Don Gabriele Amorth: Una lettera ai Vescovi

“Voi dimenticate che io attendo sacrifici per aiutarvi e per allontanare Satana da voi” (18.3.86). Con questo materno richiamo al sacrificio aggiungiamo un nuovo elemento (oltre alla preghiera e al digiuno, tanto spesso insistiti) a quanto la Mamma Celeste ci suggerisce per combattere Satana. E procediamo nelle precisazioni che abbiamo iniziato la volta scorsa.
Il 29 settembre 1985 la Congregazione della Fede ha inviato una lettera a tutti i Vescovi sull’argomento di nostro interesse. Non è nuovo il contenuto, che si richiama alle norme vigenti; ma è importante l’interesse che il documento pone all’argomento, sia quando ricorda alcune limitazioni a cui attenersi, sia quando incoraggia a ciò che più è efficace per combattere Satana. Intanto è importante sottolineare l’occasione che ha suggerito la lettera: il fatto che si stiano moltiplicando gruppi ecclesiali, guidati da laici anche se sono presenti sacerdoti, con lo scopo di pregare per ottenere la liberazione dall’influenza dei demoni.
Tenendo presente quanto abbiamo scritto la volta scorsa, i nostri lettori comprenderanno subito che non si tratta di esorcismi (ossia di quel sacramentale istituito dalla Chiesa e che può essere operato solo dai sacerdoti autorizzati e seguendo le norme prescritte). La lettera precisa questo fatto e diciamo subito che essa, pur ricordando certi limiti a cui queste preghiere di liberazione debbono attenersi, non le disapprova - tutt’altro - ne disapprova che possano essere guidate da laici.
La lettera i sofferma a parlare dell’esorcismo vero e proprio, ricorda le condizioni che il Codice di Diritto Canonico fissa perché tale sacramentale sia posto in atto, e invita con insistenza i Vescovi perché si affrettino ad osservare tali prescrizioni. Più volte abbiamo notato come nella nostra epoca le diocesi siano spesso carenti in questo campo. Onestamente riconosco come non sia cosi in talune confessioni del protestantesimo. E ci fa piacere un’esortazione, così urgente e autorevole, rivolta ai Vescovi.
La parte restrittiva, a cui troppi si sono fermati in esclusiva, si riduce ad affermare che i fedeli non possono far uso delle formule ufficiali riservate ai sacerdoti autorizzati: viene ricordato espressamente l’esorcismo di Leone XIII; è sottinteso, a maggior ragione, che non possono essere usate le formule dell’esorcismo ufficiale. In più viene ricordato che, se a guidare la preghiera non e un esorcista autorizzato, si deve evitare di interrogare il demonio e di cercare di conoscerne il nome: norma doppiamente saggia, per non atteggiarsi ad esorcisti e per non esporsi presuntuosamente a rischi.
La lettera termina incoraggiando a pregare come Cristo ci ha insegnato, perchè Dio ci liberi dal male e dal Maligno (il termine originale è identico). E incoraggia ancora, conforme alla tradizione della Chiesa, a combattere gli spiriti infernali con l’uso frequente dei sacramenti, ricorrendo all’intercessione della Beatissima Vergine, degli angeli, dei santi. Mi si consenta notare come, oggi, la più trascurata ‘e proprio la preghiera agli angeli: eppure ognuno di noi ha il suo angelo custode; conosciamo la potenza degli arcangeli in meno e quanto aiuto in più se i cristiani si abituassero a ricorrere agli angeli.
Domande e risposte
1. Come possiamo regolarci di fronte a tanti non esorcisti che benedicono: sacerdoti, suore, laici?
Si usa la regola del Vangelo: dai frutti si conosce la pianta. Quando queste persone pregano e benedicono senza fare stranezze e senza usare oggetti strani; quando sono di vita retta e del tutto disinteressate; quando i risultati sono buoni, penso che ci si possa fidare. Io credo che lo Spirito Santo sia oggi largo di carismi di liberazione, a individui e a gruppi, anche per supplire alla scarsità di esorcisti. Certo bisogna informarsi bene: c’è anche tanta falsità, imbroglio, interesse.
2. Lei è un gran bel tipo. Se la prende con i vescovi perché non nominano esorcisti, e dice che commettono colpa grave; se la prende con noti esorcisti, dicendo che hanno le idee storte. Come la mettiamo?
La mettiamo che i vescovi hanno l’obbligo di nominare gli esorcisti (can. 1172). E gli esorcisti hanno l’obbligo di prepararsi (vedi Norme del Rituale, n. 2). Esorcisti non ci si improvvisa; se non si è prima visto come agisce chi è gia pratico, non si è in grado di procedere. E’ quello che ho affermato quando ho scritto che “stiamo perdendo la scuola”: in passato in una diocesi l’esorcista anziano ed esperto istruiva quello “novellino”. Per me è stata una grande grazia operare alla scuola di P. Candido Amantini, passionista alla Scala Santa, esorcista da 35 anni. Ho imparato più da lui che dai libri.
Nei nostri incontri di preghiera, possono avvenire guarigioni? Possono avvenire liberazioni dal maligno?
Rispondo di sì. Queste grazie il Signore permette che avvengano anche in forma improvvisa e con effetti di testimonianza evidente quando ci sono dei carismatici della forza, ad esempio, di P. Tardiff. Ma ciò che conta è la preghiera rivolta a Dio con fede: “Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome vi sarà concesso”. Anche le liberazioni dal maligno sono più frutto di preghiera e di conversione sincera che di esorcismi. Una seconda risposta riguarda angeli e demoni.
Essi hanno già fatto la loro scelta definitiva e irrevocabile: o con Dio (angeli) o contro Dio (demoni). Ma il giudizio definitivo su di loro non è ancora stato pronunciato. Ogni giudizio spetta a Cristo, e Gesù associa a sè il suo corpo mistico; per cui S. Paolo scrive (1 Cor.,5): “Non sapete che giudicheremo gli angeli?” Si tenga poi conto che per gli spiriti il tempo ha una dimensione diversa da noi. Accade così che gli angeli possono ancora fare del bene e riceverne un aumento di gloria; i demoni possono fare del male e ne riceveranno un aumento di pena eterna. Vi dico queste cose per incoraggiarvi ad invocare spesso gli arcangeli, gli angeli, i cori celesti; soprattutto il vostro angelo custode.
Il 29 settembre 1985 la Congregazione della Fede ha inviato una lettera a tutti i Vescovi sull’argomento di nostro interesse. Non è nuovo il contenuto, che si richiama alle norme vigenti; ma è importante l’interesse che il documento pone all’argomento, sia quando ricorda alcune limitazioni a cui attenersi, sia quando incoraggia a ciò che più è efficace per combattere Satana. Intanto è importante sottolineare l’occasione che ha suggerito la lettera: il fatto che si stiano moltiplicando gruppi ecclesiali, guidati da laici anche se sono presenti sacerdoti, con lo scopo di pregare per ottenere la liberazione dall’influenza dei demoni.
Tenendo presente quanto abbiamo scritto la volta scorsa, i nostri lettori comprenderanno subito che non si tratta di esorcismi (ossia di quel sacramentale istituito dalla Chiesa e che può essere operato solo dai sacerdoti autorizzati e seguendo le norme prescritte). La lettera precisa questo fatto e diciamo subito che essa, pur ricordando certi limiti a cui queste preghiere di liberazione debbono attenersi, non le disapprova - tutt’altro - ne disapprova che possano essere guidate da laici.
La lettera i sofferma a parlare dell’esorcismo vero e proprio, ricorda le condizioni che il Codice di Diritto Canonico fissa perché tale sacramentale sia posto in atto, e invita con insistenza i Vescovi perché si affrettino ad osservare tali prescrizioni. Più volte abbiamo notato come nella nostra epoca le diocesi siano spesso carenti in questo campo. Onestamente riconosco come non sia cosi in talune confessioni del protestantesimo. E ci fa piacere un’esortazione, così urgente e autorevole, rivolta ai Vescovi.
La parte restrittiva, a cui troppi si sono fermati in esclusiva, si riduce ad affermare che i fedeli non possono far uso delle formule ufficiali riservate ai sacerdoti autorizzati: viene ricordato espressamente l’esorcismo di Leone XIII; è sottinteso, a maggior ragione, che non possono essere usate le formule dell’esorcismo ufficiale. In più viene ricordato che, se a guidare la preghiera non e un esorcista autorizzato, si deve evitare di interrogare il demonio e di cercare di conoscerne il nome: norma doppiamente saggia, per non atteggiarsi ad esorcisti e per non esporsi presuntuosamente a rischi.
La lettera termina incoraggiando a pregare come Cristo ci ha insegnato, perchè Dio ci liberi dal male e dal Maligno (il termine originale è identico). E incoraggia ancora, conforme alla tradizione della Chiesa, a combattere gli spiriti infernali con l’uso frequente dei sacramenti, ricorrendo all’intercessione della Beatissima Vergine, degli angeli, dei santi. Mi si consenta notare come, oggi, la più trascurata ‘e proprio la preghiera agli angeli: eppure ognuno di noi ha il suo angelo custode; conosciamo la potenza degli arcangeli in meno e quanto aiuto in più se i cristiani si abituassero a ricorrere agli angeli.
Domande e risposte
1. Come possiamo regolarci di fronte a tanti non esorcisti che benedicono: sacerdoti, suore, laici?
Si usa la regola del Vangelo: dai frutti si conosce la pianta. Quando queste persone pregano e benedicono senza fare stranezze e senza usare oggetti strani; quando sono di vita retta e del tutto disinteressate; quando i risultati sono buoni, penso che ci si possa fidare. Io credo che lo Spirito Santo sia oggi largo di carismi di liberazione, a individui e a gruppi, anche per supplire alla scarsità di esorcisti. Certo bisogna informarsi bene: c’è anche tanta falsità, imbroglio, interesse.
2. Lei è un gran bel tipo. Se la prende con i vescovi perché non nominano esorcisti, e dice che commettono colpa grave; se la prende con noti esorcisti, dicendo che hanno le idee storte. Come la mettiamo?
La mettiamo che i vescovi hanno l’obbligo di nominare gli esorcisti (can. 1172). E gli esorcisti hanno l’obbligo di prepararsi (vedi Norme del Rituale, n. 2). Esorcisti non ci si improvvisa; se non si è prima visto come agisce chi è gia pratico, non si è in grado di procedere. E’ quello che ho affermato quando ho scritto che “stiamo perdendo la scuola”: in passato in una diocesi l’esorcista anziano ed esperto istruiva quello “novellino”. Per me è stata una grande grazia operare alla scuola di P. Candido Amantini, passionista alla Scala Santa, esorcista da 35 anni. Ho imparato più da lui che dai libri.
Nei nostri incontri di preghiera, possono avvenire guarigioni? Possono avvenire liberazioni dal maligno?
Rispondo di sì. Queste grazie il Signore permette che avvengano anche in forma improvvisa e con effetti di testimonianza evidente quando ci sono dei carismatici della forza, ad esempio, di P. Tardiff. Ma ciò che conta è la preghiera rivolta a Dio con fede: “Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome vi sarà concesso”. Anche le liberazioni dal maligno sono più frutto di preghiera e di conversione sincera che di esorcismi. Una seconda risposta riguarda angeli e demoni.
Essi hanno già fatto la loro scelta definitiva e irrevocabile: o con Dio (angeli) o contro Dio (demoni). Ma il giudizio definitivo su di loro non è ancora stato pronunciato. Ogni giudizio spetta a Cristo, e Gesù associa a sè il suo corpo mistico; per cui S. Paolo scrive (1 Cor.,5): “Non sapete che giudicheremo gli angeli?” Si tenga poi conto che per gli spiriti il tempo ha una dimensione diversa da noi. Accade così che gli angeli possono ancora fare del bene e riceverne un aumento di gloria; i demoni possono fare del male e ne riceveranno un aumento di pena eterna. Vi dico queste cose per incoraggiarvi ad invocare spesso gli arcangeli, gli angeli, i cori celesti; soprattutto il vostro angelo custode.