9 giugno 1978 - IL DOGMA DELLA COMUNIONE DEI SANTI NON BASTA CONOSCERLO, BISOGNA VIVERLO
Siamo le Anime del Purgatorio, scrivi fratello.
Siamo noi anime Purganti a dirti che aspettavamo questo incontro, che indubbiamente porterà bene a te e a noi, l'amore che unisce i figli di Dio, siano essi nel tempo o fuori del tempo come siamo noi, è sempre utile e fecondo di bene.
Il Dogma della Comunione dei Santi, per chi in esso vi crede e per chi si sforza di viverlo, porta sempre frutti santi per ambedue le parti, certo fratello don Ottavio, per noi nessun sforzo, nessuna fatica sia per credere sia per vivere la sublime e stupenda realtà del Dogma in oggetto, per voi invece pellegrinanti sulla terra si richiede l'esercizio della vita divina della grazia, si richiede l'esercizio delle facoltà della vostra anima, innanzi tutto della vostra intelligenza che deve cercare di conoscere l'esistenza del Dogma, di conoscerne l'origine, cioè da dove e come è nato, di conoscere gli effetti che produce in chi lo conosce e in chi lo vive, si richiede inoltre l'esercizio della vostra volontà, volerlo accettare e volerlo vivere è atto della volontà, si richiede ancora l'esercizio della memoria che sempre deve tenerlo presente (pag. 130) all'intelligenza e alla volontà perché esse possano ricordarlo e volerlo.
Fratello don Ottavio, non è tutto, il Dogma della Comunione dei Santi, come del resto deve essere detto di tante altre realtà soprannaturali, richiede sì l'esercizio naturale dell'anima, ma soprattutto l'esercizio della Vita divina della Grazia inserita nell'anima quindi: esercizio della Fede, perché il Dogma sia reso operante bisogna fermamente credere, fortemente crederlo senza veli o sottintese limitazioni, richiede inoltre l'esercizio della Carità, dell'amore, amore vero non fittizio, non illusorio, amore reale accompagnato dalle opere e tu, voi, sapete di quali opere importa la natura di questo Dogma, richiede inoltre l'esercizio della Speranza che come luce trasparente vi fa intravvedere e desiderare i benefici effetti che il Dogma visto, voluto, amato porta in voi e in noi.
Quanti tesori ancora da scoprire e da valorizzare
Fratello don Ottavio abbiamo parlato di realtà meravigliosa, anzi stupenda, se avessimo altri vocaboli più efficaci li useremmo per farvi capire quanti tesori sono ancora da scoprirsi e da valorizzare da parte di moltissimi cristiani, che ignorano, che non vedono, e quindi non operano a loro danno e nel caso, anche a nostro danno; don Ottavio non basta il (pag. 131) dono della vita ma la vita anche fisica, intellettuale, spirituale bisogna viverla, a che gioverebbe una vita non vissuta? quanto bene non fatto, quanto bene trascurato per la superficialità di fede, di speranza di amore, doni meravigliosi ma tante volte quasi sciupati in una tiepidezza e negligenza incomprensibili.
Voi dovreste ben sapere che le vostre possibilità di bene nei nostri riguardi costituiscono una riserva potenziale pressoché inesauribile, qualunque cosa facciate basterebbe, dal piano naturale, trasportarla ed elevarla al piano soprannaturale della grazia aggiungendovi l'intenzione " per le anime Sante del Purgatorio ", se poi sono già cose di ordine soprannaturale come la S. Messa celebrata o ascoltata basta solo aggiungere la intenzione sopraddetta; uscite per una passeggiata, per una spesa, o qualsiasi altro facciate o pensiate, fatelo per amore del Signore e in suffragio delle nostre anime.
Sta a voi uomini dare il " via "
Tu sai fratello che da parte nostra la risposta sarebbe, è immediata, per noi non possiamo fare " nulla ", per voi possiamo fare " tanto ", ma siete voi che vivete nella fede e nella prova che dovete, per così dire, dare il " via " per rendere operante questo Dogma della Comunione dei Santi. (pag. 132)
Don Ottavio è vero che le necessità e i bisogni materiali ma soprattutto spirituali sono tanti per voi, ma perché non tener conto che anche noi Anime Purganti potremmo aiutarvi tanto nel risolvere tutti i vostri problemi personali e sociali... se tu sapessi cosa vuol dire Purgatorio!!! se lo sapessero i cristiani che così presto si dimenticano di noi, che così facilmente dimenticano le loro promesse, che così male vivono la loro fede, che più che a noi pensano alla putredine e cenere dei nostri corpi!!!
Fratello nostro don Ottavio, quanto si potrebbe e si dovrebbe fare per Carità e Giustizia nei nostri riguardi... intensifichiamo di molto la nostra comunione e abbondanti saranno i benefici effetti e le benedizioni di Dio.
In attesa. (pag. 133)
Le anime del Purgatorio.
12 giugno 1978 - FEDE E AMORE ALLA MADONNA
Scrivi fratello don Ottavio, sono Michele Rua.
Sono stato il primo successore di S. Giovanni Bosco, l'ho conosciuto bene in terra, carattere gioviale, sapeva nascondere la grande sofferenza che accompagnò la sua vita terrena, in questo l'aiuto molto la sua ferrea Fede, non vacillò mai, l'aiutò molto ancora la grandissima devozione a Maria Ausiliatrice, fede e amore alla Madonna furono i binari che lo guidarono in tutta la sua tormentata vita e che gli fecero superare ogni sorta di difficoltà.
Giovanni Bosco fu un grande pioniere della Chiesa, fu un coraggioso alfiere che inalberò, agli albori della sua vita sacerdotale, il vessillo della nuova Chiesa e che consumò la sua vita di Sacerdote per rigenerare la Chiesa, e rigenerare vuol dire farla nuova.
Giovanni Bosco per la purezza adamantina della sua vita, per l'ardore della sua fede, in lui sempre operante, per il fuoco del suo amore soprattutto per i giovani lasciati a se stessi, privi di quel nutrimento spirituale senza del quale non è possibile la (pag. 134) vita di grazia, ebbe una visione chiara e precisa dei mali che in quei tempi afflissero la Chiesa, per questo mise tutta la sua vita a disposizione della grande causa, cioè, il rinnovamento spirituale del Corpo Mistico.
Fu questa sua completa e generosa dedizione che lo rese tanto gradito a Dio che su di lui riversò fiumi di grazie, ma fu proprio questo che gli scatenò contro l'ira e una rabbiosa reazione delle forze avverse dell'inferno, che si servirono della loro chiesa, la Massoneria di cui era piena allora come anche oggi l'Italia, ma Don Bosco ben sapeva da dove provenivano le difficoltà, ben conosceva i suoi nemici, cui con prudenza ma anche con coraggio, oppose sempre una tenace resistenza ben consapevole e ben cosciente, che non avrebbero mai prevalso contro la Luce, la Verità e la Giustizia.
Fratello don Ottavio, penso che sarai incuriosito di conoscere il perché di questo mio preambolo, la ragione non manca ed eccola: tu ti sei venuto a trovare nel centro di una grande tempesta, tu fratello mio e da anni che vivi in un clima tempestoso, che ti muovi in mezzo ad acque agitate, tu in cuor tuo speravi che il bel tempo fosse per incominciare, quand'ecco improvvisamente respinto indietro dai marosi ed eccoti ancora a lottare con queste occulte potenze del male con tuo stupore, per questo penso che la figura di don Bosco ti possa essere di molta utilità. (pag. 135)
Non scoraggiatevi, la lotta sarà vinta
Don Bosco era la prudenza personificata, vigilava attentamente per non mettere il piede in fallo, aperto e riservato perché conosceva profondamente gli uomini e sapeva quindi come trattare con loro confortato in questo da un grande dono, il discernimento degli animi, per cui ha potuto sempre agire a colpo sicuro, completavano poi questi doni altri non meno belli e preziosi, come una profonda pietà, una grande sapienza, una fortezza d'animo non comune, umiltà, mitezza, mansuetudine, insomma era completo.
Don Ottavio, tu lo sai che il nemico lo si abbatte solo con l'umiltà e la pazienza, del Maestro Divino si è potuto dire " coepit facere et docere " e questo lo si deve poter dire di tutti coloro che Lui ha prescelto per i suoi disegni d'amore, non scoraggiatevi quindi, la lotta è ingaggiata e la lotta sarà vinta, Lui ha vinto il mondo, la morte e l'inferno, cosi sarà di voi se a Lui sarete uniti in una comunione perfetta con la umiltà, la pazienza e con tutti quegli altri doni che Lui non nega mai.
Vi e stato detto con carità e giustizia; ciò che importa e che deve essere soffocato in voi ogni risentimento, ogni ombra di risentimento ed in questo siete mancati, il risentimento non viene mai da Dio, ma non potete vincere quell'istintiva ripulsa da soli (pag. 136) pregate e offrite sinceramente le vostre sofferenze per la sua conversione, giustizia e umiltà possono stare benissimo insieme.
Coraggio e avanti, noi siamo con voi. Vi benedica Dio ora e sempre. (pag. 137)
Michele Rua.
14 giugno 1978 - LA CONOSCENZA IN DIO DELLE TUE SOFFERENZE E' MOTIVO Dl INCONTENIBILE GIOIA
Figlio mio, scrivi, sono la tua Mamma terrena.
Sono passati non pochi anni dal mio transito terreno e avrei voluto tante volte parlarti, e anche tu nutrivi un simile desiderio, ma le numerosissime vicende della tua vita sempre mi trattennero dal provocare un nostro colloquio, tu ben sai come questo mio atteggiamento di rispetto e di attesa non è mutato nel mio passaggio dal tempo all'eternità.
Figlio mio don Ottavio, nessuna Mamma vorrebbe sapere che il suo figlio soffre, ho detto nessuna mamma che vive sulla terra, ma qui le cose si vedono in una prospettiva ben diversa da quella terrena, qui io vedo nitidamente gli effetti della tua sofferenza, qui io vedo l'" ante " e il " post " della tua sofferenza, qui io ne posso valutare gli effetti in virtù dei meriti infiniti della Sua Incarnazione, Passione e Morte è questo figlio mio, questa conoscenza, annulla ogni pena, anzi, al contrario, ti infonde una gioia incontenibile; vedi figlio, sulla terra, la conoscenza delle tue sofferenze, era per me motivo di altrettanta sofferenza, (pag. 138) qui sono motivo di una incontenibile gioia.
Tutto questo ti conferma quanto ti ha detto I. nel suo messaggio, perciò figlio mio, ti dico anch'io come ti hanno detto tanti altri, coraggio, è vero che dovrai rimanere sulla terra per tanti anni ancora, è vero che il proseguimento del tuo esilio terreno e seminato di sempre maggiori e crescenti sofferenze, ma che è tutto questo di fronte all'eternità che ti spetta, che è figlio mio tutto questo di fronte al posto che ti è da sempre stato preparato e riservato? meno figlio mio che un fugacissimo istante.
La Mamma che ha un figlio atleta e che sa con certezza che suo figlio arriverà al traguardo vincitore, non può non pregustare in anticipo la sua vittoria, figlio, tu pure sei un atleta e io so con certezza che raggiungerai la palma della vittoria pur sapendo che il tuo percorso sarà quanto mai aspro e duro ma coronato dalla vittoria.
Figlio superfluo il dirti ciò che ti è noto, tutto il Paradiso vi guarda, perché ciò che Dio ama e vuole, noi pure amiamo e vogliamo. Mamma ci siete tutti in Paradiso? Si figlio ci siamo tutti, non temere. Questo mi basta e dona gioia.
Ti benedico figlio e, per te, e per la grande famiglia, dico grande perché un giorno sarà così, prego insieme ai beati Comprensori perché Lui vi benedica ora e sempre. (pag. 139)
La tua Mamma.
14 giugno 1978 - GLI ANGELI, SIA NEL BENE SIA NEL MALE POSSONO AGIRE SULLA MATERIA
Scrivi fratello mio, sono don Orione.
Vedi fratello don Ottavio, più ancora di noi creature umane fatte ad immagine e somiglianza di Dio, gli Angeli, in misura ben maggiore, riflettono la stessa immagine di Dio, puri spiriti, scevri dalla materia, infatti i loro spiriti non sono imprigionati come lo sono le nostre anime per cui la loro vita non è condizionata dallo spazio, essi si muovono con la rapidità del pensiero e quindi, sia nel bene sia nel male, possono molto di più di quello che voi potete, spogli della materia, essi possono agire sulla materia in un modo che impressiona
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Scrivi fratello mio, sono don Orione.
Vedi fratello don Ottavio, più ancora di noi creature umane fatte ad immagine e somiglianza di Dio, gli Angeli, in misura ben maggiore, riflettono la stessa immagine di Dio, puri spiriti, scevri dalla materia, infatti i loro spiriti non sono imprigionati come lo sono le nostre anime per cui la loro vita non è condizionata dallo spazio, essi si muovono con la rapidità del pensiero e quindi, sia nel bene sia nel male, possono molto di più di quello che voi potete, spogli della materia, essi possono agire sulla materia in un modo che impressiona sempre la vostra anima.
Ritengo utile questa premessa fratello don Ottavio, perché conoscendone sempre meglio la natura è più facile capirli; la loro visibilità, perché esseri semplici spirituali, possono esserti vicino in numero grande ma tu non te ne accorgi se loro così vogliono, agevola di molto la loro attività nei vostri riguardi e, quando si tratta degli Angeli Neri è chiaro immaginare la natura della loro incessante attività; ora fratello don Ottavio, l'oscurità in questa materia è quasi totale nella Chiesa di Dio. (pag. 140)
Queste potenze oscure del male hanno influenzato a tal punto le menti ed i cuori di Pastori, Sacerdoti e degli uomini in genere, da essere ritenuto nella stessa Chiesa manifestazione di ignoranza e di superstizione il solo parlarne, non si dice forse che sono tabù da Medio Evo? E il vertice della Chiesa, voglio dire Pastori e Sacerdoti, non sono sulla stessa linea del popolo paganizzato?
Vitalissima ed essenziale questione
Tu fratello mio don Ottavio hai avuto chi in materia ti ha bene istruito, ma le tue cognizioni sono lungi dall'essere complete, lo diventeranno complete, per cui la tua missione di riportare sul tappeto questa vitalissima ed essenziale questione della dottrina Cattolica, sarà adempiuta con grande vantaggio della gloria di Dio e della salvezza delle anime, ma fratello mio, tu sai, che non vi è bene reale autentico se non a prezzo di sofferenza.
Considera l'espansione delle mie istituzioni ancora io vivente, quale prezzo di pene e sofferenze sono costate, vedi fratello, tu camminando per la città ti vien dato di vedere enormi palazzi che emergono dal suolo e si innalzano verso il cielo quasi lo volessero sfidare, tu li guardi, li ammiri o li apprezzi più o meno a seconda del loro stile e delle loro linee, mai però tu pensi a quella parte che deve portarne tutto (pag. 141) l'enorme peso da esserne schiacciata, così è anche di quelle anime prescelte come fondamenta delle Opere di Dio, debbono, di queste opere portarne l'enorme peso, dato dalla grande responsabilità, dalle incessanti e pressanti ostilità del Nemico che le Opere di Dio odia, non vuole e combatte con tutti i mezzi di cui è in possesso d'intelligenza, di potenza e di malvagità, ecco perché ieri ti è stato parlato della strategia che l'Inferno usa contro le basi di Dio nella Sua Chiesa.
Fratello don Ottavio non c'è quindi da meravigliarsi degli assalti che l'Associazione Speranza ha subito e sta subendo tuttora da parte di chi odia disperatamente il bene e persegue il male a qualunque costo, piuttosto penso che non sarà male ricordarvi come dovete affrontare la lotta, come dovete usare i mezzi di difesa.
Vi siano sempre le " sentinelle " che esorcizzano
Don Ottavio il primo vostro difetto che tanto vi mette in condizione di inferiorità di fronte al nemico è la mancanza di convinzione; molti credono a ciò che vedono ma dinnanzi alle realtà invisibili diventano incerti e dubbiosi come se queste realtà non fossero, ieri ti e stato detto che questa è superficialità di fede, fratello non posso che confermarlo. (pag. 142)
Usate poi prudenza, prudenza, siate prudenti come le colombe ma anche scaltri dovete essere, non fare mai nomi, essi vi spiano in continuazione, e, quando siete nella necessità di parlare, vi siano sempre le sentinelle che esorcizzano, poi preghiera, ma soprattutto umiltà, umiltà, Satana non sopporta l'umiltà, un atto di umiltà lo sconvolge a tal punto che quasi sempre molla la preda suo malgrado.
Fratello don Ottavio non ti sembri strano che queste cose che ti sono state dette appena un giorno fa io te le ripeta, conosci il proverbio latino " repetita juvant ", ma questo, vale soprattutto per le cose tanto importanti che le vicende quotidiane e le difficoltà della vita tendono a far dimenticare, in particolare perché l'Avversario fa di tutto per distrarti dal pensiero e dall'azione che ritornano a suo danno, per rendervi impotenti ed inoffensivi, ecco la ragione per cui dall'Alto cerchiamo di aiutarvi in tutti i modi.
Don Ottavio è vero che noi siamo nella pace e nella beatitudine, che di nulla manchiamo e che nulla possiamo desiderare in più di ciò che abbiamo, però la vostra lotta è stata ed è la nostra lotta, per questo vi siamo a fianco pronti sempre ad un vostro cenno ad aiutarvi.
Prego Dio di benedirvi e di accompagnarvi in ogni vostro passo e la comune Madre vi benedica e protegga da ogni male. (pag. 143)
Don Orione.
14 giugno 1978 - ANDATE, ISTRUITE TUTTE LE GENTI...
Caro Don. Ottavio, sono don Enrico.
Molte cose hai saputo in questi giorni, cose tutte interessanti ed utili o per meglio dire necessarie per ogni cristiano, ma soprattutto per ogni sacerdote il quale, lo voglia o no, è vaso di elezione con lo stesso " mandato " apostolico " andate, istruite tutte le genti battezzandole nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo " e questo è lo specifico mandato dato agli Apostoli e loro successori e per delega a tutti i sacerdoti.
Per analizzare l'importanza e la grandezza di questo mandato, basta considerarlo nella sua provenienza, che è provenienza divina, nella sua natura, la quale non è altro che il frutto dell'amore di Dio Uno e Trino, del Padre che infinitamente ama, del Figlio che redime, dello Spirito Santo che santifica; se poi questo mandato lo si vuole considerare nelle sue finalità, esse sono talmente importanti da superare tutte quelle di qualsiasi altra natura perché sono finalità soprannaturali, " porro unum est necessarium ".. ora, fratello don Ottavio, che questo mandato abbia peso come dovrebbe avere nel cuore di coloro cui è stato affidato bisogna dire di no, (pag. 144) purtroppo no, salve sempre le debite eccezioni, tutti i messaggi precedenti direttamente o indirettamente te lo confermano, amara constatazione ma purtroppo reale constatazione.
I fatti te lo confermano con chiarezza; l'oscurità dell'inferno non solo avvolge la Chiesa e il mondo, ma è penetrata profondamente nell'animo e nel cuore di coloro che dovrebbero essere lucerne accese per spandere luce ed invece si accontentano che siano salve le apparenze, per loro questa è necessità di sopravvivenza, se anche le apparenze fossero nella condizione di sparire come è sparita la sostanza che coprivano, sarebbe la fine, per cui tanto zelo viene usato " solo" perché la maschera non abbia a cadere.
Le apparenze debbono essere salve
Solo così fratello don Ottavio tu puoi spiegare a te e agli altri il perché delle stridenti contraddizioni della Pastorale presente, solo così tu ti puoi spiegare la severità usata contro di te e di tanti altri più o meno che sono nelle tue stesse condizioni..., lassismo e anarchia non sono minimamente veduti, ma per il loro zelo vero tanti buoni e santi sacerdoti sono perseguitati contro ogni diritto naturale ed ecclesiale, e questo, fratello, fa parte della moderna Pastorale; che si affermino eresie di ogni genere miranti a distruggere e a demolire la Rivelazione, la Morale, (pag. 145) la Sacra Tradizione non importa, ma se qualcuno cerca di arginare le acque putride e sudice che ovunque si insinuano rodendo e corrompendo ogni cosa, allora si insorge contro questo qualcuno accusandolo di fanatismo, di follia, di nevrastenia, accusandolo di turbare la quiete, quella quiete che cercano solo affinché non siano toccate le loro prerogative e i loro privilegi.
No, fratello don Ottavio, non dimenticarlo, il mondo è di Satana e, chi dal mondo non si e voluto distaccare, chi il mondo si rifiuta di combattere, chi col mondo si allea accettandone il costume e le idee così in aperto contrasto con Chi il mondo e il suo perfido Principe è venuto sulla terra per affrontare e combattere, non può assolutamente ammettere o accettare chi si schiera contro di lui; le apparenze fratello mio, debbono essere salve, e che cosa non si fa perché esse lo siano, ma fino a quando?
Missione dura e difficile
Fratello don Ottavio la missione tua in particolare, la missione di coloro che collaborano con te e la missione dell'Associazione Speranza è dura e difficile, vivete in un tempo tutto particolare come ti è stato detto, per Volontà permissiva di Dio vivete nel tempo del più sfacciato e impudente dominio di (pag. 146) Satana non solo sul mondo ma sulla Chiesa, e ormai, tu ne conosci molto bene le ragioni e le cause.
Don Ottavio, Lui l'Amore e la Misericordia infinita, non chiede mai prove superiori alle forze, è sempre largo di abbondanti aiuti perché tutte le prove siano superate, avanti quindi!
Don Ottavio bastarono pochi giorni per fraternizzare ci conoscemmo in quei pochi ma fortunati giorni, insieme pregammo, insieme abbiamo celebrato il Santo Sacrificio della Messa, insieme parlammo e ci promettemmo di non lasciare perire nell'oblio la nostra amicizia, per questo dal cielo ti seguo per te, per voi tutti prego implorando su voi, sulla Associazione Speranza abbondanti benedizioni Divine.
Come ora uniti nella fede, nella speranza e nell'amore, così un giorno lo saremo nella beatitudine eterna.
Don Ottavio. richiamami presto. (pag. 147)
Don Enrico.
15 giugno 1978 - LA VIA DELLA SANTITA'
Fratello don Ottavio, scrivi, sono Alessandrina.
La via della santità è una via segnata e chiunque la può imboccare e percorrere, chiunque al suo inizio può fermarsi e sceglierne un'altra, è certo però, che Lui, l'Onnipotente Dio vuole tutti salvi e che il momento di Grazia per metterci sulla via giusta non lo nega a nessuno, ma per quel rispetto della libertà e dignità umana che ha, non obbliga nessuno ad una scelta piuttosto che ad un'altra, se così non fosse potremmo dubitare della Sua Infinita Giustizia, il che è assurdo perché sarebbe come negarne l'esistenza.
Ciò fratello mio, è mistero per
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Fratello don Ottavio, scrivi, sono Alessandrina.
La via della santità è una via segnata e chiunque la può imboccare e percorrere, chiunque al suo inizio può fermarsi e sceglierne un'altra, è certo però, che Lui, l'Onnipotente Dio vuole tutti salvi e che il momento di Grazia per metterci sulla via giusta non lo nega a nessuno, ma per quel rispetto della libertà e dignità umana che ha, non obbliga nessuno ad una scelta piuttosto che ad un'altra, se così non fosse potremmo dubitare della Sua Infinita Giustizia, il che è assurdo perché sarebbe come negarne l'esistenza.
Ciò fratello mio, è mistero per noi, Lui solo, il Creatore, conosce la profondità e tutti i meandri del cuore e dell'animo umano, insondabile per noi, ed è certo che per ogni creatura umana vi è un momento in cui viene lasciato cadere l'invito alla salvezza, come vi è un momento in cui Dio lascia cadere l'invito ad una determinata vocazione, ma che cosa è che determina un " si " oppure un " no " all'invito di Dio? questo è un grande mistero per noi, ma è certo che nessuno potrà mai imputare a Dio la propria condanna alla perdizione. (pag. 148)
Ciò poi che riesce più incomprensibile è il fatto che l'uomo non si curi, in particolare il cristiano, di approfondire con maggiore serietà il problema della vita, non vi è uomo che non intuisca che lui è diverso da tutti gli altri animali e che questa diversità è sostanziale e non accidentale, per cui dovrebbe sentire il bisogno di approfondire la conoscenza di se stesso, e da questa conoscenza di se stesso, alla conoscenza dell'Autore della vita, il passo è breve, ma pare che l'uomo non riesca a compiere questo piccolo passo, perché ?
La Chiesa è oggi nelle mani del suo Avversario
La risposta a questo " perché" è di importanza capitale; l'uomo viene alla luce di questo mondo con la sua natura spirituale ferita mortalmente, quindi debole, influenzabile, l'uomo viene a trovarsi così più incline all'errore, al male che al bene, e, crescendo e sviluppandosi, cresce e si sviluppa con lui anche questa inclinazione che si manifesta con atti, gesti ed espressioni che contraddicono con il suo essere di creatura libera ed intelligente, creata ad immagine e somiglianza di Dio, ed è con questa inclinazione al male operata da Satana nell'uomo, che Satana continua la sua azione di pervertimento.
Don Ottavio, la Chiesa, Sacramento di salvezza voluta da Dio proprio per aiutare l'uomo a risanare (pag. 149) le proprie ferite spirituali e per ridargli il dono meraviglioso perduto col peccato d'origine, è oggi nelle mani del suo terribile Avversario che la tiranneggia a suo piacimento, prima l'ha assediata da ogni parte, poi ha creato in essa le fessure per cui entrare, in seguito, entrato all'interno, ne ha demolito tutte le basi e tutte le fortezze.
So che cosa ti passa per la mente in questo momento, perché non e stata impedita questa invasione, e dei singoli e delle strutture sociali della Chiesa? il perché ti è noto, Dio Onnipotente, Alfa e Omega di tutto e di tutti, si arresta dinnanzi all'opera delle Sue Mani, si arresta dinnanzi all'uomo tratto dal limo della terra e ne rispetta la dignità di figlio di Dio, e, la libertà. Perché non è stato impedito l'assedio e l'invasione della Chiesa? anche questo sai fratello, perché nella economia divina della salvezza, Dio piega al bene anche il male operato dai suoi nemici.
La Chiesa Nuova... integra e pura
Nella Chiesa nuova bisognerà addestrare i figli di Dio alla lotta contro le potenze oscure del male, dovranno essere i Vescovi e i Sacerdoti ad organizzare un grande piano di difesa e per i singoli e per tutto il Corpo Mistico, la Chiesa nuova liberata e purificata da ogni infestazione demoniaca dal sangue dei Martiri e dalle indicibili sofferenze dei singoli e (pag. 150) dell'intero Corpo Mistico, dovrà essere mantenuta integra e pura da ulteriori attacchi del nemico, il quale, umiliato e vinto, per la grande sconfitta subita per opera di Maria Regina delle Vittorie, non avrà più l'aggressiva prepotenza attuale pur non desistendo dai suoi attacchi.
Fratello don Ottavio, ora sai con chiarezza che fa parte del tuo compito insistere sulla realtà inoppugnabile che il centro della Pastorale della Chiesa tutta è e sempre sarà il vero motivo dell'Incarnazione, Passione e Morte di Gesù Redentore, cioè ristrappare le anime a Satana.
Questo oggi forma motivo di scandalo da parte di molti Vescovi e sacerdoti, forma motivo di scherno e d'incredulità, ma post purificationem, tutto sarà radicalmente cambiato.
Don Ottavio, il cammino che porta alla santità è il cammino della Croce, essa è e resterà il grande segreto della felicità, quella felicità che il mondo ignora e che quindi non accetta anzi disprezza, ma, amala la Croce e avanti, anch'Io Alessandrina, ti dico non sei, non siete soli, è importante perseverare.
Dio Uno e Trino a cui va ogni onore e gloria ti benedica, vi benedica ora e sempre. (pag. 151)
Alessandrina.
15 giugno 1978 - IL FINE DELLA CREAZIONE
Scrivi fratello, sono Domenico Savio.
Al coro degli Angeli e Santi che ti hanno parlato, al coro dei Santi che ti parleranno unisco anch'io la mia voce, piccolo santo del Paradiso; in Paradiso non vi sono che Santi, non vi possono essere che santi, perché tre volte Santo e Colui che il Paradiso ha voluto dall'eternità perché il Paradiso fosse la Patria, la Casa delle schiere Angeliche che per la Sua gloria si batterono e si battono, e perché il Paradiso fosse anche Patria e Casa dei figli degli uomini che sull'esempio e con l'aiuto delle schiere Angeliche fedeli al loro
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Scrivi fratello, sono Domenico Savio.
Al coro degli Angeli e Santi che ti hanno parlato, al coro dei Santi che ti parleranno unisco anch'io la mia voce, piccolo santo del Paradiso; in Paradiso non vi sono che Santi, non vi possono essere che santi, perché tre volte Santo e Colui che il Paradiso ha voluto dall'eternità perché il Paradiso fosse la Patria, la Casa delle schiere Angeliche che per la Sua gloria si batterono e si battono, e perché il Paradiso fosse anche Patria e Casa dei figli degli uomini che sull'esempio e con l'aiuto delle schiere Angeliche fedeli al loro Creatore e Signore anch'essi si batterono in una dura lotta per la gloria di Colui cui sempre ogni onore e gloria si deve nei secoli eterni.
Fratello don Ottavio, vedo ciò che ha sfiorato la tua mente in questo momento, si ti rispondo, anch'io non potrei che parlarti del problema più importante riguardante la vita degli uomini sulla terra, tu hai pensato, almeno tu dimmi qualcosa di nuovo... quante cose per te nuove io potrei dirti, ma non posso che ricalcare la via di coloro che mi hanno preceduto nei loro colloqui con te, solo ieri ti è stato ricordato il monito del Vangelo è che importa all'uomo guadagnarsi (pag. 152) la stima, la gloria, la ricchezza di tutto il mondo se poi alla fine perde l'anima sua?
Fratello don Ottavio, il fine della creazione dell'uomo qual è se non conoscere, servire, amare Dio sulla terra per poi andarlo a godere in Paradiso? Si può dire oggi che questo altissimo fine sia voluto e perseguito dalla grande maggioranza degli uomini, dei giovani, si può dire oggi che l'umanità abbia coscienza della ragione del suo essere, del suo pellegrinare sulla terra?
La misura è colma
Non vedi anche tu fratello mio lo smarrimento dei popoli, delle nazioni, dei singoli, della gioventù in genere, smarrimento pauroso per cui ignorando la strada giusta da percorrere si sono smarriti e si perdono in labirinti tenebrosi della più cupa degradazione spirituale morale e materiale, gli uomini per non aver voluto e saputo cercare la Luce, sono piombati nelle tenebre più orribili prodotte dalle sfrenate concupiscenze e dello spirito e della materia, non vedi fratello don Ottavio come le cose più abbiette e delittuose sono accolte da questa umanità materializzata al punto di aver smarrito completamente il senso del bene e del male, della giustizia e delle più paurose ingiustizie, il senso della verità e dell'errore, si plaude all'aborto, al delitto, si plaude alla corruzione (pag. 153) alla violenza, alla glorificazione della forza bruta, si plaude a tutto ciò che è contro la legge divina e di natura, a questo punto l'acerrimo nemico dell'umanità e di Dio sta spingendo l'umanità stessa verso l'oscuro abisso in cui sarà in grandissima parte annientata.
La misura è colma, il vaso trabocca, l'umanità col suo pervertimento sta accingendosi ad essere la giustiziera di se stessa; fratello don Ottavio, la follia del materialismo e del razionalismo che così fortemente è penetrato nella mia Chiesa, sta per raccogliere i suoi frutti amari di perdizione temporale ed eterna.
La Chiesa dovrà subire la sua tremenda passione
L'uomo non ha bisogno di Dio, cosi si è detto, ed in questo clima totale o quasi di materialismo e di razionalismo si è preparato e si sta preparando, nella più folle gara tra i grandi della terra, il più ingente deposito di armi micidiali atte a distruggere la terra, non una volta sola, ma tante e tante volte, fratello don Ottavio, ecco gli amari frutti che l'umanità senza Dio e contro Dio sta ammassando per questa generazione insensata e sorda a tutti i richiami del Cielo, questa mia affermazione non da intendersi in senso totalitario, ma quasi. (pag. 154)
E la Chiesa posta nel mondo come Maestra e Guida dei popoli? oh! la Chiesa, la Chiesa di Gesù, uscita dalla Ferita del Suo Costato anch'essa è stata inquinata dal veleno di Satana e delle sue maledette schiere, non perirà, nella Chiesa è presente il Divin Redentore, non può perire, ma dovrà subire, come il suo Capo invisibile, la sua tremenda passione.
Chiesa e umanità intera usciranno dalle loro rovine per dare inizio ad un nuovo cammino di pace e di giustizia in cui sarà veramente in tutti i cuori il Regno di Dio, quel Regno interiore che i buoni da tempo chiedono e invocano.
Fratello don Ottavio, anch'io ti dico coraggio! verrà il momento in cui di coraggio, di fede, di amore ci sarà tanto bisogno, ma non temere, Lui, al momento giusto vi darà ciò di cui avrete bisogno. Dio, sommo Signore di ogni cosa a cui si deve ogni onore e gloria nei secoli eterni, ti benedica, vi benedica, sia e rimanga sempre con voi. (pag. 155)
Domenico Savio.
15 giugno 1978 - SEGNO DI FESTA
Sono Mons. Pranzini, scrivi.
Ricordi don Ottavio il giorno in cui nel Duomo di Mirandola, 12 Marzo 1932, ti ordinai Sacerdote, nella notte nevicò, 12 cm. di neve, io, tuo Vescovo ti dissi che quella nevicata non era fortuita ma che costituiva un " segno ", un segno di festa, un segno che la Provvidenza divina volle dare per confermare una mia intuizione nei tuoi riguardi, per confermare che la tua ordinazione era una cosa grande nella vita della Chiesa, ti dissi apertamente che quella nevicata era di buon auspicio, ma tu non mi pare avessi capito, e cosi fu, infatti
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Sono Mons. Pranzini, scrivi.
Ricordi don Ottavio il giorno in cui nel Duomo di Mirandola, 12 Marzo 1932, ti ordinai Sacerdote, nella notte nevicò, 12 cm. di neve, io, tuo Vescovo ti dissi che quella nevicata non era fortuita ma che costituiva un " segno ", un segno di festa, un segno che la Provvidenza divina volle dare per confermare una mia intuizione nei tuoi riguardi, per confermare che la tua ordinazione era una cosa grande nella vita della Chiesa, ti dissi apertamente che quella nevicata era di buon auspicio, ma tu non mi pare avessi capito, e cosi fu, infatti non credesti alle mie parole, a te quella nevicata non disse nulla, a me disse tanto, a me disse che il tuo sacerdozio era segnato come non comune, io ne ebbi conferma in cielo, tu ne hai conferma ora.
Già tu conosci i termini della tua missione sacerdotale, porre sul tappeto il problema centrale della Pastorale di tutta la Chiesa Universale, e un problema di sostanza, e un problema di centro, senza del quale non hanno ragione di essere gli altri problemi ecclesiali; come mai don Ottavio si può spiegare che la Chiesa, vera, una santa, cattolica, apostolica abbia (pag. 156) potuto essere oscurata a tal punto da dimenticare la sua ragione di essere nel mondo nonostante in questi ultimi tempi abbia avuto come Capi visibili uomini santi, come tali sono stati i Pontefici che si sono succeduti sul trono di Pietro negli ultimi cent'anni?
Chiesa, mistero in cui l'umano e il divino s'incontrano
Don Ottavio tu sai che la Chiesa è un mistero in cui l'umano e il divino s'incontrano, s'intrecciano e si fondono, la parte umana pur essendo mirabilmente unita alla parte divina, rimane sempre umana per cui è soggetta ai mali derivanti da una natura debilitata e ferita dalla prima colpa, la storia si ripete, ma più ancora che ripetersi, la storia della natura umana dal momento della sua ferita mortale è sempre quella sotto la persecuzione implacabile del suo mortale nemico, se non si difende e non è difesa, e travolta inesorabilmente, povera natura umana.
Inoltre tu ben sai che la Chiesa è un "corpo ", un corpo vero, sociale ma reale, al cui vertice supremo sta il Redentore Divino Gesù, il Verbo di Dio fatto Carne, vicino a Lui sta il suo Vicario sulla terra, ora, il Capo divino e umano governano e muovono l'intero corpo per mezzo delle membra, ne più ne meno di come avviene nel corpo umano, dal capo partono tutti gli ordini che muovono le altre membra, (pag. 157) così nella Chiesa dal Suo Capo e dal suo vertice vengono gli impulsi che mettono in movimento le varie membra, ma mentre le varie membra del corpo umano, occhi, bocca, orecchie, gambe, braccia... non sono né libere né intelligenti e quindi si lasciano liberamente manovrare dal vertice, nel corpo sociale che è la Chiesa, le membra sono libere ed intelligenti e sono parte di quel corpo ferito ed inquinato e quindi facilmente influenzabili da parte del loro acerrimo nemico, le potenze tenebrose del male, sempre in agguato, le quali ne forzano la libertà e hanno la meglio quando il soggetto, fatto oggetto della loro azione malvagia, ha lasciato sviluppare in se i germi del male iniettati al momento della caduta originale.
Nessun positivo risultato senza la sofferenza
Don Ottavio, in altre parole, inquinati i cervelli di coloro che stanno al vertice della Chiesa l'inquinamento per forza maggiore si allarga a tutta la Chiesa... ti è stato detto, e non dimenticarlo, che l'oscurità spirituale che circonda la Chiesa è data dalla superbia, ora capiscimi, chi arriva al governo delle chiese locali tramite raggiri e retroscena scaturiti dall'ambizione, è un intruso che non opera mosso dall'umiltà e dall'amore, ma bensì opera nella Chiesa mosso dall'ambizione e dall'egoismo come un mercenario, ecco perché oggi tanti non sono " padri " ma burocrati e funzionari che nulla hanno da invidiare (pag. 158) ai burocrati e funzionari di una società senza Dio e quindi senza amore.
Don Ottavio è terribile ma e così, comprendi allora perché con tanta insistenza ti viene suggerito di riproporre allo studio della Chiesa il problema fondamentale della stessa sua ragione di essere al centro del mondo e dei popoli e cioè la lotta senza tregua tra Luce e Tenebre, tra Dio e Satana, tra Bene e Male. Non ti stupisca quindi il susseguirsi di messaggi impregnati tutti degli stessi richiami sul più grande problema della Pastorale.
Stai lavorando per la Nuova Chiesa, deve essere per te motivo di gioia anche se questo lavoro è strettamente legato alla Croce, nessun positivo risultato dalla tua missione senza la sofferenza di cui già sai e più saprai in seguito.
Dio Onnipotente Uno e Trino, il Verbo eterno di Dio personalmente presente nella sua Chiesa in unione con la Madre SS.ma ti benedicono, vi benedicono, ora e sempre. (pag. 159)
Mons. Giovanni Pranzini.
16 giugno 1978 - MERAVIGLIOSA METAMORFOSI
Don Ottavio, sono sorella Fernanda.
Tu conosci la metamorfosi chiesta e ottenuta da me a Gesù:
- metamorfosi fisica, ero bella ed avvenente e diventai brutta e non piacevole a vedersi;
- metamorfosi sociale, avevo una posizione sociale invidiabile e ad essa preferii la povertà e cosi divenni Religiosa nella Casa della Divina Provvidenza e della Casa diventai l'asinello, non mi vergognai infatti di trascinarmi dietro per le vie di Carpi il mio baroccino carico di quanto la Provvidenza ci donava;
- metamorfosi spirituale, la più desiderata e domandata, di essa pochi si accorsero in terra e, anch'io pur cosciente della sua realtà, non
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Don Ottavio, sono sorella Fernanda.
Tu conosci la metamorfosi chiesta e ottenuta da me a Gesù:
- metamorfosi fisica, ero bella ed avvenente e diventai brutta e non piacevole a vedersi;
- metamorfosi sociale, avevo una posizione sociale invidiabile e ad essa preferii la povertà e cosi divenni Religiosa nella Casa della Divina Provvidenza e della Casa diventai l'asinello, non mi vergognai infatti di trascinarmi dietro per le vie di Carpi il mio baroccino carico di quanto la Provvidenza ci donava;
- metamorfosi spirituale, la più desiderata e domandata, di essa pochi si accorsero in terra e, anch'io pur cosciente della sua realtà, non ne vidi in terra l'ampiezza e la profondità.
Don Ottavio quest'ultima meravigliosa metamorfosi è la ragione della durata del cammino terreno, esso vi è donato perché ognuno di voi diventiate, trasformandovi interiormente, frutti preziosi e maturi per l'eternità; in questo si manifesta l'infinita Bontà e Amore di Dio per voi creature umane. (pag. 160)
Ieri ti è stato detto che Dio vuole tutti gli uomini salvi, nessuno escluso, ieri ti è stato detto inoltre che a tutti Egli dona la Grazia sufficiente, l'esito di questo dono prezioso dipende solo dalla corrispondenza o dalla incorrispondenza umana.
Il nostro " sì " o il nostro " no " sono completamente liberi; all'invito di Dio alla salvezza scatta automaticamente l'interferenza del Maligno, ma nello stesso istante scatta un'ulteriore Grazia atta a mantenere nell'animo umano il giusto equilibrio che renda possibile l'esercizio della libertà, da qui la responsabilità dell'uomo, del bene e del male che egli compie, da qui il giusto premio o il meritato castigo delle azioni umane.
Dalla mia scelta è dipesa la mia santificazione
Se non ci fosse questo intervento equilibratore della grazia in proporzione all'ulteriore sforzo delle potenze del male, Dio non sarebbe giusto, il che è assurdo anche solo pensarlo, pensare al bene e al male nella vita dell'uomo senza dover pensare a Dio e al suo Nemico è cosa altrettanto assurda, e siccome non v'è e non vi può essere nessuna creatura umana responsabile che non sia toccata da questo problema del bene e del male, vuol dire che ogni creatura umana ha l'obbligo di approfondire il tragico contrasto che si verifica nella sua vita così avvertito profondamente (pag. 161) da S. Paolo " in me vi sono due leggi... " nonché cercare l'origine di questo grande problema e da esso risalire a Dio Creatore e Signore di tutto e di tutti e a Satana, che da generatore di luce prima della sua caduta, diviene generatore di oscurità e di ogni male dopo la sua caduta.
Don Ottavio i messaggi che attualmente ricevi hanno tutti come fine questo, riportare alla ribalta della Chiesa e dell'umanità il grande tema della Pastorale che non può essere che questo: l'implacabile lotta tra Dio e Satana, tra l'umanità mortalmente ferita e le potenze oscure dell'inferno.
Don Ottavio io, sorella Fernanda ho avvertito fin dalla mia prima giovinezza l'asprezza di questa lotta, giovane, avvenente, con posizione invidiabile mi sentivo attratta verso il meglio che il mondo mi prospettava, insidiata dal Demonio che di tutto faceva per spingermi a cedere alle sue lusinghe, e dall'altra parte, Dio che con gli impulsi della sua luce e della sua grazia mi faceva intravvedere la futilità di ogni bene terreno, vanitas vanitatum, la fugacità della vita terrena che è come fiore che sboccia al mattino e avvizzisce al meriggio, in questo duello ed in questo raffronto tra le due tesi, chiamiamole così a me prospettate dalla Luce e dalle Tenebre, e la deduzione che la mia intelligenza ne traeva ed ecco la scelta della mia volontà, ecco la piena e libera responsabilità della mia persona; ho agito in piena libertà e dalla mia scelta è dipesa la metamorfosi operata in me (pag. 162) dalla Bontà divina per la mia personale santificazione.
Conseguenze irreparabili di questa lotta perduta
Ho aderito agli impulsi della grazia, ho rifiutato le lusinghe del Demonio, da qui la trasformazione di tutta la mia vita, da umana in soprannaturale, e ciò che è avvenuto di me persona, può e dovrebbe avvenire delle famiglie, della Chiesa, dei popoli e di ogni altra istituzione, se non avviene non e per colpa di Dio, ma solo per colpa di coloro che a Dio non Credono, che non ascoltano, che Dio rifiutano dando ascolto al contrario al Diavolo che vuole la rovina dei singoli e della Chiesa.
Grande responsabilità per Pastori e sacerdoti che non illuminano le anime sulla origine e gravità della lotta che, volenti o nolenti, debbono affrontare sulla terra, terribile responsabilità dei Vescovi e sacerdoti che tacciono, mossi dai più assurdi pretesti, sulle conseguenze irreparabili di questa lotta perduta.
Non temere, mai ti mancheranno gli aiuti necessari perché è tuo compito insistere per annunziare alle anime la triste realtà in cui sono immersi e per indicare loro il modo di uscirne indenni come io indenne ne uscii. (pag. 163)
Dio a cui spetta ogni onore e gloria, ti benedica; pregate, riparate in particolare per coloro che non vedono ciò che voi vedete. (pag. 164)
Sorella Fernanda.
16 giugno 1978 - DOLOROSISSIMA PASSIONE E SFOLGORANTE RESURREZIONE
Scrivi figlio, sono Padre Pio.
Non poteva mancare la mia voce unita a quelle dei beati del Paradiso che ti hanno parlato, già in terra figlio mio carissimo, vidi con chiarezza, per Bontà divina, l'evolversi nel futuro della vita della Chiesa, vidi i suoi travagli e vidi l'ascesa sua verso il Calvario già in atto, ne vidi l'oscurità in cui era avvolta e in cui sempre più s'immergeva, ne vidi i Giuda e le conseguenze dei loro tradimenti, ne vidi i Martiri, ne vidi i giustiziati, vidi il sangue bagnare abbondantemente la terra, ma vidi anche i Germogli turgidi di umori
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Scrivi figlio, sono Padre Pio.
Non poteva mancare la mia voce unita a quelle dei beati del Paradiso che ti hanno parlato, già in terra figlio mio carissimo, vidi con chiarezza, per Bontà divina, l'evolversi nel futuro della vita della Chiesa, vidi i suoi travagli e vidi l'ascesa sua verso il Calvario già in atto, ne vidi l'oscurità in cui era avvolta e in cui sempre più s'immergeva, ne vidi i Giuda e le conseguenze dei loro tradimenti, ne vidi i Martiri, ne vidi i giustiziati, vidi il sangue bagnare abbondantemente la terra, ma vidi anche i Germogli turgidi di umori vitali, vidi l'alba della sua primavera, ne vidi la dolorosissima passione e la sua sfolgorante resurrezione, e tra tutte queste cose, vidi anche te figlio mio don Ottavio, si vidi anche te con la tua Croce seguire l'Agnello sulla via del Calvario, ti vidi anche col tuo fardello di tribolazioni sulle spalle mentre annunciavi alla Chiesa il problema centrale della Pastorale, messo da parte da un buon numero di Pastori e da un grandissimo numero di sacerdoti che, in nome di non so quale riforma o di quale Concilio, si sono ripromessi di tutto cambiare, di tutto ristrutturare (pag. 165) Bibbia, Vangelo, Tradizione mettendo da parte Cristo Vero Dio e vero Uomo, per cui sempre più apertamente ormai di Cristo accettano solo la sua Umanità e praticamente rifiutano e negano la sua Divinità; pretendere di ristrutturare Dio, di ristrutturare la Dottrina e la Morale vuol dire avere raggiunto il più alto livello della presunzione, della superbia cui l'uomo potesse arrivare
Figlio mio, non è che la Chiesa anche per il passato non abbia conosciuto uomini dello stampo di tanti presuntuosi teologi di questo secolo, ma questi uomini apparivano alla ribalta della Chiesa in tempi successivi, mai un così grande numero è apparso in uno stesso secolo e mai hanno messo in discussione tutta la Rivelazione e tutta la Legge per cui, come ieri ti è stato detto, oggi si è perso il senso del Bene e del Male, del lecito e dell'illecito.
Il nemico non prevarrà
Figlio mio quanto tempo vi ha messo Satana a preparare il suo vasto e complesso piano di materializzazione della Chiesa e del mondo? Millenni, ma in questi ultimi due secoli, in nome del progresso e servendosi dello stesso progresso materiale, ha accelerato i tempi coi mezzi che il progresso delle cose ha messo a disposizione dell'umanità e quindi anche della Chiesa ha accelerato il suo micidiale piano (pag. 166) di demolizione di quella Chiesa che sempre ha odiato prima ancora che il Salvatole la collocasse come Sacramento di salvezza in mezzo all'umanità
E' riuscito il nemico feroce nel suo intento e nel suo proposito di demolire l'opera di Dio solo in parte, perché non gli sarà permesso di andare oltre il limite decretato, cioè non prevarrà, ma il danno arrecato alle anime è certamente incalcolabile, superiore ad ogni capacità d'intendere da mente umana
E' inutile figlio avanzare una risposta al perché di tutto questo, la risposta ti è stata data e ripetuta più volte, figlio mio don Ottavio tu sei stato prescelto come strumento della Provvidenza divina per riproporre il vero problema della Pastorale, perché esso deve stare alla base di ogni attività ecclesiale, perché nessun rinnovamento o rigenerazione sarebbe possibile senza fondarlo sui solidi ed intramontabili principi della Fede e della Morale
Il vento della purificazione già soffia
Figlio mio don Ottavio i millenni dinnanzi a Lui sono meno che un attimo fuggente e l'attuale situazione della Chiesa è come quella di una nuvolosa e nebbiosa giornata autunnale, aria stagnante, visibilità nulla, tanti incidenti e tanto malessere, poi si alza il vento che spazia via il freddo e l'uggiosa e densa nebbia ed ecco il sole brillare di nuovo per rifondere (pag. 167) fiducia agli animi stanchi e disillusi.. il vento della purificazione già soffia e già gonfia il cielo di nubi sempre più scure, poi il temporale, la tempesta che sconvolgerà ogni cosa, che distruggerà le balorde e folli speranze del nemico, dopo, il sole della nuova era, di pace e di giustizia, il sole che illuminerà la terra di una nuova luce mai vista e conosciuta; il calore del sole renderà feconda la terra come mai non fu.
Figlio mio, la bontà divina ti ha serbato questo privilegio di vedere tutto e di vedere l'esito della vittoria dopo l'aspra lotta da te predetta e da te vissuta, poi salirai anche tu alla Casa del Padre per cantare con noi in eterno le lodi di Dio, per proclamare la Potenza, la Gloria, l'Onore per i secoli eterni e così sia!
Figlio mio Lui ti guarda con amore, amaLo amaLo figlio, seguiLo fin sulla Cima.
Ti benedica, vi protegga oggi e sempre dagli assalti dei vostri e Suoi nemici. (pag. 168)
Padre Pio.