Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 30 maggio 2025 - Santa Giovanna d'Arco (Letture di oggi)

Il figlio minore è andato via da casa, ma il cuore del Padre non si è mai rassegnato alla distanza e alla separazione: ha seguito sempre i passi del figlio. L'amore è libero e non si identifica con un muro o un divieto. L'amore non si rassegna alla perdita. Dio non ti abbandona a te stesso se ti sei perso nel peccato: ti cerca e ti tormenta finché non ti trova. Il figlio minore ha percorso tanti passi erranti, ma ha fatto anche un passo giusto ed è questo: "rientrò in sé stesso". E il Padre non esita a corrergli incontro. Nell'abbraccio del Padre, nel perdono, il figlio scopre il vero amore. Ma quanto deve camminare ancora il cuore buono di questo Padre per tentare di convertire il figlio maggiore, che non vuole rientrare in casa e partecipare alla festa... (Don Nikola Vucic)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Venerdì della 6° settimana del Tempo di Pasqua

Un vangelo a caso ...

Signore, mio Dio, in te mi rifugio: salvami e liberami da chi mi perseguita, perchè non mi sbrani come un leone, non mi sbrani senza che alcuno mi salvi. Signore mio Dio, se così ho agito: se c'è iniquità sulle mie mani, se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari, il nemico m'insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini nella polvere il mio onore. (Sal 7,2-6)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Preghiera di un povero

Finora, o mio Dio, io non ho badato se non agli incomodi, e alle pene del mio stato, e non ho punto considerati i suoi vantaggi. Per questo invece di profittarmene, come io doveva, mi sono abbandonato ai fastidi, allo scoraggiamento, e ciò che peggio si è, ai lamenti, alle mormorazioni, alle impazienze. Ve ne dimando perdono, o Dio di bontà; io giudicava le cose secondo la cieca natura, e non secondo la fede. Ora accetto le pene della mia condizione, e umilmente mi sottometto agli ordini vostri. Oh! quando io penso che voi stesso, mio adorabile Salvatore, avete eletto questo stato a preferenza di quello dei ricchi; quando io penso che voi lo avete onorato e santificato nella vostra persona, non dovrò io riputarmi felice di avere con voi questa santa uniformità, o almeno sul vostro esempio sopportare con rassegnazione tutte le pene che in questo stato s'incontrano in vista delle ricompense eterne che voi mi tenete preparate? Sono povero in questo mondo, ma potrò esser ricco nell'altro; vivo nelle umiliazioni presso gli uomini, ma con queste posso guadagnarmi la stima, la gloria degli Angeli, dei Santi; non posseggo campi della terra, ma posso sperare i giardini del cielo. O mio Dio, fatemi ricorrere spesso alla mente questi santi pensieri; essi mi sono necessari per sostenermi rassegnato nella povertà, nella miseria, in cui mi tocca passare i miei giorni. Forse ahimè! tale condizione me la sono procacciata co' miei disordini. Comunque sia, io l'accetto in ispirito di penitenza, e me fortunato se quella mi potrà ottenere la vostra misericordia, la vostra paterna benedizione!