Epifania - Giorno della gioia e dei doni, perché da oggi viene conosciuto Gesù. Anima mia, che doni a Gesù, come ti studi di sempre più conoscerlo?
Offrirò a Gesù l'oro di un'ardente carità; l'incenso d'una volontà generosa e pronta a sempre piacerGli; la mirra della mortificazione, conseguenza dell'offerta della volontà.
Il Padre vuole che sia più attenta nello scrivere, ma sono stata trascurata senza volerlo. Vorrei rimediare col dire minutamente tutto, ma mi pare che il dire che dal giorno 8 al 19 furono giorni di lotte e ossessioni da parte del nemico è detto tutto. Particolarmente angosciose furono le notti e i giorni 16, 17, 18, e assente il Padre, non ebbi la forza di ubbidire e fare la Comunione.
Il nemico mi prese in tutti i modi, portandomi fuori, soffocandomi, strisciandomi al suolo, spingendomi a disperazione, incitandomi a tutto lasciare... fui debole in quest'ultimo, e pensando, che facendo solamente quanto di Regola e di Comunità, le lotte avrebbero avuto tregua, credetti ispirazione di Dio per non cadere nell'illusione e ci provai... ma quale tormento... avevo anche deciso di non aprire l'animo al Padre perché dovendomi lo stesso perdermi, non conveniva fargli perdere tempo... ma Gesù sempre buono, anzi più buono quando io son cattiva... mi mandò il Padre. Il nemico mi lasciò e un po' di calma entrò in me.
La sera del 18 tornò a disturbarmi, telefonai al Padre, ed ebbi l'ubbidienza di stare tranquilla. Tornai in Cappella e venne S. Silvestro e finii con Lui il 1° Notturno. Mi disse: ora diciamo il 2° Notturno. - il Padre mi ha detto di andare a letto, risposi. Così mi piace, ubbidisci sempre, sempre, sempre; mi benedisse e rimasi in gran pace.
In questi giorni sono abbastanza tranquilla. Il nemico mi assale di tanto in tanto, ma non perdo la pace. Mi fido dell'ubbidienza e procuro accontentare Gesù.
Ieri, mentre recitavo il Mattutino, alle parole: Quem cum amavero, casta sum... fui come rapita e mi perdetti in Dio...
Oggi dopo tre giorni ho lasciato il letto, ma non sto bene. La notte gettata nel bagno influì molto fisicamente...
La notte fu tranquilla. Questa mattina, appena in Cappella, si presentò (mi pare) Gesù agonizzante e mi disse: OGGI RITIRATI A PREGARE PER UN RELIGIOSO CHE STA PER TRADIRE LA SUA VOCAZIONE PER NON UMILIARSI. SE FA QUESTO CADRÀ IN UN ABISSO DI PECCATI.
Il Padre non mi diede il permesso e andando in cappella dissi a Gesù: - Non posso ritirarmi a pregare, il Padre non vuole - RITIRATI NEL MIO CUORE E OFFRIMI L'UBBIDIENZA CHE MI È PIÙ CARA DEL SACRIFICIO.
Il nemico mi fece molto soffrire... Nella Comunione Gesù mi fece capire che il Religioso era salvo... che gioia! Che sono tutti i sacrifici, se le anime si salvano?
Notte di angoscia... ritornò il Padre. Il nemico mi voleva chiudere il cuore, ma Gesù ha vinto e tornò la calma. Sono incominciati i S. Esercizi per le figliuole... ho una grande pena per quelle che non partecipano... tutte le sofferenze, ma che siano fruttuosi...
La sofferenza di questa notte, mi fa rabbrividire al solo ricordarla... il nemico mi prese la lingua quasi volesse strapparla... offrii tutto in riparazione dei peccati miei e di tutto il mondo commessi con la lingua... L'incertezza di quanto passò a Milano alle mie Suore mi tiene in angoscia... il Padre è assente... vorrei partire, ma mi dicono che non è prudente... Sia fatta la Tua Volontà, mio Dio!