Figlio carissimo,
sono Maria, la Madre del mio e tuo Gesù, mi pare giusto e logico che dopo di Lui abbia a parlarti anch'Io .
In un mio precedente messaggio di due anni fa * ebbi a dirti cose importanti circa la comunione mia con Gesù, ti dissi che si tratta di una comunione così perfetta, del tutto diversa di quella comunione che voi avete col Figlio mio divino, comunione di " natura ", Lui ha donato a Me la Sua natura Divina, Io poi donai a Lui la mia natura umana cosicché viviamo entrambi l'Uno dell'Altro in un modo unico, perfetto
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Don Ottavio, sono Mamma Nina,
quanta gioia mi dona il sapere i tuoi buoni rapporti con la Casa della Divina Provvidenza di Carpi, quanto bene ad essa e a te ne è venuto, le varie vicende tue e anche della Casa non hanno potuto recidere questi rapporti... tutto ciò è buono e bello, per cui bisogna ringraziare Dio e a Lui darne lode.
Don Ottavio, l'esperienza tua personale ti ha dimostrato come anche le opere di Dio che nascono sulla terra, non sono e non potranno mai essere perfette, hanno origine dalla Perfezione ma si sviluppano nelle imperfezioni di coloro che, pur sforzandosi di dare il meglio di se stessi, sono stati prescelti come strumenti di Dio per attuare i Suoi disegni di amore sempre e solo con le forze ed energie naturali, seppure corroborate con ricchezza di aiuti divini, e queste ricchezze di aiuti divini, non mancano mai nelle opere che sono di Dio, però l'entità e l'intensità di questi aiuti, pur rimanendo sempre di Dio, dipendono in buona parte dalla corrispondenza sensibile, pronta, generosa, perseverante, a volte, eroica, di coloro che Lui ha prescelto per queste opere. (pag. 122)
Don Ottavio, perché rivolgo a te queste parole? perché tu coi Soci fondatori dell'Associazione Speranza, coi membri del Consiglio di amministrazione, con D. e altri, siete gli strumenti da sempre eletti per l'Opera che in germe sta aprendosi alla vita per il bene di tante anime, per questo, don Ottavio, Lui ha voluto legarti all'Opera della Provvidenza, per questo Lui ha voluto che ne vedessi il nascere e l'avessi a seguire in tutti gli anni della sua infanzia, poiché l'Opera della Provvidenza è ancora bambina, il suo sviluppo infatti, lo vedrai dopo l'ora cruciale della purificazione .
Don Ottavio, tu sai bene quanto doloroso è stato per me soprattutto e per coloro che mi furono vicini in quei momenti duri e difficili, il parto dell'Opera della Divina Provvidenza, sai e conosci in parte, ma non sai tutto di quanto costo a me di sofferenza interiore ed esteriore, di quante umiliazioni sia essa intessuta, di quante lacrime sia essa impastata... tu vedi come ammirabili sono le vie di Dio, anche per te e già vicina l'ora del parto, non ti scandalizzi questo vocabolo, perché anche le opere di Dio, che da Dio sono, non potrebbero " essere " (cioè esistere) se non fossero anche delle creature unite a Dio, per dar vita ai suoi disegni divini.
Questo mio messaggio fallo leggere e rileggere a D., agli altri soci fondatori e ai membri del Consiglio. (pag. 123)
Chi non è nella Luce è nelle ombre di morte
Quante volte ti è stato ripetuto che le forze tenebrose dell'inferno non prevarranno, s'intende, purché la vostra corrispondenza sia come ti ho detto pronta, sensibile, generosa, perseverante e se è necessario eroica, sappi vedere in tutto e per tutto la mano di Dio; sei stato cacciato come un malfattore, che ti dice questo? che sei con Lui unito, che ti chiede di partecipare alla Sua Passione salendo con Lui il Calvario, che sei sulla strada giusta e che perciò nulla hai da temere, anche la Mamma Celeste te lo ha già detto col suo messaggio.
Don Ottavio, non è necessario che io ti rassicuri con quanta trepida gioia, fiducia e speranza seguo te, d.P. e gli altri che vi trovate nel bel mezzo della mischia, per il trionfo dell'amore sull'egoismo umano, per il trionfo della giustizia, della verità, per il trionfo di Dio sulle forze oscure delle tenebre così spavalde e oggi cosi sicure di se, così baldanzose, per aver trovato non solo il consenso ma la collaborazione di coloro che dovrebbero, nei piani di Dio, essere gli Alfieri di Dio nella lotta in atto, ma ciò non vi impressioni, Lui, è, era e sarà il più forte e il. vittorioso insieme alla Madre sua SS.ma e Madre nostra tenerissima.
Don Ottavio, chi non è nella luce è nelle ombre di morte; solo questa mattina ti è stato spiegato perché portano morte e nel tempo e nell'eternità e sono, (pag. 124) come sai, superbia, presunzione, sete di potere, volontà di emergere sopra tutti e sopra tutto, e, quelli che sono nelle ombre di morte, non possono vedere e, solo un grande miracolo potrebbe salvarli...
Dio benedica te, Dio e la Madre Sua SS.ma benedicano tutti; siamo con voi, vedi che la Comunione dei Santi è realtà sublime. Ci risentiremo. (pag. 125)
Manna Nina.
Fratello don Ottavio, sono Padre Benedetto.
Dall'ultimo nostro colloquio, quanti avvenimenti sono avvenuti e riguardanti il tuo cammino sulla terra e la Chiesa; non è molto che sono uscito dal tempo, ma qui nell'eternità tutto è presente, quindi si ha una visione delle vicende umane diversa da quella che si ha sulla terra, non che siano diverse in se le cose della vita umana, esse sono e rimangono le stesse, solo che da noi si vedono in un modo più completo, più perfetto del vostro, altro è vedere il fuoco da lungi altro e trovarsi fra le fiamme o dalle stesse esserne investiti, non che noi vediamo le vostre cose con distacco e indifferenza, l'amore che ci unisce è maggiore e più perfetto e sempre e ovunque ci unisce, non sarebbe amore se così non fosse, ma qui, noi seguiamo le vostre cose con un amore gioioso, sempre e solo gioioso, per voi invece è molto diverso.
Fratello don Ottavio, so che vivrai a lungo sulla terra, tu pure ne sei a conoscenza ma non ne sei molto soddisfatto, anche se ti sforzi, come giustamente fai, di volerti adeguare alla Volontà di Dio che non (pag. 126) hai bene interpretata; Lui ha accolto un tuo desiderio, una tua preghiera traendo da essa un duplice bene per te e per la Chiesa, per te, perché non solo ti da modo di espiare i tuoi peccati, e qui mi permetto di farti osservare che conviene pagare i debiti contratti con la Giustizia Divina qui sulla terra, nel tempo anziché nell'eternità, e anche per la Chiesa perché negli anni che ancora dovrai vivere, dovrai soffrire tanto, ma sarà sofferenza feconda di tanto bene e anche di tanti meriti, d'altronde Lui che ti ama, altro non ha fatto che esaudire un tuo desiderio, ringrazialo quindi, non Lo ringrazierai mai abbastanza per il grande dono che ti ha fatto; a questo dono infatti è legata la salvezza di tante anime, chi mai poi non sarebbe contento di occupare il posto a te assegnato nel piano divino della salvezza?
Che è un quarto di secolo di fronte all'eternità?
Fratello don Ottavio per quella fraterna amicizia che ci ha legato sulla terra mi sia concesso di dirti che non è giustificabile la tua perplessità al cui posto devi mettere tutta la riconoscenza e gratitudine che ti è possibile, che è un quarto di secolo di fronte all'eternità se i millenni dinnanzi a Lui che è l'eterno, sono come o meno di un soffio? hai forse dimenticato l'affermazione di tua sorella e cioè "se in Paradiso si potesse formulare un desiderio per me (pag. 127) sarebbe quello di ritornare sulla terra per centuplicare nel tempo e nell'intensità la mia sofferenza?"
Fratello don Ottavio tutti i Santi del Paradiso se un desiderio potessero avere sarebbe quello della tua sorella I. per questo ti dico, avanti per la strada assegnata e da sempre tracciata fino al traguardo finale, Lui, l'Amore Infinito, guida te e con te D.d.P. i Fondatori, il Consiglio di Amministrazione fino al raggiungimento della meta; non mettete a Lui i bastoni fra le ruote, il che vuol dire, fate in modo che vi sia una corrispondenza piena e perfetta, se così sarà, di nulla dovrete temere.
La folle illusione di Satana avrà presto il suo epilogo
Attorno a voi rugge il temporale, ma la vita sulla terra non è un susseguirsi di temporali, di buono e cattivo tempo, non è la vita sulla terra un susseguirsi di giornate luminose e piene di sole e di altre nuvolose e piene di pioggia?
La folle illusione di Satana avrà presto il suo epilogo, la Vergine Santa, Madre di Dio e Madre nostra gli schiaccerà il capo ed un'alba nuova si alzerà, e, tu fratello don Ottavio, assisterai al sorgere di quest'alba che farà bella e luminosa la Chiesa di Lui, uscita dal purissimo e Preziosissimo Suo Sangue, spettacolo nuovo al cielo e alla terra. (pag. 128)
Don Ottavio uniti sempre come da accordo fatto, non ci vedi ma pur ti siamo vicini, solo un tenue e per voi invisibile velo, ci toglie dai vostri occhi.
Ti benedica, vi benedica Dio Uno e Trino e con Lui la Vergine Immacolata ora e sempre. (pag. 129)
Padre Benedetto.
Siamo le Anime del Purgatorio, scrivi fratello.
Siamo noi anime Purganti a dirti che aspettavamo questo incontro, che indubbiamente porterà bene a te e a noi, l'amore che unisce i figli di Dio, siano essi nel tempo o fuori del tempo come siamo noi, è sempre utile e fecondo di bene.
Il Dogma della Comunione dei Santi, per chi in esso vi crede e per chi si sforza di viverlo, porta sempre frutti santi per ambedue le parti, certo fratello don Ottavio, per noi nessun sforzo, nessuna fatica sia per credere sia per vivere la sublime e stupenda realtà del Dogma in oggetto, per voi invece pellegrinanti sulla terra si richiede l'esercizio della vita divina della grazia, si richiede l'esercizio delle facoltà della vostra anima, innanzi tutto della vostra intelligenza che deve cercare di conoscere l'esistenza del Dogma, di conoscerne l'origine, cioè da dove e come è nato, di conoscere gli effetti che produce in chi lo conosce e in chi lo vive, si richiede inoltre l'esercizio della vostra volontà, volerlo accettare e volerlo vivere è atto della volontà, si richiede ancora l'esercizio della memoria che sempre deve tenerlo presente (pag. 130) all'intelligenza e alla volontà perché esse possano ricordarlo e volerlo.
Fratello don Ottavio, non è tutto, il Dogma della Comunione dei Santi, come del resto deve essere detto di tante altre realtà soprannaturali, richiede sì l'esercizio naturale dell'anima, ma soprattutto l'esercizio della Vita divina della Grazia inserita nell'anima quindi: esercizio della Fede, perché il Dogma sia reso operante bisogna fermamente credere, fortemente crederlo senza veli o sottintese limitazioni, richiede inoltre l'esercizio della Carità, dell'amore, amore vero non fittizio, non illusorio, amore reale accompagnato dalle opere e tu, voi, sapete di quali opere importa la natura di questo Dogma, richiede inoltre l'esercizio della Speranza che come luce trasparente vi fa intravvedere e desiderare i benefici effetti che il Dogma visto, voluto, amato porta in voi e in noi.
Quanti tesori ancora da scoprire e da valorizzare
Fratello don Ottavio abbiamo parlato di realtà meravigliosa, anzi stupenda, se avessimo altri vocaboli più efficaci li useremmo per farvi capire quanti tesori sono ancora da scoprirsi e da valorizzare da parte di moltissimi cristiani, che ignorano, che non vedono, e quindi non operano a loro danno e nel caso, anche a nostro danno; don Ottavio non basta il (pag. 131) dono della vita ma la vita anche fisica, intellettuale, spirituale bisogna viverla, a che gioverebbe una vita non vissuta? quanto bene non fatto, quanto bene trascurato per la superficialità di fede, di speranza di amore, doni meravigliosi ma tante volte quasi sciupati in una tiepidezza e negligenza incomprensibili.
Voi dovreste ben sapere che le vostre possibilità di bene nei nostri riguardi costituiscono una riserva potenziale pressoché inesauribile, qualunque cosa facciate basterebbe, dal piano naturale, trasportarla ed elevarla al piano soprannaturale della grazia aggiungendovi l'intenzione " per le anime Sante del Purgatorio ", se poi sono già cose di ordine soprannaturale come la S. Messa celebrata o ascoltata basta solo aggiungere la intenzione sopraddetta; uscite per una passeggiata, per una spesa, o qualsiasi altro facciate o pensiate, fatelo per amore del Signore e in suffragio delle nostre anime.
Sta a voi uomini dare il " via "
Tu sai fratello che da parte nostra la risposta sarebbe, è immediata, per noi non possiamo fare " nulla ", per voi possiamo fare " tanto ", ma siete voi che vivete nella fede e nella prova che dovete, per così dire, dare il " via " per rendere operante questo Dogma della Comunione dei Santi. (pag. 132)
Don Ottavio è vero che le necessità e i bisogni materiali ma soprattutto spirituali sono tanti per voi, ma perché non tener conto che anche noi Anime Purganti potremmo aiutarvi tanto nel risolvere tutti i vostri problemi personali e sociali... se tu sapessi cosa vuol dire Purgatorio!!! se lo sapessero i cristiani che così presto si dimenticano di noi, che così facilmente dimenticano le loro promesse, che così male vivono la loro fede, che più che a noi pensano alla putredine e cenere dei nostri corpi!!!
Fratello nostro don Ottavio, quanto si potrebbe e si dovrebbe fare per Carità e Giustizia nei nostri riguardi... intensifichiamo di molto la nostra comunione e abbondanti saranno i benefici effetti e le benedizioni di Dio.
In attesa. (pag. 133)
Le anime del Purgatorio.
Scrivi fratello don Ottavio, sono Michele Rua.
Sono stato il primo successore di S. Giovanni Bosco, l'ho conosciuto bene in terra, carattere gioviale, sapeva nascondere la grande sofferenza che accompagnò la sua vita terrena, in questo l'aiuto molto la sua ferrea Fede, non vacillò mai, l'aiutò molto ancora la grandissima devozione a Maria Ausiliatrice, fede e amore alla Madonna furono i binari che lo guidarono in tutta la sua tormentata vita e che gli fecero superare ogni sorta di difficoltà.
Giovanni Bosco fu un grande pioniere della Chiesa, fu un coraggioso alfiere che inalberò, agli albori della sua vita sacerdotale, il vessillo della nuova Chiesa e che consumò la sua vita di Sacerdote per rigenerare la Chiesa, e rigenerare vuol dire farla nuova.
Giovanni Bosco per la purezza adamantina della sua vita, per l'ardore della sua fede, in lui sempre operante, per il fuoco del suo amore soprattutto per i giovani lasciati a se stessi, privi di quel nutrimento spirituale senza del quale non è possibile la (pag. 134) vita di grazia, ebbe una visione chiara e precisa dei mali che in quei tempi afflissero la Chiesa, per questo mise tutta la sua vita a disposizione della grande causa, cioè, il rinnovamento spirituale del Corpo Mistico.
Fu questa sua completa e generosa dedizione che lo rese tanto gradito a Dio che su di lui riversò fiumi di grazie, ma fu proprio questo che gli scatenò contro l'ira e una rabbiosa reazione delle forze avverse dell'inferno, che si servirono della loro chiesa, la Massoneria di cui era piena allora come anche oggi l'Italia, ma Don Bosco ben sapeva da dove provenivano le difficoltà, ben conosceva i suoi nemici, cui con prudenza ma anche con coraggio, oppose sempre una tenace resistenza ben consapevole e ben cosciente, che non avrebbero mai prevalso contro la Luce, la Verità e la Giustizia.
Fratello don Ottavio, penso che sarai incuriosito di conoscere il perché di questo mio preambolo, la ragione non manca ed eccola: tu ti sei venuto a trovare nel centro di una grande tempesta, tu fratello mio e da anni che vivi in un clima tempestoso, che ti muovi in mezzo ad acque agitate, tu in cuor tuo speravi che il bel tempo fosse per incominciare, quand'ecco improvvisamente respinto indietro dai marosi ed eccoti ancora a lottare con queste occulte potenze del male con tuo stupore, per questo penso che la figura di don Bosco ti possa essere di molta utilità. (pag. 135)
Non scoraggiatevi, la lotta sarà vinta
Don Bosco era la prudenza personificata, vigilava attentamente per non mettere il piede in fallo, aperto e riservato perché conosceva profondamente gli uomini e sapeva quindi come trattare con loro confortato in questo da un grande dono, il discernimento degli animi, per cui ha potuto sempre agire a colpo sicuro, completavano poi questi doni altri non meno belli e preziosi, come una profonda pietà, una grande sapienza, una fortezza d'animo non comune, umiltà, mitezza, mansuetudine, insomma era completo.
Don Ottavio, tu lo sai che il nemico lo si abbatte solo con l'umiltà e la pazienza, del Maestro Divino si è potuto dire " coepit facere et docere " e questo lo si deve poter dire di tutti coloro che Lui ha prescelto per i suoi disegni d'amore, non scoraggiatevi quindi, la lotta è ingaggiata e la lotta sarà vinta, Lui ha vinto il mondo, la morte e l'inferno, cosi sarà di voi se a Lui sarete uniti in una comunione perfetta con la umiltà, la pazienza e con tutti quegli altri doni che Lui non nega mai.
Vi e stato detto con carità e giustizia; ciò che importa e che deve essere soffocato in voi ogni risentimento, ogni ombra di risentimento ed in questo siete mancati, il risentimento non viene mai da Dio, ma non potete vincere quell'istintiva ripulsa da soli (pag. 136) pregate e offrite sinceramente le vostre sofferenze per la sua conversione, giustizia e umiltà possono stare benissimo insieme.
Coraggio e avanti, noi siamo con voi. Vi benedica Dio ora e sempre. (pag. 137)
Michele Rua.
Figlio mio, scrivi, sono la tua Mamma terrena.
Sono passati non pochi anni dal mio transito terreno e avrei voluto tante volte parlarti, e anche tu nutrivi un simile desiderio, ma le numerosissime vicende della tua vita sempre mi trattennero dal provocare un nostro colloquio, tu ben sai come questo mio atteggiamento di rispetto e di attesa non è mutato nel mio passaggio dal tempo all'eternità.
Figlio mio don Ottavio, nessuna Mamma vorrebbe sapere che il suo figlio soffre, ho detto nessuna mamma che vive sulla terra, ma qui le cose si vedono in una prospettiva ben diversa da quella terrena, qui io vedo nitidamente gli effetti della tua sofferenza, qui io vedo l'" ante " e il " post " della tua sofferenza, qui io ne posso valutare gli effetti in virtù dei meriti infiniti della Sua Incarnazione, Passione e Morte è questo figlio mio, questa conoscenza, annulla ogni pena, anzi, al contrario, ti infonde una gioia incontenibile; vedi figlio, sulla terra, la conoscenza delle tue sofferenze, era per me motivo di altrettanta sofferenza, (pag. 138) qui sono motivo di una incontenibile gioia.
Tutto questo ti conferma quanto ti ha detto I. nel suo messaggio, perciò figlio mio, ti dico anch'io come ti hanno detto tanti altri, coraggio, è vero che dovrai rimanere sulla terra per tanti anni ancora, è vero che il proseguimento del tuo esilio terreno e seminato di sempre maggiori e crescenti sofferenze, ma che è tutto questo di fronte all'eternità che ti spetta, che è figlio mio tutto questo di fronte al posto che ti è da sempre stato preparato e riservato? meno figlio mio che un fugacissimo istante.
La Mamma che ha un figlio atleta e che sa con certezza che suo figlio arriverà al traguardo vincitore, non può non pregustare in anticipo la sua vittoria, figlio, tu pure sei un atleta e io so con certezza che raggiungerai la palma della vittoria pur sapendo che il tuo percorso sarà quanto mai aspro e duro ma coronato dalla vittoria.
Figlio superfluo il dirti ciò che ti è noto, tutto il Paradiso vi guarda, perché ciò che Dio ama e vuole, noi pure amiamo e vogliamo. Mamma ci siete tutti in Paradiso? Si figlio ci siamo tutti, non temere. Questo mi basta e dona gioia.
Ti benedico figlio e, per te, e per la grande famiglia, dico grande perché un giorno sarà così, prego insieme ai beati Comprensori perché Lui vi benedica ora e sempre. (pag. 139)
La tua Mamma.
Scrivi fratello mio, sono don Orione.
Vedi fratello don Ottavio, più ancora di noi creature umane fatte ad immagine e somiglianza di Dio, gli Angeli, in misura ben maggiore, riflettono la stessa immagine di Dio, puri spiriti, scevri dalla materia, infatti i loro spiriti non sono imprigionati come lo sono le nostre anime per cui la loro vita non è condizionata dallo spazio, essi si muovono con la rapidità del pensiero e quindi, sia nel bene sia nel male, possono molto di più di quello che voi potete, spogli della materia, essi possono agire sulla materia in un modo che impressiona
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Caro Don. Ottavio, sono don Enrico.
Molte cose hai saputo in questi giorni, cose tutte interessanti ed utili o per meglio dire necessarie per ogni cristiano, ma soprattutto per ogni sacerdote il quale, lo voglia o no, è vaso di elezione con lo stesso " mandato " apostolico " andate, istruite tutte le genti battezzandole nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo " e questo è lo specifico mandato dato agli Apostoli e loro successori e per delega a tutti i sacerdoti.
Per analizzare l'importanza e la grandezza di questo mandato, basta considerarlo nella sua provenienza, che è provenienza divina, nella sua natura, la quale non è altro che il frutto dell'amore di Dio Uno e Trino, del Padre che infinitamente ama, del Figlio che redime, dello Spirito Santo che santifica; se poi questo mandato lo si vuole considerare nelle sue finalità, esse sono talmente importanti da superare tutte quelle di qualsiasi altra natura perché sono finalità soprannaturali, " porro unum est necessarium ".. ora, fratello don Ottavio, che questo mandato abbia peso come dovrebbe avere nel cuore di coloro cui è stato affidato bisogna dire di no, (pag. 144) purtroppo no, salve sempre le debite eccezioni, tutti i messaggi precedenti direttamente o indirettamente te lo confermano, amara constatazione ma purtroppo reale constatazione.
I fatti te lo confermano con chiarezza; l'oscurità dell'inferno non solo avvolge la Chiesa e il mondo, ma è penetrata profondamente nell'animo e nel cuore di coloro che dovrebbero essere lucerne accese per spandere luce ed invece si accontentano che siano salve le apparenze, per loro questa è necessità di sopravvivenza, se anche le apparenze fossero nella condizione di sparire come è sparita la sostanza che coprivano, sarebbe la fine, per cui tanto zelo viene usato " solo" perché la maschera non abbia a cadere.
Le apparenze debbono essere salve
Solo così fratello don Ottavio tu puoi spiegare a te e agli altri il perché delle stridenti contraddizioni della Pastorale presente, solo così tu ti puoi spiegare la severità usata contro di te e di tanti altri più o meno che sono nelle tue stesse condizioni..., lassismo e anarchia non sono minimamente veduti, ma per il loro zelo vero tanti buoni e santi sacerdoti sono perseguitati contro ogni diritto naturale ed ecclesiale, e questo, fratello, fa parte della moderna Pastorale; che si affermino eresie di ogni genere miranti a distruggere e a demolire la Rivelazione, la Morale, (pag. 145) la Sacra Tradizione non importa, ma se qualcuno cerca di arginare le acque putride e sudice che ovunque si insinuano rodendo e corrompendo ogni cosa, allora si insorge contro questo qualcuno accusandolo di fanatismo, di follia, di nevrastenia, accusandolo di turbare la quiete, quella quiete che cercano solo affinché non siano toccate le loro prerogative e i loro privilegi.
No, fratello don Ottavio, non dimenticarlo, il mondo è di Satana e, chi dal mondo non si e voluto distaccare, chi il mondo si rifiuta di combattere, chi col mondo si allea accettandone il costume e le idee così in aperto contrasto con Chi il mondo e il suo perfido Principe è venuto sulla terra per affrontare e combattere, non può assolutamente ammettere o accettare chi si schiera contro di lui; le apparenze fratello mio, debbono essere salve, e che cosa non si fa perché esse lo siano, ma fino a quando?
Missione dura e difficile
Fratello don Ottavio la missione tua in particolare, la missione di coloro che collaborano con te e la missione dell'Associazione Speranza è dura e difficile, vivete in un tempo tutto particolare come ti è stato detto, per Volontà permissiva di Dio vivete nel tempo del più sfacciato e impudente dominio di (pag. 146) Satana non solo sul mondo ma sulla Chiesa, e ormai, tu ne conosci molto bene le ragioni e le cause.
Don Ottavio, Lui l'Amore e la Misericordia infinita, non chiede mai prove superiori alle forze, è sempre largo di abbondanti aiuti perché tutte le prove siano superate, avanti quindi!
Don Ottavio bastarono pochi giorni per fraternizzare ci conoscemmo in quei pochi ma fortunati giorni, insieme pregammo, insieme abbiamo celebrato il Santo Sacrificio della Messa, insieme parlammo e ci promettemmo di non lasciare perire nell'oblio la nostra amicizia, per questo dal cielo ti seguo per te, per voi tutti prego implorando su voi, sulla Associazione Speranza abbondanti benedizioni Divine.
Come ora uniti nella fede, nella speranza e nell'amore, così un giorno lo saremo nella beatitudine eterna.
Don Ottavio. richiamami presto. (pag. 147)
Don Enrico.
Fratello don Ottavio, scrivi, sono Alessandrina.
La via della santità è una via segnata e chiunque la può imboccare e percorrere, chiunque al suo inizio può fermarsi e sceglierne un'altra, è certo però, che Lui, l'Onnipotente Dio vuole tutti salvi e che il momento di Grazia per metterci sulla via giusta non lo nega a nessuno, ma per quel rispetto della libertà e dignità umana che ha, non obbliga nessuno ad una scelta piuttosto che ad un'altra, se così non fosse potremmo dubitare della Sua Infinita Giustizia, il che è assurdo perché sarebbe come negarne l'esistenza.
Ciò fratello mio, è mistero per
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Scrivi fratello, sono Domenico Savio.
Al coro degli Angeli e Santi che ti hanno parlato, al coro dei Santi che ti parleranno unisco anch'io la mia voce, piccolo santo del Paradiso; in Paradiso non vi sono che Santi, non vi possono essere che santi, perché tre volte Santo e Colui che il Paradiso ha voluto dall'eternità perché il Paradiso fosse la Patria, la Casa delle schiere Angeliche che per la Sua gloria si batterono e si battono, e perché il Paradiso fosse anche Patria e Casa dei figli degli uomini che sull'esempio e con l'aiuto delle schiere Angeliche fedeli al loro
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