Sotto il Tuo Manto

Giovedi, 5 giugno 2025 - San Bonifacio (Letture di oggi)

A volte siamo pessimisti, vediamo il bicchiere mezzo vuoto, vediamo tutto nero, vediamo solo le cose che non vanno bene. In fin dei conti, chi vede il bicchiere mezzo vuoto è realista che conosce le proprie fragilità . E non è detto che l'esito finale per lui sia solo piangersi addosso e non anche darsi da fare per migliorare la situazione. Essere consapevoli dei propri limiti è segno di maturità . Se, invece, vediamo il nostro bicchiere sempre mezzo pieno è segno che siamo ottimisti. Vediamo tutto bianco. Conosciamo i nostri punti forti e quello che abbiamo, il che non è davvero poco, e che ci permette di affrontare la vita con fiducia e speranza. Però a forza di voler essere ottimisti a tutti i costi, si rischia di banalizzare la realtà  e non vederla nella sua complessità  di bene e male. Forse, alla fine, è arrivato il momento di vedere semplicemente il bicchiere, che è quello che è: la nostra vita; una, unica, ricca, anche se un po' complicata; con le sue gioie e le sue fatiche, i suoi alti e bassi, dove niente va sprecato e niente è inutile: tutto può servire per costruire meglio ciò che siamo e vorremmo essere. (Don Nikola Vucic)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Giovedì della 7° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra". (Mc 4,30-32)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Preghiera di un pubblico impiegato

O mio Dio, Padrone supremo di tutte le cose, piacque alla vostra Provvidenza di collocarmi al di sopra degli altri, di darmi tutto ciò che lusinga la cupidigia, l'ambizione degli uomini: ricchezze, potenza, onori del mondo. Ah! il pericoloso dono che voi mi faceste! Oh! quanto io temo di attaccare il mio cuore a questi beni passeggeri, di ascoltare le suggestioni dell'orgoglio da voi maledetto. Aiutatemi, Signore, in questo stato così pieno di pericoli, preservate il mio cuore dalla corruzione dell'oro, delle dignità e dalla cieca ambizione. Illuminate la mia mente onde discernere la vera dalla falsa grandezza; difendetemi dai lusinghevoli discorsi dei vili adulatori; non permettete giammai che io rinunzi alla virtù, alla giustizia; non permettete giammai che io opprima la verità e protegga l'errore.

Voi avete voluto nascere povero sulla terra, e vivere fra ogni sorta di umiliazioni, e se a voi non piacque che in questo io vi rassomigliassi, deh! fate almeno, che io nutra al pari di voi sentimenti di disprezzo per le grandezze di quaggiù, e non sia pure contro di me pronunziata quella terribile sentenza: Infelici i ricchi! infelici quelli che hanno le loro gioie su questa terra!

Fate che sebben grande agli occhi degli uomini, io rimanga piccolo agli occhi miei; che fra tanti mezzi di soddisfare a' miei appetiti io conservi lo spirito di mortificazione, di penitenza, senza cui non si può aver salute. Fate ch’io m'imprima profondamente nel cuore quell’oracolo da voi pronunziato, che quanto più io avrò ricevuto, tanto più mi sarà domandato; che più sarò stato elevato, e più severamente mi sarà chiesto conto dell'uso che avrò fatto della potenza, di cui mi avete rivestito, e degli esempi che avrò dato al mondo. Concedetemi che io sia dappertutto e sempre l'appoggio e il soccorso degli infelici. Una sola cosa assai mi consola in mezzo ai pericoli che mi circondano, ed è che voi mi abbiate posto in mano i mezzi per far molto bene. Deh! fate, ve ne scongiuro, che io seguendo i vostri esempi segni ciascuno de' miei passi con qualche opera buona. Quello che vi chieggo poi con maggior istanza è la grazia di mantenermi fedele alla risoluzione presa innanzi a voi d'impiegare tutto quello che mi avete donato di potenza e di ricchezze per difendere e far onorare la vostra Religione santissima, per istabilire il vostro regno in tutti i cuori, e così servo e dispensatore fedele dei vostri beni, io possa essere ammesso un giorno presso di voi co' vostri santi nel soggiorno delle vere grandezze, dell'eterna gloria. Così sia.