La Regina della Pace ha conquistato i poveri del brasile

Nel viaggio di un mese di p.SLAVKO Maria chiama a raccolta folle
strabocchevoli di poveri che riempiono per ore ed ore chiese e stadi per
pregare e ascoltare Maria, dimenticando tutto, anche il... Carnevale!
I Vescovi attivamente presenti!
M. Cella Santanchè dei GIFS di Roma e incaricata di Eco ha guidato P.
Slavko per il viaggio di un mese dal 20 gennaio a metà febbraio 1989,
nella sua terra brasiliana e ci ha mandato questo diario, che
pubblichiamo quasi integralmente.
C’è stata tutta una preparazione sofferta ... ma abbiamo potuto
percorrere per lungo e per largo 20.000 Km. circa di questa mia terra
tanto bella, ma tanto segnata dagli immensi contrasti tra ricchezza e
miseria, portando a tutti il messaggio di Pace. (Lei ben può immaginarsi
la mia gioia quando sono stata invitata ad offrire questa mia modesta
collaborazione di traduttrice, a fianco di Padre Slavko !) La
ricettività del popolo è stata ovunque commovente. Sia lodato il Signore
che ha suscitato in tanti cuori che soffrono, un cosi profondo amore
alla Vergine!
Tutto il viaggio è stato coronato da successo: si è sentita nitidamente
la mano della Mamma che ci portava da una città all’altra, da un estremo
all’altro del Brasile e, ovunque arrivavamo, una folla immensa, che
attendeva la parola di Dio, gremiva i luoghi dove Padre Slavko doveva
parlare. Folle dei più svariati strati sociali, dai miliardari a quelli
con i piedi scalzi, dai più colti (professori universitari,
professionisti, “fazendeiros”) agli analfabeti; bianchi, negri,
“mulatos”, indigeni, pelle gialla (sono numerosissimi in Brasile, specie
i coreani), tutti accorrevano e riempivano gli “stadi” o i “palasport”,
le chiese o i saloni, nella ricerca e nell’attesa paziente. A volte per
tre o più ore attendevano l’inizio delle funzioni, per poter garantirsi
un posticino per sentire parlare della “Santa” (cosi il nostro popolino
chiama bonariamente la Madonna!). Emmittenti radiofoniche, canali TV,
giornali, periodici, riviste, ci hanno intervistati in tutte le città,
dando ampie notizie della visita del “prete che viene dalla terra ove la
Vergine S.S. appare a sei giòvani...”.
Ogni giorno abbiamo “ricostruito” una sera di Medjugorje: spiegazioni,
preparazione alla S.Messa, Rosario meditato, omelia durante la
Celebrazione Eucaristica, Credo, 7 Pater Ave, Gloria, preghiera di
guarigione, benedizione degli oggetti. E' stato offerto sempre uno
spazio per le domande dei presenti, alle quali Padre Slavko, volentieri,
ha sempre ampiamente risposto.
E' da rilevare l’attenzione e la commozione generale della gente ovunque
andavano, oltreché l’immenso entusiasmo che si è espresso sempre e
soprattutto nei canti, così ricchi di calore umano e di gioia!
Abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio da Aparecida do Norte, una
piccola città all’interno dello Stato di S.Paulo (tra S.Paulo e Rio de
Janeiro) dove si trova il più gran santuario mariano del mondo:
la Basilica de Nossa Senhora Aparecida poco più piccola della Basilica
di S.Pietro a Roma. Quella mattina di domenica 22 Gennaio, Padre Slavko
ha concelebrato con SE. l’Arcivescovo di Aparecida, il quale l’ha
presentato al popolo ed ha tradotto la sua omelia a migliaia di fedeli
che gremivano la Basilica, mentre «Radio 7 Aparecida” - una potente
emittente radio-TV locale dell’Arcidiocesi - trasmetteva tutte le
celebrazioni.
Nel Sud: sotto piogge torrenziali. Mobilitati radio e televisioni. Dalle
grandi chiese ai palasport, ai conventi di clausura. Tre giornate di
Esercizi spirituali pevtuti.
In quello stesso giorno siamo partiti per le città del Sud brasiliano:
per prima Curitiba, capitale dello Stato di Paranà che dopo aver visto i
suoi numerosi sacerdoti, religiosi e religiose riempire il salone del
Collegio Sacro Cuore di Gesù, ha visto, di sera, il gran ‘Palasport” del
Circolo Militare pienissimo, con il popolo che cantava, all’unisono e
con un entusiasmo straordinario, sfidando la terribile pioggia che ci
accompagnò per tutta la celebrazione, eccheggiando sui tetti...
Da Curitiba, in macchina, siamo giunti a Ponte Grossa, una delle
principali città del Paranà. In queste due città, ossia Curitiba e Ponte
Grossa, i Vescovi hanno partecipato a tutte le funzioni, sia al mattino
che al pomeriggio e alla sera, e alla liturgia Eucaristica. Il Vescovo
di P. Grossa ci ha accompagnato a visitare i seminari (ci sono più di
800 seminaristi in quella città!) ed i conventi per portare pure alle
Suore di Clausura il messaggio della Regina della Pace!
Abbiamo poi proseguito il, viaggio per Joinville, una delle principali
città dello Stato di Santa Caterina, dove Padre Slavko è riuscito con
gran gioia a comunicare telefonicamente con la Parrocchia di Medjugorje,
ciò che non è facile, e a ricevere il messaggio del 25/1. Li la
celebrazione si è svolta nella grande Chiesa “Sagrado Coracào de Jesus”,
gremitissima, pure là sotto una pioggia torrenziale. Ma i fedeli
ovunque sfidavano il cattivo tempo e accorrevano ad accogliere il
messaggio della Mamma! Padre Slavko ha sempre salutato le colle
dicendo:” noi vi salutiamo come gli amici della Pace... erispettandole
parole della Vergine, vi dico: «Grazie per aver risposto alla Sua
chiamata”!
Da Joinville siamo andati a Florianopolis capitale dello Stato di St.
Catarina. I tre Stati dell’estremo sud brasiliano - Paranà, St. Caterina
e Rio Grande do Sul - sono assai noti per la massiccia presenza di
immigranti veneti, tedeschi e polacchi, quindi, città molto europee.
Vescovo di Florianopolis è D. Murilo Krieger principale organizzatore
del gruppo di 33 sacerdoti e 3 Vescovi brasiliani che hanno fatto un
corso di Esercizi Spirituali per 8 giorni a Medjugorje nel gennaio
dell’88 e ora principale coordinatore della visita di Padre Slavko in
Brasile. Anche lì i fedeli hanno riempito letteralmente la grande chiesa
“Nossa Senhora da Glòria”, affrontando coraggiosamente il cattivo
tempo, in due momenti diversi: la sera, per il grande pubblico, la
mattina seguente per i giovani, poiché era impossibile riunire tutti
simultaneamente nello stesso locale. E così, per un’intera mattinata,
innumerevoli giovani sono stati ad ascoltare la parola di Padre Slavko,
ad interrogano e a partecipare alla Celebrazione.
Da Florianopolis siamo partiti, in aereo, per Porto Alegre, capitale
dello Stato di Rio Grande do Sul, all’estremo sud del Brasile, Stato
questo che confina con l’Argentina e l’Uruguay.
Ci siamo fermati 3 giorni a Porto Alegre: Padre Slavko ha predicato un
corso di Esercizi Spirituali ad una folla compatta che trascorreva
praticamente tutta la giornata nella grande chiesa che ci ha accolti.
Dopo l’incontro con le Carmelitane di clausura, ci siamo diretti, in
aereo, a Campo Grande, a sud dello Stato di Mato Grosso. Non occorre
dire che in ogni città, un bel gruppo di persone amici coordinatori,
operatori radio TV, giornalisti - ci aspettavano.
E proprio lì, a Campo Grande, ci attendeva Padre Mario Panzieri, un
salesiano veneto, che da più di 20 anni vive tra gli indios. Una
conversazione assai bella ed interessante, ci ha trasmesso molte delle
sue esperienze, in un linguaggio vivace e colorito... Alla sera,
grande concentrazione, soprattutto di giovani che gremivano il
Palasport, con canti entusiastici ed una partecipazione molto attiva!
Nella povertà del Mato Grosso: “non ho mai visto tanta fede...” Non
vanno a scuola perché non hanno un vestito!
Da Campo Grande, in aereo, siamo arrivati a Cuiabà, Capitale dello Stato
di Mato Grosso. Alla sera la funzione si è svolta nello stadio
"D'Aquino”: una gran folla giovanile, piena d’entusiasmo, ha portato
trionfalmente una grande immagine di Don Bosco, che ha “presieduto’ la
serata, poiché era il giorno della sua festa, 31 gennaio - concludendo
così l’anno del Centenario di Don Bosco!
Il giorno dopo, 1° Febbraio, in macchina (più o meno 300 Km.) con Padre
Nazzareno Lanciotti (uno dei 36 del ritiro del gennaio’88)
ci siamo diretti a Jaurù, un villaggio molto povero, nell’interno del
Mato Grosso, ove sorge un seminario in cui si vede e si sente la mano di
Maria che guida quei ragazzi semplici, poveri, di molta preghiera e di
molta vita interiore, che dedicano parecchie ore della loro giornata
alla meditazione e all’orazione. La sera di quel giorno, dal «Cruzeiro”
(è il “Krizevac” di Jaurù.. messo sù, nella parte più alta della strada
principale), Padre Nazzareno (rettore del Seminario) ha organizzato con
tutto il popolo una processione con l’immagine della Vergine di Lourdes:
sotto un tramonto stupendo... poco a poco l’oscurità della sera veniva
illuminata dalle innumerevoli fiaccole colorate che brillavano lungo la
strada fino alla Chiesa, di fronte al Seminario. E Il iniziava la
celebrazione con la partecipazione di tutto quel popolo povero ed umile.
Il giorno dopo, festa della (andelora, siamo partiti in mattinata con
tutti i seminaristi, professori e gran parte della popolazione del
villaggio, per raggiungere un altro villaggio denominato S. Dontingos,
con 5 camions pienissimi e più 1 autobus e 1 camionetta, affrontando una
stradaccia in mezzo alla foresta, piena di buchi (veri “crateri”).., e
dopo quasi 2 ore e mezzo di viaggio assai disagiato, siamo giunti a
quella località ove si è costruita una nuova chiesa, enorme, che
aspettava la prima benedizione di Padre Slavko... La poverissima
popolazione locale, più quelli venuti da Jaurù, hanno letteralmente
riempito la chiesa nuova, facendo eccheggiare attraverso i canti pieni
di entusiasmo, l’amore e la fede nel Signore e nella Vergine!
Quando tutta la funzione era appena finita.., cadde una pioggia
terribile, un’acquazzone tipicamente tropicale, con un’impetuosità forse
mai vista da un europeo, che picchiava violentemente e investiva tutta
la chiesa perché mancavano ancora le pareti laterali. Il popolo, con
molti bambini anche neonati in assoluto rispetto e tranquillità, si
rifugiava soltanto verso l’abside - unica parete che offriva un po’ di
riparo. Ma nessuna faccia sgomenta, nessuno ad inveire contro chi
mandava quella pioggia spaventosa. Il pomeriggio, alle ore 16 iniziava
un ritiro di 2 giorni a Jaurù.
Era impressionante vedere quella popolazione poverissima che passava ore
e ore in ascolto ed in preghiera, compresi i piccoli, con un
atteggiamento devoto e pieno di fede.
Il giorno 3 Febbraio, alle ore 17 dopo il termine del ritiro, siamo
partiti in macchina per Araputanga,un altro villaggio a due ore e mezza
di distanza del “sertào” di Mato Grosso, la cui strada richiedeva una
«patente speciale”... (guidare solo in mezzo alle buche ... ci vuole un
esame di guida particolare!). Dopo aver forato una gomma, siamo arrivati
finalmente ad Araputanga: una chiesa enorme - N. Senhora de Fatima -
con un caldo asfissiante ed una folla di fedeli che la riempivano tutta e
aspettavano pazientemente, in preghiera, l’arrivo di Padre Slavko per
la celebrazione. Alla fine, un gruppo di giovani si è riunito in una
sala della parrocchia per fare domande e parlare sui gruppi di
preghiera.
M. Celia Santanchà
Fonte: Eco di Maria nr.62