Shema Israel! Ascolta Israele!

Nella Bibbia vediamo che alcune volte Dio pronuncia due volte il nome di qualcuno per chiamarlo.”Abramo, Abramo!” oppure “Samuele, Samuele!”, e Gesù ha fatto lo stesso quando ha chiamato “Simone, Simone!” o “Marta, Marta!”. Ci sono molte interpretazioni su questo, ma una in particolare ci interessa oggi: La prima volta che Dio pronuncia il nome è per attirare l’attenzione di colui che è chiamato e che così si dispone all’ascolto. La seconda volta è per lasciargli il tempo di aprire il cuore e di permettere al messaggio di stamparsi in lui, perché allora tutta la sua attenzione è concentrata sulla voce.
“Concentrarsi sulla voce” per assorbirne tutto il contenuto, tutta la ricchezza è proprio quello che la Madonna cerca di farci vivere a Medjugorje e che noi viviamo ancora così poco e male! Per vivere questa grazia così particolare in questo nostro tempo e comprenderne i segni, la Madonna ci invita ad “inginocchiarci nel silenzio del nostro cuore” (25.05.01). Senza questo silenzio non è possibile essere in comunione con Dio! Senza questo silenzio non si può fare l’unione dei cuori perchè la nostra capacità di recepire è oscurata. Qualche giorno fa, sul Krizevac, ho visto dei gruppi che non hanno smesso di parlare tra una stazione e l’altra. Ciascuno raccontava tutto quello che gli veniva in mente. Il rumore in effetti può sembrare rassicurante e può dare l’impressione di un certo calore umano. Ma ai piedi della montagna non c’era l’incontro con la gioia, questi pellegrini avevano sciupato tutto. Dire tutto quello che ci passa per la testa, è come mettersi un ombrello sulla testa per impedire alla pioggia di grazie di raggiungerci. Le grazie sono offerte, sono abbondanti,ma scorrono via e ci sfuggono! Allora rimaniamo vuoti e soli, e per non sentire una noia mortale, parliamo ancora di più! E’ il trionfo del vuoto e della paura del vuoto; mentre siamo fatti per la pienezza dell’amore!
Gesù diceva a Suor Faustina che un’anima chiacchierona non ha alcuna possibilità si sentire il mormorio della Sua Voce. E Gesù parla a ogni cuore!
Gesù ci manda sua Madre a Medjugorje per parlarci e non solo attraverso i messaggi. Lei ci aspetta sulle montagne di Medjugorje, nei vigneti, nei viottoli di terra rossa che serpeggiano nella vallata, sui banchi della chiesa; lei ci dice e ripete di aprire il nostro cuore per poterlo lavorare in profondità e cambiarlo. Sappiamo quanto la voce della mamma sia essenziale per il bambino, per rassicurarlo e costruirlo armoniosamente. Come ogni mamma, Maria sogna di essere vicina al nostro cuore, a cui sussurrare il suo amore e riempirlo di ogni dono. Nel raccoglimento la Madonna agisce con una potenza impressionante. Ma non nel frastuono! Perché Maria di Nazareth ha potuto vivere il progetto di Dio su di lei in tutta la sua pienezza? Perché era raccolta e poteva captarne tutte le minime sfumature. Lei prediligeva e gustava ogni minuto di questa segreta comunicazione. Il suo cuore era concentrato sul mormorio dell’anima, su questo misterioso scambio con il suo Dio, mormorio che canta nel nostro profondo ma che troppo pochi captano, a causa del rumore e delle preoccupazioni del mondo.
I responsabili dei pellegrinaggi hanno un ruolo meraviglioso, perché con poche parole possono trasformare il deserto di color che guidano! Invece di un piccolo viaggio di turismo religioso e di caccia alle fotografie, possono rendere il pellegrinaggio magnifico e dare ai loro pellegrini la scintilla che permetta loro di ricevere le più grandi grazie. Spesso è sufficiente una buona spiegazione da parte loro e naturalmente il buon esempio. Uno dei veggenti mi ha detto, negli anni ’80, che la Gospa aveva dato loro questo messaggio: “A coloro che salgono e scendono le colline in silenzio (Krizevac e Podbordo) io do una speciale benedizione”. Vicka me lo ha confermato, aggiungendo con il buon senso che la caratterizza: “Certo che bisogna stare in silenzio! Se sali la collina è per pregare! Se vuoi parlare puoi farlo in basso, perché andare sulla collina?” Possiamo estendere questo anche alle chiese: se vuoi parlare, ci sono molti luoghi in cui puoi farlo. Ma se vai alla Messa, è per incontrare il tuo Dio nell’intimità del tuo cuore. “Nel silenzio del tuo cuore, rimani con Gesù, perché possa cambiarti e trasformarti con il suo amore” ci dice la Gospa (25,07.98).
Cara Gospa, comunicaci il tuo sguardo interiore perché possiamo vivere la nostra vita in pienezza come Te e con Te!
Fonte: https://sremmanuel.org/newsletter/agosto-2007/