MaM
Messaggio del 16 ottobre 1986:Cari figli anche oggi desidero mostrarvi quanto vi amo. Però mi dispiace di non poter aiutare ciascuno di voi a comprendere il mio amore. Perciò, cari figli, vi invito alla preghiera e all'abbandono totale a Dio perché satana desidera allontanarvi da Dio attraverso le cose quotidiane e prendere il primo posto nella vostra vita. Per questo, cari figli, pregate in continuazione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli

25 maggio 1942

Le notti scorse sono state tutte agitate. Una, passai più ore nel bagno, altre sul terrazzo... fiat! per Gesù e per le anime! Ieri mattina, festa dello Spirito Santo, mentre pregavo mi trovai come assorbita in Dio e nella luce del Santo Volto vidi tante anime specie Sacerdoti, e Gesù mi disse: LA TUA SOFFERENZA HA ILLUMINATO QUE­STE ANIME. Che Gesù sia glorificato, che le anime si salvino, e poi o Gesù, tutto quello che Tu vuoi. Nelle parole rivolteci dal Padre ieri mi colpirono queste: La pietà nell'ubbidienza, l'ubbidienza nella pietà.

27 maggio 1942

Questa notte ho riposato. Questa mattina mentre mettevo il vino per la S. Messa, il nemico mi afferrò, prese la bottiglia e voleva farmi trangugiare il vino. Strinsi i denti e resistetti, ma invano. Invocai il mio Padre S. Silvestro, che pose in fuga il nemico Preparò Lui stesso il vino nell'ampollina e mi accompagnò in Cappella. Le parole dette dal Padre alla Comunione mi fecero tanto bene.

Oggi giorno di lotta. Mi sento fisicamente stanca non ho altro d'offri­re a Gesù, che impotenza alla virtù...

28 maggio 1942

Gesù, tutto per Te e per le anime! Il nemico per vendicarsi, forse perché l'ubbidienza mi fece riposare, al mattino tentò disturbarmi parecchio, ma con la parola dei Padre entrò la calma.

29 maggio 1942

Questa notte, terminato alle 12,30, come l'ubbidienza mi pre­scrisse, di pregare, mentre mi levavo per uscire dalla Cappella, mi si presentò Gesù tutto piagato e mi disse: PERCHÉ MI LASCI? VEDI COME SONO RIDOTTO C'E’ BISOGNO RIPARAZIONE... Mi sen­tii turbare e dissi: Gesù non posso, il Padre non vuole - MA TE LO DICO IO, SOGGIUNSE, AL PADRE LO DIRAI POI... Stetti un istante in forse, ma poi dissi: no, no Gesù, non posso, e uscii. Scoprii l'ingan­no. Il nemico alla porta, mi schiaffeggiò poi mi gettò dalla scala. Un demonio voleva giurassi di lasciare la direzione del Padre e la devo­zione al S. Volto, minacciando, che se non avesse potuto uccidere me, avrebbe ucciso il Padre, e imprecava in modo orribile contro dì Lui. Poi mi trovai senza sapere come nel corridoio sopra, tutta addolorata e con la testa frastornata. Di nuovo mi si avvicinò il nemico, in tono di compassione, con un termos di latte che si trovava sull'armadio, cercando di farmelo trangugiare, strinsi i denti, invocai S. Silvestro e dopo un poco di lotta mi lasciò.

Quando viene la sera, mi sento morire! ... mi studio di dimenticare il passato... e abbandonarmi alla Divina Volontà...

30 maggio 1942

Questa notte entrando in camera trovai il letto sfatto, il materas­so a terra, e tutto sossopra. Era naturale che quel brutto ceffo si sfo­gasse... rimisi l'ordine e riposai tranquillamente fino alle cinque, come mi disse il Padre. Al mattino lo trovai ai piedi della scala, minaccian­domi che se avessi fatta la Comunione, avrebbe fatto una pubblicità in Chiesa. Mentitore! ma l'ubbidienza è tutta la mia forza e la mia pace.

1 giugno 1942

Ho incominciato il bel mese del Cuore di Gesù, con la volontà risoluta di dare tanto amore e tanta riparazione. Amore pratico, indu­strioso a fare bene le più piccole azioni della giornata. Fare tesoro di tutte le tentazioni, suggestioni, prove, aridità in un'immolazione in­tera, generosa, costante... consolare il Suo Cuore, studiarLo, imitarLo, specie nella dolcezza e umiltà. Questa mattina presto, mentre uscivo all'orto, mi si presentò il nemico, come fosse il Padre, e mi disse: se alla Comunione si sente intranquilla, la lasci, che poi penseremo. Dicendo io: Padre, non sono in grazia dì Dio?, crollò la testa, e mi lasciò nel dubbio. Non sapendo fosse il nemico mi turbai molto.

Prima della S. Messa potei parlare al Padre, e il tranello fu scoperto.

2 giugno 1942

Stamane in Cappella, mi perdetti nel Cuore di Gesù, ho sentito la Sua sete... il Suo dolore... Ho chiestò: Gesù che vuoi da me? AMO­RE, RIPARAZIONE, mi disse.

3 giugno 1942

Questa notte ho sofferto per parecchie ore atroci dolori di stoma­co, e nella sofferenza mi assali la tentazione di bestemmiare Dio, mi sentivo sola, abbandonata; il pensiero che tutto finisce con la morte, mi spingeva a pensieri di suicidio... poi mi vedevo perduta, senza speranza di salvarmi. Fu tale la lotta e l'angoscia che grondavo sudo­re. Alle 4 e 1/4 portandomi in Cappella, vincendo una forte ripugnan­za, mi buttai ai piedi del Tabernacolo, e feci un atto di abbandono, di pura volontà, vincendo la ribellione al Divino Volere. Tornai calma, e Gesù illuminò l'animo mio, e compresi che la mia sofferenza aveva liberata un'anima in pericolo... Tutto Gesù, tutto, ma anime, anime!

4 giugno 1942

Notte burrascosa... Sia benedetta la SS. Volontà di Dio!

5 giugno 1942

Questa notte ho creduto soccombere. Mi sento sfinita! ... ora sono calma disposta a tutto. Le ore passate in Cappella dalle 10 all'una furono di sofferenza intima, profonda, ma sentivo di soffrire per le anime...

Uscita, all'entrare in camera, mi aspettava quel brutto mostro, e mi percosse, poi mi spinse facendomi battere la faccia al bagno, e m'in­cominciò una forte perdita di sangue dal naso. Non riuscivo a fermar­la, mi sentivo mancare, e intanto i pensieri più tetri e sconfortanti mi spingevano a imprecare, a disperarmi, convinta ormai che per me non ci sarebbe più misericordia. Sfinita, sentii di mancare e cedetti. Quan­do mi riebbi era a terra, in un bagno di sangue. Volevo sollevarmi e non potevo. Mi raccomandai a S. Silvestro, e mi sentii sollevata. Provai un momento di terrore... mi feci forte. Procurai togliere ogni traccia di quanto era passato e scesi in Cappella, ma non ebbi la forza di comunicare. Mi sentivo piena di peccati, in orrore a Dio. Più tardi venne il Padre per la S. Messa dei 1° Venerdì, e la sua parola, mi assicurò.