MaM
Messaggio del 6 giugno 2000:Cari miei figli sacerdoti! Vi invito a fare della preghiera la vostra gioia!

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli - Messaggi anno:1942

1 gennaio 1942

Gesù fa di me quello che vuoi!

La giornata angosciosa di ieri, si chiuse nella pace e nella gioia!

Ho recitato parte del Mattutino col Padre, che già mi è di grande conforto, ma dopo che fu uscito, il tranello del nemico che bussò alla porta ed entrò come fosse il Padre fu subito scoperto. Tornai in Cap­pella, mi misi al posto solito per continuare l'ufficio e sento un passo. È S. Silvestro, il mio caro Padre, e mi dice: al posto del Padre mi metto io, e con me recita tutto l'ufficio, mattutino e lodi, poi mi sta accanto fino a mezzanotte e 1/4. Che gioia!

Ho finito e incominciato l'anno col mio caro Padre!

2 gennaio 1942

Desolazione, suggestioni. Mio Dio Ti amo!

4 gennaio 1942

La vita di ubbidienza è tutta la forza dell'anima mia. Guai se non fosse così: Ieri quando fui sola in Cappella, il nemico mi fece tanto soffrire. Telefonai al Padre, e quantunque devo sostenere una grande lotta per fare questo, riporto sempre vittoria, e la notte passa in calma. Quando feci per lasciare la Cappella, mi sento invitata da S. Silvestro a fermarmi a recitare l'Ufficio. Non cedetti avendo l'ubbidienza di andare subito a letto. Lottai col nemico parecchio che mi incitava a scendere in Cappella... ricevetti mali trattamenti... Telefonai di nuovo al Padre e tornò la calma. Al mattino tornai presto in Cappella per l'Ufficio. trovai S. Silvestro al posto solito e mi disse: Ti ho attesa a recitare l'ufficio per premiare la tua obbedienza. Si figlia mia, ubbi­disci sempre. - Recitammo Mattutino e Lodi nel gaudio del Paradiso. Che farò io per onorare il mio caro Padre, che mi usa tanta carità... Vorrei che tutte le anime amassero il mio caro Santo, invece è poco conosciuto.

5 gennaio 1942

Notte agitata, però ho ubbidito.

6 gennaio 1942

Quante grazie quest'oggi, eppure sono stata poco generosa e mi sono lasciata prendere da scoramento. Il Padre ha detto di fare la Befana a Gesù, ma non ho avuto altro d'offrire che miseria, e una volontà risoluta a non voler altro che il Suo Santo Volere.

7 gennaio 1942

La notte fu agitata, il nemico fece chiasso, mi sono sentita spinta a disperazione. Ho posto sul cuore il quadretto di S. Silvestro e tornò un po' di calma... se non fosse così mi parrebbe di impazzire. Questa mattina sono andata in udienza dal Santo Padre, il dolce Cristo in terra! Il nemico ha fatto di tutto per impedirmi di parlare, ma è rima­sto scornato. Gli baciai ripetutamente la Mano mentre prendevo ani­mo a parlare. Esposi brevemente il desiderio di Gesù, che il Suo S. Volto sia onorato, e la necessità in questi tristi tempi di dare alle anime con questa devozione, un mezzo prezioso per santificare il dolore, e perché la fede trionfi nei cuori. Esposi l'idea di fare qualche cosa per diffondere questa devozione, e chiesi a ciò una particolare benedizione, alle intenzioni, opere, persone, che si adopereranno a questo scopo. Il Santo Padre ascoltò con interesse e disse: molto bene, molto bene.

Gli parlai della diffusione della medaglia, e ne fu contento. Aggiunsi: S. Padre, se permettete Vi ricordo quanto Vi scrissi lo scorso anno, in merito alla festa dei S. Volto il Martedì di Quinquagesima; e il Santo Padre mi rispose: Sì figlia, piano piano. Ho chiesto una benedizione particolare per me, per aver aiuto contro il nemico. Sono uscita dalla sala con una grande pace, e coi cuore pieno di santa emozione. Più tardi però il nemico mi turbò parecchio, facendomi credere di aver ingannato il Papa, che era una cosa mostruosa, avrei voluto ritornarvi per palesare l'inganno. Come stavo male... quando mi passò, mi sem­brò di essere liberata dall'inferno.

8 gennaio 1942

Ho passato questa notte ore terribili. Il nemico fece fuoco in camera e bruciò credo un migliaio di immagini del S. Volto. Io ero impotente a muovermi, e spinta a imprecare contro il S. Volto, il Padre, S. Silvestro. Fu una tortura. Finalmente il mio caro Padre S. Silvestro mi aiutò e i demoni fuggirono. Tutta la giornata non l'ho visto, ma l'ho sentito vicino. È spaventoso... Gesù mio, tutto per Te!

9 gennaio 1942

Oggi tristezza, desolazione, desiderio d'isolamento, spinta a fug­gire, a fare penitenza senza permesso... ma Gesù sa che io non voglio tutto questo... un pensiero mi dice che sono del demonio, che per me la Passione di Gesù non può nulla... che è inutile che preghi e mi sacrifichi... Coraggio anima mia, ubbidienza cieca. Niente ragiona­menti, ma atti di abbandono.

10 gennaio 1942

Ieri sera è venuto il Padre, e quantunque non ho saputo dire lo stato dell'animo mio, mi sono sentita rassicurata. Quanta rabbia il nemico ne prova... oggi ebbi la grazia di manifestare quanto mi passò nei giorni di sua assenza, e ora mi sento più calma e più forte. Come è buono il Signore con me, tanto cattiva. Potessi amarti o Gesù, come non sei mai stato amato! invece!... Mio Dio, misericordia! Approfit­tare di tutte le tentazioni, di tutte le prove, per mostrare a Gesù il mio amore...

11 gennaio 1942

Ieri sera andai in Cappella per recitare l'ufficio, fui presa da inquietudine e avvertii la presenza del nemico. Il telefono mi chiamò, ma udendo la voce del Padre che sapevo assente compresi e non risposi. Fui gettata a terra, allora scappai in camera, presi il mio qua­dretto lo strinsi al cuore e pregando mi tornò la calma.