MaM
Messaggio del 18 marzo 2008:Cari figli, oggi tendo le mie braccia verso di voi. Non abbiate paura di accoglierle. Esse vi vogliono dare amore, pace e aiutarvi nella salvezza. E per questo, figli miei, accoglietele. Riempite il mio cuore di felicità e io vi guiderò verso la santità. La strada sulla quale io vi guido è difficile, piena di prove e di cadute. Io sarò con voi e le mie braccia vi sosterranno. Siate perseveranti affinché alla fine del cammino tutti insieme, nella gioia e nell’amore, potremo tenerci per le mani di mio Figlio. Venite con me, non abbiate paura. Vi ringrazio.

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli

9 settembre 1942

Ho passato la notte al Getsemani con Gesù, in una sofferenza indescrivibile... mi ha fatto partecipare alla Sua agonia... anime vuole Gesù, anime che diano tutto, anime veramente immolate e io che dovrei essere una di queste anime, tante volte per un niente mi torturo...

10 settembre 1942

Chiusura dei S. Esercizi - Questa notte Esposizione... che gioia. Dalle 11 alle 12 sofferenza... con Gesù nel Getsemani...

Stamane la cerimonia dei Voti perpetui di Suor Ildefonsa Celestina - Dositea - Ernestina mi commesse tanto e mi riempì il cuore di pura gioia. Sono in porto! Gesù conservale, custodiscile e che siano sempre tue, sempre più tue!

Il nostro Padre parlò con tanta unzione, con tanta profondità, lascian­do in cuore propositi forti... desideri grandi di santità.

Ricordi - Ricordare - Praticare - Predicare.

Ricordare tutto quanto abbiamo sentito, ricevuto, promesso. Praticare, operare secondo quanto abbiamo promesso, nello spirito della Regola, Voti e Autorità.

Predicare con l'esempio, nel nostro operare, in casa, nella scuola, coi secolari.

Tutto sia in amore e per amore, e ciò aumenti in noi, fino al giorno dell'amore, in Paradiso.

12 settembre 1942

Questa mattina sono partita con Suor Angelica e Suor Ildefonsa per l'Eremo, nella santa compagnia del nostro Padre... Cosa provai all'incominciare la salita, mi è impossibile descriverlo... Il mio caro Padre S. Silvestro mi attendeva con ansia... entrammo subito in Chiesa... e eccolo splendente sull'altare con le braccia aperte... per accogliermi... avrei voluto rimanere là sola, sola con Lui... ma fui troppo presto richiamata...

Oh! la pace, la profonda pace, la pura gioia dell'Eremo... Ore tutte di Paradiso, ove non si sente più il contatto della terra, ove tutto è santo e puro, e soprannaturale...

Mi fu assegnata la stessa cameretta dello scorso anno, ove tutta sola potevo sfogare il mio cuore pieno di gratitudine...

La prima notte, S. Silvestro venne a me. Mi gettai ai suoi piedi. Mi strinse a Sé mi chiamò: figlia mia diletta - io domandai: - Padre mio, non offendo il Signore, quando provo tanto forte ribellione, e tante tentazioni... S. Silvestro mi rispose - No figlia, non offendi il Signore, ma glorifichi Dio, e salvi le anime. C'è molto ancora da lottare e soffrire, ma sta tranquilla io ti aiuterò sempre. Mi poggiò la mano sul capo e mi benedisse.

Gesù, che io non sia infedele a tante grazie! mai! ...

13 settembre 1942

Fu giornata di soave dolcezza... Al mattino tre Sante Messe... Alle dieci la Vestizione di sei probandini e la Professione di tre No­vizi. La funzione si svolse in una santa unzione, grandezza, e soavità; furono ore di santa emozione... S. Silvestro fu presente vicino al Pa­dre per tutto il tempo delle cerimonie e del Santo Sacrificio... Quando i Novizi si presentarono al Padre, S. Silvestro a ciascuno poggiò la mano sul capo e benedisse... Che avranno provato quelle care anime, se io al solo vedere, gustavo delizie di Paradiso...

Fu giorno di preghiera, lo passammo quasi tutto in Chiesa, vicino a S. Silvestro.

Verso sera il Padre venne in Chiesa, e ci attendeva un'altra gioia. Ci mostrò la cassa ove S. Silvestro fu posto alla morte, e ci permise di mettere dentro la testa, che invece di poggiare sul legno si trovò a contatto del Santo e... fui bruscamente richiamata alla terra... ma, quale soavità...

14 settembre 1942

La notte scorsa mentre in camera principiai il Mattutino, eccomi accanto S. Silvestro, e recitò Mattutino e Lodi con me, mentre una melodia di suoni ci accompagnava... oggi parecchie S. Messe. Il Pa­dre ci diede la Comunione all'Altare del Santo... si pregò molto... Alle 13 col cuore pieno di gratitudine, di pace, di Paradiso, si dovette partire, non senza sentire il distacco... Tutte quelle sante anime dell'Eremo ci fecero una santa invidia...

Come sento il mio nulla e la mia miseria, di fronte a tanta bontà e a tante grazie.

Ora corrispondenza pratica, vera, di ogni istante.

Costi quello che costi; Gesù deve essere contento di me; S. Silvestro deve potermi chiamare sempre: figlia diletta non ne sarò mai degna, ma devo poter dire: ho cercato di fare tutto quel poco che ho potuto.

16 settembre 1942

Pace profonda, unione intima con Dio... S. Silvestro è vicino a me; non lo vedo ma lo sento... cogliere tutte le occasioni per dare a Gesù sacrifici.    

19 settembre 1942

Continuo nella pace... mi pare d'aver cambiato natura... grandi desideri di patire. Gesù son Tua! ho recitato l'ufficio col mio caro Padre S. Silvestro.    

21 settembre 1942

Gesù soffre e mi partecipa un po' della sua pena... vuole che Lo consoli, che ripari, che Lo ami per quelle che non Lo amano. Anima mia, amore pratico, fatto di rinunce.

26 settembre 1942

Mentre recitavo l'ufficio, S. Silvestro mi si avvicinò, mi prese il libro e mi fece notare che sbagliavo. Mi diede il segno, e continuò la recita con me. Terminato Mattutino e Lodi, che io recitai, come tra­sportata in Paradiso, mi disse: Figlia mia diletta, devi mettere ogni impegno nella recita dell'ufficio, perché procura tanta gloria a Dio, e tanto bene alle anime.

Mi benedisse e mi lasciò in cuore il Paradiso. Per quanto dipende da me, metterò ogni impegno per ben recitarlo, e sarò più umile nel chiedere, quando non capisco bene.

7 ottobre 1942

Non ne posso più... questa notte fu terribile ... il nemico mi tor­mentò in tutti i modi e mi gettò... o meglio ... ma ho orrore scriverlo... oggi senza comunione... ho avuto paura... quantunque cercavo di pensare che devo ubbidire, ma non ebbi il coraggio... giornata nera, interminabile...