MaM
Messaggio del 25 aprile 2014:Cari figli! Aprite i vostri cuori alla grazia che Dio vi dona attraverso di me come il fiore che si apre ai caldi raggi del sole. Siate preghiera ed amore per tutti coloro che sono lontani da Dio e dal Suo amore. Io sono con voi ed intercedo per tutti voi presso il mio Figlio Gesù e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Marzo 1993: UNA DONNA, DUE UOMINI E TANTE SPINE

30/06/2016    1751     Medjugorje: gli anni 90    Suor Emmanuel 
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MESSAGGIO del 25 Marzo 1993. "Cari figli, oggi, come non mai prima. v'invito a pregare per la pace: la pace nei vostri cuori, la pace nelle famiglie e la pace nel mondo intero; perché Satana vuole la guerra, vuole l'assenza della pace e vuol distruggere tutto ciò che è buono. Perciò cari figli pregate, pregate, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 

Sara non ne poteva più quando nel 1991, dopo sedici anni di matrimonio, è arrivata a Medjugorje con suo marito. Precisiamo che Sara amava due uomini contemporaneamente; aveva perso il sonno, e il suo cuore diviso la spossava ancor di più. La passione amorosa che era rinata in lei da due anni per un amico della sua giovinezza non le dava tregua; tuttavia amava profondamente suo marito e non capiva come potesse amare due uomini nello stesso tempo e in modo così diverso. Aveva trovato la fede a diciott'anni e aveva capito che Gesù sarebbe stato tutto per lei, il senso della sua vita e la sorgente della sua gioia. Ma a ventitré anni un amore folle, passionale, le ha infiammato il cuore per un uomo sposato e padre di famiglia: ha ceduto e ha vissuto con lui una relazione importante fino al giorno in cui lui si è disinteressato di lei. Che colpo terribile! Sara si è rimessa e ha sposato Bertrand che condivide la sua fede e vede la vita come lei. Un vero amore li unisce, d'un tipo diverso e molto profondo.

Vent'anni dopo, durante i quali "l'uomo sposato" aveva mantenuto con Sara solo un lontano rapporto di amicizia, c'è un incontro sconvolgente tra i due. Sara vede che è cambiato e si innamora perdutamente, travolta dalla passione. Il vulcano si risveglia più violento che mai. Il suo spirito e il suo corpo sono in balia della tentazione, tanto più quando lui la invita a un week-end. "OK, sarà uno scambio spirituale profondo, ti rispetterò" le risponde lui quando lei mette i puntini sulle "i" prima di accettare. Sara non ci casca; è vero che desidera che l'uomo si avvicini a Dio, ma non può negare che sogna anche di ritrovarsi tra le sue braccia. Un’attesa del "week-end" provoca in lei una grande angoscia e dopo aver spostato l'incontro parecchie volte, lo annulla. "Il Signore mi ha protetto", mi dice.

La passione continua a perseguitarla. Giorno e notte "vive con lui” concordando le sue parole, rivedendo il suo sguardo, fremendo al suono della sua voce... il maligno trasforma i ricordi in una ossessione, non lasciandole tirare il fiato. Le suggerisce continuamente che cedere a quest'uomo non è affatto grave ma del tutto normale: "L'hai già conosciuto e amato: una volta in più o in meno che differenza fa? Hai giurato di non tradire tuo marito, d'accordo, ma con questo caro amico è diverso! Gli parlerai di Dio e anche se avrete una relazione fisica, non sarà un gran danno perché l'hai già fatto..." Anche nella preghiera questi pensieri la ossessionano; l'agitazione è molto grande perché in fondo Sara sa benissimo che questo "week-end" non è voluto da Dio. Non riesce a vedere quest'uomo senza commettere adulterio: bisogna guardare in faccia la realtà. Vuole vederlo e salvarlo a tutti i costi ma Dio le chiede di rinunciare perché ha un altro progetto.

Con suo marito, come per caso, le cose si guastano di colpo: i suoi difetti le danno ai nervi e lui subisce anche uno scacco professionale che costringe Sara a riprendere il lavoro: il quadro è completo! Sara ha però nella sua vita qualcosa di straordinario, qualcosa che la salverà, qualcosa che ha incominciato a diciott'anni e che riassume umilmente in tre parole: "Ho sempre pregato". -Al culmine della prova -mi dice - ho chiesto aiuto a Maria. Nella notte, mentre dubitavo di poter ritrovare la pace, continuavo a pregare. Ero triste e senza speranza perché non credevo che Maria potesse medicare il mio cuore. Prima di questa prova, avevo già cominciato a vivere i messaggi di Maria a Medjugorje e da cinque anni recitavo it rosario. Mio marito l'aveva sempre fatto, io no perché lo trovavo una preghiera sciocca e poco interessante. Dato che Maria parlava della pace del cuore, della pace nelle famiglie, io mi ci aggrappavo! Non sapevo più che gusto avesse la pace di Dio...E' in quésta profonda disperazione che arriva a Medjugorje con suo marito: - Ho portato tutto il mio tumulto interiore a Maria a Medjugorje. Al ritorno mi sono tuttavia chiesta che grazie mi avesse mai accordato, dato che il pellegrinaggio si era svolto senza fatti degni di nota. Avevamo concluso tutto con la consacrazione a Maria, durante una messa solenne. Nelle settimane seguenti, ho scoperto di essermi completamente trasformata. Ero nella pace! Mai in tutta la mia vita avevo provato una simile pace!

Avevo affidato a Dio attraverso Maria la mia passione, le mie preoccupazioni di ogni giorno. Tutti i rancori accumulati nella mia vita di coppia erano spariti. Da tempo sentivo nell'amore per mio marito una spina, qualcosa che mi faceva male e che non potevo accettare. Ora accetto e amo mio marito com’è: è scomparsa dalla mia vita una barriera insormontabile e anche uno stato di inquietudine permanente in sottofondo. Ora mi sento felice. Dopo Medjugorje siamo molto assidui nella preghiera del rosario e incoraggiamo i bambini a partecipare; questa è la vera unità nella famiglia e scopro con grande stupore l'armonia che esiste fra noi. Dio ha fatto bene le cose guidandoci l'una verso l'altro. Il mio legame passionale con l'altro uomo? Si è dissolto, senza fatica. Mi sento bene e mi addormento con facilità: Maria mi ha dato la sua pace!

Fonte: Suor Emmanuel