MaM
Messaggio del 2 settembre 2017:Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio? Ho vissuto con lui, ho patito con lui. Vivendo la vita terrena, ho provato il dolore, perché ero una madre. Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi. Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse domande: non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo. Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza. Ma, con la pace nell’anima e in stato di grazia, una speranza esiste: è mio Figlio, Dio generato da Dio. Le sue parole sono il seme della vita eterna: seminate nelle anime buone, esse portano diversi frutti. Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio.

Don Gabriele Amorth: Conoscete Giovanna?

31/05/2012    3974     Don Gabriele Amorth    Don Gabriele Amorth  Esorcismo  Satana 
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Vescovi ed esorcisti l’hanno definito il caso più sconvolgente di possessione diabolica di cui si sia avuta mai conoscenza. Eppure si tratta di una persona particolarmente gradita a Dio e che svolge una missione del tutto speciale, dotata di doni straordinari, fin dalla più giovane età.

Fu colpita fin dal seno materno, per cui non ha conosciuto un solo giorno che non fosse di sofferenza. In che modo fu colpita? Attraverso tutta una serie di malefici, operati da una donna perversa. Non ha avuto nè fanciullezza nè giovinezza. All’età di 13 anni, un giovedì santo, Giovanna si sentì crocefissa. Si seppe poi che 12 spretati avevano celebrato una messa nera contro di lei, offrendola a Satana e inchiodando al muro ostie consacrate per profanarle. Si susseguirono malattie inspiegabili, fenomeni strani, senza più tregua. Ad esempio, si vedevano demoni che, in forma di serpenti, le entravano in bocca e le scendevano nello stomaco, causandole dolori atroci.

Per 15 anni Giovanna non ha potuto nè mangiare nè bere: vomitava tutto. Peggiori ancora i mali interiori, come le volte in cui i demoni le trasmettevano la loro disperazione o la facevano sentire avvolta da fiamme infernali. Spesso hanno tentato di ucciderla, ma il Signore lo ha impedito. Un giorno un vescovo, esorcizzandola nel 1985, impose al demonio di dire chi era Giovanna e si sentì rispondere: “E’ una vittima per i sacerdoti, è una martire, è la nostra disperazione. Per questo la nostra vendetta su di lei non ha tregua”. Anche i familiari che l’assistono, specie il fratello sacerdote, ne hanno subite di tutti i colori.

Ne parliamo su queste colonne con uno scopo preciso. Molte volte la Madonna ha chiesto di pregare per la liberazione di Giovanna; ha detto che il Signore vuole liberarla, ma che deve essere il frutto di tante preghiere; e ha promesso di proteggere in modo particolarissimo coloro che piegheranno a tale scopo. Sono stati interessati in particolare i monasteri di clausura, con la richiesta di recitare il Rosario intero, davanti al SS.Sacramento. Noi, creature umane, vorremmo vedere subito i risultati e ci stanchiamo presto; è una difficoltà che può colpire anche le monache di clausura.., almeno in parte.

Occorre trovare nuovi aiuti. Ho pensato, con D.Angelo: perchè non interessare i lettori di Eco? Vi assicuro che Giovanna, la quale nei momenti in cui è in sè parla con una voce dolcissima, segue molto i fatti di Medjugorje e tutto i] mondo di Medjugorje è particolarmente sensibile alle richieste della Vergine. Questa è una richiesta precisa. Perciò invitiamo tutti a collaborare alla liberazione di Giovanna, soprattutto con la recita del Rosario. Informeremo poi quando la grazia tanto attesa sarà stata concessa e fin d’ora comunico la gratitudine di Giovanna e dei suoi cari.