MaM
Messaggio del 21 gennaio 2021:Cari figli,nel Vangelo, mio Figlio molte volte ci dice le parole: venite a Me voi tutti che siete oppressi e stanchi e Io vi darò riposo, vi darò forza. Anche oggi vi invito, cari figli, a venire a Lui, a incontrarlo. Decidetevi per Lui e andate con Lui verso il futuro. In questo modo sarete al sicuro e protetti, perché questo mondo non può darvi sicurezza o pace. Solo Lui può darvi questo. In modo speciale vi invito, cari figli, a perseverare nella preghiera. Prego per tutti voi e intercedo davanti a mio Figlio per tutti voi. Grazie, cari figli, per aver risposto alla mia chiamata

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli - Messaggi anno:1942

24 novembre 1942

Anche questa notte uguale più o meno a ieri... non ebbi il corag­gio di comunicare... il Padre non c'era. Finalmente venne e ricevuto Gesù mi sentii più forte e più tranquilla. Sono anche fisicamente sfi­nita. Che non offenda Gesù e poi tutto! Vivo di ubbidienza, unico sostegno e unica luce di questi giorni.

25 novembre 1942

Ieri sera bastante tranquilla. Alla una circa il nemico cominciò a ruzzolare nella camera e poi a tormentarmi fino le 4,30. Stamane venne il Padre per la S. Messa e fu una grande grazia per me. Alla Comunione il nemico mi gettò a terra il piattino. Pazienza anche oggi. Tutto ad onore di S. Silvestro. - Ferma nell'ubbidienza - Fare tesori che il ladro non può rubare, la tignola non può consumare - Lavorare per l'eternità.

Con Gesù nella lotta.

26 novembre 1942

Festa del mio caro Padre S. Silvestro.

Pace profonda, gioia di Paradiso! Ieri sera, appena entrata in Cappella per la recita del Mattutino venne S. Silvestro. Mi posi in ginocchio e Gli dissi: Ma perché in questi giorni mi hai lasciata così sola, nelle mani dei nemico. - Perché tante anime avevano bisogno di luce e forza, ma tu non mi sentivi eppure io ti ero vicino. Non temere in questi assalti dolorosi, io non ti abbandono, tu sii sempre candida col Padre, mio Figlio prediletto, e il nemico non potrà farti danno. Sono le ore preziose per le anime. - Mi tenne stretto il capo fra le Sue mani e io era come in Paradiso, immersa come in un oceano di pace.

Poi prendemmo a recitare l'Ufficio, Mattutino e Lodi, in un'armonia celeste. Mi lasciò inondata di soavità, immersa in Dio... Come il mio nulla e la mia miseria mi parvero un abisso insondabile di fronte alle grazie e alla bontà sconfinata di Gesù!

Oggi una continua profusione di pace e letizia. Appena entrata in S. Stefano, S. Silvestro, dalla tela ove era dipinto, prese vita, mi allargò le braccia in atto di accogliermi e... che passò! delizie celesti. Durante la S. Messa Pontificale lo vidi più volte benedire al Padre e ai Monaci, ma quello che mi commosse tanto fu, quando dopo la S. Messa, il Padre seduto leggeva. Fra Lui e il Padre Leonardi che stava alla Sua sinistra lasciando un buon spazio venne a mettersi S. Silvestro. Si chinò sul Padre, Gli poggiò la mano sul capo e stette a guardarlo con tenerezza infinita e poi lo benedisse.

Nel pomeriggio quando invocava il Santo Padre a fine del discorso, benedisse più volte, quasi volesse benedire tutti i presenti e tutte le anime per le quali il Padre rivolgeva la sua preghiera.

Sono uscita col cuore gonfio, da non poterne più, e mi sono quasi convinta, che sì resiste di più al dolore che alla gioia. Caro S. Silvestro, come sei stato tanto buono con la tua figlia, tanto tanto cattiva! Voglio soffrire come te, per Gesù e per le anime!

27 novembre 1942

Ieri sera dopo la recita del Mattutino, in un trasporto d'amore ho detto: Gesù son tutta tua!... e Gesù mi rispose: e IO SONO TUTTO TUO! i nostri cuori si unirono e le ore passarono in un oceano d'amore!... Tornata in camera trovai S. Silvestro seduto vicino al tavolino.

Mi buttai in ginocchio e fu un'ora di paradiso! Mi parlò della pre­ziosità della sofferenza, per la salvezza delle anime mi assicurò che la mia via è buona, mi parlò dell'amore di Gesù per l'anima mia, della sua assistenza. Mi parlò del Suo figlio prediletto, oggetto delle Sue compiacenze e mi disse: Sii sempre candita, ubbidisci e il nemico non servirà che ad impreziosire la tua corona e dare luce alle anime...

Io godevo il Paradiso, mi strinse al Suo cuore e mi benedisse - Scom­parve, ma l'anima mia nella pace e nella gioia ne gustava ancora la presenza... eppure sono tanto ingrata e non faccio tesoro di tante gra­zie!... perdono Gesù mio! Non parole ma fatti - Vivere crocifissa con Gesù! Prima Domenica di Avvento

- S. Ritiro.

Essere operaia della grazia - la mia vita deve essere in continuo au­mento di grazia perché Gesù possa nascere in me e trovare la sua gioia.

Che farò in questo Avvento? Fedeltà ogni istante alla grazia. Perciò grande raccoglimento, vigilanza, preghiera. Padronanza di me stessa in tutto.

Pratica particolare - Umiltà, dolcezza - che Gesù cresca e io diminu­isca. Rivedrò sovente la meditazione fatta dal Padre, questa mattina.

2 dicembre 1942

La giornata di ritiro mi ha lasciata in un grande raccoglimento interno e in un vivo desiderio di onorare la mia Mamma Celeste del mio meglio. Ho detto al mio caro Padre S. Silvestro di darmi il suo cuore per amarla come l'amava Lui. Il nemico tentò alla sera di assa­lirmi, ma poi, dopo aver telefonato al Padre, mi tornò la calma. Di tanto in tanto durante il giorno mi si presenta o con minacce e imprecazioni al Padre o con burlarmi chiamandomi santa e lodando­mi. Non mi curo di ascoltarlo perché gli farei troppo onore.

3 dicembre 1942

Ieri sera intendendo rumori uscii di cappella. Un colpo alle spalle mi gettò in fondo alla scala. Appena potei rialzarmi telefonai e rimasi calma.

4 dicembre 1942

Notte tremenda. Fui portata fuori, obbligata a imprecare, soffoca­ta facendomi trangugiare sporchizie... Spinta alla disperazione... Al mattino non ebbi coraggio comunicare. Venne il Padre, la sua severità mi accasciò, convincendomi d'essere di disgusto al Signore, tuttavia ho cercato di benedire il Signore e di ubbidire comunicandomi. Non devo desiderare conforto. Sento di non poterne più, ma penso che Gesù farà Lui.

Stamane nello scendere in Cappella, il nemico mi sbarrò il passo, lottai, ma fui come capovolta e caddi. Accorsero le Suore e questo mi dispiaque assai. Fiat!

Parve a me che il Padre fosse severo, così era lo stato dell'animo mio, ma in realtà non era certamente così.

9 dicembre 1942

La Novena dell'immacolata fu aspra e dolorosa. Il nemico non mi diede pace né giorno né notte. Suggestioni tremende, battiture, disperazione... solo conforto la parola rassicurante del Padre. Viva l'ubbidienza! Ieri, festa della mia cara Mamma, fu calma, ma angoscia intima, pro­fonda. Al mattino, mentre chiesi alla Madonna di guardarmi, di sor­ridermi, sentii in cuore: NON RINUNCERESTI AL MIO SORRISO PER QUALCHE SACERDOTE OSTINATO ALLA GRAZIA? - An­che tutta la vita, risposi, basta vederti in Paradiso, e nell'anima mia il buio aumentò.

La festa riuscì nella pace e soavità. Le nostre bimbe fecero quasi tutte la Comunione, e si consacrarono al Cuore Immacolato di Maria, come pure le Mamme, che vennero numerose alla S. Messa delle 10. Il nostro Padre rese solenne la festa con la sua fervida parola e la Sua presenza. Nel pomeriggio alla Benedizione Eucaristica la Comunità fece pure la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e si sentì maggiormente tutta della Madre Immacolata.

26 dicembre 1942

Ho lasciato passare tanti giorni senza scrivere, ma mi pare non volontariamente... giorni amari, ma pur sempre benedetti, perché per­messi dal Signore.

La novena del Natale fu di lotte tremende e di notti terribili... il nemi­co mi assalì in ogni modo e mi tormentò molto. Solo l'ubbidienza mi dette forza e mi sostenne...

La notte santa, fu calma, ma una calma oscura e arida... come pure tutta la giornata che si passò in unione di carità e in raccoglimento. Le parole del Padre alla S. Messa e alla sera ci fecero sentire mag­giormente il bisogno di un costante miglioramento.

Terza Messa: elevazione, trasformazione completa - I Pastori tornano tutti trasformati, i sentimenti dell'andata sono diversi del ritorno. E io? donazione completa, altro cuore, altra mente... amore più grande, virtù più elevate, sacrificio più sereno. Vivere ogni giorno il Natale.

29 dicembre 1942

S. Ritiro - Noi siamo seguaci del Signore. Le ore passano e lasciano presso sé altre ore... l'anno corre, non torna più... Il tempo lo seguiamo per necessità di natura; il Signore dobbiamo seguirlo per attrattiva di grazia.

Esternamente lo seguo, ma l'interno? Lo seguo il Signore? guardo la sua condotta perché diventi mia? Il discepolo sia come il Maestro, se è più o meno è fuori posto.

Il Maestro Divino insegna con: l'esempio, la parola, i miracoli, le minacce. Arma poderosa: l'esempio che trascina. Come ricopio io il Maestro? l'anno sta per finire. Fu un anno di fiori o di foglie? Con­fusione profonda d'aver sì poco corrisposto alla grazia, e nuovo piano di battaglia, attività nuova. Studiare Gesù e imitarLo!

Virtù per le quali voglio lavorare indefessamente all'acquisto del più perfetto possibile: Abbandono; carità; ubbidienza.

In Comunità coltivare e vigilare molto il silenzio, per la formazione di intensa vita interna.

Gesù mio misericordia!