Ieri sera non potevo entrare a prendere il quadretto. A stento potei telefonare al Padre che mi comandò di entrare in camera e mettere al collo il quadretto. Nell'entrare ricevetti uno schiaffo, ma riuscii allo scopo. Vedo ogni giorno più la preziosità dell'ubbidienza. La nottata fu abbastanza tranquilla. Il Padre mi aveva ordinato che per il mattino dovevo essere libera dal dolore cagionatomi dal nemico nella caduta. Mi raccomandai a S. Silvestro per ubbidire e scomparve. Il nemico incominciò a ridersi dicendo: Ubbidienza, ubbidienza - e mi diede una spinta gettandomi al calorifero. Mi battei forte un fianco, lasciandomi addolorata per due ore a terra. Mi impedì di scendere per la Comunione, e tanti demoni facevano complotti e sentivo dire: se riusciamo a toglierle la fiducia nel Padre (nominandolo con brutti termini) e allontanarla l'abbiamo vinta. Non si riesce, diceva un altro, imprecando al Padre e a S. Silvestro. Ci riusciremo, ci riusciremo... e mi sentivo tutta prendere da spavento. Appena potei liberarmi, telefonai al Padre per chiedere l'ubbidienza di comunicare, e Gesù sempre buono, concesse che venisse Lui stesso. La Comunione mi sostiene e mi dà forza.