1942

L'anima mia è immersa nella pace... cammino sotto lo sguardo di Gesù che sento sensibilmente vicino ... Soffro delle Sue pene e provo grandi desideri d'immolazione ... ma mi vedo tanto miserabile, tanto imperfetta... Gesù però mi ha detto, che quando un'anima si è data sinceramente a Lui, è ricca delle sue ricchezze, e allora io offro a Gesù tutto quanto mi dà... questa mattina Gli ho chiesto il Suo Cuore per poterlo amare del suo stesso amore e Gesù mi disse: SE TU SAPESSI DI QUALE AMORE IO TI AMO, NE MORIRESTI DI GIOIA.

22 marzo 1942

Tristezza e desolazione... con Gesù e per le anime!... ma il timo­re di essere in odio a Dio mi tortura... questa notte nella mia Cappellina di Via Elba passai tre ore di agonia con Gesù nel Getsemani e sentii profondo in cuore il lamento di Gesù: SONO POCHE LE ANIME CHE MI DANNO PIENA LIBERTA’ DI AGIRE E NON POSSO FARE LORO TANTE GRAZIE... O Gesù, agisci in me liberamente, non badare alle mie infedeltà... dammi anime da offrirti in questa Pasqua, tante anime tante, e prendimi tutto... prendi anche Suor Pierina e trasformala Tu...

8 marzo 1942

Non voglio andare al riposo senza avere ubbidito nello scrivere quanto mi è passato nella mia permanenza a Milano. Dalla sera del­l'arrivo, 24 febbraio, alla partenza 7 di marzo non ho avuto una notte di tranquillità. Quasi tutte le notti, trasportata nelle cantine e là, get­tata da ogni parte, battuta, tenuta come soffocata. Molte volte come un corpo di pietra nell'impossibilità di muovermi, in preda alla dispe­razione, spinta ad imprecare... Non so dire i momenti di spavento passati, ma attribuisco all'aiuto Divino, se non ho ceduto, tanto mi sentiva sfinita... Fui terribilmente tentata nella fede, in certi momenti mi sembrava proprio di essere come quei mondani che non credono a nulla.. quanti atti di fede ho fatto in quei giorni...

Quello che mi disgustò è l'essere stata vista da Suor Emanuele, men­tre gettata a terra non potevo muovermi. Essa mi pose una immagine di S. Silvestro e poi poté rialzarmi.

Gesù sputacchiato... dunque perché lamentarmi di queste umiliazio­ni... eppure ne soffro tanto. Il demonio tentò di allontanarmi dal Pa­dre... ma dopo aver parlato, mi ritornò la calma. Oggi ricominciò l'assalto su questo punto, ma, palesatolo, sparì... O S. Silvestro aiutami!

9 marzo 1942

Ieri sera, andata in Cappella per la recita dell'Ufficio, fui gettata a terra trascinata pel corridoio... tentai più volte di telefonare al Padre per avere una benedizione, ma venivo respinta. Finalmente riuscii, poi ubbidii e passai la notte tranquilla. Il nemico vorrebbe allontanar­mi dal Padre, ma S. Silvestro, non lo permetterà.