Figlio mio, scrivi ciò che L. sta per dirti
- Don O., aspettavo questo momento. Ricordi ciò che ti dissi nell’ultimo mio messaggio ? Dissi che in Paradiso nessuna cosa può farci... arrabbiare.
La visione di Dio, la partecipazione attiva alla Sua vita è cosa talmente grande che non è esprimibile in termini umani. Qui la felicita è piena e perfetta; nulla può mutarla, per questo non vi è posto per quanto voi chiamereste arrabbiature.
Ma ti ripeto, Don O., se posto ci fosse stato, i motivi per arrabbiarci non sarebbero mancati questi motivi sono proprio forniti da voi.
Tutto ciò che vi è stato detto, prima, durante e dopo il viaggio, non sono valsi a molto.
Voi continuate a vivere il vostro tran-tran di vita, senza nessun sforzo per penetrare il contenuto dei messaggi.
Nulla sono valsi gli avvertimenti per mettervi in guardia da chi, ovunque seguendovi, deviava la vostra attenzione verso interessi ed obbiettivi diversi da quelli fissati dalla Provvidenza.(p.101)
E' riuscito, per quella mancanza di cautela necessaria, a scoprire ciò che non avrebbe mai dovuto conoscere da parte vostra. Così gli è stato facile sviare i vostri piani, confondere le vostre idee, ingenerando dubbi ed arrestando ogni attività volta a realizzare il piano del Signore.
Solo un velo
Don O., quante cose incresciose sono successe!
Ancora non avete chiara la convinzione di essere stati prescelti per essere strumenti della Volontà divina.
Non vi è stata continuità né di fede, né di corrispondenza ai disegni di Dio!
- L., che ne sarà ora?
- Dio è grande e infinitamente buono, spetta a voi umilmente riconoscere le lacune della vostra fede.
Don O., pur essendo noi ancora tanto vicini, voi non ne siete ancora convinti. Ancora una volta vi ripeto che solo un misterioso velo ci divide. La vita nostra è tanto diversa dalla vostra, ma è tanto vicina.
Voi siete nella mischia, noi siamo nella infinita pace di Dio, che nulla può turbare od alterare.
Don O., vi ripeto: siate più solleciti per le cose del Cielo che non per quelle della terra. Che valgono (p.102) le cose della terra? Nulla! Nulla! Nulla! Di esse neppure il ricordo resterà!
Se questa sollecitudine delle cose di Dio ci fosse stata, non si sarebbero verificate deficienze e fughe.
Spiritualmente preparati
Don O., attenzione a non frustrare i piani del Signore e il nostro ardente desiderio di aiutarvi.
Abbiate fiducia in noi, che vi seguiamo passo, passo!
Come voi, noi pure conoscemmo dubbi, esitazioni, intrighi suscitati dal comune Nemico.
Don O., dirai alla madre mia che non le è mancata tutta la mia protezione ed il mio amore di figlia, amore che la morte fisica non recide ma perfeziona.
Non le mancherà neppure in futuro, quando ne avrà maggior necessità. Dirai alla madre mia che sono nel mio cuore anche la sorella P., le nipoti e gli altri che mi furono e mi sono egualmente cari.
Per tutti prego, intercedo e vigilo.
Dirai ancora alla madre mia che occorre essere spiritualmente premuniti e preparati all'oscurità che va inesorabilmente addensandosi.
L. (p.103)
Scrivi, figlio mio:
Satana odia la natura umana in quanto tale, per questo odia tutti gli uomini, in particolare modo i cristiani.
Prima della sua ribellione, il capolavoro della Creazione era lui. Dopo Dio nulla vi era di più grande, di più perfetto, di più splendente.
Questa sua grandezza gli fece ritenere di essere simile a Dio,
- di qui il rifiuto di riconoscere il Signore Iddio, Alfa e Omega di tutto e di tutti
- di qui il suo grido di ribellione " Non serviam tibi "
- di qui la sfida di San Michele che si mise a capo delle schiere fedeli al grido: " Chi è simile a Dio? "
Vi fu così in Cielo la più terribile battaglia che la storia della Creazione ricordi. Le schiere Angeliche si divisero e per i ribelli ci fu l'Inferno.
Satana ha una seconda ragione di odiare la natura umana. Dalla natura umana spuntò il Germoglio di Jesse.(p.105)
Per la natura umana il Verbo si fece Carne, associando alla Sua natura divina quella umana, nella persona di Cristo.
La natura umana mortalmente ferita, caduta sotto la tirannia di Satana, fu liberata e sublimata. Le fu restituita la primitiva dignità, brutalmente calpestata e distrutta con l'inganno: " Se mangerete di questo frutto, diverrete simili a Dio".
Il più bel fiore
Ma Satana ha ancora un'altra ragione di odiare la natura umana, una ragione di invidia e gelosia.
Dalla natura umana sarebbe sorta una creatura, il più bel fiore del Cielo e della terra, "Umile ed alta piú che creatura". Nessun essere più La potrà eguagliare. Oggetto delle compiacenze divine, Essa non conobbe mai, neppure per un attimo solo, la schiavitù di Satana.
Satana non può guardarLa, non può pensarLa senza esserne disperatamente sconvolto, senza soffrirne come a nessuno di voi è dato di poter capire.
Satana odia MARIA, la Figlia di Dio, la Madre di Dio, la Sposa di Dio, l'oggetto delle compiacenze divine, il più bel fiore del cielo e della terra, il Capolavoro della potenza, della omniscienza, dell'onnipresenza divina.(p.106)
Di questi doni divini la " piena di Grazia " vive, una comunione perfetta col Padre suo Creatore, col Figlio suo Redentore, con lo Sposo suo Santificatore.
Dinnanzi a Lei si inchinano le schiere angeliche, tutti i Santi del Paradiso.
Maria mette in fuga le potenze tenebrose e col suo piede schiaccia, ogniqualvolta lo vuole, il capo del serpente velenoso, Satana.
Disperata illusione
Per Maria, Satana è stato detronizzato, per Lei ha perduto in partenza la sua ostinata guerra contro l'umanità .
L'oscurità gli impedisce ora di conoscere tutta la verità. Lui, di nome Lucifero, emanatore cioè di luce, ora è tenebra e genera oscurità. Non conosce, se non in modo confuso, il Mistero dell'Incarnazione del Verbo, per cui nutre e coltiva in se stesso la disperata illusione di poterlo vincere, distruggendo con Lui la Chiesa, uscita dal suo Cuore ferito.
Satana odia senza confine Cristo, la Madre Sua la Chiesa nell'illusione di poter distruggere chi impedisce a lui il dominio sull'umanità che egli ritiene ancora sua preda.(p.107)
La folle illusione è originata dal suo smisurato orgoglio, poiché la superbia è, di per se stessa, oscurità spirituale. Il superbo non potrà mai possedere limpida la verità, che è figlia dell'umiltà.
Ecco, figlio mio, in sintesi, quanto necessita sapere a chi nel mondo deve lottare per raggiungere il grande traguardo della salvezza dell'anima.
Ora, figlio, vedi di procedere con sollecitudine perché si dia origine ad un volumetto di messaggi da far pervenire ad anime che ne hanno bisogno e che sono in attesa.
Ti benedico, figlio. Estendo la mia benedizione a tutti coloro che con te collaborano per l'attuazione del mio piano d'amore.
Prega e voglimi bene.(p.108)
Scrivi figlio mio.
Quanti sono gli spiriti del male? Un numero glande! Sono miliardi e pullulano ovunque. Tutti sono congelati nella volontà di male. Non tutti sono egualmente colpevoli e quindi non sono egualmente puniti, ma tutti vivono nel terrore. Incutono paura, ma vivono anch'essi nella paura che non avrà mai termine.
Il loro capo, che può scatenare disordini personali e sociali, familiari, nazionali e mondiali, che può suscitare mostri di tirannia e ferocia e sa incutere terrore su intere nazioni, lui pure, Satana, vive nella paura. Vive nel terrore di una Donna che ha distrutto il suo sogno di supremazia infernale sulla umanità.
Ecco perché le anime, che veramente vivono di fede, non lo temono, anzi lo possono fugare, se lo vogliono.
Dopo la caduta, Dio parlò ai progenitori, impose loro la penitenza e promise loro la redenzione. Rivolgendosi poi all'autore di tanto male, lo maledisse e gli promise la dura sconfitta: " Una Donna ti schiaccerà il capo ".(p.109)
Queste parole di Dio furono per Satana, e lo saranno in eterno, la punizione più grande. L'ombra della Vergine Santissima l'insegue ovunque; è per lui disperato terrore; per lui non vi è riposo, bruciato e riarso dalla volontà di male, eppure consapevole che la vittoria finale sarà della Donna e del Figlio di Lei.
Eterna sofferenza
Sconfinata la catastrofe da lui freddamente voluta e operata, ma senza dimensioni anche la pena a lui inflitta.
L'anima umana è incapace di abbracciare, in tutta la sua drammaticità, l'immane tragedia provocata dal Maligno. I suoi seguaci sono come altrettanti principi delle tenebre e sono operatori di male, come vi ho detto sopra, in misura delle loro responsabilità. Come sarà per gli uomini, da loro travolti nella perdizione eterna ma in gradi diversi, così è l'eterna sofferenza dei demoni. Questo tenebroso e invisibile mondo, dagli uomini ed anche dai cristiani così poco e male conosciuto, pesa sull'umanità come una cappa di piombo.
E' incomprensibile la quasi indifferenza dei pastori di anime per questo problema che li tocca così da vicino. E' incomprensibile la indifferenza dei cristiani per questo misterioso ma reale mondo (p.110) dell'Aldilà, al quale è pure legata la vostra esistenza terrena e forse la vostra felicità o infelicità eterna.
Perché voi uomini, capaci coi doni naturali di intelligenza e volontà di penetrare e capire le cose, non vi sforzate poi di usare questi doni per il problema più importante della vostra vita: la vostra salvezza eterna ?
Non dorme
E' tempo di togliere i veli con cui Satana ha offuscato in voi la verità. Dovete ammetterlo: avete lasciato a lui la facoltà di ottenebrare le vostre menti e di narcotizzare le vostre volontà. Necessita risvegliarvi!
Il nemico non dorme. Esso vi segue ovunque, ma nulla potrà contro di voi, se rimanete uniti a Me, Gesú. Con la grazia divina dovete essere coscientemente convinti che potrete sempre battere Satana.
Dio, che è Amore, è il vostro aiuto, la vostra salvezza. Nel nome di Dio Davide con una fionda sconfisse il gigante Golia, voi pure, nel nome di Dio e della Madre Sua Santissima, ogni qualvolta ve ne sarà bisogno, potrete sconfiggere il Gigante del regno delle tenebre.(p.111)
Figlio, non è una domanda superflua, ma coerente con tutti i precedenti messaggi.
La risposta a questo interrogativo è quanto mai triste.
Non intendo livellare tutti sullo stesso piano, è doveroso anzi escludere coloro che, animati da fervida fede, operano in conformità contro le forze del male, a sollievo e conforto di tante anime sofferenti.
Devo però ritenere deplorevole l'atteggiamento di non pochi Pastori e di moltissimi sacerdoti che, per una mancata conoscenza del problema, si mantengono indifferenti, come se questo non li riguardasse.
Sono estranei come se fosse un affare di altri e non loro, restano insensibili per cui neppur si domandano perché delle anime dovrebbero soffrire per colpa di demoni. Molti non credono, o credono in un modo così confuso ed ambiguo, per cui si mantengono al di fuori di ogni concreto interessamento.(p.113)
Indifferenza
L'atteggiamento d'indifferenza dei sacerdoti è antipastorale. E' proprio l'atteggiamento assurdo di coloro che volontariamente prendono una strada opposta alla meta che si ripromettono di raggiungere.
E' un'altra impressionante contraddizione attualmente esistente nella Chiesa.
Si accetta il sacerdozio, si accetta di diventare corredentori con Gesú per la salvezza delle anime, e poi ci si rifiuta di seguire Gesù nella lotta che Egli ha compiuto e che continua a compiere per strappare le anime a Satana e all'Inferno.
Perché mai Io mi sono fatto conoscere come Colui che si oppone a Satana? Il Mistero dell'Incarnazione è anzitutto un Mistero di infinita umiltà, come il peccato di Satana è mistero di sconfinata superbia.
Fate il parallelo. Satana, infinitamente inferiore al Suo Creatore, sogna di equipararsi a Dio. Dio invece si fa uomo, abbassando Se stesso fino a farsi Carne nel grembo di Maria.
Satana sogna un trono e vuole un regno. Io Verbo di Dio fatto Carne, nasco in una stalla, povero fra tutti i poveri.
Satana ricusa obbedienza e Io, Gesú, che sono il (p.114) Dio Creatore e Signore di ogni cosa, lavo i piedi ai miei Apostoli.
Satana travolge l'umanità nella morte, nel caos, nel disordine di ogni specie. Io muoio sulla croce. Sulla croce ha inizio la mia vittoria ed il mio trionfo, " Cum exaltatus fuero ecc... ".
Io vengo al mondo, vivo, opero e muoio in antitesi a Satana.
Il sacerdote illuminato, che vive di fede, non può scegliere che la strada battuta da Me, indicata come la sola da seguirsi. Io sono la via, Io sono la vita.
Satana ha portato la morte nel mondo, Io ho portato la vita. " Ego sum resurrectio et vita ".
Quanti ne ho guariti?
Ho incominciato prima a fare, poi a insegnare. Se prendete in mano il Vangelo potrete constatale come Io ho realmente fatto. Ma la mia principale occupazione e preoccupazione è stata quella di conoscere e avvicinare i sofferenti, alleviarne le pene, guarirne le infermità, perdonare loro i peccati e liberare gli ossessi dagli spiriti del male.
Quanti ne ho guariti!
Che cosa fa pensare a Vescovi e Sacerdoti di non dovere imitarmi in questa importante opera di (p.115) apostolato? Non è questo un mezzo per arrivare alle anime e avvicinarle a Dio? Non è, questa, buona ed efficace pastorale? Forse si dubita di non poterlo fare? Allora Io, Divino Maestro, avrei impartito ai miei apostoli un ordine ineseguibile: che Maestro sarei stato?
Perché i Santi con tanta efficacia benedicevano e risanavano? Anche in questi anni Santi Vescovi e Cardinali, quante volte lo hanno fatto! Eppure sono stati Pastori di questo secolo, di questa generazione.
La causa della inefficienza di tanti pastori, non la si deve piuttosto ricercare nella mancanza di fede e di penitenza?
Facciano i miei Vescovi un esame di coscienza su questi due punti e vedranno le ragioni per cui ci si è allontanati da una solida pastorale.
E' inutile sfuggire la questione, tacciando di pazzia chi ve la propone.
Ricordatevi, Pastori di anime, che chi vi propone questi impellenti interrogativi non è un povero Sacerdote, ma sono Io, Gesù.
Figlio, ti benedico. Voglimi bene e non preoccuparti dei giudizi umani.(p.116)
Figlio scrivi:
Ora sai perché Satana e le sue schiere odiano Me, odiano la Madre mia e vostra e odiano l'intera umanità.
Ora sai figlio mio che questo odio si concretizza in una azione incessante, senza mai un istante solo di posa.
Tutta la loro attività è terribilmente organizzata, tutta protesa alla rovina materiale e spirituale degli uomini, verso il folle disegno di poter combattere Dio da pari a pari. Di questo i Demoni sono convinti.
Dopo che San Michele è insorto al grido " Chi è simile a Dio? ", sai che Satana e le sue schiere sono rimaste congelate in questa folle convinzione, per cui non abbandonano la speranza di poter uscirne vincitori.
Per questo, figlio mio, non vorranno lasciare quello che ritengono la loro preda senza violentissimi reazioni, che saranno causa di tanta sofferenza e che Io, Dio come il Padre e lo Spirito Santo, piegherò alla purificazione della mia Chiesa.(p.117)
Ora conosci lo stato d'animo dei cristiani, sacerdoti, e pastori. Ora sai che la Chiesa è venuta a trovarsi in condizioni di inferiorità di fronte ai suoi irriducibili nemici, non per colpa di Dio, non perché le manchino i mezzi di difesa, ma perché non ha reagito agli assalti, alle insidie, alle tentazioni con cui è stata aggredita.
Ora, figlio, hai un quadro preciso di una situazione per gran parte colpevole, le cui responsabilità si riversano sui Vescovi, sui sacerdoti e sui fedeli, naturalmente in misure diverse.
A conoscenza di tutti
Questo quadro è stato dato a te, ma tu sei lo strumento prescelto per portarlo a conoscenza di tutti. Non dimenticarlo. Già vedi quanto questo disegno dispiaccia alle forze dell'Inferno, già vedi quanto esse ti abbiano fatto soffrire, ma non temere.
Non lasciarti né ingannare, né spaventare dalle stolte aggressioni con cui ti molestano.
Tutti sappiano, pastori e sacerdoti, che l'ora della revisione è scoccata.
Debbono rivedere tutta la loro azione pastorale impostata attualmente su false righe. Se non lo faranno, saranno poi costretti a farlo.(p.118)
Non si rinnova nulla, nulla si rigenera se non partendo dai presupposti che chiaramente ti ho esposto. Prendano in mano il Vangelo, meditino la mia azione pastorale. Che altro posso dire, quali altre indicazioni piú precise potrei dare?
Figlio, vedi di non perdere tempo! I molti peccati degli uomini, i molti sacrilegi dei Consacrati, la nauseante indifferenza dei cristiani, non sono più tollerabili.
Figlio, coraggio! Ti vogliono spaventare, ma Io sono in te, Io uno col Padre e con lo Spirito Santo.
Allora che ti potranno fare? Nulla, figlio mio, più di quello che Io permetto per santificarti e arricchirti. Ti benedico.(p.119)
Scrivi, figlio mio:
Ti ho detto che le schiere ribelli sono composte da un numero grandissimo di Diavoli. Sono una moltitudine sterminata; voi non potreste abbracciare con la vostra mente l'estensione di esse.
Non tutte operano con uguale perfidia; ciò vuol dire che la gravità del loro peccato si differenzia.
Però tutti, non uno escluso, operano per il male. Si ribellarono a Dio e ora conoscono la più feroce tirannia del loro capo, Satana, e del suo stato maggiore. Appartengono, anche nell'Inferno, a diverse gerarchie.
Tutti odiano la Vergine Santissima, tutti odiano l'umanità, tutti coltivano, insieme all'odio, una profonda gelosia per gli eletti e una tremenda invidia per voi viandanti sulla terra, nella paura che anche voi abbiate a salvarvi.
In loro nessun sentimento di pietà: - ne sono incapaci - ma solo sadismo. Voi non conoscete e neppure le potete immaginare le atrocità con cui sfogano i loro perfidi sentimenti sulle vittime che cadono sotto i loro artigli.(p.121)
Si tratta di quelle persone che hanno potuto legare a loro, che si sono fatte loro strumenti, che si sono donati anima e corpo ai Demoni. Credete che non sono pochi, e parecchi anche della vostra generazione ne fanno personale esperienza.
Che aspettano ancora?
Ora, figlio, fa bene attenzione. Immagina un esercito formidabile per numero di guerrieri, per potenza di armi e bene equipaggiato, che ha preso posizione con un piano intelligentemente preparato e predisposto anche nei più minuti particolari.
Questo colossale esercito, più potente per natura e per organizzazione, muove all'attacco contro una Chiesa e una Società umana che, pur avendo un considerevole numero di soldati, di ufficiali e di generali, non sapendo o non ricordandosi di avere un nemico agguerrito e pieno di odio, non pensa affatto a difendersi.
Si irride anzi ai pochi che ne parlano e che vorrebbero organizzare una difesa. Questi vengono tacciati di pazzia o mania religiosa.
Intanto il nemico, con arte cercando di nascondere le proprie forze, approfittando della dabbenaggine dell'avversario, si insinua ovunque, si impadronisce dei posti chiave e mette i suoi agenti (p.122) dappertutto e così viene ad impadronirsi degli avversari. Ci sono qua e là nuclei di resistenza, ma il nemico baldanzoso dei suoi successi, non se ne dà pena.
A questo punto, convinto di avere la vittoria in pugno, ad ogni serio tentativo dell'avversario, reagirà con ferocia tale da sbalordire. Figlio caro, tu ben sai, per personale esperienza, come il nemico non tolleri nessuna mossa difensiva, come cerchi anzi di prevenire ogni mossa contro di lui.
In questi frangenti, i Vescovi che aspettano ancora a scendere dai loro troni, ad uscire dai loro palazzi, a prendere in mano le redini di comando ed istruire e guidare i loro soldati, i cristiani, al contrattacco ?
Sanno o non sanno che non ha importanza la superiorità solo apparente del nemico, poiché se, seguiti dai loro sacerdoti immuni dalle eresie del giorno e dall'anemia che ha indebolito e contagiato tanti, faranno questo, il successo loro è assicurato e a loro sarà data la vittoria?
Via la presunzione!
Figlio, quante volte devo dirlo, che Io ho vinto il mondo con l'umiltà, la povertà e l'ubbidienza? E' con queste virtù, è con il suo sí che la Madre mia e vostra ha reso possibile la Redenzione! (p.123)
Quante volte devo dirvi che l'amore è più forte dell'odio?
Vescovi e sacerdoti si convincano di attuare quelle riforme che hanno proclamato con il Concilio e che, per le interferenze e l'azione dell’inferno, sono state così malamente applicate.
Se si decideranno una buona volta ad imboccare la via giusta, e sono Io la Via sicura, allora Io sarò con loro e la Chiesa ringiovanirà e presto conoscerà uno splendore finora mai visto.
Che si aspetta ancora? Via i pregiudizi, via la presunzione!
Preghino perché la luce illumini il cammino da percorrere e avanti!
Figlio, mi è noto il tuo stato d'animo. Perché Io ti ho fatto vedere, tu ora soffri perché vorresti che pure gli altri vedessero.
Ti benedico. Voglimi bene. (p.124)
Figlio mio, scrivi.
Avete mai considerato le circostanze in cui avvennero le tentazioni mie da parte del Maligno, specialmente quelle del deserto?
Queste circostanze di tempo e di luogo vanno attentamente considerate poiché Io, Verbo Eterno di Dio, nulla ho fatto e nulla ho detto che non fosse ispirato da un fine altissimo. E se ho permesso a Satana di avvicinarsi a Me per tentarmi, l'ho fatto perché voi, a cui Io pensavo, che Io vedevo, imparaste come si deve affrontare il Maligno e le sue perfide schiere.
La tentazione è venuta alla fine del mio soggiorno nel deserto, è venuta alla fine del mio digiuno.
Io, Uomo e Dio, ho potuto e voluto fare questo, per indicare a voi una impostazione di lotta. Ho voluto dire a voi: preghiera e penitenza, molta preghiera e molta penitenza! Solo in questo modo si può sperare di uscire dal combattimento vittoriosi.
Oggi le forze dell'Inferno scorazzano per il mondo, spadroneggiano, sghignazzando per la (p.125) dabbenaggine di coloro che dovrebbero, ben corazzati, procedere in prima fila contro le forze nemiche.
Incoerenza
Oggi l'inferno non teme né Vescovi, né Sacerdoti, se non fatte le debite eccezioni, perché non hanno minimamente la visione, e quindi la convinzione, che il problema fondamentale della Chiesa è la salvezza delle vostre anime nella lotta da condursi contro coloro che ne vogliono la perdizione. Reagiscono anzi negativamente dinnanzi a queste realtà spirituali, dinnanzi a questi miei richiami.
Ciò significa che non le anime essi cercano, ma se stessi nella loro sottile e vellutata presunzione.
Reagiscono negativamente dinnanzi a questi miei richiami e confermano in tal modo la loro inguaribile cecità, l'incoerenza in una missione che fu desiderata non per il bene delle anime, ma per interessi propri, il che vuol dire della propria superbia.
Siccome vi siete abbarbicati ad un atteggiamento antipastorale, ora occorre un atteggiamento di grande umiltà per uscirne fuori. Un atto di buona volontà vi riporterà sul piano giusto.
Ad estremi mali, dite voi, estremi rimedi! Ebbene, Io vi dico: è certamente un estremo rimedio, è certamente una cosa difficile per un Vescovo (p.126) prendere la decisione di convocare i suoi sacerdoti attorno a sè per dire loro:
" Figli miei, siamo stati un poco tutti ingannati, ci siamo lasciati fuorviare dalle arti dei nostri irriducibili nemici spirituali. Essi sono riusciti a distogliere le nostre cure e le nostre attenzioni da un problema vitale della pastorale, quale quello di impostare tutta la nostra azione in una visione più giusta, più realistica e piú rispondente ai bisogni e agli interessi delle anime.Io pastore di anime, sarò piú vicino a coloro che soffrono per colpa delle forze oscure dell'inferno, e sarò più vigile nel proteggere il mio gregge dalle loro mosse, usando i mezzi che Lui, il Maestro divino mi ha indicato con l'esempio e con le parole ".
Umile coraggio
Figlio mio, so bene quale lotta dovrebbe sostenere un Pastore di anime per compiere questo gesto di umiltà, ma questo gesto di umiltà lo renderebbe grande dinnanzi a Dio e grande dinnanzi alla Chiesa.
Si rivestono a volte di grande umiltà nei loro discorsi, nelle loro omelie, ma se poi qualcuno osasse dire a loro le cose che di se stessi dicono ne vedresti una reazione immediata e una ostilità (p.127) tenace, perché non dimenticano, come dimenticherebbero i veri padri.
Prova, figlio, a paragonare l'untuosa umiltà che emerge da certe pubbliche confessioni delle loro miserie, delle loro limitazioni con l'umiltà vera di San Francesco che diceva al suo confratello di viaggio (erano diretti ad un convento): " Fratello mio, se quando saremo arrivati, ci chiudessero la porta in faccia, se poi ancora ci insultassero e ci bastonassero, e più ancora cosí malconci ci gettassero per terra nella neve, questo sarebbe vera gioia, vera letizia ".
Non è stata in Me una pseudo-umiltà, ma vera umiltà ricevere il bacio d'amore dato dall'Apostolo traditore. Non è stata arte da parte mia il dimenticare l'offesa, pur così atroce, di Pietro che mi rinnegò tre volte.
Se meditassero sul serio questi episodi della mia vita, quante cose muterebbero!
Ti benedico, figlio mio. Ti benedico, figlio mio.(p.128)
Figlio mio, scrivi.
Ti sono già state date comunicazioni sulle contraddizioni della pastorale moderna. Ti ho fatto conoscere la radice di tutte le contraddizioni che nella Chiesa puoi riscontrare. Te ne ho parlato in messaggi che farai pervenire a Vescovi e a Sacerdoti: fanno parte dell'ultimo mio appello, prima che la valanga vi travolga.
Che dovranno fare Vescovi e Sacerdoti contro il Nemico numericamente e intellettualmente superiore e superiore per natura?
Un nemico ben organizzato, che non ha altri obbiettivi al di fuori di quello di battere l'avversario, va affrontato con l'animo di volerlo battere. Devono usare tutte le indicazioni e i mezzi che Io con la parola, con l'esempio e con la mia redenzione vi ho indicato.
Precedere i fedeli
Con la parola:
Le parole rivolte ai miei Apostoli erano pure per voi: " per cacciare certi demoni ci vogliono molta (p.129) preghiera e molta penitenza "... E' un grande programma da attuare.
Un santo pastore di anime deve prendere in considerazione queste parole, le deve meditare e tradurre nella realtà concreta della sua vita quotidiana. Deve precedere i fedeli, essendo lui il primo della sua Chiesa, maestro e guida, il padre della sua Chiesa.
Un Pastore che vive di fede, permeato di umiltà e di amore per le anime, non può non avvertire l'impellente dovere di essere il primo fra tutti i combattenti della sua Chiesa.
Perciò egli comincia con una azione di difesa personale. E' ben noto che ogni buon comandante è preda agognata dei suoi avversari. Deve immunizzare e corazzare se stesso con la preghiera, in particolare la Santa Messa e il Rosario, disinfettare spiritualmente gli ambienti in cui vive, facendo uso dell'acqua santa. Asperga anche la stanza in cui dimora e benedica se stesso e gli altri familiari!
Quante incomprensioni, quanti guai, quante parole causa di sofferenze per sé e per gli altri, sono suscitate dallo Spirito della discordia!
Se si facesse questo semplice esorcismo in tutti gli ambienti dove Vescovi e sacerdoti vivono, quanto male sarebbe evitato, quante energie spirituali potrebbero essere poste al servizio del bene, mentre (p.130) vedete alti porporati che poco si diversificano dai comuni funzionari o dirigenti di Prefetture e di Questure! . . .
Un momento di preghiera
I Vescovi, veri comandanti degli ufficiali, i sacerdoti, e dei soldati, i comuni fedeli, hanno il sacrosanto obbligo di preoccuparsi della sicurezza spirituale dei loro sudditi, dei loro figli, se si sentono veramente padri.
Devono combinare una azione comune, una catena d'amore, arma formidabile capace di fugare il nemico anche se piú numeroso e potenzialmente più forte, se non fosse altro per natura.
Come organizzare questa Catena d'Amore?
Formando gruppi di preghiera, rivolgendosi ai gruppi esistenti, impegnandoli, quando è possibile, in un'ora al giorno di preghiera e di offerta delle proprie sofferenze a sostegno dei sacerdoti chiamati dal Vescovo all'incarico di benedire. Con l'esperienza questi sacerdoti dovranno organizzare un'azione sapiente e prudente contro l'opera di Satana. Azione prudente non vuol dire inesistente, ma solo intelligentemente operante.
Se i Pastori di anime non capissero l'urgenza di agire su questa direttiva, significherebbe che non (p.131) sono Pastori di anime, ma burocrati che nulla hanno da invidiare ai tanti che si trovano nei ministeri e negli uffici civici, la cui caratteristica è spesso quella di non lasciar mai trapelare quel che sono e quel che fanno.
Non si affronta un nemico, quali sono le forze oscure dell'Inferno, da parte di chi ha responsabilità sociali, isolatamente ma solo collettivamente.
Figlio mio caro, ora ti benedico e, con te, quelli che animati da fede ti saranno al fianco per contribuire, in qualsiasi modo, alla diffusione di quanto ti ho esposto.
Voglimi bene e ripara. (p.132)
Scrivi figlio:
sono la L., che non ritorna a te dopo un lungo silenzio, ma sono la L. che ti segue sempre. Come la mamma veglia il figlio bisognoso, così io ti sono vicina e veglio su di te.
Figlio, dal nostro ultimo colloquio sono intervenute tante cose per te, anche tanta sofferenza. Questa sofferenza però, come fresca rugiada, rende piú vigorosa la tua vita spirituale e la rende feconda di quel bene che tu desideri.
So quello che pensi, ma coraggio, figlio! Le anime bisognose sono tante, le anime in pericolo sono tantissime. Guai se mancassero anime generose pronte a tendere loro le braccia per trattenerle dal precipizio!
Figlio, non temere! Ti è stato detto di mettere al bando scrupoli ingiustificati, dubbi e timori.
Ti sarà dato quel senso di sicurezza che finora non avevi e ti sarà concesso una maggior energia contro le forze del Male. Vedi come esse sono arrabbiate nei tuoi riguardi e ciò è buon segno.
Hai sofferto molto per il piano di X. (p.133)
Sta tranquillo! Hai merito per aver ubbidito al tuo Direttore Spirituale.
Non ti preoccupare di ciò che a C. si pensa e si dice di te: parole al vento. Eri già stato da Lui preavvisato. Ricorda le parole di Gesù: " Beati coloro che soffriranno per amore della giustizia e della verità ".
Andate diritti
Figlio, il terzo libro è di grande importanza.
Ogni cosa che riguarda Dio e le anime e di grande importanza, ma questo terzo libro vuol riportare alla ribalta il problema fondamentale della Chiesa: orientare le anime verso Dio, avviandole e guidandole all'amore di Dio e contemporaneamente all'avversione a Satana, che si identifica con il male perché è il Maligno e vuol portarvi al peccato.
Che altro ha fatto Gesù, con le parole e con l'esempio, se non questo?
Ancora una volta sia detto ai sacerdoti che non vi è tempo da perdere, che urge una revisione Per non continuare a sciupare tempo e soprannaturale in attività inutili.
E' tempo di mettere al bando il formalismo divenuto sterile. Occorre scendere con i piedi a terra, guardare in faccia la realtà per cui Gesú è venuto (p.134) al mondo mandato dall'Amore Infinito del Padre. Gesù è venuto per ristrappare le anime a Satana con un prezzo infinito di sofferenze e di umiliazioni, vincendo così il suo malvagio nemico.
Ma Cristo è il Capo della Chiesa e voi della Chiesa siete le membra. Come tali avete questa medesima vocazione perché Dio chiama tutti e vuole che tutti, in se stessi, completino l'opera e l'azione del Capo.
Via i fronzoli, via i cimeli inutili!
Andate diritti allo scopo della Redenzione: amore a Dio e odio al peccato.
Perché, figlio, si è arrivati a questo punto?
Le cause sono tante e le responsabilità non sono tutte di questa generazione.
Avanti, figlio mio! Non sei solo.
Anche noi, che pur siamo nella gloria, non siamo né estranei, né indifferenti alla lotta per ridare alla Chiesa il ruolo che le spetta nel mondo.
La battaglia sarà dura e aspra, ma più splendida sarà la vittoria che registrerà la Regina delle vittorie sul Maligno e le sue perfide schiere. Gesù, Luce del mondo, brillerà di un fulgore mai visto!
Per te e per voi prego e intercedo. Vi benedico.
La L. (p.135)
Don O., sono la sorella di M.
Poco ci siamo conosciuti in terra, ci siamo appena intravisti. Ma ciò non ha importanza, poiché siamo figli dello stesso Padre, apparteniamo alla stessa famiglia dei figli di Dio, siano essi nella Gloria, come io sono, siano ancora sulla terra, come ora voi siete.
La realtà divina della Comunione dei Santi, ci unisce nell'amore di Cristo.
Don O. la mia vita sulla terra fu umile e nascosta. Mai ho sognato ciò che tante anime abbagliate desiderano: piaceri, onori e ricchezze, salute e cose del genere. Povere anime illuse! Se non vi sarà chi, con la preghiera e con la sofferenza, aprirà loro gli occhi, andranno perdute per tutta l'eternità.
Occorre meditare
Io sono felice, nuoto nel gaudio, nella luce, nell'amore di Dio. Mai rimpiangerò la mia vita terrena, sorgente della mia felicità eterna.(p.137)
Don O., fa pervenire questo messaggio ai miei cari sulla terra; sappiano anch'essi che la morte non recide la vita.
La vita, purificata dalla polvere della terra, è perfezionata e integrata nella Beatitudine divina, perché in Paradiso si vive in Dio e di Dio, ma in modo diverso dalle anime in Grazia, che ancora sono in cammino verso il Cielo.
Don O. non posso fare a meno di deplorare la stoltezza di tutti coloro che, non riflettendo con tanta facilità si lasciano ingannare dal Maligno.
Lui è il lupo travestito da agnello.
Lui odia senza tregua tutti gli uomini che, nella sua folle disperazione, vuol travolgere nel male e poi portare all'Inferno.
Se gli uomini cessassero, per un tantino di tempo, le loro attività, solo per meditare su queste due parole: " Inferno e Eternità " il mondo rapidamente cambierebbe. Ma Lui, il Maligno, fa di tutto perché questo non avvenga.
Ti benedico.
Sono la sorella di M. (p.138)