Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 30 maggio 2025 - Santa Giovanna d'Arco (Letture di oggi)

Quanto fa bene all'anima lavorare per Gesù solo, esclusivamente per lui! Oh, come è soddisfatto allora il cuore, come ci si sente leggeri! (Santa Teresina di Lisieux)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Venerdì della 6° settimana del Tempo di Pasqua

Un vangelo a caso ...

Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada". Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre". Gesù replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno di Dio". Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa". Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio". (Lc 9,57-62)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Preghiera di un fanciullo che si prepara a fare la prima Comunione.

Voi, mio Gesù, durante la vostra vita mortale avete mostrato un grande amore ai fanciulli: voi dicevate ai vostri Apostoli: lasciate venire a me questi piccoli affinchè io li benedica; vi siete degnato di prenderli tra le vostre braccia e di colmarli delle vostre benedizioni, dicendo che solamente ad essi ed a quelli che nella semplicità e nell'innocenza loro rassomigliano, era riservato il vostro regno. Con grande confidenza io vicino a fare la mia prima comunione imploro il vostro aiuto. Per amore della vostra gloria, e della mia salute concedetemi le grazie che mi sono necessarie, affinchè io possa degnamente prepararmi. Avvalorate il mio spirito, riscaldate il mio cuore; penetratemi di un salutare timore. Fate che io convinto delle mie indegnità mi animi di un santo zelo per correggermi dei miei difetti, acquistare la virtù e la pietà che sole possono rendermi gradevole agli occhi vostri, e così io possa in qualche modo meritare di ricevere nel vostro divin Sacramento il pegno della mia eterna salute.

O divin Gesù, io tremo vedendo da una parte la grande purità che la vostra santità infinita esige da coloro che vogliono ricevervi, e dall'altra pensando alla mia miseria estrema. Oimè! Benchè ancora si giovane io vi ho già le mille volte offeso! Infelice che io sono! Io ho ragione a temere di avere già macchiata la bianca stola dell'innocenza di cui mi avete rivestito nel santo battesimo. Io l'ho macchiata per la mia tiepidezza nel vostro servizio, per la negligenza de' miei doveri, per le disubbedienze a' miei genitori, a' miei maestri, per le mie gelosie, per le mie collere, per le mie bugie e per tanti altri miei peccati, in cui caddi per mia colpa.

Oh quanto mi è doloroso il pensare alla mia ingratitudine verso di voi, mio amabile e celeste padre, mio tenero e generoso benefattore! Ah! se potessi ritornare a' primi giorni della mia infanzia quando l'anima mia era per anche così pura da attrarre pienamente i vostri sguardi! Pur troppo vi ho offeso, e mi guarderò bene dallo scusare li miei peccati innanzi a voi, nè dinanzi al vostro ministro nel tribunale della penitenza. Io li confesso umilmente e con amaro pentimento, ma accrescete il mio dolore, o Gesù amabilissimo. Rimuovete gli occhi vostri da' miei peccati per non più ricordarvi, che delle vostre misericordie.

Degnatevi di ornarmi della veste nuziale affinchè io mi accosti alla vostra mensa bello, se fosse possibile, come un angelo, e così mi confermi sempre nella via che conduce alle bellezze del cielo che voi avete promesso ai fanciulli che vi temono, vi amano e vi servono con tutto il cuore. Beneditemi, o misericordioso Gesù; benedite i miei sforzi, penetratemi di una fede viva, di una riconoscenza tenera, e di un amore sì ardente, che io possa essere sicuro delle mie disposizioni, e possa sperare di ricevervi degnamente quanto si può da una meschina creatura qual io sono. Così sia.

Vergine Maria, mia tenerissima Madre, in un affare così importante, io ricorro a voi, e tutto intieramente mi abbandono nelle vostre mani. Io non ho mai avuto tanto bisogno della vostra assistenza, della vostra protezione come ora. Perorate la mia causa presso al vostro divin Figlio, e conducetemi voi stessa per mano al banchetto celeste, presentatemi al Re della Mensa, a quel Gesù che voi avete allevato, nudrito con tanto amore, affinchè egli mi riceva favorevolmente.

Pregate per me, affinchè io ricevendolo trovi il rimedio a tutte le malattie dell'anima mia, e cangi la mia freddezza, la mia insensibilità in un ardente amore per lui e per la sua santa religione, che io voglio coll'aiuto della sua grazia praticare d'ora innanzi con grande zelo per tutto il resto della mia vita. Così sia.

Mio buon Angelo Custode, voi che in questo momento mi guardate con tanta sollecitudine portate le mie preghiere avanti al trono di Gesù, aggiungete loro eziandio i vostri santi ardori per renderle a lui più gradite.

Voi pure miei santi Protettori N. N. intercedete per me, affinchè la prima comunione che io farò rallegri tutta la corte celeste e possa assicurare la mia santificazione.

Io mi raccomando specialmente a voi, o s. Luigi Gonzaga, cui i giovanetti non invocano mai invano. Voi che siete così potente in Cielo ottenetemi la grazia di offrire a Gesù quella medesima purità e quelle fiamme di amore, che nel giorno della vostra prima comunione fecero della vostra bell'anima come un tempio celeste degno di essere invidiato dagli stessi Angeli. Fate sopratutto che la santa comunione unendomi al mio divin Salvatore mi ottenga il dono della perseveranza finale. Così sia.

La prima Comunione è una delle azioni più importanti della vita, quella, da cui può dipendere l'eterna salute. Imperocchè se la prima comunione è fatta con vivi sentimenti di pietà e di fervore, si ha molto a sperare che le altre comunioni della vita saranno egualmente sante, e poi finalmente premiate con una ultima comunione, la quale sia come la corona della finale perseveranza. Se al contrario il fanciullo si accosta per la prima volta alla santa mensa malamente disposto, se egli la prima volta che riceve il suo Dio, lo riceve con indifferenza ed ha la terribile disgrazia di comunicarsi indegnamente, vi ha troppo grave ragione a temere per le sue comunioni avvenire. Imperocchè se egli in età ancora tenera già profana il più sacro dei misteri, diverrà poco alla volta insensibile alla voce } della religione, perderà ogni gusto delle cose di pietà, e tiranneggiato poi dalle passioni, mancherà nell'ora di grave tentazione privo della forza necessaria a non cadere in peccati mortali, e rovinarsi in vizi. E in questo stato quale speranza di salvezza potrà ancora rimanergli? Ah! giovane infelice! Con quanta premura adunque non deve il fanciullo applicarsi alla pietà e allo studio della religione di accostarsi a compiere un'azione tale, che deve decidere sulla sorte sua futura! E soprattutto con quanto zelo non deve egli occuparsi ogni dì per ottenere dal Signore colle preghiere, colle buone opere, coll'esatto adempimento de' suoi doveri, quei sentimenti di pietà indispensabili per ricavare dalla prima comunione tutto quel frutto, che questo Sacramento dell'amore non manca di produrre in un cuor ben disposto? Noi consigliamo pertanto quel fanciullo che ha da fare la sua prima Comunione a recitare divotamente ogni dì le preghiere seguenti, almeno durante il mese che precede la prima Comunione.

Non passi egli alcuno di questi giorni senza invocare la celeste sua Madre Maria, a lei raccomandi di cuore questa solenne ed importantissima azione. Si metta altresì in modo speciale sotto la protezione di s. Luigi Gonzaga, che fu il modello della purità e del fervore che ogni giovanetto deve portare alla sua prima Comunione.

Non posso terminare questa breve istruzione senza raccomandare quanto so e posso ai padri, alle madri di famiglia e a tutti quelli che esercitano qualche autorità sulla gioventù, di dare la più grande importanza a questo atto religioso. Pertanto si adoperino con grande sollecitudine a preparare i loro giovani a compiere santamente questo atto solenne. Siano persuasi che la prima Comunione è l'elemento di tutta la vita: e sarà cosa strana che si trovi alcuno che abbia compiuto bene questo solenne dovere, e non ne sia succeduta una vita buona e virtuosa. Al contrario si contano a migliaia i giovani discoli, che sono la desolazione dei genitori e di chi si occupa di loro; ma se si va alla radice del male si conosce, che la loro condotta comincia ad apparire tale nella poca o nessuna preparazione alla prima Comunione. È meglio differirla, anzi è meglio non farla, che farla male. Con tutto ciò non voglio dire, che si debba ritardare la prima Comunione infino a che i ragazzi sappiano perfettamente il catechismo, ed abbiano tutta la sodezza e purità che parrebbe richiesta a un tanto Sacramento, e parmi che un fanciullo anche a nove o dieci anni, e forse anche prima, possa disporsi bene a fare la sua prima Comunione.