Nel sogno vidi. Don Bosco. Mi si avvicinò e, tutto sorridente, mi disse: figliuola, io, quand'ero nel mondo, le più terribili persecuzioni le ebbi da parte dei preti.
Sta tranquilla, non lamentarti con nessuno, offrilo a Gesù, e vedrai il gran merito che ne avrai.
Quando ti viene qualche tribolazione, va davanti a Gesù sacramentato e sfogati con lui.
Con lui solo, figliuola, e da lui avrai forza e coraggio da sopportare tutte le pene con amore.
Appena mi dette queste avvertenze, mi svegliai, e Don Bosco spari.
Una mattina, dopo la S. Comunione fui rapita. Mi vidi davanti Gesù che mi diceva: Figliuola, io agli uomini ho dato libera volontà di operare come a loro piace. Il mondo è cattivo cattivo, che sono stato costretto di abbandonarli a loro stessi.
Non sono io che ho mandato la guerra, no, no; sono i peccati degli uomini che hanno attirato il presente flagello, sono i capi, gli uomini che fanno da soli. Ed io interverrò quando vedo che gli uomini non possono far più niente.
Intervengo lo per salvare la mia Sposa, la Chiesa.
Ieri sera il diavolo mi (si) presentò vicino vicino; me lo sentivo, mi faceva delle smorfie: ti farò dei dispetti, mi diceva.
Poi si avvicinava a mia sorella, e le faceva delle smorfie e boccacce. La mattina, appena mi alzai, mia sorella entrò nella sala, ove trovò tre libri regalatici da Monsign. Vitali, tutti sfogliati e malconci, sparsi per terra e sopra il divano.
Ieri sera facevo la visita al S. Sacramento. Fui rapita in ispirito: Mi si presentò Don Bosco tutto sorridente, mi disse: Figliuola mia, abbi pazienza, sii più buona, offri questa persecuzione al Cuore di Gesù, e vedrai il premio che ne avrai!
Dopo la S. Comunione, Gesù mi disse: Con quella tribolazione che il mondo ti chiede, tu non sai quante anime hai liberato dal purgatorio, perché, mentre le hai ricevute, tutte le hai offerte a Me per suffragio delle anime del Purgatorio più abbandonate.
Nel sogno mi (si) presentò Don Bosco con Domenico Savio al fianco. Salivano le nostre scale per entrare in casa a farci visita; nel mentre io e mia sorella scendevamo, e c'incontrammo. Loro due venivano sù, noi due, con mia sorella, andavamo giù.
Don Bosco, appena ci vide, si fermò e, sorridendo e mettendo la mano nella spalla a mia sorella, disse: Cattivona, non ti sei scritta fra le mie cooperatrici! Scriviti. Hai dato il nome di tua sorella, ed il tuo no, cattivella!, toccandole sempre la testa.
E noi gli dicevamo: Venga sù. - No, no, un'altra volta.
Dica, io dissi: Don Angelini è buono; ed Angelo e Monsign. Vitali?
- Buoni figli, anzi anime sante. Fra i Salesiani ne ho tanti, anzi moltissimi, santi.
E noi:
- Venga sù.
- No, un'altra volta.
Domenico Savio, sorridendo, ci rispose: Io verrò a farvi visita fra poco; mi ci manda Pietro Ricardone.
Così dicendo mi svegliai.
La mattina raccontai il sogno a mia sorella: Che sogno, dissi, ieri sera! Ma non bisogna credere ai sogni, replicai io.
Meraviglia! Dopo pranzo arrivò una lettera con dentro un libretto di Domenico Savio, ossia la fotografia e biografia ed una lettera ove diceva di averla inviata Pietro Ricardone da Torino.
Dopo la S. Comunione Gesù mi disse: Figliuola, vuoi soffrire qualche cosa per mio amore?
Sì, io risposi; non solo voglio soffrire per te, ma vorrei dare tutta la mia vita e spargere il sangue tutto per te.
L'altra sera, mentre pregavo, fui rapita in spirito, mi vidi davanti ad un immenso numero di soldati: Italiani, Tedeschi, Russi, Inglesi.
Uno contro l'altro sparavano fucili, cannoni.
Si sentiva tirare una nazione contro l'altra nemica; metteva paura solo il vederli da lontano.
In mezzo a tutti quei soldati si presentò Gesù, e diceva:
- Tutti (siete) miei figliuoli, tutti io amo ed ho sempre amato; per tutti lo sparsi il mio preziosissimo Sangue.
Amatevi!, ripeteva Gesù; amatevi!. Perché tanto spargimento di sangue? Perché non tutte le nazioni sono unite alla mia Sposa; perché non amate Me, vostro Padre, non vi potete amare fra voi, tutti fratelli in Me. Quanto sangue vidi spargere in pochi minuti!; mi tremavo dalla paura. Gesù, dopo aver detto quelle tremende parole, sparì.
Mentre pregavo vidi la Vergine Ausiliatrice seduta in trono; vicino ci aveva dei bambini e bambine. La Vergine ne chiamava altri che stavano a giocare. Quelli si avvicinarono.
La Vergine li prese per mano e li accarezzò, dicendo a loro: - Poveretti, siete orfani!.
- No, rispondevano questi ultimi venuti, non siamo orfani; abbiamo babbo e mamma.
- Sì, ripeté la Vergine, siete orfani perché i vostri genitori poco o niente si curano di voi, a darvi una educazione cristiana, e così, abbandonati a voi stessi, siete più che orfani; perché gli orfani veri son da compatire, ma voi siete più orfani degli orfani.
Io alla vostra mamma e babbo vorrei punire, ma ho compassione di voi innocenti.
lo quei bambini li conosco. Quanto è buona la Vergine!
Mi comprai un quadro delle Vergine dell'Ausilio. Mentre la portavo in mano, la Vergine si animò, e mi disse: Portami da Vitalia.
Voglio andare dai parenti di Vitalia che son cattivi, che non mi amano; ed io mi voglio in casa loro, per prendere possesso in quella famiglia che sta andando in rovina.
Portami subito.