La conversione (Padre Armando Favero)

“Conversione”! Parola austera e misteriosa! La Regina della Pace ce
lo sta ricordando da ormai 35 anni, ma pare che siamo ancora ai primi
passi, sì, ancora molto lontani dall’esserlo veramente. Che cosa ci
manca?
Forse la convinzione che ne abbiamo bisogno noi, proprio
noi! Forse stentiamo a riconoscerci peccatori così bisognosi di
conversione: in fondo che cosa facciamo di male? E poi se non facciamo
del male a nessuno, dov’è il problema?
Ma basta ricordare alcune parole di Gesù, per capire quali sono gli ambiti precisi bisognosi di un intervento radicale.
Ne
prendiamo in considerazione una come queste: “Se la tua mano ti
scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con
due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede
ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che
esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti
scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un
occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna.” (Mc.9.
43-47).
Gli esegeti ci dicono che Gesù non chiede delle
mutilazioni fisiche, ma la totale e radicale eliminazione delle azioni
cattive che queste membra compiono. Ad essi dobbiamo aggiungere la
lingua, la mente, il cuore. E’ proprio così sicuro che usiamo la nostra
lingua per la verità e per il bene? E’ così sicuro che la nostra mente è
piena di buoni pensieri, di sincerità e di verità? E’ così sicuro che
nel nostro cuore ci sono solo sentimenti positivi? Gesù ci ricorda che
“Ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore e rende impuro l’uomo. Dal
cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri,
impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che
rendono impuro l’uomo.” (Mt. 15, 18-20).
Come cambiare il cuore
dell’uomo? Ricordiamo questa grande parola di Dio attraverso il Profeta
Ezechiele: “Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi
condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete
purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i
vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito
nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei
statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete
nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io
sarò il vostro Dio.” Ogni frase è come una pietra miliare nel progetto
di Dio. Mi pongo qui la grande domanda: permetterò a Dio di realizzare
questo progetto in me?
Ecco delineati gli ambiti: mente, cuore e
sensi; ed ecco delineate anche le azioni da compiere: tagliare e
sradicare, purificare rinnovare, fare un trapianto di cuore.
Ma
vorrei ricordare un’altra parola, importante nell’orizzonte di vita
cristiana: la mediocrità. Basta leggere le sette lettere ai sette angeli
delle sette Chiese, nei capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse, in particolare
la lettera all’Angelo della Chiesa di Laodicea, che “non è né caldo né
freddo”: egli non compie nulla di grave, ma non è quello che il Signore
si aspetta e si culla nella sua “aurea mediocrità”.
Prendiamone
atto, ma non cadiamo nell’errore che S. Giacomo ci presenta nella sua
Lettera in 1, 21-27: “Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di
malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e
che può salvare le vostre anime. Siate di quelli che mettono in pratica
la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se
uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un
uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena si è
osservato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo
sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele,
non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua felicità nel praticarla. Se qualcuno pensa di
essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la
sua religione è vana. Una religione pura e senza macchia davanti a Dio
nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro
afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.”
Potrei indicare
altri piste di riflessione (ad esempio Rom. 8, tutto da leggere e da
riflettere; oppure Gal. 5, 19-25), ma mi fermo qua perché ognuno possa
esaminarsi, rendersi conto, prenderne atto e decidersi per una vera
Conversione.
Vi benedico.
P. Armando
Fonte: M.L. Informazioni da Medjugorje