MaM
Messaggio del 2 marzo 2008:“Cari figli, vi prego specialmente in questo tempo di quaresima di rispondere alla bontà di Dio, perché Lui vi ha scelti e mi ha mandato in mezzo a voi. Purificatevi dai peccati e in Gesù, mio Figlio, riconoscete la vittima di espiazione per i peccati di tutto il mondo. Che Lui sia il senso della vostra vita e che la vostra vita sia un servizio all’amore divino di mio Figlio. Grazie figli miei”. La Madonna ha benedetto tutti i presenti e gli oggetti sacri.Di nuovo ci ha invitato a pregare per i nostri pastori.

Messaggi di altre apparizioni

Mons. Ottavio Michelini - Messaggi anno:1978

9 giugno 1978 - IL DOGMA DELLA COMUNIONE DEI SANTI NON BASTA CONOSCERLO, BISOGNA VIVERLO

Siamo le Anime del Purgatorio, scrivi fratello.

Siamo noi anime Purganti a dirti che aspettavamo questo incontro, che indubbiamente porterà bene a te e a noi, l'amore che unisce i figli di Dio, siano essi nel tempo o fuori del tempo come siamo noi, è sempre utile e fecondo di bene.

Il Dogma della Comunione dei Santi, per chi in esso vi crede e per chi si sforza di viverlo, porta sempre frutti santi per ambedue le parti, certo fratello don Ottavio, per noi nessun sforzo, nessuna fatica sia per credere sia per vivere la sublime e stupenda realtà del Dogma in oggetto, per voi invece pellegrinanti sulla terra si richiede l'esercizio della vita divina della grazia, si richiede l'esercizio delle facoltà della vostra anima, innanzi tutto della vostra intelligenza che deve cercare di conoscere l'esistenza del Dogma, di conoscerne l'origine, cioè da dove e come è nato, di conoscere gli effetti che produce in chi lo conosce e in chi lo vive, si richiede inoltre l'esercizio della vostra volontà, volerlo accettare e volerlo vivere è atto della volontà, si richiede ancora l'esercizio della memoria che sempre deve tenerlo presente (pag. 130) all'intelligenza e alla volontà perché esse possano ricordarlo e volerlo.

Fratello don Ottavio, non è tutto, il Dogma della Comunione dei Santi, come del resto deve essere detto di tante altre realtà soprannaturali, richiede sì l'esercizio naturale dell'anima, ma soprattutto l'esercizio della Vita divina della Grazia inserita nell'anima quindi: esercizio della Fede, perché il Dogma sia reso operante bisogna fermamente credere, fortemente crederlo senza veli o sottintese limitazioni, richiede inoltre l'esercizio della Carità, dell'amore, amore vero non fittizio, non illusorio, amore reale accompagnato dalle opere e tu, voi, sapete di quali opere importa la natura di questo Dogma, richiede inoltre l'esercizio della Speranza che come luce trasparente vi fa intravvedere e desiderare i benefici effetti che il Dogma visto, voluto, amato porta in voi e in noi.

Quanti tesori ancora da scoprire e da valorizzare

Fratello don Ottavio abbiamo parlato di realtà meravigliosa, anzi stupenda, se avessimo altri vocaboli più efficaci li useremmo per farvi capire quanti tesori sono ancora da scoprirsi e da valorizzare da parte di moltissimi cristiani, che ignorano, che non vedono, e quindi non operano a loro danno e nel caso, anche a nostro danno; don Ottavio non basta il (pag. 131) dono della vita ma la vita anche fisica, intellettuale, spirituale bisogna viverla, a che gioverebbe una vita non vissuta? quanto bene non fatto, quanto bene trascurato per la superficialità di fede, di speranza di amore, doni meravigliosi ma tante volte quasi sciupati in una tiepidezza e negligenza incomprensibili.

Voi dovreste ben sapere che le vostre possibilità di bene nei nostri riguardi costituiscono una riserva potenziale pressoché inesauribile, qualunque cosa facciate basterebbe, dal piano naturale, trasportarla ed elevarla al piano soprannaturale della grazia aggiungendovi l'intenzione " per le anime Sante del Purgatorio ", se poi sono già cose di ordine soprannaturale come la S. Messa celebrata o ascoltata basta solo aggiungere la intenzione sopraddetta; uscite per una passeggiata, per una spesa, o qualsiasi altro facciate o pensiate, fatelo per amore del Signore e in suffragio delle nostre anime.

Sta a voi uomini dare il " via "


Tu sai fratello che da parte nostra la risposta sarebbe, è immediata, per noi non possiamo fare " nulla ", per voi possiamo fare " tanto ", ma siete voi che vivete nella fede e nella prova che dovete, per così dire, dare il " via " per rendere operante questo Dogma della Comunione dei Santi. (pag. 132)

Don Ottavio è vero che le necessità e i bisogni materiali ma soprattutto spirituali sono tanti per voi, ma perché non tener conto che anche noi Anime Purganti potremmo aiutarvi tanto nel risolvere tutti i vostri problemi personali e sociali... se tu sapessi cosa vuol dire Purgatorio!!! se lo sapessero i cristiani che così presto si dimenticano di noi, che così facilmente dimenticano le loro promesse, che così male vivono la loro fede, che più che a noi pensano alla putredine e cenere dei nostri corpi!!!

Fratello nostro don Ottavio, quanto si potrebbe e si dovrebbe fare per Carità e Giustizia nei nostri riguardi... intensifichiamo di molto la nostra comunione e abbondanti saranno i benefici effetti e le benedizioni di Dio.

In attesa. (pag. 133)

Le anime del Purgatorio.

12 giugno 1978 - FEDE E AMORE ALLA MADONNA

Scrivi fratello don Ottavio, sono Michele Rua.

Sono stato il primo successore di S. Giovanni Bosco, l'ho conosciuto bene in terra, carattere gioviale, sapeva nascondere la grande sofferenza che accompagnò la sua vita terrena, in questo l'aiuto molto la sua ferrea Fede, non vacillò mai, l'aiutò molto ancora la grandissima devozione a Maria Ausiliatrice, fede e amore alla Madonna furono i binari che lo guidarono in tutta la sua tormentata vita e che gli fecero superare ogni sorta di difficoltà.

Giovanni Bosco fu un grande pioniere della Chiesa, fu un coraggioso alfiere che inalberò, agli albori della sua vita sacerdotale, il vessillo della nuova Chiesa e che consumò la sua vita di Sacerdote per rigenerare la Chiesa, e rigenerare vuol dire farla nuova.

Giovanni Bosco per la purezza adamantina della sua vita, per l'ardore della sua fede, in lui sempre operante, per il fuoco del suo amore soprattutto per i giovani lasciati a se stessi, privi di quel nutrimento spirituale senza del quale non è possibile la (pag. 134) vita di grazia, ebbe una visione chiara e precisa dei mali che in quei tempi afflissero la Chiesa, per questo mise tutta la sua vita a disposizione della grande causa, cioè, il rinnovamento spirituale del Corpo Mistico.

Fu questa sua completa e generosa dedizione che lo rese tanto gradito a Dio che su di lui riversò fiumi di grazie, ma fu proprio questo che gli scatenò contro l'ira e una rabbiosa reazione delle forze avverse dell'inferno, che si servirono della loro chiesa, la Massoneria di cui era piena allora come anche oggi l'Italia, ma Don Bosco ben sapeva da dove provenivano le difficoltà, ben conosceva i suoi nemici, cui con prudenza ma anche con coraggio, oppose sempre una tenace resistenza ben consapevole e ben cosciente, che non avrebbero mai prevalso contro la Luce, la Verità e la Giustizia.

Fratello don Ottavio, penso che sarai incuriosito di conoscere il perché di questo mio preambolo, la ragione non manca ed eccola: tu ti sei venuto a trovare nel centro di una grande tempesta, tu fratello mio e da anni che vivi in un clima tempestoso, che ti muovi in mezzo ad acque agitate, tu in cuor tuo speravi che il bel tempo fosse per incominciare, quand'ecco improvvisamente respinto indietro dai marosi ed eccoti ancora a lottare con queste occulte potenze del male con tuo stupore, per questo penso che la figura di don Bosco ti possa essere di molta utilità. (pag. 135)

Non scoraggiatevi, la lotta sarà vinta


Don Bosco era la prudenza personificata, vigilava attentamente per non mettere il piede in fallo, aperto e riservato perché conosceva profondamente gli uomini e sapeva quindi come trattare con loro confortato in questo da un grande dono, il discernimento degli animi, per cui ha potuto sempre agire a colpo sicuro, completavano poi questi doni altri non meno belli e preziosi, come una profonda pietà, una grande sapienza, una fortezza d'animo non comune, umiltà, mitezza, mansuetudine, insomma era completo.

Don Ottavio, tu lo sai che il nemico lo si abbatte solo con l'umiltà e la pazienza, del Maestro Divino si è potuto dire " coepit facere et docere " e questo lo si deve poter dire di tutti coloro che Lui ha prescelto per i suoi disegni d'amore, non scoraggiatevi quindi, la lotta è ingaggiata e la lotta sarà vinta, Lui ha vinto il mondo, la morte e l'inferno, cosi sarà di voi se a Lui sarete uniti in una comunione perfetta con la umiltà, la pazienza e con tutti quegli altri doni che Lui non nega mai.

Vi e stato detto con carità e giustizia; ciò che importa e che deve essere soffocato in voi ogni risentimento, ogni ombra di risentimento ed in questo siete mancati, il risentimento non viene mai da Dio, ma non potete vincere quell'istintiva ripulsa da soli (pag. 136) pregate e offrite sinceramente le vostre sofferenze per la sua conversione, giustizia e umiltà possono stare benissimo insieme.

Coraggio e avanti, noi siamo con voi. Vi benedica Dio ora e sempre. (pag. 137)

Michele Rua.

14 giugno 1978 - LA CONOSCENZA IN DIO DELLE TUE SOFFERENZE E' MOTIVO Dl INCONTENIBILE GIOIA

Figlio mio, scrivi, sono la tua Mamma terrena.

Sono passati non pochi anni dal mio transito terreno e avrei voluto tante volte parlarti, e anche tu nutrivi un simile desiderio, ma le numerosissime vicende della tua vita sempre mi trattennero dal provocare un nostro colloquio, tu ben sai come questo mio atteggiamento di rispetto e di attesa non è mutato nel mio passaggio dal tempo all'eternità.

Figlio mio don Ottavio, nessuna Mamma vorrebbe sapere che il suo figlio soffre, ho detto nessuna mamma che vive sulla terra, ma qui le cose si vedono in una prospettiva ben diversa da quella terrena, qui io vedo nitidamente gli effetti della tua sofferenza, qui io vedo l'" ante " e il " post " della tua sofferenza, qui io ne posso valutare gli effetti in virtù dei meriti infiniti della Sua Incarnazione, Passione e Morte è questo figlio mio, questa conoscenza, annulla ogni pena, anzi, al contrario, ti infonde una gioia incontenibile; vedi figlio, sulla terra, la conoscenza delle tue sofferenze, era per me motivo di altrettanta sofferenza, (pag. 138) qui sono motivo di una incontenibile gioia.

Tutto questo ti conferma quanto ti ha detto I. nel suo messaggio, perciò figlio mio, ti dico anch'io come ti hanno detto tanti altri, coraggio, è vero che dovrai rimanere sulla terra per tanti anni ancora, è vero che il proseguimento del tuo esilio terreno e seminato di sempre maggiori e crescenti sofferenze, ma che è tutto questo di fronte all'eternità che ti spetta, che è figlio mio tutto questo di fronte al posto che ti è da sempre stato preparato e riservato? meno figlio mio che un fugacissimo istante.

La Mamma che ha un figlio atleta e che sa con certezza che suo figlio arriverà al traguardo vincitore, non può non pregustare in anticipo la sua vittoria, figlio, tu pure sei un atleta e io so con certezza che raggiungerai la palma della vittoria pur sapendo che il tuo percorso sarà quanto mai aspro e duro ma coronato dalla vittoria.

Figlio superfluo il dirti ciò che ti è noto, tutto il Paradiso vi guarda, perché ciò che Dio ama e vuole, noi pure amiamo e vogliamo. Mamma ci siete tutti in Paradiso? Si figlio ci siamo tutti, non temere. Questo mi basta e dona gioia.

Ti benedico figlio e, per te, e per la grande famiglia, dico grande perché un giorno sarà così, prego insieme ai beati Comprensori perché Lui vi benedica ora e sempre. (pag. 139)

La tua Mamma.

14 giugno 1978 - GLI ANGELI, SIA NEL BENE SIA NEL MALE POSSONO AGIRE SULLA MATERIA

Scrivi fratello mio, sono don Orione.

Vedi fratello don Ottavio, più ancora di noi creature umane fatte ad immagine e somiglianza di Dio, gli Angeli, in misura ben maggiore, riflettono la stessa immagine di Dio, puri spiriti, scevri dalla materia, infatti i loro spiriti non sono imprigionati come lo sono le nostre anime per cui la loro vita non è condizionata dallo spazio, essi si muovono con la rapidità del pensiero e quindi, sia nel bene sia nel male, possono molto di più di quello che voi potete, spogli della materia, essi possono agire sulla materia in un modo che impressiona ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

14 giugno 1978 - ANDATE, ISTRUITE TUTTE LE GENTI...

Caro Don. Ottavio, sono don Enrico.

Molte cose hai saputo in questi giorni, cose tutte interessanti ed utili o per meglio dire necessarie per ogni cristiano, ma soprattutto per ogni sacerdote il quale, lo voglia o no, è vaso di elezione con lo stesso " mandato " apostolico " andate, istruite tutte le genti battezzandole nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo " e questo è lo specifico mandato dato agli Apostoli e loro successori e per delega a tutti i sacerdoti.

Per analizzare l'importanza e la grandezza di questo mandato, basta considerarlo nella sua provenienza, che è provenienza divina, nella sua natura, la quale non è altro che il frutto dell'amore di Dio Uno e Trino, del Padre che infinitamente ama, del Figlio che redime, dello Spirito Santo che santifica; se poi questo mandato lo si vuole considerare nelle sue finalità, esse sono talmente importanti da superare tutte quelle di qualsiasi altra natura perché sono finalità soprannaturali, " porro unum est necessarium ".. ora, fratello don Ottavio, che questo mandato abbia peso come dovrebbe avere nel cuore di coloro cui è stato affidato bisogna dire di no, (pag. 144) purtroppo no, salve sempre le debite eccezioni, tutti i messaggi precedenti direttamente o indirettamente te lo confermano, amara constatazione ma purtroppo reale constatazione.

I fatti te lo confermano con chiarezza; l'oscurità dell'inferno non solo avvolge la Chiesa e il mondo, ma è penetrata profondamente nell'animo e nel cuore di coloro che dovrebbero essere lucerne accese per spandere luce ed invece si accontentano che siano salve le apparenze, per loro questa è necessità di sopravvivenza, se anche le apparenze fossero nella condizione di sparire come è sparita la sostanza che coprivano, sarebbe la fine, per cui tanto zelo viene usato " solo" perché la maschera non abbia a cadere.

Le apparenze debbono essere salve


Solo così fratello don Ottavio tu puoi spiegare a te e agli altri il perché delle stridenti contraddizioni della Pastorale presente, solo così tu ti puoi spiegare la severità usata contro di te e di tanti altri più o meno che sono nelle tue stesse condizioni..., lassismo e anarchia non sono minimamente veduti, ma per il loro zelo vero tanti buoni e santi sacerdoti sono perseguitati contro ogni diritto naturale ed ecclesiale, e questo, fratello, fa parte della moderna Pastorale; che si affermino eresie di ogni genere miranti a distruggere e a demolire la Rivelazione, la Morale, (pag. 145) la Sacra Tradizione non importa, ma se qualcuno cerca di arginare le acque putride e sudice che ovunque si insinuano rodendo e corrompendo ogni cosa, allora si insorge contro questo qualcuno accusandolo di fanatismo, di follia, di nevrastenia, accusandolo di turbare la quiete, quella quiete che cercano solo affinché non siano toccate le loro prerogative e i loro privilegi.

No, fratello don Ottavio, non dimenticarlo, il mondo è di Satana e, chi dal mondo non si e voluto distaccare, chi il mondo si rifiuta di combattere, chi col mondo si allea accettandone il costume e le idee così in aperto contrasto con Chi il mondo e il suo perfido Principe è venuto sulla terra per affrontare e combattere, non può assolutamente ammettere o accettare chi si schiera contro di lui; le apparenze fratello mio, debbono essere salve, e che cosa non si fa perché esse lo siano, ma fino a quando?

Missione dura e difficile

Fratello don Ottavio la missione tua in particolare, la missione di coloro che collaborano con te e la missione dell'Associazione Speranza è dura e difficile, vivete in un tempo tutto particolare come ti è stato detto, per Volontà permissiva di Dio vivete nel tempo del più sfacciato e impudente dominio di (pag. 146) Satana non solo sul mondo ma sulla Chiesa, e ormai, tu ne conosci molto bene le ragioni e le cause.

Don Ottavio, Lui l'Amore e la Misericordia infinita, non chiede mai prove superiori alle forze, è sempre largo di abbondanti aiuti perché tutte le prove siano superate, avanti quindi!

Don Ottavio bastarono pochi giorni per fraternizzare ci conoscemmo in quei pochi ma fortunati giorni, insieme pregammo, insieme abbiamo celebrato il Santo Sacrificio della Messa, insieme parlammo e ci promettemmo di non lasciare perire nell'oblio la nostra amicizia, per questo dal cielo ti seguo per te, per voi tutti prego implorando su voi, sulla Associazione Speranza abbondanti benedizioni Divine.

Come ora uniti nella fede, nella speranza e nell'amore, così un giorno lo saremo nella beatitudine eterna.

Don Ottavio. richiamami presto. (pag. 147)

Don Enrico.

15 giugno 1978 - LA VIA DELLA SANTITA'

Fratello don Ottavio, scrivi, sono Alessandrina.

La via della santità è una via segnata e chiunque la può imboccare e percorrere, chiunque al suo inizio può fermarsi e sceglierne un'altra, è certo però, che Lui, l'Onnipotente Dio vuole tutti salvi e che il momento di Grazia per metterci sulla via giusta non lo nega a nessuno, ma per quel rispetto della libertà e dignità umana che ha, non obbliga nessuno ad una scelta piuttosto che ad un'altra, se così non fosse potremmo dubitare della Sua Infinita Giustizia, il che è assurdo perché sarebbe come negarne l'esistenza.

Ciò fratello mio, è mistero per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

15 giugno 1978 - IL FINE DELLA CREAZIONE

Scrivi fratello, sono Domenico Savio.

Al coro degli Angeli e Santi che ti hanno parlato, al coro dei Santi che ti parleranno unisco anch'io la mia voce, piccolo santo del Paradiso; in Paradiso non vi sono che Santi, non vi possono essere che santi, perché tre volte Santo e Colui che il Paradiso ha voluto dall'eternità perché il Paradiso fosse la Patria, la Casa delle schiere Angeliche che per la Sua gloria si batterono e si battono, e perché il Paradiso fosse anche Patria e Casa dei figli degli uomini che sull'esempio e con l'aiuto delle schiere Angeliche fedeli al loro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

15 giugno 1978 - SEGNO DI FESTA

Sono Mons. Pranzini, scrivi.

Ricordi don Ottavio il giorno in cui nel Duomo di Mirandola, 12 Marzo 1932, ti ordinai Sacerdote, nella notte nevicò, 12 cm. di neve, io, tuo Vescovo ti dissi che quella nevicata non era fortuita ma che costituiva un " segno ", un segno di festa, un segno che la Provvidenza divina volle dare per confermare una mia intuizione nei tuoi riguardi, per confermare che la tua ordinazione era una cosa grande nella vita della Chiesa, ti dissi apertamente che quella nevicata era di buon auspicio, ma tu non mi pare avessi capito, e cosi fu, infatti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16 giugno 1978 - MERAVIGLIOSA METAMORFOSI

Don Ottavio, sono sorella Fernanda.

Tu conosci la metamorfosi chiesta e ottenuta da me a Gesù:

- metamorfosi fisica, ero bella ed avvenente e diventai brutta e non piacevole a vedersi;

- metamorfosi sociale, avevo una posizione sociale invidiabile e ad essa preferii la povertà e cosi divenni Religiosa nella Casa della Divina Provvidenza e della Casa diventai l'asinello, non mi vergognai infatti di trascinarmi dietro per le vie di Carpi il mio baroccino carico di quanto la Provvidenza ci donava;

- metamorfosi spirituale, la più desiderata e domandata, di essa pochi si accorsero in terra e, anch'io pur cosciente della sua realtà, non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16 giugno 1978 - DOLOROSISSIMA PASSIONE E SFOLGORANTE RESURREZIONE

Scrivi figlio, sono Padre Pio.

Non poteva mancare la mia voce unita a quelle dei beati del Paradiso che ti hanno parlato, già in terra figlio mio carissimo, vidi con chiarezza, per Bontà divina, l'evolversi nel futuro della vita della Chiesa, vidi i suoi travagli e vidi l'ascesa sua verso il Calvario già in atto, ne vidi l'oscurità in cui era avvolta e in cui sempre più s'immergeva, ne vidi i Giuda e le conseguenze dei loro tradimenti, ne vidi i Martiri, ne vidi i giustiziati, vidi il sangue bagnare abbondantemente la terra, ma vidi anche i Germogli turgidi di umori ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)