MaM
Messaggio del 21 luglio 1982:Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore é quello a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno.

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli - Messaggi anno:1943

4 settembre 1943

Questa notte in Cappella ripensando a quanto ci disse il Padre, che nella moltitudine che assiste alle funzioni riparatrici, solo sei o sette forse sono veramente riparatrici, provai gran pena e dissi a Gesù: io voglio, esserlo. Gesù, si presentò e mi disse con tenerezza infinita: STA TRANQUILLA, TU LO SEI; dicendogli io che non era Gesù, non potendo essere vero, perché tanto infedele e peccatrice, mi rispose: NON RAGIONARE, NON È MERITO TUO, CREDILO PER­CHÉ TE LO DICO IO!

Mi perdetti in Lui e partecipai vivamente alle Sue pene... Dalla vita del P. Rootam S. J.

Il distintivo di una perfetta comunità, non è quello di essere senza difetti, giacché è umanamente impossibile, ma si quello di ripararli e correggerli a tempo. Perciò i Superiori una volta conosciuta una man­canza hanno il dovere di manifestarla al colpevole e, se e necessario, di punirlo.

Un buon Superiore, diceva, ha non solo il diritto, ma il dovere di avvertire i sudditi, e un soverchio timore di recar dispiacere è colpe­vole e irragionevole, perché il Superiore deve supporre che i sudditi abbiano tanta virtù da ricevere con umiltà gli avvisi e le correzioni. Nostro Signore non può amare quei Superiori i quali chiudono gli occhi sui difetti, finché non sono molto radicati, e dopo s'inquietano e fanno correzioni severe. Questo modo di agire non corregge, ma inasprisce l'animo dei sudditi.

7 settembre 1943

Notte atroce! Ebbi come tutto il corpo raggomitolato e il nemico mi minacciava... il timore è di offendere Gesù...

Questa mattina, appena scesa, mi gettò a terra, mi calpestò dicendo: caccia via quel brutto negro ... prova a far la Comunione, rimarrai paralizzata tu e lui...

Ma venne il Padre e portò la pace ... Dopo la Messa ci fece una breve, profonda meditazione: Vergini prudenti, riattivate le vostre lampade perché lo Sposo è vicino.

Le Vergini prudenti ripulirono le lampade e con la fiaccola lucida e bella incontrarono lo Sposo. In questo tempo di morte, di sangue, di dolore, lo Sposo si avvicina.

Ecce Sponsus! Nella tribolazione l'anima o si dilata, si allarga verso lo slancio della croce, o si restringe in una cupa desolazione che può portare alla rovina.

Ecce Sponsus! e Gesù viene nelle tenebre di un corpo stanco, d'un cuore lacerato. Riattivate le vostre lampade. Lucignolo più lucido, olio prezioso perché la fiaccola risplenda. Voi sentite che lo Sposo si avvicina, nelle tribolazioni di ogni giorno. Vita interiore più profonda, olio, ossia amore più ardente; vasetto che è il vostro cuore puro, retto.

27 settembre 1943

S. Ritiro. Anniversario della morte della mia santa Madre Estanislada.

Quanto devo alla mia Madre che mi ha indirizzata nella vita Religio­sa, verso la virtù, mi ha illuminata, sostenuta, ha sofferto e lottato con me... avessi corrisposto!... invece come sono ancora lontana dall'imi­tarla!...

Per grazia di Dio ho passato questa giornata in grande raccoglimento. La Meditazione fattaci dal Padre al mattino mi ha tanto tanto illumina­ta sulla carità: Gesù andava verso Naim. L'accompagnava molta gen­te... Il Signore non fu mai solo... per essere solo dovette nascondersi, e per pregare l'eterno Padre, vegliava la notte. Anche io dunque devo imitare il Maestro. Darmi tutta a tutte, sacrificare tutto per le anime a me affidate, rinunciare a tutto...

Un'altra riflessione: Vedi un po' se nel tuo cuore sia spesso troppo solo... Sento che Gesù vuole da me, un'unione più intima, più profon­da ... meno agitazioni, meno paure... i piccoli non devono temere ... Intensa vita di amore pratico, di opere, di rinunce, di semplice famigliarità con lui, il mio tutto.

Voglio con la Grazia di Dio diventare un'anima di orazione, per la gloria di Dio e per le anime. Pregare, pregare sempre, e far sì che tutto il mio lavoro sia una preghiera.

Preghiera e vigilanza perché la tiepidezza non entri nell'animo mio e delle anime a me affidate. Gesù aiuta la mia debolezza, mia Mamma Immacolata tienimi a te vicina, mio caro Padre S. Silvestro difendimi dal nemico.

27 settembre 1943

Questa notte fui presa da tanta paura. Uscita di Cappella per verificare se la porta fosse ben chiusa, il nemico mi gettò a terra e mi fece soffrire e mi disse: se entri in Cappella guai, ti finisco. Appena mi fu possibile per mostrare che non credevo a lui, entrai in Cappella. Gesù venne a me, appoggiò il Suo capo sul mio cuore e insieme soffrimmo... oh! l'ingratitudine, come ferisce il Cuore Divino!... Questa mattina nella Comunione mi offersi nuovamente al Suo Divin Volere.

29 settembre 1943

Le notti sono sempre agitate e il nemico infuria. Procuro di mantenermi calma nell'ubbidienza. Anime Anime!

30 settembre 1943

Oggi ebbi notizia della dipartita per il Paradiso della mia caris­sima sorella Suor M. Luigia. Era un angelo e dopo 42 anni di vita Religiosa di sofferenze e di sacrificio, non posso altro che sentirla nella gloria del Paradiso. Aiutami, tu che mi amavi, come una mam­ma ama la propria figlia, tu che mi hai portato ad amare Gesù e che nel giorno della la Comunione, hai chiesto per me la vocazione, non lasciarmi in questi momenti di angoscia e di prove!

2 ottobre 1943

Sono terribilmente tentata di disperazione. Una voce insistente e paurosa mi dice: Sei dannata, sei dannata!... mio Dio pietà di me!

3 ottobre 1943

Voglio vivere in una profonda solitudine del cuore con Gesù e la Mamma Celeste.

22 ottobre 1943

I giorni si susseguono in intima sofferenza... il nemico lavora... le notti sono agitate, parecchie terribili pei mali trattamenti del nemi­co...

L'ubbidienza è tutta la mia forza...

24 ottobre 1943

Questa notte il nemico tentò di martoriarmi, ma S. Silvestro venne in mio aiuto e mi liberò. Come il Padre mi aveva detto quando l'avessi visto, di chiedere a Lui, quanto io avevo chiesto, glielo dissi: Santo Padre, siamo così cattivi, perché il Signore ci castighi tanto? e S. Silvestro mi rispose: Figlia, i peccati sono troppi, sono troppi, sono troppi e il suo sguardo prese tale espressione di dolore da impressio­nare; poi soggiunse: La misericordia del Signore è grande, ripara, ripara, ripara.

L'espressione di dolore del mio caro Padre S Silvestro, non si cancel­lerà più, e mi sarà di sprone nei momenti difficili e nel sacrificio. Voglio proprio dare tutto a Gesù perché la mia immolazione sia totale.