A distanza di 4 mesi dalla guarigione, Gigliola Candian racconta il suo miracolo avvenuto a Medjugorje, in un intervista esclusiva. Gigliola vive a Fossò, in provincia di Venezia ed il 13 settembre 2014, si trovava a Medjugorje, quando grazie alla mano divina, è avvenuto il grande miracolo quello che le ha permesso di abbandonare la sedia a rotelle.
La droga è una strada a un senso solo, in cui più si va avanti e più diventa impossibile invertire la marcia e tornare indietro. Nella storia di Massimo, reduce da un viaggio a a Medjugorje che ha guarito il suo corpo dall’ossessiva dipendenza dalla droga, ma soprattutto ha guarito le ferite della sua anima, il piccolo paese croato è stato un’oasi di salvezza che gli ha permesso di cambiare vita e iniziare un nuovo cammino. Nel libro Cari figli, grazie, di Padre Paolo Zorza, il giovane italiano ha raccontato come l’incontro con la Madonna di Medjugorje abbia avuto la forza di rimescolare la sua esistenza e di mettere finalmente ordine nel caos in cui era precipitato.
Mentre l’impero delle cliniche abortive sente per la prima volta dagli anni Ottanta le sue fondamenta vacillare sotto le scosse degli scandali e della nuova amministrazione trumpiana, si espande una delle punte di diamante della risposta cristiana alla maternità, cresciuta pazientemente senza fondi né pubblicità ma tramite la grazia e il sacrificio di alcuni uomini. Dotata di sale parto, di stanze per la partoriente e la famiglia, di un hospice perinatale, questa clinica della maternità sovverte la tendenza della medicina moderna a patologizzare il parto in ospedale (relegando paradossalmente l’aborto al privato) e che tratta la gravidanza come un affare che riguarda solo la donna, di fatto lasciandola sola a gestire uno degli eventi più sconvolgenti della vita.
Fra i primi pellegrini a Medjugorje, il sacerdote ciellino don Battista Gorla ricorda la sua esperienza in un viaggio nel 1983. La fiducia semplice “in ciò che vedevo, per cui non ho mai separato le conversioni grazie ai messaggi della Madonna dalle apparizioni” e la gioia. Poi negli ultimi 15 anni l’esperienza della confessione a Medjugorje che “edifica e conferma nella fede i sacerdoti”. Articolo di Benedetta Frigerio
Nel giorno del 34esimo anniversario delle apparizioni della Vergine, Regina della Pace, a sei bambini in una piccolissima e povera località in Bosnia, avvenute il 24 giugno 1981, si è riunita l'assemblea plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha stabilito alcune linee guida sul dossier Medjugorje. La relazione finale, composta dalla documentazione raccolta fino a oggi, è ora sulla scrivania del Papa che dovrà decidere se accogliere il testo e quando pubblicare il decreto.
Testo della telefonata di Marija da Medjugorje con P. Livio per il messaggio della Regina della Pace 25 marzo 2017
Testo della telefonata tra Marija Pavlovic e Padre Livio in diretta su Radio Maria – 25 Aprile 2017
La tanto attesa risposta del vescovo di Leiria tardava ad arrivare e lei sentiva l'obbligo di tentare di eseguire l'ordine ricevuto. Anche se malvolentieri, e nel timore di non riuscirci di nuovo, il che la lasciava veramente perplessa, tentò di nuovo e non fu in grado. Vediamo come ci narra questo dramma:
“Il Battesimo e la Confessione sono la cosa peggiore per noi”. Caso vero di un esorcismo in cui il demonio è stato costretto a parlare.
Qualcuno dice che a volte i sogni sono premonizioni a volte che sono solo il frutto della nostra fantasia, la mente che elabora vari pensieri che poi si proiettano sul nostro cervello. Credo che vi è capitato anche a volte di sognare qualcosa e poi viverlo nella realtà, oppure di trovarvi di colpo in un cosi detto dejavù, una situazione che ti sembra di aver già vissuto.
IL MEDICO CHE HA SOCCORSO PADRE SLAVKO A MEDJUGORJE PRIMA DI MORIRE E' DIVENTATO SACERDOTE. Testimonianza al festival dei giovani a Medjugorje