CONVEGNO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE
Verbale della riunione del
giorno 8/10/1985 inerente i risultati delle ricerche condotte a
Medjugorje il mese di settembre '85, giorni 7-8-9.
L'otto
Ottobre 1985 in Faina, provincia di Milano, si svolge un convegno per
ascoltare l'equipe medica che ha raccolto informazioni scientifiche
sui ragazzi di Medjugorje che asseriscono di vedere e parlare con la
Madonna. La riunione comincia con una preghiera elevata allo Spirito
Santo preceduta da una breve introduzione del presidente
dell'A.R.PA.: «Prima di iniziare vogliamo elevare una preghiera
alla nostra Madre Celeste, la Beata Vergine Maria, Regina della Pace,
in nome della quale siamo oggi qui riuniti. Preghiamo pure lo Spirito
Santo, affinché ci aiuti ad essere al servizio della
Verità».
Dopo un indirizzo di benvenuto a tutti i
presenti, il Dott. Luigi Farina presidente dell'A.R.PA. presenta le
persone che partecipano all'incontro e precisamente:
- Sua
Eccellenza Mons. Pavol Maria Hnilica, il quale assume la presidenza
della riunione
- Abate Rene Laurentin di Parigi
- Un assistente
ecclesiastico della diocesi di Genova, il quale assume l'incarico di
moderatore della riunione
- Don Luigi Bianchi di Cera Lario
-
Prof.ssa Wanda Poltawska di Crakovia
- Dott. Claes del Belgio
-
Prof. Giuseppe Bigi di Milano
- Ing. Saverio Brighenti di Milano
-
Dott. Luigi Frigerio di Carate Brianza - Milano
- Dott. Paolo
Maestri di Milano
- Prof. Marco Margnelli di Milano
- Dott.
Giacomo Mattalia di Torino
- Dott. Raffaele Pugliese di Milano
-
Prof. Maurizio Santini di Milano
- Dott. Giorgio Pattaro di
Padova
Sono presenti i dirigenti dell'A.R.PA.:
- Avv.
Ambrogio Sangalli
- Dott. Dario Maggioni
- Rag. Sandro Barni
Sono presenti pure i rappresentanti della Chiesa locale:
- Mons.
Luigi Gandini, Prevosto di Seregno e Decano
- Don Franco
Resinelli, Parroco della Parrocchia di Faina
- Don Agostino Cerri,
Parroco di Giussano-Milano
- Don Ambrogio Mojoli, precedente
Parroco di Paina
- Don Mario Galbiati, Parroco di Arcellasco (Co)
- responsabile di «Radio Maria», i quali sono stati
invitati ad assistere alla riunione quali uditori.
Il
Dott. L. Frigerio inizia l'intervento dei medici spiegando come, dopo
essere stato diverse volte a Medjugorje sia per osservare che per
studiare i fenomeni dal punto di vista scientifico, si sia sentito
spinto a fondare insieme a L. Farina, G. Mattalia ed altri,
l'associazione A.R.PA., che ha come oggetto sociale lo studio
scientifico dei fenomeni che in suddetta località accadono.
La
riunione prosegue con gli interventi, sotto riportati, dei diversi
relatori.
- Moderatore: «Vi invito alla
discrezione assoluta su ciò che qui sarà comunicato.
Programma di oggi è di ascoltare l'equipe medica che darà
informazioni e giudizi scientifici, non allo scopo di convincere, ma
per far cadere alcune obiezioni. Verrà esposta una
documentazione scientifica e verranno tratte alcune conclusioni. Si
chiede ai medici di concludere solo con ciò che può
essere dimostrato con metodo scientifico. Chiedo anche di voler
precisare e spiegare in modo tale che tutti possano capire».
- Dott. L. Frigerio: «Ero già stato a
Medjugorje allo scopo di studiare i fenomeni, ma nell'ultimo viaggio
ho voluto tener conto degli studi già effettuati dal Prof.
Joyeux di Montpellier. La complessità della nostra équipe
era composta da tre sottogruppi di studio:
1) Il gruppo che faceva
capo al Prof. Santini, neuropsicofarmacologo che ha approfondito gli
studi soprattutto sulla sensibilità al dolore. Gli strumenti
utilizzati sono stati: l'algometro e l'estesiometro corneale. L'uso
di questi strumenti ha permesso di studiare rispettivamente: la
soglia di sensibilità al dolore e il riflesso corneale
(valutati non solo in termini di presenza/assenza di risposte ma
anche in termini quantitativi).
2) Il gruppo del Prof.
Margnelli, neurofisiologo del C.N.R., già assistente alla
cattedra di fisiologia umana all'Università degli studi di
Milano. Da questo gruppo è stato utilizzato un poligrafo per
la registrazione di alcuni parametri fisiologici: frequenza
respiratoria, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, potenziali
elettrodermici, portata vascolare e resistenza vascolare periferica.
L'insieme di tutte queste registrazioni permette di stabilire se il
soggetto in esame dice il vero o il falso, per questo lo strumentario
viene utilizzato come macchina della verità. Questo tipo di
studio è stato effettuato sia per l'estasi che per la locutio
cordis.
3) Gruppo del Prof. P. Maestri e dell'Ing. S.
Brighenti i quali hanno studiato i potenziali evocati con un
ampliphon MK10. Scopo di questa indagine era quello di analizzare la
conduzionenervosa nelle vie sensoriali uditive, visive e
somato-sensoriali. E' stata eseguita anche la pupillometria che
rileva le variazioni del diametro pupillare».
- Prof.
W. Poltawska: «C'erano anche psichiatri nell'equipe?»
-
Dott. L. Frigerio: «Il Dott. Sanguineti, psichiatra e
criminologo, aveva avuto modo di osservare i ragazzi
precedentemente».
- Prof. M. Santini: «Mi
sono sempre interessato allo studio del dolore e del sistema nervoso
vegetativo Orto e Parasimpatico. Abbiamo messo a punto un metodo di
indagine che permette di eliminare il fattore emozionalità. Si
tratta di una piccola placca (un cm2 di superficie) d'argento che
viene messa a contatto della cute e viene scaldata fino a 50°C.
La placca può disperdere calore, per questo viene collegata al
nostro strumento che la mantiene sui 50°C. La prima fase dello
studio è stata quella di raccogliere dei dati preliminari che
si riferissero ad una condizione di base. Abbiamo preso dei valori
basali, in stato di quiete, a livello della seconda falange del
primo, terzo, quinto dito della mano e al polso. Ho esaminato Marjia
il sette di Settembre 1985, prima e dopo l'estasi. Ci sono segni di
ipoestesia a sinistra compatibili con un TIA (transitory ischemie
attact) risalente al Dicembre scorso. I valori risultanti vengono
espressi in decimi di secondo. L'esame si svolgeva così: si
applicava lo stimolo nocicettivo e si registrava dopo quanto tempo se
ne allontanava. I valori o soglie dolorifiche basali andavano da 0,3
a 0,8 secondi. Purtroppo non esistono in letteratura dati comparabili
che riguardino stati di estasi, santi o mistici. Bisogna ricordare
che lo stimolo a 50°C per la durata di 4-5 secondi provoca una
ustione, per questo i tempi di soglia dolorifica sono tempi
determinati da me, durante l'estasi, perché volevo evitare di
giungere alla lesione. Solo per fare alcuni esempi: al dito medio
sinistro la soglia è passata da 0,3 sec. (basale) a 3 sec. e a
livello del polso da 0,8 a 4,6 sec.».
- Moderatore:
«Esistono casi di analgesia completa non indotta?»
-
Prof. M. Santini: «Una analgesia completa si verifica in
una malattia congenita che è la disautonomia familiare. In
questa malattia però l'analgesia è permanente e non
transitoria come nel caso da noi studiato. Durante le mie ricerche
sul dolore ho scoperto che il simpatico, oltre che innervare alcuni
organi e visceri, si distribuisce anche ai ricettori sensitivi che
recepiscono la sensibilità dolorifica. Questa mia osservazione
purtroppo contraddice i risultati del Prof. M. Margnelli che ha
evidenziato un ipertono ortosimpatico (questo si accompagna ad una
depressione del parasimpatico). A confortare la mia ipotesi
sull'attività del sistema simpatico c'è poi il dato che
nel diabetico affetto da neuropatia, (malattia dei nervi che rende
insensibili al dolore) la sensibilità dolorifica ritorna sotto
l'azione di un farmaco parasimpaticomimetico. Dopo Marjia ho testato
anche Jakov: questi era letteralmente terrorizzato dall'idea di dover
sentire dolore. Dopo aver preso qualche valore basale gli ho
promesso, prima dell'estasi, che non l'avrei stimolato. Durante
l'estasi ho potuto testare una sola volta. La mia idea è che
questo ragazzo era così terrorizzato che la profondità
dell'estasi non doveva essere quella solita. I valori infatti sono
passati da 0,2 sec. a 0,8 sec. (all'indice). Dopo questo tempuscolo
il ragazzo ha spostato il dito di 0,5 cm.: ha risposto allo stimolo
doloroso. Ma c'è un altro fatto da considerare: la frequenza
dell'ammiccamento spontaneo in Jakov era stata frequente durante
quell'estasi. Forse la mia presenza lo ha disturbato. In altre estasi
aveva avuto valori più bassi di ammiccamento spontaneo. La
seconda prova consisteva nella valutazione della estasia corneale
(riflesso corneale) con l'uso di un estesiometro. L'ammiccamento
spontaneo in Jakov era già piuttosto frequente ma nell'ultima
parte dell'estasi non ammiccava più (forse che solo in quel
momento fosse entrato in estasi?). In questo stesso istante ho
toccato la cornea e non ha reagito con l'ammiccamento. Lo stimolo era
piuttosto intenso (ben 190 mg.) rispetto ai valori che usualmente
vengono adottati per queste prove (4 mg.). Da notare che i valori
basali di Jakov erano molto bassi (risposta a 2 mg.).
Prove su Ivan: siccome le vie
acustiche e visive sono aperte ho voluto testare il nervo trigemino.
Ho quindi collocato la placchetta sul territorio cutaneo innervato
dal trigemino per testarne la sensibilità. E' risultato che
mentre a livello corneale la sensibilità era presente, a
livello della cute frontale questa era assente. Dopo l'estasi il
valore preso alla fronte era di 0,4 sec. durante l'estasi il valore
era stato di 2,8 sec., cioè il 700% in più. Al polso i
valori erano passati da 0,5 a 2,5 sec. (io stesso ho levato dopo
questo tempo). Questi valori sono stati confermati da prove
successive sempre su Ivan. Risultato di tutto questo studio è
stato di rilevare una anestesia completa e transitoria limitata al
periodo dell'estasi. Nella letteratura medica non sono descritti casi
di questo genere (forse si può riportare come esempio lo stato
di ipertono simpatico tipico della sindrome del soldato in trincea)».
- Dott. P. Maestri: «Su Ivan la sensibilità
corneale è stata misurata?»
- Prof. M.
Santini: «No, non è stata misurata però,
mentre da una parte c'è l'am-miccamento, dall'altra non c'è
più sensibilità sul territorio cutaneo innervato dalla
I branca del trigemino. Può succedere perché la via
visiva è aperta e questo spiega (come verrà meglio
illustrato in seguito) la presenza di sensibilità corneale. Il
trigemino sarebbe così diviso in una branca funzionante e in
una no».
- Prof. M. Margnelli: «Ho portato
con me uno strumento: il poligrafo psicofisiologico (Diplomat one),
una sorta di macchina della verità. I parametri registrati
erano: resistenza costale, Resistenza diaframmatica, Resistenza
elettrica della pelle, flusso ematico ad un dito e frequenza
cardiaca. Si tratta quindi di indici che vengono registrati e che
sono sensibilissimi ad eventi emozionali: test della verità
utilizzato negli USA ormai da 20 anni. In pratica questo metodo serve
ad indagare il sistema nervoso vegetativo. Ho voluto inquadrare
questi dati in un momento definito estasi. Ciò che mi
attendevo era di stabilire se i ragazzi mentivano oppure no. Li ho
studiati in tre episodi: Jakov il 7-8 Settembre. Ivan il giorno 9
Settembre. I risultati più importanti riguardavano la
frequenza cardiaca e il flusso ematico (indice della pervietà
o della chiusura del letto capillare). Per quanto riguarda la
frequenza cardiaca, si è osservata una tachicardia (frequenza
media di 150 battiti/min.) e per il flusso ematico al dito (III dito
sinistro) si è notata una riduzione ad un terzo del valore
normale (stabilito in condizioni basali nello stesso soggetto: in
questo caso specifico, Jakov). Questa riduzione di flusso comportava:
pallore cutaneo, secchezza e diminuzione della temperatura. Si tratta
quindi di una condizione di ipertono ortosimpatico che comporta la
chiusura degli sfinteri precapillari. Purtroppo, non sono riuscito a
misurare contemporaneamente la pressione arteriosa perché
Jakov riferiva di sentire dolore per lo stringersi prolungato del
manicotto (già nel rilevamento basale). Con la macchina della
verità, si può valutare ciò che viene definito
come riflesso psico-fisiologico. Questo parametro costituisce un
indice importante: può svelare la frode, rivelare uno stato
diverso di coscienza e informare se il soggetto ha emozioni oppure
no. Nella prima estasi di Jakov si assisteva ad una discesa lenta e
progressiva della resistenza elettrica cutanea seguita da un graduale
aumento poco prima del ritorno dall'estasi (io definisco quest'ultimo
fenomeno come alleggerimento dell'estasi). Per valutare correttamente
questo indice, bisogna premettere che è sufficiente un rumore
perché si inneschi la reazione elettrodermica. Così era
avvenuto durante il rilevamento dei valori basali dei ragazzi, prima
dell'estasi. Immaginiamo i veggenti durante l'estasi, con i rumori
dell'ambiente e la confusione circostante. I valori di base, in
Marija, rilevavano almeno cinque reazioni pur in ambiente ottimale
tranquillo. Il Prof. Santini, durante l'estasi, eseguiva i suoi tests
e io nel frattempo registravo per vedere se avevano paura della
stimolazione algogena. Ho potuto stabilire la totale indifferenza ed
estraneazione all'ambiente circostante; posso così concludere
che non c'è frode o simulazione. Ritornando alla frequenza
cardiaca, (media 150 batt./min.) in base a questo parametro si
possono identificare quattro momenti durante l'estasi:
1)
periodo prodromico: quindici minuti prima dell'estasi. La frequenza
cardiaca media, in questo momento, è superiore alla media
dell'estasi e raggiunge i 157 batt./min. Anche il pletismogramma da
valori superiori. Questo periodo corrisponde al momento in cui i
ragazzi pregano, prima di interrompersi.
2) segue il periodo
in cui la frequenza cardiaca si eleva a 180 batt./min. per la durata
di 2-3 secondi.
3) la frequenza cardiaca si stabilizza sui 130
batt./min. (periodo di stato).
4) periodo caratterizzato da una
frequenza cardiaca doppia rispetto ai valori basali normali. Questo
avviene prima di uscire dall'estasi e corrisponde al momento in cui i
ragazzi emettono un sospiro profondo. In Ivan i risultati erano
ancora più evidenti nel confermare una ipertonia ortosimpatica
diffusa a tutti i parametri considerati. Voglio ricordare che la
resistenza elettrica cutanea è legata alla sudorazione: si fa
passare una debole corrente elettrica attraverso il sudore che è
una soluzione idro-salina in grado di aumentare la conduzione
elettrica. Conclusioni: i ragazzi esaminati, in base alla resistenza
elettrica cutanea, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e ipertono
precapillare, si trovano in una condizione definita come stato di
ergotrofismo. Questo è il modo in cui viene interpretata
l'estasi nella letteratura medica. Significa stato di stress enorme,
riscontrabile solamente in condizioni estreme (come, per esempio,
nella sindrome da schiacciamento). Torno quindi a ripetere che non
può sussistere frode o bugia. Per estasi si intende uno stato
di totale alienazione dei sensi. La sensibilità e
l'alienazione dei sensi sono state studiate molto ampiamente con
diversi sistemi (aghi, spilloni, ecc.), io preferisco definire questo
stato come estasi».
- Dott. L. Frigerio: «Hai
avuto modo di studiare altri casi di estasi. Questa estasi è
sovrapponibile, come caratteri, alle altre prese in esame dalla
Chiesa?»
- Prof. M. Margnelli: «Si, è
sovrapponibile e si avvicina, come carattere, alle estasi cosiddette
'parlate'. Nel caso di Gemma Galgani, le estasi sono state
registrate. Sarebbe utile fare uno studio su queste registrazioni».
- Ing. S. Brighenti: «In questi anni ho avuto
modo di farmi un'esperienza nel settore dei potenziali evocati.
Oggigiorno esistono metodiche affinate che permettono di studiare
alcune funzioni dell'organismo. Con questa metodica si può
studiare il sistema nervoso centrale e periferico. Ci si serve di
computers perché questo è un metodo piuttosto
sofisticato. Questi calcolatori registrano un segnale in linea
istante per istante. Viene dato uno stimolo bioelettrico e si
registrano le reazioni correlate. Sono state studiate da noi le vie
delle sensibilità uditiva e visiva.
Volevamo studiare quelle vie che
gli stimoli prendevano durante le estasi. Il segnale da noi
utilizzato è estremamente piccolo (un milione di volte più
piccolo di quello di una pila di un volt). In pratica cosa fa questa
macchina? (Ampliphon MK10) Coi potenziali evocati visivi permette di
studiare la funzione della retina e delle vie nervose fino alla
corteccia (queste sono vie preferenziali del sistema nervoso
centrale, infatti gran parte delle funzioni nervose avviene sotto il
controllo della vista). Avremmo potuto studiare anche la conduzione
nervosa a livello degli arti ma non siamo riusciti perché
comportava un certo fastidio. Avrebbe dovuto essere stimolato un
nervo e Marija si è rifiutata di sottoporsi alla prova.
Abbiamo poi utilizzato un impedenzometro che indaga la porzione della
cassa timpanica e la trasmissione dello stimolo uditivo. La
timpanometria inoltre ci ha dato informazioni sulla capacità
della membrana timpanica di raccogliere lo stimolo uditivo».
- Dott. P. Maestri: «I tests messi a punto sono stati i
seguenti:
1) Test del riflesso cocleo-stapediale
2) Test della
sensibilità uditiva
3) Test della sensibilità
visiva.
Sono stati eseguiti su Ivan e Marija. Per il primo test
non ci sono state modificazioni: la via nervosa è quindi
integra. Per la sensibilità uditiva non siamo riusciti ad
arrivare alla corteccia ma siamo giunti a metà strada, dove
era già arrivato il Prof. Joyeux nei suoi studi. Con i tests
della funzione visiva siamo riusciti a dimostrare che la sensibilità
raggiunge la corteccia. Questo test, che è il più
completo, può essere esauriente? Per avere una risposta
definitiva dovremmo fare un test ulteriore; mi spiego. E' vero che
abbiamo esaminato le vie dall'occhio alla corteccia, ma ci siamo
fermati alla prima stazione corticale. Potrebbe esserci una
interruzione tra la prima e le successive (il test dell'onda P-300
può permetterci di testare cosa succede al di là della
corteccia primaria)».
- Ing. S. Brighenti:
«Vorrei precisare che l'apparecchiatura rivela un segnale molto
lieve. L'attendibilità dei tests è stata provata prima
dell'estasi su Marija. Purtroppo un test inoppugnabile dovrebbe
durare 3-4 minuti (non siamo mai riusciti ad avere un tempo così
lungo di estasi)».
- Dott. L. Frigerio: «La
perfetta pervietà del tronco encefalico e della via primaria è
in netta contraddizione con lo stato di analgesia. Nell'anestesia e
nell'ipnosi si avrebbe comunque una modificazione delle prove dei
potenziali evocati. I ragazzi oltretutto sono normali da un punto di
vista comportamentale. Ne risulta una autentica estasi».
-
Ing. S. Brighenti: «Ho sperimentato i potenziali evocati
su pazienti anestetizzati. Ho notato un'assenza assoluta dei
potenziali evocati somato-sensoriali solo nei soggetti curarizzati».
- Prof. W. Poltawska: «La psichiatria conosce
casi di analgesia transitoria (alcuni di questi studi riguardano
ragazzi in prigionia). L'analgesia transitoria episodica esiste però
se i ragazzi non sono isterici, la sua comparsa è del tutto
eccezionale».
- Dott. L. Frigerio: «Ci
sono stati psichiatri a Medjugorje. Questi non hanno evidenziato
anormalità dal punto di vista psichico».
- Prof.
W. Poltawska: «E' tempo di fare qualche esame di tipo
psichiatrico. Vicka, quando l'ho vista, mi è sembrata una
ragazza semplice, con una fisionomia per nulla eccezionale, eppure
durante l'estasi il suo viso sembrava completamente trasfigurato, più
bello. Questi ragazzi sono insieme e senza segnali agiscono in
perfetta sincronia. Fuori di Chiesa sono semplici, naturali, normali.
Si comportano allo stesso modo di tutti gli altri ragazzi. Il luogo
poi irradia pace e serenità. Sono ragazzi sorridenti che non
fanno troppo rumore. Pregano e cantano insieme. I giovani vengono in~
questo luogo e si interiorizzano, vanno in introspezione. Di fronte
ai conflitti del nostro mondo, la Madonna corre là in aiuto.
La Madonna aiuta il gruppo degli uomini più esposti al
pericolo: i ragazzi. A loro la Madonna vuole fare catechismo. I
ragazzi sono più aperti e dotati di senso critico. La gioventù
di oggi è in pericolo: rischiano di perdere loro stessi».
- Moderatore: «Ci sono altre domande?»
-
Dott. G. Mattalia: «Durante il periodo di studio, tutte
le sere, venivano misurate, ai ragazzi, la pressione arteriosa e la
frequenza cardiaca; i valori erano sovrapponibili a quelli rilevati
dal Prof. Margnelli. Con l'aiuto di un laringofono elettrico, è
stata eseguita un'altra prova allo scopo di registrare i colloqui
durante l'estasi. Lo strumento viene appoggiato alla trachea. Vicka è
stata scelta per questa prova perché ha una mimica labiale
spiccata. Prima dell'estasi abbiamo provato ad usare il laringofono e
con la solo mimica i segnali si trasformavano in suoni udibili e
comprensibili come parole. Durante l'estasi, il laringofono dava la
modulazione di base (rumori di base) ma non permetteva di distinguere
le parole. E' stato compiuto un secondo tentativo: la Madonna ha
rimandato il colloquio alla sera successiva».
- Dott.
L. Frigerio: «Con questi ultimi dati, si stabilisce che,
durante le apparizioni, è presente il riflesso foto-motore,
mentre a un precedente esame clinico più sommario era
risultato assente. L'ammiccamento spontaneo è presente prima,
durante e dopo l'estasi anche se con diverse variazioni della
frequenza. Esiste poi una modesta midriasi all'esame pupillometrico».
- Prof. M. Santini: «A mio parere, solo nella
fase finale la midriasi può essere indice di ipertono
ortosimpatico. La tristezza del distacco potrebbe indurre uno stato
di stress che esita in un ipertono ortosimpatico».
-
Prof. G. Bigi: «Circa la diminuzione del flusso
periferico: questa è sincrona ai movimenti respiratori?»
- Prof. M. Margnelli: «Sì, però
può essere interpretato come artefatto tecnico».
-
Dr. Fatturo: «Ad un esame clinico che ho avuto modo di
eseguire sui ragazzi di Medjugorje, ho notato la presenza di una
spasticità del polso, di ipotermia e secchezza cutanea durante
l'estasi».
- Dr. Primo: «Anch'io ho
misurato la pressione arteriosa. L'estasi è stata molto breve
e quando è terminata io stavo ancora sfilando il manicotto
dello sfigmomanometro. La veggente (Marija) si è sorpresa
molto, ricordo ancora la sua espressione stupita».
-
Don. L. Frigerio: «Gli indizi da noi raccolti sono
positivi: non c'è frode o simulazione. Non si può
parlare di prove perché si tratta di indizi. L'unica vera
prova è il cambiamento della nostra vita e la crescita della
nostra fede».
- Moderatore: «Tre sono i
passaggi da compiere: 1) la Chiesa vuole verificare se c'è o
non c'è inganno o costrizione da nessuna parte 2) vuole sapere
se c'è o non c'è patologia 3) infine giunge alla
teologia: essendo i ragazzi perfettamente normali, si deve trovare
una spiegazione soprannaturale».
Il Dott. L. Frigerio
chiede se ci sono indizi negativi o contraddittori che risultino ai
medici presenti, al fine di stabilire la normalità o la
patologicità dei ragazzi di Medjugorje. Non essendoci
obiezione alcuna, Padre C.M. Charlot riprende dicendo che le estasi
possono assumere aspetti diversi da persona a persona e che non
esistono leggi identiche ma si tratta di un fenomeno polimorfo
variabile secondo la maturità spirituale dei soggetti.
Il
parroco di Giussano, don A. Cerri, confessa di accettare il concetto
di estasi, ma chiede che la Chiesa possa confermare la presenza reale
della Madonna.
Il moderatore risponde che non è compito dei
medici stabilire se la Madonna appare oppure no e aggiunge che
esistono criteri morali e spirituali coi quali si deve giudicare il
contenuto delle estasi. Si tratta comunque di criteri che non devono
giudicare solamente i veggenti ma devono interessare anche la
collettività. Ribadisce che occorrerà valutare la Fede
e il cammino spirituale di questa gente.
Il moderatore sottolinea
che il segno più grande consiste nel numero enorme di
conversioni che ha potuto documentare attraverso la confessione
sacramentale.
Mons. L. Gandini chiede se, dopo queste relazioni, i
testi, cioè, i veggenti, possono essere ritenuti veridici. Il
moderatore risponde che in un'epoca come la nostra che rifiuta il
soprannaturale non deve insinuarsi il dubbio dell'isterismo per
negare i fatti di Medjugorje in nome dello scientificismo. Questi
chiede poi all'Abate R. Laurentin quali debbano essere i criteri che
devono guidare nella valutazione delle estasi di Medjugorje. L'Abate
R. Laurentin racconta la sua esperienza nello studio delle
apparizioni di Lourdes. Afferma che nella Lourdes di allora, come a
Medjugorje oggi, avvenivano false visioni che facevano distogliere
l'attenzione da quelle vere e asserisce che è compito
dell'Autorità Ecclesiale fare convergere l'attenzione dei
fedeli sulla Verità.
L'Abate ribadisce che l'argomentazione
più importante a favore di Medjugorje è costituita
dalle numerose conversioni non solo fra i giovani ma anche fra gli
adulti.
Conclude l'assemblea Mons. P. M. Hnilica il quale invita
tutti ad andare a fondo nella ricerca della verità. Sua
Eccellenza si congratula poi con l'equipe dei medici per il servizio
all'umanità che hanno saputo rendere con le loro conoscenze.