MaM
Messaggio del 25 dicembre 2014:Cari figli! Anche oggi vi porto tra le braccia mio Figlio Gesù e cerco da Lui la pace per voi e la pace tra di voi. Pregate e adorate mio Figlio perché nei vostri cuori entri la sua pace e la sua gioia. Prego per voi perché siate sempre più aperti alla preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Il colpo di un timbro

20/10/2008    1841     Lourdes    Lourdes 
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Quell'impiegata dell'Ufficio postale, non avrebbe neppur lei saputo spiegare il perché di quel certo astio che le sorgeva al solo sentire nominare Lourdes: non poco però era dovuto a quel disinteressamento di cui ognuno, che s'impermalisce, circonda le cose che non conosce affatto.
Non è che tali impiegate siano particolarmente stizzose o intrattabili: ognuno che conosce la propria impazienza quando deve attendere soli dieci minuti davanti allo sportello, non può pretendere che ne restino immuni esse, solo per il fatto che siedono dalla parte opposta. Questa era anzi piuttosto gentile e servizievole anche con clienti sconosciuti. C'era un giorno della settimana in cui, immancabilmente, tra le buste e i plichi di ogni tipo, saltava fuori dalla capace borsa un piccolo settimanale informativo di Lourdes. Sembrava quello il segnale d'allarme, puntualissimo, per eccitare il suo mal animo, che non cercava neppure di dissimulare con quel suo viso che si corrugava in una serie d'invettive; e con un gesto d'impazienza lo inviava, sgraziato, nel cantuccio più remoto del grande tavolo. - Eccolo qui! Vattene alla malora!
È strano come qualche volta le più piccole cose, possano eccitarti sopra alla comune.
Poi immancabilmente si prendeva gusto a sotterrare a colpi di timbro rabbiosi, la città di provenienza, Lourdes, sotto il cumulo di cerchietti, di date. Non le pareva di poter ricominciare tranquilla il suo lavoro, se non si fosse sfogata in qualche modo, così.
Continuò così per qualche mese, né ella sentiva sollievo maggiore, e il fascicolo, bollato con rabbia, arrivava egualmente a destinazione.
La Santa Vergine, alla Quale nulla sfugge di ciò che proviene dall'animo, ed è sempre la più attenta e premurosa delle mamme, doveva certamente sorridere di questa gloriosa impresa di una monella scapricciata. Siccome Ella non guarda mai quaggiù, se non per scoprire una nuova via di benedizione, bisogna dire che anche allora ne stesse aspettando il momento. Perché, a volte, anche in atti, all'apparenza piccoli, come un innocente sfogo col timbro postale, ci può essere un sintomo di un male; e un male è sempre qualcosa che incomincia piccolo ed è poi capace di tutte le conseguenze. In questo caso dunque la Vergine, i cui interventi sono tutti soffusi di una diplomazia nascosta di grazia e di bontà, che non umilia e attrae liberamente, utilizzò qualcosa che noi giudichiamo insignificante e releghiamo in un cantuccio con la parola « caso » e no ci sono, spesso, che punti prestabiliti di un piano provvidenziale, che attira senza scuotere, che agisce senza che tu ti accorga e ti lascia la gioia della realizzazione personale.
Fu per una banale - o non piuttosto provvidenziale? - distrazione di un'operaia dell'ufficio spedizioni, che pieghettando il foglio lo riversò in modo che il titolo a grossi caratteri; a Lourdes, rimanesse nascosto all'interno; al suo posto, sopra la fascetta si poteva leggere, nitido: « Una guarigione miracolosa ».
Puntualissimo, un sabato mattina, cadde, come ogni settimana, sul grande tavolo dove lo aspettava al varco un sorriso di scherno e un cader di timbro dispettoso.
- Oh, eccolo qui! Guai se mancasse lui!...
Oramai dal formato modesto, dai caratteri, lo sapeva distinguere tra mille, anche senza vederne il titolo. Ma il timbro rimase sospeso a mezz'aria... Dove si era cacciata la parola, su cui immancabilmente essa sfogava, come schiaffi donati con gusto, il suo mal animo? Era tuttavia il medesimo giornale! Al suo posto altre lettere, « guarigione miracolosa ». II timbro le cadde di mano, sconcertata, delusa. Ma una punta di curiosità, che subentrò quasi subito, fece sgusciare dalla fascetta il foglio famigerato pieghettato alla rovescia e, quasi per beffa e ridicolo, si mise a leggere l'inverosimile racconto di quel giornale da fiabe, motivo maggiore questo della sua ira.
Semplice, chiaro, conciso: una donna, della sua età circa, inferma da quattordici anni, immobilizzata e inguaribile, si era alzata tutto d'un tratto, capace di camminare, correre, inginocchiarsi come tutti; aveva ripreso quasi subito il lavoro per il pane dei suoi bimbi.
- Frottole! - si ribellava il cervello della funzionaria postale; ma il cuore, che è buono, almeno un poco anche nelle più ostinate nei loro pregiudizi, il cuore vibrava, suo malgrado, stranamente.
Pressata dall'ora imminente della spedizione ripose, svelta, il giornale nella sua fascetta, nascondendolo sotto il soprabito.
Peggio per lui. Un giorno di ritardo non è poi il finimondo, ma me la voglio leggere bene, sta frottola. A volte certi furti sembrano proprio ispirati dal Buon Ladrone!
È un peccato invocarlo raramente, lui, che, come tutti gli altri Beati, deve certo avere poveri esseri umani da proteggere con particolare interesse. Forse sorrise del gesto, poco onesto, dell'impiegata, sicuro che da quel piccolo male ne sarebbe venuto un gran bene. Avvenne quello che doveva accadere. Il destinatario infatti, si indignò una volta ancora della irregolarità esasperante del servizio postale.
L'impiegata però, riletta attentamente la « frottola » per gli allocchi, scrisse alla giovane donna miracolata da cui riceveva, immediata, la risposta affermativa e particolareggiata che la spingeva, tre mesi più tardi, a Lourdes per dire alla Vergine: Questa volta il colpo di timbro l'ha dato, sonoro, sul mio cuore la Vostra santa mano, tanto più leggera della mia! Ora, nitidissima, alla svolta benedetta della mia vita, sta scritta quella parola, già opprimente, che avrei voluto cancellare da tutto l'universo: Lourdes.

Fonte: libro: Campane di Lourdes