Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Di rado peccano coloro ai quali mancano le attrattive del peccato; e più presto si rivolgono alla grazia quelli che nulla hanno al mondo con cui sollazzarsi. Perciò, felice la sofferenza che ci orienta verso le cose migliori! Così, quelli che non godono l'abbondanza delle cose mondane, quelli che hanno una salute fisica cagionevole, con maggiore facilità  rispondono all'invito divino. Succede che qualcuno, fortemente attaccato a questa terra, a un certo momento, non potendo tener dietro al mondo, viene dal mondo disprezzato e abbandonato. E Cristo lo incontra, perché egli va in cerca di quelli che il mondo copre di disprezzo e di abbandono, e lo attira al suo amore e lo nutre con la sua divina parola. (Sant'Antonio di Padova)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Lunedì della 16° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane, e canterò inni al tuo nome. (Rm 15,7-9)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Preghiera di un pio artigiano

Di quali consolazioni non si riempie il mio cuore, o adorabile mio Salvatore, quando io penso che voi medesimo per più anni vi siete degnato di santificare la professione, che io esercito, coll’opera delle vostre mani! Oh quanto sarei fortunato se io potessi lavorare col medesimo vostro spirito, cogli stessi sentimenti vostri! Io non temo, e non rifiuto la fatica, la desidero anzi onde avere di che sostentarmi col sudore della mia fronte. No, io non desidero, nè gli onori dei grandi del secolo, nè l’abbondanza dei ricchi, nè i piaceri dei mondani; io non vi domando che la grazia di vivere secondo il mio stato, e di sopportare le pene e le fatiche con pazienza e rassegnazione. Vi hanno, è vero, momenti tristi e giorni di dolore; ma le pene finiranno, e mentre vi rimarrà la ricompensa delle buone opere. Succedendomi sinistri avvenimenti, io m'inquieto talvolta, ahimè! fino a diffidare della vostra Provvidenza, e della bontà vostra. Ah! Signore, abbiate pietà della mia debolezza, e perdonate alla mia infedeltà. Conosco quanto io sia colpevole agli occhi vostri. Dovrei mille volte benedire questa Provvidenza divina, che mai non mi venne meno, quando io ho posto in lei la mia fiducia, e feci dal canto mio quel che poteva.

Continuate, mio Dio, a sostenere la mia fiacchezza, a benedire le mie fatiche. Io mi applicherò con assiduità al lavoro, ne sopporterò le pene con maggior pazienza, ve le offrirò in penitenza de' miei peccati, mi rassegnerò in fine a tutto quello, che vi degnerete disporre di me e de' miei. È la vostra grazia che m'inspira queste sante risoluzioni; la vostra grazia mi aiuterà ad osservarle.

O Madre del mio Dio, siate mia tenera madre, e quella di tutta la mia famiglia; assisteteci amorevolmente.

Grande s. Giuseppe, il quale avete consacrata la vostra vita al lavoro, siate il mio modello e protettore, e specialmente ottenetemi al fine de' giorni miei, una santa morte, e la felice eternità. Così sia.