Figlio mio, scrivi:
" Io sono il Signore Dio Tuo; non avrai altro Dio fuori che Me! ".
Scrivi ancora:
" Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente ".
Questi Comandamenti vi siete abituati ad ascoltarli, come si ascolta il suono delle campane che ogni giorno fanno sentire i loro rintocchi. Tutti li sentono ma quasi nessuno più vi fa caso; così anche i Comandamenti rimangono lettera morta, mentre dovrebbero essere vivi nei vostri cuori.
Ho voluto questa premessa per meglio farti intendere come si preghi male anche dai pochi che pregano. Pochissimi sono quelli che
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(...) " Il Paradiso è cosa così grande che voi viandanti sulla terra non potete capire.
In Paradiso non vi è possibilità né di crescita né di diminuzione della propria felicità che non consiste, come voi siete tentati di pensare, in una pur felice ma immobile situazione di contemplazione di Dio e di tutte le bellezze dell'Universo che in Lui si riflettono.
In Paradiso la vita non è immobilità stagnante, anche se soprannaturalmente meravigliosa.
In Paradiso la felicità si rinnova in quell'istante, senza passato e senza futuro, che si chiama eternità, e che è sempre infinitamente nuovo (...) ".
In umiltà di spirito lodate e glorificate Dio, Uno e Trino, di essere stati prescelti, anche se in misura diversa, ma tutti per lo stesso fine, come operai qualificati per lavorare nella vigna del Signore, per arginare l'irrompere delle acque dell'Inferno per mezzo delle quali si cerca di travolgere la Chiesa della quale Gesù è Capo tre volte Santo. Di Lui, Capo, si vuole distruggere l'identità divina ed umana; si vuole distruggere la Vergine Santissima, la Madre che ha generato la Chiesa nel dolore e nell'amore senza confini. (p. 161)
Siete figli prediletti chiamati per collaborare, con la preghiera e la sofferenza, affinché la Chiesa non sia distrutta, come l'Inferno e i suoi alleati vorrebbero.
Realmente uniti
Ricordatevi della Comunione dei Santi: siete a noi realmente uniti.
E' alquanto tiepida la vostra fede in questo grande Mistero. Siamo figli dello stesso Padre celeste, abbiamo in comune la stessa Madre santa, circola in noi la stessa linfa vitale. Abbiamo gli stessi interessi: la gloria di Dio da propugnare ovunque, l'attuazione della volontà divina.
Non dimenticate mai che la morte corporale separa solo fisicamente, ma non spiritualmente.
Questo grande e misterioso dogma non basta crederlo vagamente. Deve essere vissuto nella sua realtà umana e soprannaturale. Il filo della vita non si spezza interamente ma solo parzialmente.
Vi ripeto: vivete questo Mistero giorno e notte. (p. 162)
Ti ho parlato, figlio, della necessità che chi prega si ponga alla mia presenza, salendo fino a Me con un atto di Fede, di Speranza e di Carità.
L'uomo deve mettersi davanti a Me, non per mettermi davanti sé stesso e il suo egoismo, preoccupato sempre di domandare cose materiali, ma deve raccogliersi davanti a Me, adorando e pregando per la glorificazione del Nome del Padre mio, per chiedere l'avvento del mio Regno e per l'attuazione della mia Volontà.
All'uomo di fede, che farà questo, sarà dato tutto il resto.
Il primo comandamento " Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro
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La mia Legge è soprannaturale ed eterna. Voi la chiamate legge naturale perché è conforme a tutte le esigenze della vostra natura umana, affinché possiate perseguire quel felice equilibrio di cui sentite il bisogno.
Chi infrange questa legge, sia cristiano o no, lede il germe onde scaturisce il giusto equilibrio senza del quale non vi può essere nell'uomo serenità e pace, quindi felicità, e va a rompere l'ordine stabilito da Dio con incalcolabili conseguenze.
E' evidente questo: ma la malvagità umana, impasto di superbia, di ribellione e di divisione, infrange volutamente la legge e distrugge questo germe divino portando l'uomo fuori del sentiero del bene, facendolo perdere in un labirinto spesso senza via di uscita.
Ecco, figlio mio, che con satanica insistenza, contro ogni elementare diritto alla vita, contro ogni diritto della natura, si vuole una iniqua legge umana che legalizzi ciò che Dio ha condannato da sempre: l'omicidio.
Questa legge: " Non uccidere ", redatta e sanzionata dal Padre, costituisce una colonna portante (p. 168) del diritto naturale. Chi l'infrange non solo si mette in un superbo atteggiamento di sfida a Dio Creatore ma violenta la stessa natura, compiendo un crimine che grida vendetta al cospetto del Cielo e della terra.
Strage selvaggia
Tu mi hai inteso, figlio: voglio parlarti dell'aborto, abominevole parto di menti congelate da Satana nell'odio contro Dio e contro l'uomo.
Ai propugnatori di questa legge, la cui crudeltà non è inferiore a quella di Erode, non importa l'inumana strage di milioni di creature innocenti ed indifese, non importa rompere l'armonia del creato. Una cosa importa loro: dare sfogo all'odio inestinguibile contro Dio e contro i depositari della legge di Dio.
E' impressionante che gli ideatori di questa congiura, fatta contro Dio (perché questo è il movente precipuo di chi si batte per la legalizzazione dell'aborto), abbiano trovato tanti alleati. Son diventati moltitudine avulsa da Dio e instradata sulla via del delitto.
In mezzo a questi, tu vedi non senza raccapriccio alcuni miei sacerdoti, perfino qualche pastore che, mimetizzato, si fa piccolo per non essere scoperto. Invano, perché un giorno, quel giorno grande di (p. 169) amaro pianto, Io li accuserò di fronte a tutta l'umanità per essersi prestati all'attuazione di un iniquo piano dell'Inferno.
Gravissima colpa
L'aborto procurato è gravissima colpa, la cui origine è da Satana, perché è trasgressione alla legge del Padre mio, che è legge d'amore tendente a conservare, difendere e proteggere il dono impagabile della vita.
Quale uomo ha il diritto di sopprimere la vita di un altro uomo?
Quale Stato può arrogarsi il diritto di rompere lo equilibrio della natura umana?
Quale Stato può vantare il diritto di abrogare una Legge divina? Il pretendere di farlo è crimine di una gravità che Dio non può lasciare impunito.
L'aborto è abominio e pervertimento frutto di una società corrotta e anticristiana.
Guai a coloro sulle cui coscienze peserà così tremenda responsabilità.
Non solo Io sarò inesorabile Giudice, ma saranno gli essere umani, vittime dell'aborto, a rivolgersi direttamente al Padre mio, Datore della vita per chiedere giustizia sui loro carnefici materiali e morali. (p. 170)
Figlio, la legalizzazione dell'aborto è un prodotto della inciviltà materialista; ma quanti altri ve ne sono: le violenze, i crimini, la droga, la pornografia, l'organizzazione della corruzione, segretamente voluta e finanziata, anche se pubblicamente deplorata.
Se ti facessi vedere il vero volto di questa società incredula, ti ripeto che ne moriresti.
Questa umanità ha rifiutato la salvezza offerta dalla mia misericordia; la salverò con la mia giustizia.
Figlio, prega, prega; non ti stancare!
Oggi non vedi se non quello che ha potuto la perversità del Maligno; domani vedrai quanto abbia potuto la preghiera e la sofferenza dei buoni.
Ti benedico, figlio mio; voglimi bene. (p. 171)
" Ora non puoi desiderare di più per credere a ciò che ti avevo detto in merito alla crisi di Fede che avvolge il mio Corpo Mistico.
Hai visto quanta fatica occorra anche nei così detti buoni per credere a Me, Verbo di Dio fatto Carne, realmente presente nella mia Chiesa, nel Mistero della Fede e dell'Amore? Quanta fatica debbono compiere i così detti buoni per concedere il diritto di cittadinanza al Figlio di Dio!
Così si stenta ancora più ad ammettere che la parola di Dio si possa manifestare a qualcuno, come e quando Dio crede.
Io vorrei parlare con tutte le anime! Questa è una esigenza del mio Amore infinito. Parlare vuol dire comunicare con le anime, e comunicare vuol dire dare qualcosa.
Nel caso mio comunicare vuol dire donare luce alle anime; ma sono pochissime quelle disposte a ricevere e pronte ad accettare il dialogo con Me. Per lo più mancano le predisposizioni di fede, di umiltà e di amore.
Le anime che difettano di queste virtù non ammettono che altre le possano avere. (p. 172)
Se credessero veramente
La Cristianità vive nelle contraddizioni. Si dice di credere in Me Verbo fatto Carne, quindi vero Dio e vero Uomo, ma di fatto mi si nega, negandomi il diritto di parlare. Se veramente credessero in Me, allora crederebbero a ciò che Io, Dio, ho sempre fatto dai primordi dell'Umanità.
Ho parlato sempre agli uomini.
Ho parlato ad Adamo e ad Eva, direttamente. Ho parlato a Caino.
Ho parlato ai Patriarchi, ho parlato per mezzo dei profeti. Ho parlato per mezzo dei miei Santi.
Io, oggi, non posso e non debbo parlare!? ... e lo sai perché? Perché per i materialisti Io non esisto. Il parlare, dicevo, è comunicare; comunicare vuol dire qualcosa: una idea, una verità o anche una menzogna come fanno tante volte gli uomini con la loro anima distorta, indirizzata al male.
Ciò che sempre e dovunque è stato un bisogno elementare della natura umana, lo si vuole negare all'Autore della stessa natura.
Che sanno loro?
Alcuni ad esempio, non crederanno, che Io abbia parlato per mezzo di te, mia piccola penna spuntata. Perché? Non mi sono Io servito di San Paolo? E chi era Paolo prima della conversione? Non mi (p. 173) sono servito di Sant'Agostino? e chi era Agostino prima della conversione? Per mezzo di quanti Agostini non ho parlato agli uomini nei secoli... Che sanno di ciò che intercorre tra Me e l'anima tua?
E' paradossale dire: " Credo che Gesù è la Parola vivente, è il Figlio di Dio " e poi negare che Gesù possa parlare ad un'anima. La prima affermazione viene distrutta dalla seconda.
Quante cose oggi sono paradossali nella mia Chiesa! Come l'atteggiamento di alcuni sacerdoti che dicono di credere alla mia reale Presenza, quando la realtà della loro vita è una smentita a ciò che con le labbra dicono. Se credessero alla mia Presenza nel Mistero dell'Amore, dovrebbero anche credere alla ragione che mi ha indotto alla istituzione del Prodigio Eucaristico.
Oh, figlio, se si volesse analizzare a fondo la vita e la fede dei miei ministri, si arriverebbe a conclusioni amare...
Prega, figlio, non ti stancare.
Ti benedico." (p. 174)
Non pensare che il mondo sia molto cambiato da quello che era duemila anni or sono. Per mutare radicalmente, dovrebbero cambiare le cause dei mali che sono proprio alle radici della natura umana.
L'uomo può progredire o regredire ma non può sostanzialmente mutare; rimarrà sempre un essere mortalmente ferito nella sua natura debilitata dal peccato originale, per cui sarà sempre incline al male che potrà, volendolo, superare con l'aiuto che gli viene dall'Alto.
Ecco perché, dopo duemila anni di Cristianesimo, l'uomo non è molto mutato. Oggi, come duemila anni fa, e con la stessa cieca crudeltà, si rinnova la mia Passione. Con
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Angelo mio caro, che sei stato posto da Gesù al mio fianco per assistermi e difendermi, io povero Sacerdote mi riconosco colpevole d'innanzi a Te di tantissimi torti.
Avrei dovuto amarti di più, cercarti di più, specialmente nei momenti difficili della mia vita. Invece le molte mie miserie, le stolte preoccupazioni umane e le infedeltà hanno tolto alla mia anima quella luce indispensabile per operare il bene, hanno tolto alla mia volontà quella agilità e fermezza per far fronte alle astuzie e alle insidie del Serpente, sempre in agguato e pronto a colpire con il suo veleno, e mi hanno privato del tuo aiuto.
Angelo mio caro, perdona la mia negligenza, la mia colpevole stoltezza.
Provvedi tu, vigile custode e sentinella, a difendermi a proteggermi contro l'assalto dell'infernale nemico e delle sue legioni.
Angelo mio custode, fammi sentire la reale, benefica tua presenza, fammela sentire in vita ed in particolare modo nell'ora della morte.
Ora, o amico dell'anima mia, se mi vuoi parlare, parlami. Con la Grazia Divina, mi accingo a prestarti tutta la mia attenzione. (p. 180)
Amicizia intensificata
" Si, fratello mio! Non ti stupire se in questo modo ti chiamo.
Siamo figli dello stesso Padre; siamo membra dello stesso Corpo; viviamo della stessa linfa divina; siamo oggetti dell'Amore e siamo vivificati dagli stessi fini: la Gloria di Dio Onnipotente, il suo Regno, la sua sovrana, divina Volontà!
Fratello, in un precedente messaggio mi ti sono presentato, ma il legame che ci unisce deve sempre aumentare, accrescendo così la nostra conoscenza. La nostra amicizia può e deve essere intensificata con la nostra reciproca volontà.
Vedi se tu entri in una casa buia, istintivo è in te cercare la sorgente della luce, accendendo un fiammifero, facendo scattare un interruttore.
Quanto buio avete attorno a voi, fratello mio! e allora?
Tu cerca me. Io sono come l'interruttore che, scattando, ti farò inondare di luce divina.
Infatti, pur essendo tu Ministro di Dio, non conosci tutti i mezzi di santificazione.
Fratello mio, sei ministro dell'Onnipotente! E Lui, l'Onnipotente ti ha reso compartecipe della sua divina Sovranità.
Se tu e gli altri Sacerdoti foste consapevoli di (p. 181) questa realtà, potreste veramente capovolgere la situazione.
La baldanza delle forze tenebrose del male diminuisce nella misura in cui crescete nel processo della vostra santificazione.
Quanto più salirete voi sacerdoti nella luce di Dio, tanto più le forze del male discenderanno e sprofonderanno nell'oscurità dell'Inferno.
Fratello, necessita intensificare i nostri rapporti necessita una comunione non fittizia, ma reale. Lo esige la Volontà divina che dobbiamo umilmente riconoscere ed attuare. La prova per te, fratello, è in atto.
L'Amore di Dio mi ha posto al tuo fianco per aiutarti a superarla. Sarò vicino a te per difenderti, la lotta avrà momenti di dura asprezza.
Avanti senza timore, Gesù ti porterà alla vittoria!
Chiamami ed io ti sarò accanto. Insieme riceviamo la benedizione di Lui, Uno con il Padre e lo Spirito Santo. (p. 182)
Figlio mio, scrivi: Sono Io la Madre che completo la serie dei messaggi di questi giorni.
Sono voci che vengono dal Cielo. Sono voci che attentamente dovete accogliere e meditare con fede.
Sono grazie che Lui ed io, la Madre sua e vostra, abbiamo predisposto perché possiate procedere con serenità e sollecitudine ad adeguarvi alla Volontà divina, seguendone gli impulsi e i suggerimenti così chiaramente dati.
Figlioli miei non dovete, non potete più dubitare. Il dubbio in voi, diverrebbe colpevole ingratitudine. Non fermatevi ad una semplice, superficiale lettura, ma attentamente riflettete, fervorosamente pregate, generosamente offrite. Cercate di intensificare la vostra unione con Lui e con Me, che vi sono realmente madre.
Figli miei, non è più tempo di leggerezze. Le mie lacrime sono lacrime di dolore e di amore. I figli veramente buoni fondono le lacrime d'ella madre che li ama teneramente, con le loro. Voglio dire che i figli veramente buoni non si appagano di sapere o deplorare che la Madre pianga, ma con la Madre piangono, perché il dolore della Madre è il loro dolore.
Figli miei, coraggio! Siete nel mio Cuore Immacolato, (p. 183) siete nel Cuore Misericordioso del mio e vostro Gesù. Le nubi foriere di tempesta si addensano sempre più in cielo. Preghiamo e ripariamo, affinché il temporale non esploda prima del tempo.
Le iniquità si moltiplicano, i sacrilegi sono in aumento, i peccati e le provocazioni sono più numerosi della rena del mare. Se non vi si contrappone penitenza, preghiera e riparazione, l'ora delle tenebre può essere anticipata.
Reagire al male
L'umanità, posta sulla stadera, è stata trovata paurosamente in passivo con la divina Giustizia.
Voi, figlioli miei, potete e dovete reagire al male donando la vostra fattiva collaborazione alle forze del bene. Non prevarranno, perché Io interverrò ancora una volta, come esercito schierato a battaglia.
Sotto la spinta e l'influsso di Satana e delle sue schiere, l'umanità peccatrice si è organizzata. Anche le forze del bene, superando tutte le difficoltà, si debbono unire per respingere l'attacco del Nemico.
Siete tutti figli di Dio! Questo deve bastare ed è più che sufficiente per unirci in difesa della verità e della Chiesa, che è e sarà sempre a voi Madre amorosa.
Stiamo uniti con Gesù, nostro Capo, nostro Re divino!
Vi benedico, figlioli miei, vi benedico. Con voi benedico i vostri cari. (p. 184)
C'è una guerra che non terminerà se non alla fine dei tempi.
La più grande battaglia di apocalittiche proporzioni fu combattuta in Cielo tra gli Angeli fedeli a Dio e gli Angeli ribelli a Dio, capeggiati i primi dall'Arcangelo San Michele, i secondi da Lucifero, il terribile dragone dell'Apocalisse.
" Avvenne allora una guerra in Cielo. Michele ed i suoi Angeli combatterono contro il Dragone che fu precipitato ". E' Satana l'antico Serpente che insidiò i Progenitori spingendoli alla disobbedienza per orgoglio.
Questa è la terribile realtà che il mondo stupidamente irride, mentre ne subisce l'azione deleteria, fatta di tirannia, oscurità e sofferenza. Il regno di Satana è il regno delle tenebre, è il regno del male, di tutti i mali, perché i mali di qualsiasi natura scaturiscono da lui, come da sorgente di ogni iniquità.
La battaglia combattuta in Cielo alla presenza di Dio fu battaglia immane di Intelligenze, che determinò per l'eternità il futuro destino degli angeli e degli uomini. Fu un fatto storico di primaria importanza che avrebbe coinvolto cielo e terra.(p.9)
La storia dell'umanità è legata e condizionata a questo avvenimento, checché ne dicano e ne pensino gli uomini!
Le Sante Scritture, le affermazioni dei Padri e dei Dottori della Chiesa ne fanno chiara testimonianza.
Scettici e increduli
I particolari momenti che vivete e l'immediato futuro che vi attende vi faranno credere all'intervento delle milizie celesti, sia per una particolare presenza della Provvidenza divina che governa il mondo, sia per la gravità degli avvenimenti contrassegnati dalla presenza del perturbatore dell'ordine stabilito da Dio, come il Papa Paolo VI con coraggio vi ha detto: " il razionalismo prima, il materialismo ora, hanno fatto di tutto, per mettere il discredito sul fatto piú importante del cielo e della terra, senza del quale nessuna spiegazione è plausibile ".
La presenza non solo Mia ma anche di Satana nella storia e nella Chiesa, con i fatti che lo comprovano, urta terribilmente contro il puerile tentativo dei nemici di Essa di minimizzare o addirittura negare la più limpida realtà.
Con tristezza e con dolore si deve oggi constatare che non solo i tradizionali nemici miei e della mia Chiesa negano la presenza accanto agli uomini (p.10) di esseri di natura diversa da quella umana, ma perfino cristiani e ministri di Dio sono scettici ed increduli, con grave loro danno personale e con gravissimo danno sociale.
Il Nemico dell'uomo è riuscito a narcotizzare molte anime e molti cuori, così è meno contrastato il suo raggio di azione. Purtroppo nella Chiesa anche coloro che affermano di credere mancano poi della piú elementare coerenza con la Fede che affermano di possedere.
Indifferenza colpevole
Si può rimanere passivi, o quasi, di fronte all'azione di un nemico furiosamente attivo che non manca né di intelligenza né di potenza per combattere le anime che odia e vuol travolgere e perdere?
Si direbbe ragionevolmente di no. Purtroppo la realtà è ben diversa: indifferenza e scetticismo si riscontrano perfino in coloro che, per ragione del loro stato, per il fine primario della loro vocazione e per coerenza alla fede, debbono non solo sostenerla ma difenderla e diffonderla, e invece rimangono inerti.
Si sono atrofizzati in azioni secondarie e certamente non atte a circoscrivere e limitare la tremenda opera devastatrice di Satana e della sua Chiesa.(p.11)
Come si spiegano certe lacune, che hanno aperto brecce paurose al nemico? Cosí, ad esempio, improvvisamente si annullano ogni giorno mezzo milione di esorcismi, che un grande Pontefice aveva voluto, con intuito profetico, per questo vostro secolo, per combattere Satana e le sue schiere...
Mi riferisco all'orazione alla Madre mia e vostra e a San Michele, che si recitava alla fine della Santa Messa .
Con che cosa si è pensato di sostituire tale importantissimo provvedimento, preso da un mio Vicario e confermato da tanti suoi santi Successori? Con nessun provvedimento!
E' saggezza distruggere ciò che era stato costruito con sapienza ed intelletto, senza, poi provvedere a sostituire? Questo è un esempio: ma quanti altri se ne potrebbero portare!
Non è il caso di riflettere, facendo un serio esame di coscienza?
Ti benedico, figlio mio.(p.12)
Il Comunismo ateo e la trasformazione della società, mediante il processo industriale in atto, nella civiltà del consumo, sono state ottime armi nelle mani del Nemico dell'uomo per materializzare e ateizzare l'umanità intera; sono stati ottimi mezzi per allontanare l'uomo da Dio.
Il Nemico, che dalla creazione dell'uomo nulla ha tralasciato per strapparlo a Dio e dirigerlo sulla via della perdizione, ha orchestrato, con la sua intelligenza superiore a quella umana, una guerra che conduce con tenacia e perfidia.
E' giusto dire che non sono mancati i tentativi di reazione. E' incredibile però che, man mano che cresceva l'azione pervertitrice del Nemico, si indebolisse nella mia Chiesa la controffensiva con mezzi adeguati. Vi è stata sì nella Chiesa una reazione esterna abbastanza vivace (Movimento cattolico fra Operai, Studenti, Laureati...), ma al contrario si è andata affievolendo l'azione interiore di resistenza e di offesa.
Vi richiamo ancora una volta, e non a caso, Leone XIII, che intravvide questo grande pericolo e non mancò di comporre un Esorcismo che potesse (p.13) essere compiuto da tutti, Sacerdoti e semplici fedeli, per fermare l'avanzata nemica. Furono pochissimi coloro che ne trassero profitto; i più non capirono.
Il Nemico, da abile stratega, assaliva la Chiesa non solo dall'esterno (Razionalismo, Rivoluzione francese, Positivismo, Massoneria, Socialismo, Marxismo ecc.), ma lavorava abilmente all'interno di Essa.
Sfaldamento Interno
Gli ultimi Papi - ricordate ad esempio Pio IX, Leone XIII, Pio X, Pio XII - sono stati grandi lottatori contro i vari movimenti di offesa che, come colonne che il Nemico faceva avanzare in varie direzioni, puntavano sulla Chiesa onde denigrarla e sfaldarla. Satana cercava di distruggerla, e l'azione più subdola egli la compiva all'interno stesso della Chiesa, (vedi il Modernismo, I'Orizzontalismo, il Permissivismo). Mentre l'assedio esterno si faceva sempre piú stretto, egli cercava di batterne le strutture valide di resistenza.
Caddero cosi le confraternite, caddero altre pie unioni e associazioni, nate e cresciute per alimentare la vita di Fede e la vita di Grazia.
I Pastori di anime non avvertirono lo squilibrio che nella Chiesa veniva verificandosi. Non si adoperarono, sempre salve le eccezioni, a rimediare con (p.14) altri mezzi più consoni all'evolversi dei tempi. La mia Chiesa rimase come una fortezza sguarnita e disarmata.
Il grido d'allarme lanciato dai Papi non trovò sempre quella pronta e diligente corrispondenza che avrebbe rallentato e anche fermato l'azione del nemico.
Correre ai ripari
Non sareste arrivati allo stato attuale; non avrei Io oggi cristiani che non sanno neppure di essere arruolati in un grande esercito, il cui compito è di sbaragliare il temibile nemico delle vostre anime, che nulla tralascia pur di dirottarvi sulla via della perdizione eterna.
Voi, i vostri figli, le vostre famiglie, la vostra società vi siete trovati ad essere prigionieri, senza neppure rendervene conto, vi siete trovati trasformati in nemici di voi stessi e del Sommo Bene, dal quale e per il quale siete stati creati. Questo è il grande dramma della Chiesa!
Per liberare la Chiesa mia ed i miei figli dalla tirannia sempre più sfacciata del nemico è necessario insorgere e correre ai ripari senza indugio! Per alleviare le tante sofferenze, causate dal dominio di (p.15) Satana sulle anime, è necessario organizzarsi senza perdere tempo, agire con umiltà e con fede tenace. Io, Gesù, darò le indicazioni da seguire!
Intanto, per trovare voi stessi, smarriti e perduti nella anarchia imperante oggi, usate le indicazioni che la Vergine, Madre mia e vostra, a Lourdes, a Fatima ed in altri luoghi vi ha dato: Preghiera e Penitenza! Occorre più preghiera e penitenza cosciente.
Organizzatevi per questo fine ben preciso: perché il mio Cuore misericordioso ed il Cuore immacolato della Madre mia e vostra affrettino il trionfo finale in questa immane lotta, in questa gigantesca battaglia in cui Vita e morte, Luce e tenebre, Verità ed errore sono di fronte in un confronto decisivo.
Ti benedico. figlio mio.(p.16)