Festa del Sacro Cuore - Ieri sera, in cappella incominciai la recita dei Mattutino ma Gesù mi attirò tutta a Sé, e mi perdetti in un oceano di amore... Gesù si presentò, col Volto insanguinato, e il Cuore tutto traforato da acute punte, e dai fori usciva sangue, ma non da tutti in uguale forza. Gesù mi disse: VEDI, QUESTE PUNTE, SONO LE OFFESE CHE OGNI GIORNO RICEVO DAGLI UOMINI, e indicandomi, quelle che buttavano maggior sangue soggiunse: QUESTE SONO QUELLE CHE RICEVO DALLE ANIME A ME CONSACRATE, e con una pena che non so descrivere, mi mostrò il dolore che le cagionano, e mi disse: QUANTE ANIME, SOTTO L'ABITO RELIGIOSO, NASCONDONO UNA VITA MESCHINA SENZA UNO SLANCIO Di AMORE, ASSECONDANDO LA NATURA, PERDENDOSI NEI LABIRINTI DELL'AMOR PROPRIO, E DELLE PASSIONI... Chiedendo io se ero nel numero di queste: NO, TU MI AMI, TU MI CONSOLI, VOGLIO TANTE ANIME CHE MI CONSOLINO, TANTE ANIME, TANTE ANIME!... e mi partecipò la sua pena, facendomi entrare in un mare di dolore... lo dissi a Gesù: Credi o Gesù che io Ti amo? - SÌ CHE LO CREDO, E SAI QUANDO LO CREDO DI PIÙ QUANDO PENSI CHE IO TI ABBIA ABBANDONATA, PERCHÉ IN QUELLE ORE, DAI MAGGIOR PROVA DI FEDELTÀ.
Quando mi riebbi, e ripresi l'uso delle mie facoltà, Gesù era ancora a me presente, ma ricordai che a mezzanotte dovevo andare a letto. Guardai l'orologio, erano passate cinque minuti, balzai da terra. Lasciare Gesù in quello strazio era una pena, ma dovevo ubbidire. O Gesù, Gli dissi, devo andare, il Padre mi ha dato il permesso fino alle 12.
Il Volto di Gesù s'illuminò di vivissima luce rischiarando tutta la Cappella, e dal Cuore caddero parecchie di quelle punte e chiudevansi le ferite: VEDI, disse, LA TUA UBBIDIENZA, HA ILLUMINATO ANIME, E MI HA TOLTO DELLE PENE. DILLO ALLE ANIME RELIGIOSE, CHE L'UBBIDIENZA È LA VIRTÙ CHE MAGGIORMENTE MI CONSOLA, e come io mi meravigliavo che un solo atto di ubbidienza, avesse ottenuto tanto, Gesù soggiunse: L'UBBIDIENZA È PREZIOSA, E LE ANIME UBBIDIENTI SONO LE PIÙ CARE AL MIO CUORE!
Lasciai Gesù e mentre mi portavo in camera, mi si presentarono parecchi demoni, incensandomi e adulandomi con frasi come queste: Sei una santa non devi temere più, se ti getti dal 4° piano gli angeli ti sosterranno... - brutti sciocchi!
Ho sete di sofferenze e di martirio, ma più ho sete di obbedienza, di umiltà, di nascondimento. Consolare Gesù, piacere a lui solo. Questa mattina alle 4 tornai in Cappella, e ripresi la recita dell'Ufficio, ma Gesù m'investì, con le fiamme del Suo amore, mi appoggiò il Suo Volto sul mio cuore, e rimasi fuori da questa terra... la parola non può dire le gioie che Gesù concede alle anime le più miserabili, ma che hanno la volontà di piacerGli, di consolarLo. Di fronte alla bontà di Gesù, come grande vedo la mia nullità, debolezza, miseria! Rinnovai a Gesù la mia offerta alla Divina Volontà, e promisi di non rifiutare nulla all'amor Suo.
Voglio essere fedele; le anime devono essere illuminate!...
Il cuore mi opprime e spesso mi sento come venir meno... ma non è nulla in paragone all'intima pena... il Cuore Divino, è sempre presente all'anima mia, trafitto, sanguinante... o Gesù che Ti possa consolare!...
Abbiamo avuto il Ritiro mensile. Il Padre insistette su la mitezza e umiltà, che dobbiamo imparare dal Cuore di Gesù. Mi vedo tanto lontano, ma non voglio perdermi di coraggio, ma lavorerò intensamente ad acquistarla.
Sono sfinita, angosciata, mille dubbi mi turbano... il nemico mi assale furiosamente... Ho fatto la Comunione per ubbidienza, ed ebbi un momento di pace... ma poi tenebre più fitte.
Primo anniversario della mia guarigione miracolosa, e di grazie ben più grandi! Viva S. Silvestro! ...
S. Messa del Padre, con un bel fervorino di ringraziamento... gratitudine... promesse... Ero lassù, all'Eremo, alla tomba dei mio caro Padre. Piansi, ma furono lagrime di gratitudine e d'amore. Rinnovai il proposito di nulla mai negare a Gesù.
L'arrivo del Padre ieri sera mi commosse, e toccai con mano ancor più, come Gesù è buono coi miseri e deboli come me. Quando il Padre si ritirò, nel corridoio mi si presentò S. Silvestro. Mi gettai ai suoi piedi. Mi benedisse, e prendendomi il capo fra le mani proprio come lo scorso anno, la stessa notte me lo prendeva nella stanzetta dell'Eremo, mi disse: Ti confermo la tua unione alla mia Congregazione - e dicendogli io che mi ottenesse un grande amore a Gesù e tanto spirito d'ubbidienza mi rispose: sta in pace che l'avrai. Allora Gli dissi: Vedi, il Padre vuole che la notte il nemico mi lasci tranquilla e non vada qua e là, ma io non posso sempre ubbidire in questo, ed Egli: Tu chiedi sempre quello che vuole il Padre, e quando non ti è dato fare come Lui vuole, sta tranquilla, il Padre farà la Volontà di Dio. Si perdono tante anime, tante anime - C'è ancora molto da soffrire, ancora molto. Disparve lasciandomi in cuore una profonda pace.
S. Luigi - All'altare di questo angelico Santo, ho sentito un gran desiderio d'imitarLo nella purezza e nell'amore. Il nemico pare non possa toccarmi in questi giorni, e si accontenta di presentarsi, ora minacciandomi pieno di rabbia, verso il Padre e S. Silvestro, ora lodandomi, ora burlandosi della mia ubbidienza... Non gli faccio neppure l'onore di ascoltarlo.
Da ieri desolazione profonda. Non vedo più nulla, mi pare di cadere in un abisso... Sono priva di fede, di speranza e mi sforzo di fare atti contrari... Oggi volevo lasciare la comunione, ma l'ubbidienza mi diede coraggio.
Notte burrascosa... questa mattina non potei accostarmi alla Comunione, perché mi sentivo come soffocare.
La notte dei 25 al 26 fu spaventosa. Appena in camera fui assalita furiosamente. Si fece tanto strepito, e mi gettò in aria ogni cosa. Battuta e sbattuta fortemente alla parete ricevendo gran colpi alla testa mi incominciò perdita di sangue dal naso e dalle orecchie. Portata fuori, e... mio Dio, pietà di me.
Al mattino agitatissima, sconvolta, fui dal Padre... fiat... era assente. Senza Gesù e in tanto - malessere dovetti mettermi a letto... giornata d'angoscia inesprimibile... eterna giornata. Alla sera venne il Padre e mi diede la calma. Questa notte riposai, ma mi sento in tanta debolezza, che in certi momenti non ne posso più. Anime Anime!
- La sua ubbidienza deve essere tale che quando è l'ora della Comunione qualunque cosa possa sentire o accadere deve comunicarsi - Voglio ubbidire.
S. Pietro - La notte fu preziosa per le anime. Fui tormentata in tutti i modi.
Al mattino fui tentata a lasciare la Comunione, ma telefonai al Padre e l'ubbidienza mi diede un poco di pace.
La S. Messa del Padre, le sue sante parole e la delicata carità, mi portano alla considerazione della bontà di Gesù! quale conforto mi procurò col dono prezioso della reliquia del mio caro Padre S. Silvestro! fui tanto commossa, che non ebbi parola... ora sono ben armata. Coraggio, anima mia!