Dopo la S. Comunione Gesù mi disse: Figlia mia, prega perché il mondo è cattivo; ha fatto un nodo col diavolo, ed io non posso soffrire tali peccati: l'impurità.
Mia Madre mi sta trattenendo il braccio affinché non scarichi più e più la mia giustizia sopra il mondo colpevole.
Oggi, dopo la S. Comunione Gesù mi disse: figlia mia, gli uomini d'Italia, la maggior parte, si sono buttati, nel fanno (fango) come brutti animali. Dalle cronache (sic) luride n'escono sozzi che a me fa ribrezzo; e non mi commuovo ad alleggerire il presente flagello. Perciò donne e uomini corrotti, principiando dal piccolo pastorello ai grandi principi, è un lago di corruzione; ed io, sdegnato, abbandonai l'Italia in balìa di sé stessa.
Soltanto il Papa e poche altre anime mi fanno compassione, perché anime belle, degne del mio amore. Se qualche grazia vi concederò, è per amore del mio santo Vicario, il Papa.
Figlia mia, mode immodeste con un parlare sozzo, piccoli e grandi non rispettano più i miei ministri.
Ecco, Figlia mia, il presente flagello da che cosa ne deriva: castigo del peccato.
Io, Figlia mia, mi compiaccio sopra le anime pure e semplici; te non sai quanto era semplice la cara Gemma Galgani!
Mi sognai Santa Teresa del Bambin Gesù, bella, sorridente; mi sembrava di vederla vicino al mio letto e della mia sorella.
Ci guardava allegra, e mi disse: Il nome di Paolina sta scritto in cielo, ed anche il tuo. Però, se non corrispondete, il vostro nome verrà cancellato; voglio dire, se non corrispondete colle buone opere, colla carità, coll'umiltà e coll'ubbidienza, cose care al buon Gesù: amate tutti come fratelli e sorelle, perdonate a chi vi fa del male.
Io ho sempre amato Gesù, amato fino a morire d'amore per Lui; le mie sorelle mi han voluto sempre bene da bambina, e godevano quando vedevano che io amavo tanto Gesù: niente gelosie, anzi gioivano nel vedermi tanto infiammata d'amor di Dio.
Paolina mia, io ti amo tanto; corrispondi alle grazie che il Signore ti fa: sempre più buona, umile con tutti.
Ci salutò con un inchino d'Angelo e spari.
Mi sognai Santa Teresina. In mano portava un mazzo di rose bianche.
Prese una delle rose e tanti petali (e li) sparse sopra il letto ai mia sorella; in ogni petalo (c')era scritto in rosso: Ave Maria.
I petali saranno stati una cinquantina.
Lasciò i petali sopra il letto pochi minuti; poi li raccolse uno per uno e se li porto via: salutò mia sorella con un sorriso angelico, e ci disse: Se tu, Paola, tutti i giorni reciterai tante Ave Maria alla Vergine Santissima con devozione e costanza, dopo la tua morte, sopra la tomba sboccerà un fiore che in ogni petalo sarà scritto Ave Maria.
Mi sognai Gemma Galgani; era bella come un angelo. Mi (si) avvicinò e mi disse: ama le sofferenze ed i disprezzi. Io quand'ero nel mondo, ebbi tanti disprezzi che nessun'anima viva può immaginare; ed io n'era contenta, ed offrivo tutti i miei patimenti per la salvezza dei peccatori.
Mi sognai una insegnante, morta (da) un mese circa, a causa di un bombardamento.
La vidi tutta risplendente, però aveva le braccia un poco bruciate; il rimanente della persona era sano e bello.
Si avvicinò dove stava con me anche mia sorella. La sopra detta defunta ci disse: vedete come sono ancora?... Debbo scontare un'altra sola Messa, e sarò liberata del tutto; fatemela celebrare da Monsignor Vitali. Dette coteste parole, scomparse.
Erano passati appena due giorni dal giorno che vidi detta insegnante defunta. Di nuovo nel sogno mi (si) presentò tutta lucente come un sole, bella d'una bellezza di Paradiso.
Si avicinò a mia sorella e le disse: Paola, quanto ti voglio bene! Mi hai, colle tue orazioni, e S. Comunioni, liberata dal Purgatorio, ed ora vado a godere. Pregherò per te tanto tanto.
Dette coteste parole, spari.
Dopo la Sant.ma Comunione Gesù mi disse: Figliuola mia, prega con Paola per placare il mio Padre, sdegnato col genere umano, Mia Madre non riesce a placarlo.
Il castigo per l'Italia è per la disonestà che corre e si è dilagata da un punto all'altro dell'Italia, bestemmie orrende contro il Cuore Immacolato di mia Madre; tutto questo ha attirato l'ira dell'Eterno mio Padre con inviarvi il presente flagello; anzi aveva deciso di inviarvi una pioggia di fuoco, ma la Mamma mia Immacolata si è opposta, chiedendo perdono per voi tutti.
Il mondo, figlia mia, è corrotto e divenuto un ammasso di putridume. Prega te, e fa pregare affinché il mio Padre si possa calmare.
Dopo la s. Comunione mi sembrò di vedere Santa Teresa del Bambino Gesù. Io la pregai di scongiurare il Signore affinché presto calmasse il flagello della guerra.
La santa mi rispose:
- Che vuoi! Il mondo ha fatto un nodo col demonio; cioè con peccati gravi, che n'è allagato, specie d'impurità.
E cotesto nodo nessuno l'ha sciolto, neppure il dolore e le sventure della guerra ha commosso nessun cuore umano a cambiar vita.
Perciò Gesù sdegnato non vuole ascoltare nessuna supplica perché i peccati sono enormi, e grande il numero dei peccatori.
Pregate pregate, affinché Gesù si commuova.
Dopo la S. Comunione pregavo Santa Teresa e dicevo: Dimmi che cosa vorrà Gesù da mia sorella Paola: che cosa deve fare in questi giorni della tua festa?
La Santa mi rispose: Dì a tua sorella che io voglio tre fiori per presentare alla Vergine il giorno della festa del santo Rosario.
Tre fiori; cioè uno è l'umiltà, la seconda è la carità, l'ultimo è l'ubbidienza: e mi presentò una bella rosa, grande, con belle foglie; sembrava una pianta: questa, mi disse, è la carità.
Poi mi fece vedere un'altra pianta, ed era una bella pianta di viole: questa, mi disse, è l'umiltà. Poi un pianta di fiori bianchi, bellissimi: questi sono l'obbedienza.
Il giorno tre ottobre, dopo la S. Comunione, vidi Santa Teresa con tre grandi piante, belle piante di Paradiso mi sembravano.
Una era di rose, l'altra di viole, la terza fiori bianchi: Ecco, mi disse, i fiori bianchi che mi ha portato Paolina, e li mise ai piedi della Vergine. Tutte e tre le grandi e belle piante erano intrecciate con una corona di quindici poste: nelle Ave Maria sbocciava una bella rosa, nei grani del Pater Nostro spuntava un bel giglio, ed in ultimo, a basso, una scritta ricordo.
Io pensai che la rosa, mia sorella proprio il giorno avanti aveva avuto una gran carità con persone moleste; l'umiltà l'aveva praticata giorni avanti con cuore di un Serafino; l'ubbidienza al confessore, in modo da far piacere alla grande Santa Teresa.
Mi (si) è presentato una persona; mi toccò il polso che mi rimase bruciato. Non lo conobbi; era vestito da ufficiale.
- Sono morto in guerra, mi disse; vorrei delle S. Messe: me le farete celebrare da Mons. ...Vitali. Tu e Paola mi farete delle sante Comunioni.
Dopo fatte le Comunioni e fatte celebrare le Messe, mi (si) presentò un'altra volta, tutto splendente, e mi disse:
- Vado in Paradiso dove pregherò per voi, specialmente per Monsigr. Vitali. Sono Russo, e mi chiamo Paolo Vischin.
Mia madre mi aveva educato nella santa religione; poi, crescendo, mi sono lasciato trascinare nella vita Russa, non buona. In punto ai morte mi penti(i), e ricordai le belle parole che, (da) bambino, mi diceva la mia mamma.
Gesù buono mi ha perdonato.
Mi sognai santa Teresina con due mazzi di viole, uno grande e l'altro piccolo, legato con nastro verde.
Il mazzo grande lo diede a mia sorella, il più piccolo lo diede a me. Nel consegnarcelo, ci disse: Prendete questi mazzi e conservateli fino al giorno ultimo della vostra vita. Vi raccomando di recitare ogni giorno il S. Rosario, catena vi unisce a Dio; e quando desid zie, invocate la S. Vergine colla preghiera del S. Rosario. Non passare giorno senza prima aver recitato il Rosario. Dette queste parole, sparì.
Dopo la S. Comunione Gesù mi disse: Figliuola, tu e Paola siete rose del mio giardino, ove v'innaffio col mio amore.