MaM
Messaggio del 25 dicembre 2020:Cari figli, anche oggi Gesù è lì a fianco a voi, anche quando pensate di essere soli e che non esiste la luce nella vostra vita, Lui è lì e non vi ha mai né abbandonati né si è allontanato da voi. La luce della Sua nascita illumina questo mondo e la vostra vita. ll Suo cuore è sempre aperto verso di voi per accogliere ogni vostra sofferenza, ogni prova, paura e necessità. Le Sue mani sono estese verso di voi per abbracciarvi come padre e per dirvi quanto siete importanti per Lui, quanto vi ama e si prende cura dei propri figli. Il vostro cuore, figli, è aperto verso Gesù? Avete abbandonato completamente le vostre vite nelle Sue mani? Avete accolto Gesù come vostro padre, al quale potete sempre rivolgervi e in Lui trovare consolazione e tutto ciò di cui avete bisogno per vivere la fede veritiera? Perciò, figli miei, offrite il vostro cuore a Gesù e permetteteGli di regnare nelle vostre vite perché soltanto così potrete accettare il presente e affrontare il mondo in cui oggi vivete. Con Gesù sparisce ogni paura, sofferenza e dolore perché il vostro cuore accetta la Sua volontà e tutto ciò che avviene nella vostra vita. Gesù vi darà la fede per accettare tutto e nulla vi allontanerà da Lui perché Lui vi tiene forte per la mano e non permette che vi allontaniate e vi perdiate nei momenti difficili perché Lui è diventato il Signore della vostra vita. Io vi benedico con la mia benedizione materna.

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli

16 gennaio 1942

Oggi malissimo. Mi pare di andare incontro alla perdizione... mi sento coperta di peccati senza speranza... lontana da Dio senza aiuto umano. Sono disgustata di tutto, non so pregare, non so abbandonar­mi. Mio Dio, pietà di me.

17 gennaio 1942

Notte tormentosa. Il Padre vuole scriva i dettagli, e io ne provo una forte ripugnanza. Sono tentata a ribellarmi, a indipendizzarmi. Che brutta parola! Santo Padre Silvestro, Tu che più volte mi hai detto di ubbidire al Padre, toglimi questa ribellione, o meglio, fa che sia vinta e preziosa per le anime. Ma è possibile che io possa fare qualche cosa per le anime?... Basta, basta... Maria aiuto! Si ubbidisca: Il nemico, mi portò nell'orto e dopo avermi maltrattata tentò gettarmi nella vasca. Invocai il mio Padre, e lo fugò. Poi Lui stesso mi accom­pagnò in casa, fino in Cappella, mi benedisse dicendomi poi: - corag­gio, figlia mia diletta, ancora, ancora patire. Non ne posso più, Padre Santo, dissi io, e: Non temere, rispose, maggior patimenti, ricordati la strada che ti ho mostrato. Anime, anime! - Sparì, ma mi lasciò con nuova forza per la lotta.

18 gennaio 1942

 Oggi sono stata più calma. Mi turbò il pensiero che il Padre non tornerà tanto presto, perché riflettei che mi disse - vado tre giorni a Gualdo Tadino, ma non disse che poi torna... Agimus Tibi gratias!

Gesù, Gesù! Ho procurato stare vicino a Gesù in Croce, e lo sguardo al Crocifisso mi ha molto aiutato.

19 gennaio 1942

Sono priva di ogni aiuto... sento il nemico presente... quanta paura! Il Padre non è tornato, e non so neppure dove sia... Grazie, Gesù, che tutto va bene per farmi soffrire...

Questa mattina sono stata tanto tentata nella fede, ma più che mi fa male è il pensiero che i miei patimenti sono inutili per le anime e per la gloria di Dio.

21 gennaio 1942

Ieri non ho potuto scrivere. Ho passato due notti orribili... ho disubbidito? non lo so. Non capivo più niente... Il nemico e i suoi satelliti, perché erano una turba, volevano che giurassi di abbandona­re la recita dell'Ufficio, che non parlassi più col Padre, e gettassi al fuoco il quadretto... Mi venne quasi la certezza di essere in inganno e di ingannare e spinta a cedere per togliermi da questo pericolo... soffocata e sbattuta presi tante sferzate e sarei finita se S. Silvestro non mi liberava. Ho fatto la Comunione per ubbidire, ma che tormen­to. L'ubbidienza è il solo sostegno di questi giorni, ma non ne posso più. Maria, mia cara Mamma, aiutami, mio caro Padre S. Silvestro perché mi lasci così... Perdonami, lo so, sei troppo buono con me...

22 gennaio1942

Sono troppo angosciata per poter descrivere quanto mi passa, mi sento sola... in una agonia mortale... Maria! Gesù!... S. Silvestro!...

23 gennaio 1942

Ieri mattina, non sapendo quando tornava il Padre e nel timore di mancare alla Regola, perché non mi ero confessata, passando en­trai al Gesù a riconciliarmi. Esposi al Padre una cosa che mi disturba­va, temendo aver peccato pensandola, sia pure involontariamente (il Padre poi mi disse che non solo non era peccato, ma era cosa teolo­gica). Non so se il confessore non mi abbia capito, o altro, se ne mostrò scandalizzato, mi rivolse domande alle quali io non sapevo rispondere, perché mi prese tale turbamento, che credevo mi venisse male... poi mi disse di aspettare il mio solito confessore, perché Lui non poteva darmi l'assoluzione. Chiedendo se potevo nel frattempo fare la Comunione, mi disse di no. Sono scesa dal confessionale in una angoscia terribile... passai una giornata impossibile a descrivere...

Non sapevo quando sarebbe tornato il Padre... La Comunione non dovevo farla...

Gesù ebbe pietà del mio tormento e la sera ricevetti una lettera dal Padre, nella quale mi diceva: qualunque cosa possa essere avvenuta, sotto qualunque forma, si comunichi. - Questa mattina lottai, ma l'ub­bidienza ha trionfato e quando Gesù fu nel mio cuore si fece un po' di calma e un po' di luce... ma poi calarono le tenebre... ma giunse il Padre a portare la calma e nuova forza... Grazie Gesù!

Ho dimenticato notare che al mattino, quando fui alla balaustra il nemico fece traballare il piattino che si passa per la Comunione e poi lo gettò a terra.

25 gennaio 1942

Il 23 notte, uscita dalla Cappella, il nemico mi gettò a terra, poi burlandomi diceva: - credi che io abbia paura del Padre?... ma mi rivolsi a S. Silvestro che con un gesto lo fugò, poi entrò in Cappella e mi fece fare una visita al SS. Sacramento. Avendomi fatta tanta impressione le parole dettemi dal Padre in confessione - non inca­teni il Signore - chiesi al mio caro Santo se mai l'avessi incatenato con le mie interne ribellioni, e il Santo mi rispose: Cosa ti ha detto il Padre? poi si fermò, guardandomi con tenerezza paterna e: credi a quello che ti ha detto il Padre, e sta tranquilla - e mi lasciò in una pace profonda.

Anima mia, fidati sempre ciecamente delle parole di chi ti parla in nome di Dio. Non cercare di più... nessun ragionamento.

27 gennaio 1942

La notte fu relativamente calma, ma la telefonata del Padre mi tiene in una grande pena. Veramente ha ragione di essere stanco di ascoltarmi... ma, non ci voglio pensare. A voce parlerò... Grazie Gesù, di questa mortificazione... per le anime...

28 gennaio 1942

Quanto ho sofferto per la telefonata, invece non fu il Padre... oggi quando giunse mi sono sentita sconvolgere... non sapevo come presentarmi... ma quando lo vidi, mi si fece all'istante luce e compre­si la falsità dei nemico... non voglio proprio più credere... quanto è stato buono Gesù nel mandarmi il Padre a dissipare le tenebre.

Oggi sono rimasta senza Gesù perché non potei reggermi causa un forte male di testa e un generale spossamento, dovuto credo alla nottata burrascosa. Sbattuta da tutte le parti, mi trovai poi in giardino alla scaletta della cantina, poi di nuovo in terrazzino e per ultimo in cor­ridoio della Cappella, in uno stato d'animo e fisico che non saprei ridire. Feci un atto di abbandono alla volontà di Dio, invocai la mia cara Madre Maria, il mio tenero Padre S. Silvestro e ripresi corag­gio... Gesù, Gesù!