Notte tremenda. Fui portata fuori, obbligata a imprecare, soffocata facendomi trangugiare sporchizie... Spinta alla disperazione... Al mattino non ebbi coraggio comunicare. Venne il Padre, la sua severità mi accasciò, convincendomi d'essere di disgusto al Signore, tuttavia ho cercato di benedire il Signore e di ubbidire comunicandomi. Non devo desiderare conforto. Sento di non poterne più, ma penso che Gesù farà Lui.
Stamane nello scendere in Cappella, il nemico mi sbarrò il passo, lottai, ma fui come capovolta e caddi. Accorsero le Suore e questo mi dispiaque assai. Fiat!
Parve a me che il Padre fosse severo, così era lo stato dell'animo mio, ma in realtà non era certamente così.