Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

Abbiamo bisogno dell'infinito, e l'infinito si scorge nella fede. Uno studioso, un teologo, con tutti i suoi ragionamenti e le sue teorie ne sa meno di un umile contadino al quale basta sapere di dover credere per immergersi nella luce della verità . Lo studioso si chiude in orizzonti limitati, invece l'uomo di fede si muove in un'immensita' senza limiti. Quello che si sente e si vive vale di più di quello che si studia. Abbiamo bisogno di Dio e del Suo amore. Dio non ci tratta dall'alto in basso, ma come un padre affettuoso con infinita tenerezza scende fino a noi per abbracciarci. Un padre, che provvede tutto per la famiglia, non deve rendere conto ai suoi bambini di quello che fa: se lo facesse li renderebbe infelici e toglierebbe loro la serena spensieratezza dell'infanzia. Il padre stringe al petto i suoi piccoli e li avvolge d'affetto. Basta questo per renderli felici e per far nascere in loro la piena fiducia in lui. (Don Nikola Vucic)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Martedì della 7° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. (Gv 2,13-22)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Culto perpetuo a San Giuseppe

Chiunque voglia partecipare ai vantaggi di tal Culto Perpetuo approvato da S. S. Pio IX il 20 Gennaio 1859, non ha bisogno di alcuna autorizzazione per fondano, nè di alcuna iscrizione particolare per appartenervi. Basta che 30, o 31 persone del medesimo sentimento si prefiggano di non mancare, nel giorno che ciascuno avrà scelto alle seguenti pratiche, cioè:

1. Accostarsi ai ss. Sacramenti, e non potendo, supplirvi con un atto di contrizione e colla Comunione spirituale.

2. Assistere con speciale divozione alla santa Messa in memoria della Presentazione di Gesù al tempio.

3. Fare almeno un quarto d'ora di meditazione sulle di lui tribolazioni.

4. Tenersi raccolto nello spirito, e passar il giorno in memoria di s. Giuseppe.

5. Fare qualche atto di mortificazione, o qualche opera cli misericordia o spirituale o corporale.

6. Recitare 7 Pater, Ave, Gloria in memoria de' suoi Dolori e delle sue Allegrezze.

7. Chiudere la giornata colla visita al ss. Sacramento, O coll'offerta del cuore a s. Giuseppe.

Chi consola s. Giuseppe in vita sarà dallo stesso Patriarca soccorso in morte.

INDULGENZE DEL CULTO PERPETUO.
Pio IX il 20 Gennaio 1856, approvando il Culto Perpetuo lo arricchi delle seguenti indulgenze: 1) indulg. Plen. nel giorno della iscrizione, in quello che si è scelto da santificarsi, e in articulo mortis 2. Indulg. Plen. il 49 Marzo, festa di s. Giuseppe, la III Domenica dopo Pasqua in cui festeggiasi il suo Patrocinio, il 23 Genn. festa del suo Sposalizio, e in tutte le feste di precetto di Maria vergine; 3. Indugenza di 7 anni e 7 quarantene in ogni giorno in cui si adempirà qualche- duna delle cose sopra descritte.

INDULGENZE PEL MESE DI MARZO DEDICATO A S. GIUSEPPE.
Il Sommo Pontefice Pio IX con Rescritto della Segreteria dei Brevi, il Giugno 1855 concesse a tutti i fedeli che dedicheranno l'intero mese di Marzo in onore del glorioso Patriarca San Giuseppe: 300 giorni d'lndulg. in ciascun giorno del mese e la Plen. in un giorno ad arbitrio, in cui veramente pentiti, confess. e comunic. pregheranno secondo la mente di S. Santità. Le dette Indulg. sono concesse dallo stesso Pontef. anche a coloro, che legittimamente impediti nel mese di Marzo, dedicheranno un altro mese qualunque in onore dello stesso S. Patriarca. Con altro Decreto, 27 Aprile 1865, le surriferite Indulg. vennero estese a qualunque pratica dì devozione venga fatta in tutti i giorni del mese a somiglianza della pia pratica del mese Mariano. Inoltre lo stesso Pontefice, 4 Febbr. 1877, dichiarò che le medesime Indulg. possono lucrarsi dai fedeli che compiono questo divoto esercizio in modo da terminare il mese colla festa di S. Giuseppe (19 Marzo).