MaM
Messaggio del 25 gennaio 2003:Cari figli, con questo messaggio vi invito di nuovo a pregare per la pace. Specialmente adesso quando la pace è in crisi, voi siate quelli che pregano, e testimoniano la pace. Figlioli, siate pace in questo mondo inquieto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Madre della vita per l’intera creazione

22/01/2007    1771     Altri documenti su Medjugorje     Medjugorje  Messaggi di Medjugore 
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La Regina della Pace nei suoi messaggi si rivolge a noi chiamandoci costantemente “cari figli”, quasi un accorato appello ai nostri cuori distratti a coinvolgersi più profondamente nel dono ineffabile della sua maternità divina. In molte occasioni la Madonna ci invita insistentemente, con toccante passione materna, ad un più autentico e consapevole rapporto filiale: “Come sono contenta quando mi dite: “Madre mia!”. Come sarebbe bello se io potessi essere la vostra vera madre e voi i miei figli” (Mess. 25.10.1985).

“Cari figli! Io desidero che voi capiate che io sono vostra madre e che desidero aiutarvi…” (Mess. 25.08.1993); “Adesso, proprio adesso dovete essere i miei bambini! Non domani o dopodomani, ma adesso! Se avete difficoltà datele a me, perché io sono vostra madre e vi aspetto sempre e vi amo…” (Mess. 15.12.1985); “E da quanto tempo non incontrate me come madre! In questi giorni meditate su questo e decidetevi a cambiare qualcosa.” (Mess. 28.07.1985). Ma per quale ragione Maria chiede così pressantemente di accogliere la sua presenza viva di Madre nella nostra vita, quasi un sigillo decisivo capace di segnare per sempre la nostra più vera identità e missione spirituale?

La risposta ci pare tocchi il nucleo profondo del significato della presenza di Maria nel mondo in questo tempo. Essa infatti s’iscrive nel grande disegno salvifico del Padre di rigenerare le membra del Corpo Mistico di Cristo, di ciascuno di noi e di tutta la Chiesa sua Sposa che, oggi come non mai, è chiamata a divenire “immacolata, senza macchia e senza ruga” (Ef 5,27), finalmente pronta per le nozze eterne con il suo Signore.

Questo si realizza necessariamente attraverso quella stessa Madre del suo Figlio divino che Lei, vera ed unica “Theotokos”, ha partorito nel tempo e che oggi è di nuovo chiamata a rigenerare nelle anime degli uomini e in tutta la creazione. Infatti, come proclama la Chiesa: “questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste …fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti” (Lumen Gentium, 62). La “maternità nuova” di Maria è stato infatti per Lei il dono più prezioso scaturito dal Cuore di Dio, un dono inscindibilmente associato ad un’eccelsa missione salvifica e regale che, come ogni vera madre, Lei desidera ardentemente condividere con i suoi figli, in special modo con quelli che Lei stessa ha chiamato a servire più da vicino i progetti di salvezza affidatigli dall’Altissimo in questo tempo. È questo infatti un dono che “nasce dall’intimo del mistero pasquale del Redentore del mondo” (Redemptoris Mater N° 44), e che passa obbligatoriamente attraverso una qualità di abbandono illimitato e di offerta incondizionata della vita a Dio che solo a Lei tra tutte le creature fu dato di realizzare. Per questo Lei rappresenta per sempre l’unica via immacolata attraverso cui si comunica e viene partecipato ai figli il dono ineffabile della maternità divina. Perciò la Regina della Pace non cessa di chiamarci ad accoglierla nella verità profonda del cuore come nostra vera madre. Lei infatti ci vuole immettere in uno speciale spazio di comunione con il suo Cuore Immacolato: “Lasciatemi essere il vostro legame con Dio e con la vita eterna” (Mess. 02.02.1990). In un legame di unione totale dei cuori che, appunto, si compie nel modo più perfetto nella relazione Madrefiglio, elevata e trasfigurata nell’ordine della grazia.

Solo accettando, come Lei ci chiede nei messaggi, di consegnarle incondizionatamente il nostro cuore “Lasciatemelo fare! Vi dico di nuovo: aprite i vostri cuori! Lasciate che io vi guidi! La mia strada porta a Dio” (Mess. 18.03.1994), “Come madre vi prego, aprite il vostro cuore, offritelo a me” (Mess. 18.03.2002), “Io sono vostra madre e desidero che i vostri cuori siano simili al mio Cuore”(Mess. 25.11.1994) permettendole di modellarlo ad immagine del suo Cuore Immacolato, Lei potrà renderci suoi veri “cari figli”. Figli pienamente partecipi della sua immacolatezza e della sua “ardente carità intesa ad operare in unione con Cristo la restaurazione della vita sopranaturale nelle anime”. Solo così l’amore puro di Dio potrà liberamente scorrere attraverso coloro che hanno risposto alla chiamata di Maria e rigenerare realmente la vita del Risorto in moltitudini di fratelli e nell’intero universo, secondo gli imperscrutabili disegni dell’Altissimo.

La maternità divina di Maria si è infatti pienamente realizzata nel tempo ed ha potuto attingere il suo vero culmine soltanto ai piedi della Croce. Qui infatti si è compiuta in Lei la totale fusione del suo Cuore Immacolato con il Cuore del Padre, qui Lei ha abbracciato con lo stesso amore sacrificato del Figlio tutta l’umanità sofferente e ferita dal peccato di ogni tempo, qui Maria ha ricevuto dalle labbra del Salvatore morente il dono definitivo della maternità universale. Questo non cessa di proclamare la Chiesa: “Questa nuova maternità di Maria, generata dalla fede, è frutto del nuovo amore che maturò in Lei definitivamente ai piedi della Croce, mediante la sua partecipazione all’Amore redentivo del Figlio” (Redemptoris Mater, N° 23). S’intuisce allora quale debba essere la concreta via spirituale su cui la Regina della Pace ci vuole condurre per renderci pienamente partecipi del dono della sua maternità divina e della sua regalità gloriosa: “Figli cari! Desidero donarvi il mio amore affinché lo diffondiate e lo riversiate negli altri… vostra Madre vi aiuterà” (Mess. 17.09.1988). È la via dell’unione totale dei nostri cuori con il suo Cuore Immacolato e, in Lei e per mezzo di Lei, con quello del suo Figlio Gesù: “…per questo sono con voi, per avvicinarvi al mio cuore e al cuore del mio figlio Gesù…” (Mess. 25.08.1993); “Io vi guido verso la Vita eterna. La vita eterna è mio Figlio: accettatelo e avrete accettato l’Amore” (Mess 18.03.1995).

È questa la grande chiamata di Maria, che esprime il senso profondo di tutte le sue passate apparizioni nel mondo e di quelle di questi anni a Medjugorje che, in un certo qual modo, tutte le ricapitolano e le riassumono. Questa è la grande via spirituale che ci immette concretamente nel raggio salvifico del Cuore di Cristo, facendo di noi veri canali di vita nuova e di salvezza per tutte quelle anime, vivi e defunti, che Dio ha misteriosamente collegato alla nostra risposta d’amore all’invito di Maria. Questa è la chiamata a divenire veri padri e madri nell’ordine della grazia di moltitudini di fratelli in tutto l’universo, a partorirli a vita nuova ed immortale, nella luce di una creazione nuova che Maria dischiude ormai sempre più chiaramente davanti agli occhi e al cuore di ciascuno e della Sposa, che in questo tempo, al cospetto del suo Signore, assieme allo Spirito, dice “vieni!” (Ap. 22, 17).

Giuseppe Ferraro

Fonte: Eco di Maria nr.177