Le Glorie di Maria (S.Alfonso de Liguori) - Giorno 30
Le virtù di Maria Santissima: La pazienza di Maria

Poiché questa terra è luogo di merito, giustamente viene chiamata valle
di lacrime. Qui siamo tutti destinati a patire e con la pazienza a
salvare le nostre anime nella vita eterna, come disse il Signore: « Con
la vostra pazienza salverete le vostre anime » (Lc 21,19). Dio ci diede
la Vergine Maria come esempio di tutte le virtù, ma specialmente come
esempio di pazienza. San Francesco di Sales osserva che alle nozze di
Cana Gesù diede alla santa Vergine quella risposta, con cui mostrava di
tenere poco conto delle sue preghiere: « Che importa a me e a te, o
donna? », proprio per dare a noi l'esempio della pazienza della sua
santa Madre. Ma tutta la vita di Maria fu un esercizio continuo di
pazienza. L'angelo rivelò a santa Brigida che la beata Vergine visse
sempre tra le pene: « Come la rosa cresce tra le spine, così la santa
Vergine crebbe fra le tribolazioni in questo mondo ». La compassione
delle pene del Redentore bastò a fare di lei una martire della pazienza.
Perciò san Bonaventura dice: « Colei che fu crocifissa concepi il
crocifisso ». Quanto poi ella soffrì durante il viaggio e la permanenza
in Egitto, come in tutto il tempo che visse con il Figlio nella bottega
di Nazaret, l'abbiamo gìa consìderato parlando dei suoi dolori. Basta la
sua presenza accanto a Gesù moribondo sul Calvario, a far capire quanto
costante e sublime fu la sua pazienza: « Vicino alla croce di Gesù
stava sua madre » (Gv 19,25). Proprio per merito di questa sua pazienza,
dice il beato Alberto Magno, Maria divenne nostra madre che ci partorì
alla vita della grazia4 Se desideriamo dunque essere figli di Maria,
bisogna che cerchiamo d'imitarla nella pazienza. « Che cosa mai, dice
san Cipriano, può arricchirci più di meriti in questa vita e di gloria
nell'altra, che il soffrire le pene con pazienza? ». « Chiuderò la tua
via con una siepe di spine », dice il Signore per bocca di Osea (Os 2,6
Volg.). E san Gregorio aggiunge: « Le vie degli eletti sono cosparse di
spine ».
Come la siepe protegge la vigna, così Dio circonda di
tribolazioni i suoi servi, affinché non si attacchino alla terra. San
Cipriano conclude dunque che la pazienza ci libera dal peccato e
dall'inferno 7. La pazienza è quella che fa i santi: « Rende l'opera
perfetta » (Gc 1,4), facendoci sopportare in pace le croci che ci
vengono direttamente da Dio, cioè l'infermità, la povertà, ecc. e quelle
che ci vengono dagli uomini: persecuzioni, ingiurie, ecc. San Giovanni
vide tutti i santi con le palme - segno del martirio - nelle mani: «
Dopo ciò apparve una gran folla... avevano palme nelle loro mani » (Ap
7,9); il che significa che tutti gli adulti che si salvano devono essere
martiri di sangue o di pazienza. Rallegriamoci dunque, esclama san
Gregorio, « possiamo essere martiri senza strumenti di martirio, se
siamo pazienti »; se soffriremo le pene di questa vita, come dice san
Bernardo, « pazientemente, volentieri, gioiosamente ». Quanto ci
frutterà in cielo ogni pena sofferta per Dio! Perciò l'Apostolo ci
incoraggia: « Il minimo di sofferenza attuale ci procura una quantità
smisurata ed eterna di gloria » (2Cor 4,17). Belli sono i pensieri di
santa Teresa a tale proposito. Diceva: « Chi abbraccia la croce, non la
sente ». E altrove: « Quando uno è risoluto a patire, è finita la pena
». Quando ci sentiamo oppressi dalle croci, ricorriamo a Maria, che la
Chiesa chiama « Consolatrice degli afflitti » e san Giovanni Damasceno «
Rimedio di tutti i dolori dei cuori ». Signora mia dolcissima, tu
innocente soffristi con tanta pazienza e io che ho meritato l'inferno
rifiuterò di soffrire? Madre mia, questa grazia oggi ti chiedo: non di
essere liberato dalle croci, ma di sopportarle con pazienza. Per amore
di Gesù ti prego di ottenermi da Dio questa grazia. Da te la spero.