Questa mattina sono partita per Milano col Padre, per portarci a Centonara pei S. Esercizi. Pernottammo a Milano, e si ebbe un'incursione aerea bastante forte, che produsse ingenti danni. Noi fummo questa volta preservate. Quanta pena di fronte a tante disgrazie!
Centonara - Il viaggio da Milano a Centonara, del giorno 8 fu assai triste, constatando le gravi sciagure piombate sulle famiglie. Tutto fu irregolare, e invece di giungere alle 12 si arrivò alle 21, le Suore temevano del nostro arrivo. Il Padre incominciò i Santi Esercizi con la sua parola, chiara, profonda pratica, persuasiva. Primi Esercizi dati nell'umile casetta, che ci rifugia in si tristi tempi! Il Signore operi nelle anime!
La presenza del Padre mi tiene in pace, mi sento sicura...
Gesù, abbi pietà di noi! Notte di angoscia! ondate di aeroplani turbarono la pace dei monti, annunciandoci nuovi disastri. Difatti la radio ci porta il bombardamento di Milano e di Roma. Ho il cuore stretto, non so fare altro che atti di abbandono, al Divino Volere. Gesù proteggi, difendi le mie care figlie e tutta l'umanità!
Data memorabile! Nella Chiesa di Artò per la prima volta si svolse la cerimonia delle Vestizioni e Professioni delle Suore! La Chiesa preparata solennemente, come non mai fu vista. Al suono dell'organo le probande bianco vestite, seguite dalle Novizie entrarono processionalmente e presero posto sull'altare. Incominciò il Santo Sacrificio. All'Offertorio, il canto del Veni Creator, e il nostro Venerato Padre incomincia la cerimonia della Vestizione... Rivolse al popolo e alle Religiose parole calde, di unzione, mostrando la preziosità dell'atto che si andava compiendo. Canti e suoni si succedevano nella semplicità montanara, ma pur commovente!
Tutto riuscì nella pace del Signore, assisteva il R. Parroco e il R. Padre Fusarelli, Gesuita.
Sarebbe stato vero gaudio, se i continui bombardamenti non ci avessero tenuti angosciati, per la sorte di tante anime, giorni veramente tristi!
Nel pomeriggio, dopo aver assistito ai Vespri in Parrocchia, il nostro Padre impartì la Benedizione Eucaristica nella nostra Cappellina e ci rivolse ancora la Sua parola, che ci fa tanto bene. Giorni di grazie e di benedizioni! Il Signore aiuti a trarne frutti abbondanti di bene.
Il Padre è assente, Gesù tace, le pene aumentano... desolazione, abbandono; il nemico mi fa passare notti amare, terribili... non ne posso più... qualche suora mi fa tanto soffrire, sento di non poter far loro nessun bene... Se sono io la causa di tutto, toglimi da questo posto... Forse era meglio rimanare a Milano... Gesù mio, mi abbandono a Te!
Ieri fu giorno di lagrime... fu debolezza! Gesù, Tu, vedi che non ne posso più.
Questa notte fu terribile... se non perdo la testa è una grazia... Mamma mia Immacolata, S. Silvestro, aiutami!
Gesù non ne posso più! Senza Comunione... il Padre non viene... che agonia! Maria, aiutami! S. Silvestro, dove sei?
Che gioia è venuto il nostro Padre a celebrare! mi sono confessata e la pace ritornò... Il fervorino del Padre, sopra lo spirito di vera, reale riparazione, mi diede tanta luce e nuovo slancio a volerlo essere. Gesù, aiutami!
Questa notte in Cappella ripensando a quanto ci disse il Padre, che nella moltitudine che assiste alle funzioni riparatrici, solo sei o sette forse sono veramente riparatrici, provai gran pena e dissi a Gesù: io voglio, esserlo. Gesù, si presentò e mi disse con tenerezza infinita: STA TRANQUILLA, TU LO SEI; dicendogli io che non era Gesù, non potendo essere vero, perché tanto infedele e peccatrice, mi rispose: NON RAGIONARE, NON È MERITO TUO, CREDILO PERCHÉ TE LO DICO IO!
Mi perdetti in Lui e partecipai vivamente alle Sue pene... Dalla vita del P. Rootam S. J.
Il distintivo di una perfetta comunità, non è quello di essere senza difetti, giacché è umanamente impossibile, ma si quello di ripararli e correggerli a tempo. Perciò i Superiori una volta conosciuta una mancanza hanno il dovere di manifestarla al colpevole e, se e necessario, di punirlo.
Un buon Superiore, diceva, ha non solo il diritto, ma il dovere di avvertire i sudditi, e un soverchio timore di recar dispiacere è colpevole e irragionevole, perché il Superiore deve supporre che i sudditi abbiano tanta virtù da ricevere con umiltà gli avvisi e le correzioni. Nostro Signore non può amare quei Superiori i quali chiudono gli occhi sui difetti, finché non sono molto radicati, e dopo s'inquietano e fanno correzioni severe. Questo modo di agire non corregge, ma inasprisce l'animo dei sudditi.
Notte atroce! Ebbi come tutto il corpo raggomitolato e il nemico mi minacciava... il timore è di offendere Gesù...
Questa mattina, appena scesa, mi gettò a terra, mi calpestò dicendo: caccia via quel brutto negro ... prova a far la Comunione, rimarrai paralizzata tu e lui...
Ma venne il Padre e portò la pace ... Dopo la Messa ci fece una breve, profonda meditazione: Vergini prudenti, riattivate le vostre lampade perché lo Sposo è vicino.
Le Vergini prudenti ripulirono le lampade e con la fiaccola lucida e bella incontrarono lo Sposo. In questo tempo di morte, di sangue, di dolore, lo Sposo si avvicina.
Ecce Sponsus! Nella tribolazione l'anima o si dilata, si allarga verso lo slancio della croce, o si restringe in una cupa desolazione che può portare alla rovina.
Ecce Sponsus! e Gesù viene nelle tenebre di un corpo stanco, d'un cuore lacerato. Riattivate le vostre lampade. Lucignolo più lucido, olio prezioso perché la fiaccola risplenda. Voi sentite che lo Sposo si avvicina, nelle tribolazioni di ogni giorno. Vita interiore più profonda, olio, ossia amore più ardente; vasetto che è il vostro cuore puro, retto.